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Krampus


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Topic starter  

II Natale è appena passato ma la sua scia di sostanziale ipocrisia mercantile che ci vuole buoni non ci lacia facilmente.

Il Male non si occupa del male, ma del bene (terreno).

Natale significa "nascita" che ci viene detto essere quella del Gesù bambino, ma è anche quella del solstizio che passa alla sua fase decrescente e con ciò simboleggia la rinascita della Natura che annuncia l'arrivo della nuova stagione.
 
Ahhh, la Natura. Guardando il papa che piega la sua veneranda figura, vecchia di millantamila anni simbolici, davanti ai ca%%i che simboleggiano la pachamama, sorge un dubbio che qualcosa sia andato storto. Nell'interpretazione ovviamente.
 
Se non altro della coerenza e della bontà. Perché uno dei ritornelli che sentiamo suggeriti un giorno si e l'altro pure è che il "bene vince sempre". Peccato che il bene non sappia bene chi è o cos'è in quanto di solito è sempre identificato nel corpo. Il benessere per esempio, raramente è quello dello "spirito". Al massimo è un "benessere spicofisico dell'individuo", sottointendendo che insieme al dovere non può mancare il piacere. Come a sottolineare che si vive di solo "panem et circenses". A meno che di non diventare dei robot ovviamente. Quelli vivranno al massimo di solo olio e corrente per giunture e i circuiti, si intende.
 
Insomma, più ci sforziamo e cerchiamo la "verità", più ascoltiamo o leggiamo sull'argomento "spirituale" per trovarla e più quella sensazione fastidiosa d'essere presi per il culo e che si meni il can per l'aia facendo di tutto per disperdere l'attenzione rispetto dove dovrebbe stare per capire qualcosa (se solo fosse lasciata in pace) persiste. Da uscirci matti.
 
E come se a Santa Claus desse meno fastidio la compagnia del Krampus che di noi tutti che siamo i "buoni".
 
Nel film del 2015 di Michael Dougherty con titolo "Krampus" abbiamo una proiezione stereotipata di questa assurda condizione. C'è la famigliola buona americana che ricalca quella alla "happy days" che però pare esaurita. Meglio, i giorni felici paiono esauriti. Nel senso che la troviamo immersa nella ipocrisia più totale e apertamente mefistofelica di una società allo sbando ("spirituale") più totale. Se il tema pare quello natalizio, non sembra affatto che però la celebrazione sia di una nascita, ma di una definitiva quanto totale sconfitta del bene ad opera del Male. Quella della promessa democratica e "libertina" fondata sulla migliore e più giusta società mercantile in quanto più libera... Di fare mercimonio. Perché dove prospera il mercante, prima o poi prospera pure il mercimonio. Cioé il traffico nascosto e irricevibile che tutti vogliono e nessuno confessa di desiderare.
 
La cosiddetta "privacy". Oppure anche "presuzione di innocenza" dell'abuso di potere. Come preferite. Il punto però è capire bene che qualsiasi condanna finsce sempre per ricadere sull'innocenza.

La moneta per l'abuso è l'innocenza.

Approfondiamo meglio il concetto.
 
Tanto tempo fa, ebbi modo di dire una cosa che per me era talmente evidente che la sola evidenza parlava abbastanza da non essere necessario trattarla. Mi sbagliavo e lo scoprii con mio sommo sconcerto. Dissi a un pubblico che ora non è importante specificare che "noi siamo fatalmente attratti dal Male" e mi chiedevo il perché, ingenuamente. Insomma, se andiamo a guardare Dante, tutti si buttano a capofitto nel suo viaggio infernale che tra l'altro Dante affronta per primo e a pochi rimane poi la curiosità di vedere anche il paradiso, come se una volta concluso l'inferno finisse il poema. Così la maggioranza conosce l'inferno e sfido chiunque a trovare qualcuno che conosca altrattanto bene il paradiso. Anche se ci sforzassimo ad andarcelo a studiare, non troveremmo comunque la stessa "verve" che ci restituisce la straordinaria avventura infernale. Insomma, a noi del paradiso interessa molto meno per non dire proprio nulla.

La curiosità è il miele dell'ignoranza.

Tuttavia ammetterlo è tutta un altra faccenda. In particolare ammettere che il Male esercita su di noi un "fascino fatale". Quale fascino "esattamente"?
 
