Il Re è nudo, la pantomima svelata. Dimenticate Varoufakis, il discorso alla nazione di Tsipras, la rigidità della Merkel e il tentativo in extremis di Hollande di arrivare a un accordo che evitasse il referendum di domenica: tutte moine, lo scopo era un altro, la strategia ben precisa. Ovvero, ampliare il Qe utilizzando il rischio di contagio greco come alibi. Partiamo da principio, ovvero da quella che in molti hanno definito una vittoria di Varoufakis: la Bce, nella sua riunione di mercoledì, ha deciso di mantenere inalterato a 89 miliardi il tetto dei fondi Ela per le banche greche e, soprattutto, di non prendere una decisione riguardo haircut sul collaterale. Cosa significa? Per ottenere il finanziamento, le banche greche attraverso l'Istituto centrale ellenico postano collaterale a garanzia presso la Bce - titoli di Stato - ma essendoci di fatto il rischio default innescato dal mancato pagamento al Fmi, quel collaterale diminuisce di valore. Quindi, per potere usufruire dei fondi, occorre postarne altro.
In che modo? Avendo le banche greche a disposizione titoli di Stato per non più di 30 miliardi, potrebbero usare quelli, ma sarebbe una panacea di poche settimane - o giorni, se non saranno imposti controlli sul capitale alla riapertura delle banche e la corsa ai depositi continuerà - altrimenti l'haircut andrebbe a ricadere anche sui depositi, anch'essi ai minimi e oggi a quota circa 120 miliardi. Il grafico a fondo pagina spiega bene la dinamica potenziale, visto che un haircut aumentato dal 50% al 65% andrebbe a pareggiare proprio i depositi e farebbe scattare un taglio sugli stessi. Insomma, cittadini greci cornuti e mazziati.