Ve l'avevo detto...adesso ci arriva anche Wolfgang Munchau

Comincia la serie dei " Ve l'avevo detto". Non è che uno ci guadagni qualcosa ma dopo tante litigate sui vari blog di internet facciamo finalmente un po' di fact cecking.
Ho l'impressione che le occasioni di fact checking si moltiplicheranno esponenzialmente nel 2017.

Avevo scritto (da anni, e prima di uno che si chiama Il Pedante, che ha un bel blog diventato molto popolare) che le élite continuano a imporre delle politiche dolorosissime per la popolazione, pur sapendo perfettamente che sono insostenibili e che nel medio periodo ne avrebbero pagato loro stesse le conseguenze, perché per alcuni motivi non hanno altra scelta, possono fare solo ciò che le porterà alla sconfitta.

Qui lo chiamano più o meno "Maria Antonietta moment" ossia una sindrome da scollamento dalla realtà, ma non è esattamente cosí. Le oligarchie - al contrario della alta aristocrazia francese del settecento - conoscono molto bene la situazione ma si sono messe da sole sotto scacco e l'unica cosa che possono fare è ritardare finché possono il momento del "matto" finale.

Il dilemma delle élite è questo (scritto anni fa in tempi non sospetti su vari siti):

1) ridanno fiato all'economia ponendo termine all'austerità ma con questo tornano agli anni sessanta e settanta quando le classi subalterne avendo acquisito una maggiore stabilità economica e un inedito peso politico (non per merito loro ma dei russi che incombevano) iniziavano in maniera confusissima a costruire una loro autonoma soggettività politica. La conseguenza per le oligarchie sarebbe stata inevitabilmente la perdita del privilegio e poi del potere per cui a metà degli anni settanta (precisamente nel 1975) i centri studi dei poteri forti elaborarono il piano politico ed economico per depotenziare la democrazia.
Quindi il primo corno del dilemma è questo: se potenziassero l'economia perderebbero potere e privilegio (e quelli una volta persi non li recuperi più).

2) ma d'altra parte se vogliono mantenere il potere devono necessariamente fare di tutto per impedire ai lavoratori e alla classe media di rialzare la cresta; questo lo possono fare solo attraverso l'austerità e sostituendo le politiche fiscali con quelle monetarie ossia, in altri termini, eventualmente concedendo benefici quando pare a loro ma evitando in tutti i modi che queste elemosine si traformino in "diritti". Il che però è insostenibile e lo dimostra il fatto che nonostante i vari QE da tutte le parti l'economia non migliora, in particolare non aumentano i salari portando il sistema ad avvitarsi nella crisi da domanda e nella deflazione.
Quindi, secondo corno del dilemma: se vogliono mantenere privilegio e potere sono costrette a mettere in atto delle politiche che finiranno per distruggere l'economia e di conseguenza la "pace" sociale su cui si regge la loro egemonia

Ora lo dice anche un importantissimo economista tedesco

http://vocidallestero.it/2016/11/28/munchau-sul-ft-il-momento-maria-antonietta-delle-elite/

Dopo il referendum, se vinceranno i "NO" e Hofer in Austria, la storia entrerà in discesa, per così dire, e i fatti cominceranno ad accelerare.
Nel caso poi vincesse anche la Le Pen la discesa diventerà ancora più ripida e proprio a lato di un bellissimo strapiombo. Allora qualche altro brillante economista di fama capirà improvvisamente che stavamo tutti su un pullmann che aveva i freni rotti...e che lui lo aveva sempre saputo...i "Ve lo avevo detto" fioccheranno da tutte le parti ma non ci sarà più nessuno disposto ad ascoltare discorsi razionali.

Se si viene deportati verso un campo di concentramento è chiaro che si spera che il veicolo deragli ma se in questo modo si evita la prigionia non si tratta comunque di un fatto piacevolissimo, con la prospettiva che in un momento di confusione così drammatico possano prevalere le istanze più stupide e violente.
Diciamo che come coscienza collettiva ci arriviamo tanto impreparati e divisi.

Lo spettacolo però sarà grandioso e ci si potrà consolare prenotando, finché rimangono posti liberi, una postazione da tricoteuse per gli eventi di maggior richiamo.