Ecco il punto è tutto qui. Non vedendo alcun fascino in ciò che non dovrebbe per logica esercitare su di noi attrattiva, per definizione, non riusciamo semplicemente a dedicare abbastanza attenzione a questo aspetto. Così si finisce per "esorcizzare" l'evidenza rifiutandola. Al mio constatare il fascino che esercita su di noi il Male mi sento per ciò rispondere che "non è Vero!". A questo punto mi è partito l'embolo sulla verità... Che diamine sarebbe la verità se non si riesce nemmeno a vedere l'evidenza più evidente che abbiamo sotto il naso? Ma poi perché insistere così tenacemente a rifiutare l'evidenza?
 
Si aprivano due prospettive. Ammettevo che la colpa era mia e che vedevo solo traveggole, perché mi veniva ripetuto un giorno si e l'altro pure che "ero fuso e fuori come un balcone" oppure c'era qualcos'altro sotto che non si riusciva per qualche motivo a vedere (o ad ammettere) e che operava per rendere invisibile l'evidenza più evidente.
 
I difetti è più facile evidenziarli quando non sono i nostri
 
Quando subiamo impunemente, lo facciamo sempre incarnando innocenza. Perché il Male conosce benissimo la giustizia e sa perfettamente di meritare quello che dovrebbe meritare ed infatti teme la giustizia, non la punizione. Il Male è tale in quanto è perfettamente consapevole del suo proprio Male e della punizione che meriterebbe, ma al Male tutto ciò che importa è evitare la punzione. Come il bimbetto che fa la marachella. Uguale. Non è impedito dalla tentazione di agire per il Male ma esclusivamente dalla minaccia della punizione.
 
Se il Male sa di meritare la punizione, come mai avvertiamo allora questo senso pernicioso di "inguistizia" diffusa nel Mondo? La parte più brutta dell'intera faccenda è che il Male che si commette con l'intento di non pagarne il dazio, finisce sempre per ricadere sull'innocenza ed è l'innocenza che paga il "biglietto". Lo chiameremo "sgarbo". In sostanza abbiamo due soggetti, uno che vuole il Male ma non pagarne in dazio e uno che non vuole il Male, non lo immagina neppure, ma pagherà per quello che non vuole pagare, senza ovviamente saperlo. Ce ne è un terzo che permette la "transazione". L'officiante. Sono ruoli (ovviamente).
 
Come funziona esattamente questo meccanismo di "scaricabarile"? Ecco, pare contorto ma è più semplice di quanto sembri. In sintesi se vuoi qualcosa che non ti spetta devi prendere da qualcuno il Bene (il dono) e usarlo per compiere il Male necessario relativo. In un rituale magico ad esempio, se vuoi fare un maleficio sacrifichi un animale che rappresenta la quota di innocenza necessaria. Quindi, la "moneta" con cui tratti con il Male per avere quello che desideri è sempre l'innocenza che "scambi", da qui il mercimonio.
 
Semplifichiamo. Se vuoi la marmellata nella dispensa della mamma che tiene lontano dalle tue grinfie perché non ce ne è per tutti e non tutti riescono a accedere alla dispensa "da soli", la rubi. Poi magari incolperai i topi o comunque starai zitto per non essere scoperto e punito. Chi paga (comunque) è colui che avrebbe potuto e dovuto accedere alla marmellata perché ne aveva pari diritto ma che non era in grado di ottenerla o difendere la sua quota, magari perché troppo piccolo. L'innocente, il debole, il fragile, insomma la vittima sacrificale. La mamma si preoccupava che tutti i figli avessero una giusta parte di marmellata, ma accontentarsi nella scarsità della propria quota è di chi "resiste". Pochi nei fatti, tutti a parole.
Ognuno pensa a se stesso, sempre e comunque

Andare oltre l'orizzonte degli eventi di questo "buco nero" che tutto risucchia e nulla concede (per nulla) è la trascendenza che in un certo senso è una richiesta "impossibile". Molti per ciò la intendono come una "boutade" di Dio ma alquanto cinica. Il che ci fa commettere sempre lo stesso errore.

