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La democrazia nell'era della finanza

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Whistleblower
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L'opinione pubblica è sdegnata del trattamento riservato alla Grecia. Tutti sono stupiti del disprezzo del voto popolare che si è manifestato dopo quella pessima messa in scena del referendum.
Ma mettiamo che in qualche modo la Grecia si rimetta in carreggiata e che vengano messi sul mercato dei titoli di stato ellenici con un rendimento leggermente superiore a quello degli altri stati dell'Unione, stante la penalizzante politica di austerità che colpirà le fasce più deboli della popolazione; per qualche anno sarebbero garantiti in maniera molto forte dal patto appena siglato con la Troika.
Ora se qualcuno si comprasse quei titoli, senza rendersene conto "voterebbe" a favore di quel trattamento alla Grecia che pure dentro di sé considera vergognoso. "Voterebbe" nel vero senso della parola - perché nei fatti si tratta effettivamente di un "voto" - a favore di quello stesso Tsipras che considera un autentico traditore del suo popolo e della democrazia.
Lo stesso vale per chi, moltissimi, acquista titoli e se vogliamo anche prodotti, di imprese i cui interessi vanno contro le politiche di rispetto dell'ambiente, della tutela dei consumatori, dei diritti dei lavoratori e del mantenimento di un buon livello di welfare.
Non ce ne si rende conto perché poi, in tutta buona fede, nella vera cabina elettorale si esprime appoggio proprio a chi, almeno teoricamente, vorrebbe contrastare queste politiche distruttive e le forze che cercano di metterle in atto.

Ma quale "voto" conta di più? Quello elettorale o quello indiretto costituito dall'acquisto di titoli che implicano determinate istanze politiche o di prodotti di imprese dalla scarsa coscienza comunitaria?
Alla fine prevale invariabilmente il secondo con l'aggravante che non lo si comprende, o non si vuole comprenderlo, col risultato, che vediamo in maniera evidente, di uno svuotamento progressivo delle proposte politiche alternative.

Nella " Laudato si' " il Papa dice esplicitamente una cosa molto interessante sulla quale non mi pare che nessuno si sia soffermato (lo si può leggere senza per questo dover diventare cristiani. Secondo me quella del Pontefice è l'unica voce un minimo solida che si levi se non decisamente contro, almeno ad ammonimento contro le derive del sistema economico attuale):

"Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale."

"Una sana pressione" detto da un Papa è un'espressione abbastanza forte. D'altra parte loro sanno perfettamente che si arriverà allo scontro fra la Chiesa e il potere ma, forse a ragione, ritengono di non dover accelerare i tempi del confronto finale.

"È un fatto che, quando le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono spinte a produrre in un altro modo. Questo ci ricorda la responsabilità sociale dei consumatori. «Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico»."

Parla dei prodotti ma naturalmente vale anche per i titoli finanziari.

Questo però presuppone che se si vuole lottare, o quantomeno se si vuole "esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale" bisogna essere disposti a sopportare delle limitazioni e dei disagi.
Si è disposti a sopportarle se si ha un motivo per farlo e mi sembra ovvio che se le "limitazioni" sono di carattere "materiale" (economico) la motivazione dovrà essere di ordine ideale.
Questo idealismo deve necessariamente provenire da un qualcosa che si è instaurato, o recuperato, nei cuori dei singoli e nella mentalità di una comunità.

Su questo stiamo a zero e a mio avviso il sintomo più chiaro è l'insistenza sull'aspetto dell'analisi delle cause o su quello più storico delle colpe o sull'individuazione precisa delle élites responsabili.
Alcuni pensano che ci voglia organizzazione, altri coraggio, altri disciplina o magari si invoca il ritorno a non meglio precisati "valori di una volta" che però ai loro tempi, guarda caso, erano precisamente il mezzo con cui le élites mantenevano quel consenso che permetteva il loro dominio.

Indipendentemente dal credo di ognuno penso che occorra uno spirito che non so come definire se non "religioso", senza il quale nessuna risposta politica sarà in grado di opporsi a quello svuotamento della democrazia che avviene in automatico - e al quale non sembra esserci rimedio - al momento del semplice, sostanzialmente inevitabile, acquisto di un prodotto o di un titolo finanziario.


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Sta parlando della consapevolezza, gola profonda? Se sì, siamo all'anno zero.


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Sta parlando della consapevolezza, gola profonda? Se sì, siamo all'anno zero.

Cioè?


