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Informazione mainstream e professoroni ormai completamente groggy


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Non ci capiscono più niente.
Dopo la disfatta dell'informazione mainstream da parte dei campaigners di Trump anche le teste d'uovo iniziano a sbarellare.
Il professor Roger Bootle scrive ieri sul Telegraph che per l'italia con il referendum l'uscita dall'euro non è più questione di "se" ma di "quando".
Solo che cosa propone come politiche economiche dopo l'abbandono?
Rigidità fiscale quindi tetto all'indebitamento pubblico e (non ci si crede...) salari rigorosamente non indicizzati all'andamento dei prezzi per evitare un eccessivo aumento della domanda interna che porterebbe a maggiori importazioni. La famosa "distruzione della domanda interna" che Monti si vantava di aver realizzato.
Cioè in fin dei conti la stessa cosa del restare nella moneta unica...allora di che parla il prof?
Qualche bel dazio doganale?
Una limitazione ai movimenti di capitale?
Cosí puoi indicizzare insalari senza problemi...
"Eh no, cosí lei mi rivoluziona il sistema, scusi tanto!".

D'altra parte però Roger Bootle suggerisce che l'autorità monetaria dovrebbe sostenere i titoli pubblici all'emissione il che impedirebbe gli attacchi speculativi.
In altre parole il superamento del "divorzio" il che è positivo.

Secondo me non tengono conto del fatto che quello che potrebbe succedere non è semplicemente l'abbandono della moneta unica da parte di un paese singolo ma il crollo completo dell'eurozona. Se l'italia esce dall'euro in breve tempo della UE non resterebbero più nemmeno le rovine, non parliamo del cataclisma mondiale che si verificherebbe se qualche idiota si azzardasse a spingere l'Italia a un default sul debito.

La mia idea è che se un paese europeo "pesante" decidesse di mollare la baracca, il resto della (ex) Unione, ma anche del mondo, non avrebbe altra scelta se non quella di venire umilmente a patti.
Una parte dei titoli sono stati comprati dalla BCE con il QE e quindi vanno ripagati in euro?
Intanto gli pianti delle lunghissime grane legali che durano qualche anno e poi nel giro di poco tempo l'euro sarà sparito definitivamente quindi ci saranno nuovi appigli giuridici per pretendere di pagare con la propria valuta nazionale.

Almeno credo, forse mi sbaglio, ma vedendo il casino che regna sovrano nella testa di chi ne dovrebbe sapere di più ho l'impressione che esistano effettivamente molte strade possibili per delle soluzioni che non vadano sempre a colpire i più deboli.

Tutto sta a imparare a dire "NO", a partire dal quattro dicembre.


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