Il Male è il rifiuto dell'unico Bene

Il Male non ha potere (sul Creatore) anche se ha il suo proprio dono infinito che è il fascino, cioè il potere di convincere chi è buono di una cosa e del suo contrario a un tempo. Non ha nessun modo di operare direttamente sul Bene che è eterno, di fare qualcosa "pro o contro" e in questo senso è totale e pura impotenza. A meno che non sia il bene con la "b" minuscola, quello materiale. L'unica cosa che può fare per ciò è "convincere" il Bene (colui che porta in sé l'innocenza) che è un bene fare il Male. Sembra un @GioCo di parole, ma è (di nuovo) più semplice di quanto appare. Basta mettere i puntini al posto giusto e tutto torna in ordine.
 
Il bene materiale non corrisponde MAI al Bene
 
Se il Male non può operare direttamente, può farlo però indirettamente. Se il metro per agire è l'innocenza deve fare in modo che venga "aiutato" a riscattarla per tramite di qualcuno che ha il potere di agire "per il" (per conto del) Male. Questo qualcuno può essere solo chi è disposto a farsi corrompere e possedere, cioè uno che si fa sedurre dalle lusinghe del Male che promette qualcosa in cambio di qualcos'altro, in genere su questioni del Mondo mortale. Insomma si fa mercimonio. Faccio un esempio tra gli infiniti. Sei Y e ami perdutamente X ma non c'è corrispondenza, allora vai da Z (il veicolo per il demone di turno) e gli chiedi un filtro o un altro barbatrucco perché X si innamori di te e ottieni quel che desideri, ma in cambio devi "prendere su di te" tutta la colpa del gesto e ovviamente pagare (salato di solito) l'officiante per il suo servigio e per essersi fatto strumento della tua brama. Egli si offre unicamente come strumento della brama di un altro, come il coltello o il fucile.
 
Il richiedente quindi paga 2 volte per ottenere... Il soddisfacimento di un desiderio mortale reso possibile per il sacrificio di innocenza. Così il Male piglia 3 piccioni con una fava "illusoria". Condanna colui che si è fatto corrompere che come un drogato non potrà che farsi sempre più corrompere da un potere (illusorio in quanto limitato al Mondo terreno) e con ciò ubbidire supinamente sempre più al Male a prescindere dalla richiesta (sempre più bieca e spietata) facendosi latore dello spargimento di miseria (spirituale) tra gli innocenti. Tormenta l'innocenza (materialmente) che subirà ingiustizia attribuendola ad un supposto abbandono del Bene, preparando con ciò il terreno per altra corruzione futura (potenziale) e in ultimo condanna l'officiante che poverino crede di poter scampare con mezzucci al Maestro Interiore (la coscienza) che non si può ingannare e non fa sconti.
 
Eppure al contempo per assurdo il Male è anche innocente. Perché non commette mai nessuno di questi "reati". Li fa commettere agli altri che alimentano una spirale discendente (interiore). Il Male si limita a suggerire e cogliere frutti maturati dagli altri.
 
Quindi tecnicamente prende e basta.
 
Così come il Bene è il dono offerto senza che sia necessario chiedere nulla in cambio, allo stesso modo il Male è il furto senza che venga dato nulla in cambio se non illusione. Ma se il Bene rende pienamente evidente la sua propria opera senza mai tentare di convincere alcuno di nulla, il Male compie la sua opera per tramite esclusivo della seduzione e del fascino. Se il Bene non ha mai bisogno di nascondersi e con ciò è sempre facile da comprendere e da vedere, il Male opera solo di nascosto ed è sempre con ciò difficile da intuire e scoprire. Se infine il Bene semplicemente crea dal nulla e non ha mai bisogno di sotterfugi, il Male opera esclusivamente per tramite della furbizia e per manipolare emozione.
 
Per ciò, per concludere: il fine ultimo del Male non è mai tormentare i mortali nel Mondo della materia quanto manipolare emozioni per mezzo di tale tormento.
 
Da qui i demoni del folclore. Va detto per completezza che però Anima non è in alcun modo coinvolta dall'opera del Male. Essa detta legge e basta. Se decide che tu debba ballare nudo sui tavoli, la tua opinione in merito conta meno di una scoreggia di formica. Arriverai a ballare nudo sui tavoli e tanto basta. Quando però non c'è accordo perché rifiutiamo il Bene e la sua opera è da noi con ciò subita come "ingiusta", allora ne deriva Grande Pena e fanno capolino i demoni con le loro vuote promesse.
 
Buone Feste!

Teopratico hanno apprezzato
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