JFK a 100

JFK a 100
Questo Memorial Day, 29 maggio 2017, è il 100° anniversario della nascita di John Fitzgerald Kennedy, il 35° Presidente degli Stati Uniti.
JFK fu assassinato il 22 novembre 1963, verso la fine del suo terzo anno di carica. Ricercatori, che hanno trascorso anni studiando le prove hanno concluso che il Presidente Kennedy fu assassinato da una cospirazione tra CIA, Joint Chiefs of Staff (Stato maggiore congiunto delle Forze Armate americane), e Secret Service. (Vedi, per esempio, JFK and the Unspeakable di James W. Douglass).
Kennedy iniziò il suo mandato come un freddo guerriero, ma apprese dalle sue relazioni con la CIA e il Joint Chiefs che il complesso militare e della sicurezza aveva un’agenda autoreferente e pericolosa per l’umanità. Cominciò a lavorare per disinnescare le tensioni con l’Unione Sovietica. I suoi respingimenti dei piani per invadere Cuba, del Northwoods project, di un attacco nucleare preventivo contro l’Unione Sovietica, e la sua intenzione di ritirarsi dal Vietnam dopo la sua rielezione, combinate con alcuni suoi discorsi indicativi di un nuovo approccio di politica estera nell’era nucleare (vedi, per esempio, https://www.jfklibrary.org/AssetViewer/BWC7I4C9QUmLG9J6I8oy8w.aspx ) convinsero il complesso di sicurezza e militare che egli era una minaccia per i loro interessi. I conservatori della Guerra Fredda lo consideravano un sempliciotto riguardo alla minaccia sovietica ed una responsabilità in più per la sicurezza nazionale degli US. Queste furono le ragioni del suo assassinio. Queste ragioni furono scolpite nella pietra quando Kennedy annunciò il 10 giugno 1963 negoziati con i Sovietici in direzione di un trattato per la messa al bando dei test nucleari e uno stop ai test nucleari in atmosfera degli Stati Uniti.
La versione Oswald non ebbe mai senso e fu contraddetta dalle prove, inclusi i filmati dell’assassinio ripresi dai turisti. Il Presidente Johnson dovette coprire l’assassinio, non perché ne fosse complice o volesse volontariamente ingannare il popolo americano: perché raccontare la verità agli americani avrebbe scosso la loro fiducia nel loro governo in un momento critico per le relazioni US-Unione Sovietica. Perché la copertura fosse efficace, Johnson necessitò della credibilità del Presidente della Suprema Corte degli US, Earl Warren, il quale presenziò la commissione che coprì l’assassinio. Warren comprese l’impatto devastante che la verità avrebbe avuto sul pubblico e sulla sua fiducia nelle più alte cariche militari e di sicurezza, nonché sugli alleati americani.
Come ho già segnalato, Lance deHaven-Smith nel suo libro, Conspiracy Theory in America, mostra come la CIA introdusse la “teoria del complotto” nel lessico politico come tecnica per screditare lo scetticismo sul rapporto di copertura dei fatti realmente accaduti della commissione Warren. Fornisce i documenti CIA che descrivono come l’agenzia usò i suoi amici nei mass media per controllare la diffusione della falsa spiegazione.
Il termine “teoria del complotto” è da allora usato per convalidare false spiegazioni screditando quelle vere.
Il Presidente Kennedy era anche determinato nel richiedere la registrazione della Lobby israeliana quale agente straniero e nel bloccare l’acquisizione da parte di Israele di armi nucleari. Il suo assassinio rimosse gli ostacoli alle attività illegali israeliane.
Il Memorial Day è il giorno in cui gli americani onorano tutti i militari caduti servendo la Patria. JFK morì servendo la causa della pace e del disarmo nucleare. Nel 1961, rivolgendosi alle Nazioni Unite, il Presidente Kennedy disse:
“Oggi, ogni abitante del nostro pianeta dovrebbe meditare il giorno in cui la Terra non sarà più abitabile. Ogni uomo, donna e bambino vive sotto una spada nucleare di Damocle, tenuta sospesa da fili sottilissimi, che potrebbero essere recisi in ogni momento da un incidente, da un errore o dalla pazzia. Le armi di guerra devono essere abolite prima che aboliscano noi stessi. È perciò nostra intenzione sfidare l’Unione Sovietica, non in una corsa agli armamenti, ma in una corsa verso la pace – avanzare insieme passo dopo passo, fase dopo fase, finché sarà raggiunto un generale e completo disarmo.”
Le parole di Kennedy furono ben accolte in Patria e all’estero e riscossero una favorevole e convinta risposta dal leader sovietico Nikita Khrushchev, ma causarono costernazione tra i falchi del Joint Chiefs of Staff. Gli Stati Uniti primeggiavano nel numero di testate nucleari e relativi vettori, e questa supremazia costituiva la base per i piani militari americani relativi ad un attacco nucleare a sorpresa contro l’Unione Sovietica.
http://prospect.org/article/did-us-military-plan-nuclear-first-strike-1963
Inoltre, parecchi ritennero che il disarmo nucleare avrebbe rimosso l’ostacolo allo sconfinamento dell’Armata Sovietica nell’Europa occidentale. I falchi lo consideravano una minaccia peggiore dell’armagheddon nucleare. Molte tra le più alte cariche militari ritennero che il Presidente Kennedy stesse indebolendo gli Stati Uniti rispetto all’Unione Sovietica.
L’assassinio del Presidente Kennedy fu una sciagura per il mondo. Kennedy e Khrushchev avrebbero dato seguito alla loro collaborazione per il disinnesco della Crisi dei missili a Cuba ponendo fine alla Guerra Fredda ben prima che il complesso militare e di sicurezza stringesse nella sua tenaglia d’acciaio il governo degli Stati Uniti. Israele non avrebbe ottenuto le sue armi nucleari, e la designazione della Lobby israeliana quale agente straniero avrebbe evitato la presa d’acciaio di Israele sul governo degli Stati Uniti. Nel suo secondo mandato, JFK avrebbe frammentato la CIA in centinaia di pezzi, un’intenzione espressa a suo fratello, Robert, e il Deep State sarebbe stato liquidato prima di diventare più potente del Presidente.
Ma il complesso militare e di sicurezza colpì per primo, organizzando un colpo di stato che annullò tutte le promesse ponendo fine alla democrazia americana.

Paul Craig Roberts

http://www.paulcraigroberts.org/2017/05/24/jfk-100-paul-craig-roberts/

traduzione Diplomat