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haward
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Il mercato finanziario internazionale è, saldamente, nelle mani di un ristrettissimo gruppo di soggetti. E' così, non perchè è andata così ma poteva anche andare in un altro modo, ma perchè così l'ha fatta andare il famoso ristrettissimo gruppo di soggetti. Era chiaro fin dall'inizio, fin dalla comparsa dei mercati finanziari. Faccio notare, inoltre, come l'apparire, lo svilupparsi e l'affermarsi del sistema parlamentare democratico occidentale sia perfettamente coinciso, cronologicamente, con il parallelo apparire, svilupparsi ed affermarsi dell'attuale imperante sistema bancario - finanziario.
Mera coincidenza?
Papa Bergoglio conosce, alla perfezione, il mondo in cui vive. Se gli sponsor chiudono il portafoglio la Chiesa chiude i battenti e addio viaggi per il mondo, addio privilegi dorati, addio partecipazione al potere.
Il suo illustre predecessore mi sembra che abbia detto qualcosa tipo "ama il prossimo tuo...." o "non fare agli altri...." o "ama il tuo nemico" "è più facile che un cammello passi per la cruna ..... che un RICCO ...".
Sono passati 2000 anni e sto ancora aspettando che qualcuno, lodevolmente, faccia applicare queste norme di comportamento e le applichi, prima, egli stesso.


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Primadellesabbie
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Questo é il punto divenuto centrale nel mondo contemporaneo che vede la confusione del potere politico con il potere economico, per l'appiattimento del primo e per l'inesorabile rafforzamento del secondo, dovuto allo stile di vita nel quale siamo scivolati.

La politica, nata per dare un ordine ai bisogni ed alle esigenze dei gruppi e dei singoli, é quasi scomparsa frastornata dall'estendersi a perdita d'occhio del suo campo d'azione, da quando si é scopertamente invertita la antichissima legge che dettava di far fronte ai bisogni.

Noi osserviamo, con occhio perfettamente assuefatto che il cocchiere sta seduto davanti ai cavalli, i bisogni possono prolificare in base alle sollecitazioni, e le sollecitazioni sono rappresentate dallo stesso soddisfacimento predisposto per soddisfarle.

"L'uomo, per sua natura, tende a cercare di soddisfare alcuni bisogni", é divenuto: "i bisogni, indotti in numero illimitato, costringono l'uomo in una spirale che lo separa dalla sua natura".

Per affrontare in qualche modo la situazione nella quale siamo immersi, così che si profili la possibilità di poterla governare non c'é via di scampo, é necessario rimettere in funzione la coscienza.


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Anonymous
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Sta parlando della consapevolezza, gola profonda? Se sì, siamo all'anno zero.

Cioè?

Mi risponde con un'altra domanda?

Da una parola al giorno.it Consapevolezza
cognizione, presa di coscienza

derivato di consapere, composto di con e sapere.

Questa parola denota un fenomeno estremamente intimo, e di importanza cardinale. Non è un superficiale essere informati, né un semplice sapere - e si diparte anche dalla conoscenza, più intellettuale. La consapevolezza è una condizione in cui la cognizione di qualcosa si fa interiore, profonda, perfettamente armonizzata col resto della persona, in un uno coerente. È quel tipo di sapere che dà forma all'etica, alla condotta di vita, alla disciplina, rendendole autentiche.

La consapevolezza non si può inculcare: non è un dato o una nozione. È la costruzione originale del proprio modo di rapportarsi col mondo - in quanto sapere identitario, davvero capace di elevare una persona al di sopra dell'ignoranza e della piana informazione. È il caso della consapevolezza del rischio, che non frena ma rende accorti; della consapevolezza delle proprie capacità, che orienta ed entusiasma; della consapevolezza del dolore, che rende compassionevoli e gentili; della consapevolezza di essere amati, che rende invulnerabili.

Diventare consapevoli di quanto accaduto, di come siamo cambiati, di quale futuro ci sta davanti è un passo fondamentale nella direzione giusta. Chi è consapevole non subisce ma può affrontare e rielaborare. Consapevolezze condivise rendono possibile un agire comune. Per chi evita o non riesce ad affrontare un percorso di consapevolezza il terremoto rischia di trasformarsi in un passato che non passa.


