Italexit. Si studiano gli scenari

Saremo gli ultimi ad andarcerne in quanto più colonia di tutti. Non siamo la Francia, non siamo l'Inghilterra e non siamo la Spagna.

Non ci sarà mai un'Italexit.

E poi, tra i vostri conoscenti, avete davvero così tanta gente cosciente di cosa in realtà sia l'UE e di cosa comporti trovarcisi dentro?

IN caso di referendum (non ammesso in Italia) penso che il terrorismo psicologico sugli svantaggi di una uscita dall'UE porterebbe il NO ad un 80-90%.

Poi da noi la gente non va neppure a votare.
Questo paese è senza speranza e senza coscienza, oltre che senza memoria.

@ makkia: Ho guardato il video e ti devo ringraziare, specie sull' ultima parte. Il giorno che gli italiani brava gente (mai) troveranno il coraggio di impiccare certa gente sarà comunque tardi.

Beh, anche il "compagno" Bassanini merita un pensiero non proprio amichevole.

Notare che al referendum di ottobre (o novembre ci dicono le ultime new), nascoste in mezzo a italicum e riforma del senato, ci sono anche le modifiche al Titolo V della Costituzione di cui si parla nel video. Cioé la avocazione al governo centrale di alcune competenze degli Enti Locali (propedeutiche alla svendita delle utility).

Ma tutti parlano di legge elettorale e diminuzione dei parlamentari e nessuno del Titolo V (o al massimo lo chiamano "ridefinizione degli enti locali", e lasciano che si pensi alla diminuzione di politici/burocrati nelle defunte Province).
... che distrattoni 'sti politici e giornalisti, eh?

Io una idea ce l'ho: mandare a zappare tutti coloro che vivono di rendita, incluso anche l'autore dellìarticolo, che qualcuno mi dica che abbiamo
bisogno del progresso, analizzando la storia finora conosciuta, ci si
accorge che con l'inganno certi esseri umani che sono degni di razzolare
nei rifiuti si sono impossessati del mondo confondendo le idee, i parassiti
che si atteggiano a intellettuali e depositari del sapere, sono coloro che
vivono del lavoro altrui senza rimetterci niente.
Io so che si vive di coltura e no di cultura, che si sfamino con le parole.