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Rosanna
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Nella " Laudato si' " il Papa dice esplicitamente una cosa molto interessante sulla quale non mi pare che nessuno si sia soffermato (lo si può leggere senza per questo dover diventare cristiani. Secondo me quella del Pontefice è l'unica voce un minimo solida che si levi se non decisamente contro, almeno ad ammonimento contro le derive del sistema economico attuale):

"Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale."

"Una sana pressione" detto da un Papa è un'espressione abbastanza forte. D'altra parte loro sanno perfettamente che si arriverà allo scontro fra la Chiesa e il potere ma, forse a ragione, ritengono di non dover accelerare i tempi del confronto finale.

"È un fatto che, quando le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono spinte a produrre in un altro modo. Questo ci ricorda la responsabilità sociale dei consumatori. «Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico»."

Parla dei prodotti ma naturalmente vale anche per i titoli finanziari.

Questo però presuppone che se si vuole lottare, o quantomeno se si vuole "esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale" bisogna essere disposti a sopportare delle limitazioni e dei disagi.
Si è disposti a sopportarle se si ha un motivo per farlo e mi sembra ovvio che se le "limitazioni" sono di carattere "materiale" (economico) la motivazione dovrà essere di ordine ideale.
Questo idealismo deve necessariamente provenire da un qualcosa che si è instaurato, o recuperato, nei cuori dei singoli e nella mentalità di una comunità.

Citare il papa e tutte le sue encicliche significa non aver capito il ruolo preciso che ha avuto la religione attraverso i secoli, di guardiana del potere economico finanziario, come disse Machiavelli "instrumentum regnum",
cioè strumento del potere politico ed economico ...

la chiesa si è sempre schierata dalla parte del potere, solo a parole dalla parte dei più deboli e dei poveracci, il suo compito è stato proprio quello di sedare ogni possibile rivolta, educare all'obbedienza, alla passività, al rifiuto storico di ogni possibile rivoluzione: "Gli ultimi saranno i primi ..."

così per la chiesa e per il papa occorre restare ultimi e non avere l'ardire di ribellarsi ... quelle di Bergoglio sono solo parole ... parole ... parole ...
perché non comincia a passare ai fatti denunciando tutti gli scandali finanziari dello Ior e donando le sue ricchezze ai poveri ?

"Abbandona tutte le tue ricchezze e seguimi ..." disse uno, che proprio per questo venne messo in croce


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I precedenti commenti dimostrano consapevolezza perciò li condivido.


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Nella " Laudato si' " il Papa dice esplicitamente una cosa molto interessante sulla quale non mi pare che nessuno si sia soffermato (lo si può leggere senza per questo dover diventare cristiani. Secondo me quella del Pontefice è l'unica voce un minimo solida che si levi se non decisamente contro, almeno ad ammonimento contro le derive del sistema economico attuale):

"Un cambiamento negli stili di vita potrebbe arrivare ad esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale."

"Una sana pressione" detto da un Papa è un'espressione abbastanza forte. D'altra parte loro sanno perfettamente che si arriverà allo scontro fra la Chiesa e il potere ma, forse a ragione, ritengono di non dover accelerare i tempi del confronto finale.

"È un fatto che, quando le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono spinte a produrre in un altro modo. Questo ci ricorda la responsabilità sociale dei consumatori. «Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico»."

Parla dei prodotti ma naturalmente vale anche per i titoli finanziari.

Questo però presuppone che se si vuole lottare, o quantomeno se si vuole "esercitare una sana pressione su coloro che detengono il potere politico, economico e sociale" bisogna essere disposti a sopportare delle limitazioni e dei disagi.
Si è disposti a sopportarle se si ha un motivo per farlo e mi sembra ovvio che se le "limitazioni" sono di carattere "materiale" (economico) la motivazione dovrà essere di ordine ideale.
Questo idealismo deve necessariamente provenire da un qualcosa che si è instaurato, o recuperato, nei cuori dei singoli e nella mentalità di una comunità.

Citare il papa e tutte le sue encicliche significa non aver capito il ruolo preciso che ha avuto la religione attraverso i secoli, di guardiana del potere economico finanziario, come disse Machiavelli "instrumentum regnum",
cioè strumento del potere politico ed economico ...

la chiesa si è sempre schierata dalla parte del potere, solo a parole dalla parte dei più deboli e dei poveracci, il suo compito è stato proprio quello di sedare ogni possibile rivolta, educare all'obbedienza, alla passività, al rifiuto storico di ogni possibile rivoluzione: "Gli ultimi saranno i primi ..."

così per la chiesa e per il papa occorre restare ultimi e non avere l'ardire di ribellarsi ... quelle di Bergoglio sono solo parole ... parole ... parole ...
perché non comincia a passare ai fatti denunciando tutti gli scandali finanziari dello Ior e donando le sue ricchezze ai poveri ?

"Abbandona tutte le tue ricchezze e seguimi ..." disse uno, che proprio per questo venne messo in croce

"La dove vado, non mi serve nulla, non ci sono più dolori, ne preoccupazioni, lascio tutto ciò che ho qui, non avrò bisogno più di niente"


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Whistleblower
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@Rosanna

"La Chiesa" notoriamente non è un blocco monolitico come non lo sono "gli ebrei".
All'interno della Chiesa ci sono gruppi diversissimi che si contendono l'egemonia in termini di potere e di ideologia.
Tutti abbiamo assistito alla lotta feroce fra Opus Dei e Gesuiti risolta con un colpo di mano, quello del maggiordomo, organizzato nei minimi particolari da coloro che poi sono riusciti a piazzare uno dei loro sul trono papale.

I gesuiti sono sempre stati un problema per il potere e gli sono stati costantemente vicino per arrivare a dominarlo, non per servirlo; la loro unica realizzazione politica, che suscitò le ire dei poteri imperiali e i timori di quello ecclesiastico, sono state le Reducciones del Paraguay, società pienamente comuniste formate da indios ai quali i padri hanno insegnato a coltivare la terra ma soprattutto - secondo le loro origini - a combattere con le armi. Perfino gli illuministi hanno riconosciuto per iscritto la validità dei risultati ottenuti; gli indios si sono fatti ammazzare uno a uno pur di non abbandonare quella che era diventata la loro terra.

Subito dopo, anche a causa delle Reducciones, i Gesuiti sono stati eliminati come ordine religioso e paradossalmente sono rimasti vivi solamente in un paese protestante, la Prussia, e in uno ortodosso, la Russia di Caterina.

Tirare fuori Machiavelli per inquadrare la realtà attuale non mi pare abbia molto senso. La sinistra è crollata miseramente dimostrando di essere solo il movimento politico degli intellettuali e della classe medio alta che cercano di far leva su un'alleanza con i lavoratori semplicemente per acquisire un peso contrattuale verso le classi dominanti al fine di riuscire a farsi cooptare (naturalmente in posizione subalterna).

Chi resta ad opporsi? La Russia e la Cina, paesi ex comunisti che guarda caso hanno scoperto che la religione è l'unico collante di una comunità che si voglia opporre al potere dell' impero occidentale, quello sí materialista molto piú del comunismo che di fondo lo è stato solo di nome.


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Rosanna
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@Rosanna
"La Chiesa" notoriamente non è un blocco monolitico come non lo sono "gli ebrei".
All'interno della Chiesa ci sono gruppi diversissimi che si contendono l'egemonia in termini di potere e di ideologia.
Tutti abbiamo assistito alla lotta feroce fra Opus Dei e Gesuiti risolta con un colpo di mano, quello del maggiordomo, organizzato nei minimi particolari da coloro che poi sono riusciti a piazzare uno dei loro sul trono papale.

Tirare fuori Machiavelli per inquadrare la realtà attuale non mi pare abbia molto senso. La sinistra è crollata miseramente dimostrando di essere solo il movimento politico degli intellettuali e della classe medio alta che cercano di far leva su un'alleanza con i lavoratori semplicemente per acquisire un peso contrattuale verso le classi dominanti al fine di riuscire a farsi cooptare (naturalmente in posizione subalterna).

Chi resta ad opporsi? La Russia e la Cina, paesi ex comunisti che guarda caso hanno scoperto che la religione è l'unico collante di una comunità che si voglia opporre al potere dell' impero occidentale, quello sí materialista molto piú del comunismo che di fondo lo è stato solo di nome.

La tua risposta non fa che darmi ragione, perché lo dici tu stesso che la "chiesa è un'organismo composto da gruppi che si contendono il potere", quindi Machiavelli c'entra eccome, e se suoni più forte il tuo fischietto, Whistleblower, te ne accorgerai anche tu ...

La religione è stata da sempre, non solo al tempo di Machiavelli, uno strumento del potere, la Chiesa cattolica ha tragicamente TACIUTO dei campi di sterminio, perché alleata con il potere nazifascista del tempo, per fortuna molti sacerdoti aiutarono la Resistenza con tale coraggio che rende anche oggi onore a loro.

Dio è morto nell'animo dell'occidente e la sua morte è stata denunciata all'inizo del '900 da un grande filosofo Nietzsche, ne La Gaia scienza, perché la spiritualità occidentale è stata sopraffatta dall'avvento della scienza e della tecnologia, per di più la chiesa cristiana occidentale, dopo le lunghe guerre sanguinose fatte nel nome di Dio, crociate del medioevo, guerre di religione del 500, controriforma del 600, tribunale dell'Inquisizione, non ha lasciato un buon ricordo nelle coscienze, ed oggi si aggiungono anche le lotte interne di potere e gli scandali finanziai dello Ior, che ricicla denaro mafioso.

La sinistra è morta perché la storia è mossa dal capitale, il marxismo lo insegna, nell'immediato dopoguerra il capitale aveva bisogno di quadri dirigenziali perché traeva profitti dall'industria, quindi il welfare è servito proprio a questo, e la democrazia anche, ora invece sono diventati entrambi obsoleti, perché sempre il capitale trae profitti dalla finanza, quindi massacro della democrazia, dei diritti, del welfare state ...

Cina e Russia c'entrano come i cavoli a merenda ... ma se a te piacciono ...


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MarioG
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La religione è stata da sempre, non solo al tempo di Machiavelli, uno strumento del potere, la Chiesa cattolica ha tragicamente TACIUTO dei campi di sterminio,

“Ciò di cui non si può parlare si deve tacere”
L. Wittgenstein


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Whistleblower
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@Rosanna

Ma che c'entra.
Parlo del potere dentro l'organizzazione ecclesiastica mentre tu ti riferisci a un ruolo ancillare rispetto al potere imperiale.
Sul resto mi pare che fai un minestrone con quello che trovi.
È molto buono però...forse un po' di sale in più, ma è buono...


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Rosanna
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@Rosanna

Ma che c'entra.
Parlo del potere dentro l'organizzazione ecclesiastica mentre tu ti riferisci a un ruolo ancillare rispetto al potere imperiale.
Sul resto mi pare che fai un minestrone con quello che trovi.
È molto buono però...forse un po' di sale in più, ma è buono...

Scusa Whistleblower, ma il tuo fischietto è sotto tono, ti ricordo il titolo del tuo post: "La democrazia nell'era della finanza",

quindi per parlare di democrazia parli di religione e dici che:

Indipendentemente dal credo di ognuno penso che occorra uno spirito che non so come definire se non "religioso", senza il quale nessuna risposta politica sarà in grado di opporsi a quello svuotamento della democrazia che avviene in automatico - e al quale non sembra esserci rimedio - al momento del semplice, sostanzialmente inevitabile, acquisto di un prodotto o di un titolo finanziario.

ti ricordo che l'affermazione più cosciente della democrazia è avvenuta in Italia grazie al capitale che in quel momento ne aveva bisogno perché traeva profitti dalle industrie, ora non ne ha più bisogno, quindi massacri della democrazia e dei diritti ...

cosa c'entra la religione? se vogliamo la chiesa è velocemente saltata sul carro del vincitore e del nuovo padrone, dunque prima i nazifascisti ed ora gli Usa, la Cia e la Finanza dello Ior

Se il mio è un minestrone, il tuo mi sembra appunto un bel piatto di cavoli per merenda ... con aggiunta di Chateau D'yquem per degustarli meglio ...


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Whistleblower
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Uh che brava, conosci lo Chateau d'Yquem...accidempoli...
Io non lo abbinerei ai cavoli a merenda, ti dirò, ma non voglio discutere le tue abitudini.

1) Della Chiesa Cattolica mi interessa poco per quanto la abbia rivalutata molto ultimamente

2) A me sono sempre stati simpatici i Gesuiti e a mio avviso stanno crescendo sempre di più sia spiritualmente che politicamente. È dagli anni novanta che i loro Padri Provinciali in Sudamerica si scagliano contro il neoliberismo. Non solo a parole Rosanna, con le armi come in Nicaragua. Sia Gesuiti che altri ordini, naturalmente. Sto dicendo che quando qui i cuochi di minestrone manco sapevano cos'era il neoliberismo loro lo condannavano per iscritto e imbracciavano il fucile, non so se ti è chiaro.

3) Nietzsche, Dio è morto, i campi di sterminio, la democrazia, il Capitale, l'instrumentum regni...no Rosanna ti supplico...dopo il minestrone il polpettone no...


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