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La famiglia "tradizionale" è naturale?

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affatto

Allora risponda.


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Georgejefferson
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Ho trovata, e mi é stato spedita, una copia di un libro di 47 anni or sono: "The divine animal", nel quale l'autore R. Wescott, sosterrebbe di avere riscontrato, nel comportamento umano, le caratteristiche peculiari che contraddistinguono gli altri animali addomesticati. Tesi interessante, appena lo avrò in mano vi saprò dire.

Intanto linko questo per me interessante, sul tema, anche se non riguarda Wescott o il presupposto metafisico.

http://www.scuolafilosofica.com/463/analisi-della-critica-di-chomsky-al-comportamentismo-%E2%80%9Ca-rewiew-of-b-f-skinner%E2%80%99s-verbal-behaviour%E2%80%9D


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Georgejefferson
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L'immagine è.

Si, ma non sottovaluterei troppo il potere di condizionamento del nomos, della parola, sia scritta che parlata. Di questo potere (nel senso di "catene mentali" per usare una metafora) ci sono tradizioni millenarie molto esperite. Per il resto, direi che concordiamo abbastanza.


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spadaccinonero
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affatto

Allora risponda.

l'ho già fatto

per ricevere il secondo metro di filo ognuno sceglie come fare

il percorso nel labirinto varia da persona a persona

8)

p.s. ci sono tanti che riescono a perdersi con l'uscita davanti ai propri occhi perché hanno paura di ciò che troveranno fuori


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affatto

Allora risponda.

l'ho già fatto

per ricevere il secondo metro di filo ognuno sceglie come fare

il percorso nel labirinto varia da persona a persona

8)

p.s. ci sono tanti che riescono a perdersi con l'uscita davanti ai propri occhi perché hanno paura di ciò che troveranno fuori

Esistono anche i don Abbondio, che ne fa?


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Georgejefferson
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Concludo il discorso.

Allora Jack presupponiamo che tu sia relativamente d'accordo (cosi vado avanti e concludo), nel postulato sopra, che ricordo, e' questo:

Che sia probabilissimo che, nonostante sia vero che intrinsecamente (chi più chi meno) nasciamo con un istinto atto ad imitare gli altri (per ingenuità, inesperienza, paura) il "grosso" di quell'istinto di "imitazione" nel corso storico del vissuto venga intenzionalmente e volutamente esasperato...estremizzato dall'autorità (e a catena tutti i surrogati, scuola, genitori, clero, media ecc..), al punto di sentirci in obbligo forzoso di dover appartenere a qualcosa di definito, altrimenti da soli ci scoraggiamo e non crediamo di avere capacità di scelta di giudizio nel giusto e sbagliato.

Allora il grosso di conseguenza e' artificio umano (il grosso perchè ho postulato che innatamente, in potenza, questo istinto c'e' e ci accumuna in quel senso, ma non la sua esasperazione, l'emancipazione libera sarebbe il relegarlo al suo posto come moderato).

Quindi e' ovvio, in logica, che il grosso della responsabilità, ricada selle classi dirigenti che da sempre premono a quella esasperazione (dell'istinto di imitazione, ricordiamo che sto parlando di quello).

Questo non vuol dire assolutamente TUTTO.
Altrimenti giustificheremmo tantissimo e non va bene, specie se il desiderio di miglioramento, riguarda l'elevazione del nostro senso di responsabilità individuale, (quindi non si tratta di mitizzarci come popolo a priori).

Ma non possiamo neppure negare le proporzioni nelle responsabilità al punto di dichiarare "migliore" umanamente un aristocratico o borghese di Élite, nonostante magari sia esperto e talentuoso nel logico matematico, o altro di tecnico.
Perchè si deve pensare agli scopi nella determinazione di un giudizio no ? Altrimenti non ha senso e l'elogio verso una funzione diventa fine alla funzione stessa.

Adesso devo introdurre una metafora:

Se c'e' un buco enorme nel tetto e sotto si allaga tutto, la prima causa a cui e' giusto pensare e' il buco, l'allagamento e' causa di altri danni ma a valle.
Quindi la frase di rabbia (comprensibile):

La gente merita le legnate perchè e' quello che vuole e quindi e' giusto cosi. Non ha senso logico. E' come uno schiavista che mentre frusta l'oppresso incatenato dichiara che e' giusto cosi perchè lui non protesta.
Il concetto metaforico di catena mentale non e' mica una sciocchezza e'...
E chi può dirsi veramente libero ?

E' un discorso generale, capisco che l'aneddoto singolo (stanno tagliando la tutela sociale) pragmaticamente e' capibile nella sua semplicità.
Ma altre cose come il pareggio di bilancio ecc.. sono avvolte da una coltre pesantissima di paternalismo e senso di responsabilità (falsa da indurre alle genti con l'inganno semantico)


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spadaccinonero
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affatto

Allora risponda.

l'ho già fatto

per ricevere il secondo metro di filo ognuno sceglie come fare

il percorso nel labirinto varia da persona a persona

8)

p.s. ci sono tanti che riescono a perdersi con l'uscita davanti ai propri occhi perché hanno paura di ciò che troveranno fuori

Esistono anche i don Abbondio, che ne fa?

nulla...


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Black_Jack
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@george

Se dici che il condizionamento culturale o la repressione poliziesca sono insuperabili chiudi il dicorso perché affermi che non si puô fare nulla senza...qui è il paradosso...senza l'aiuto proprio dei padroni i quali do rebbero rinunciare ai loro mezzi di dominio come la televisione (condizionamento culturale) e la violenza poliziesca (la repressione)

Se dici che invece gli uomini si possono ribellare nonostante gli strumenti che il potere mette in atto per mantenere e implementare il proprio dominio allora devi farmi vedere almeno un caso in cui un popolo si ribella davvero

Il fatto che io dica che se lo meritano non ha molta importanza, è un espressione di rabbia non un concetto morale

Vogliamo sapere se la nostra esistenza ha un senso? Se esiste il bene per l'umanità?
C'è un solo modo, dobbiamo confrontarci con il male che è il non senso.
Confrontarsi col male sognifica ribellarsi.
Dato che non vedo ribellione ne devo dedurre che il mondo non ha senso ed è molto triste.

Non serve la ribellione assoluta, serve una piccola ribellione parziale dell'intera comunità. L'ho detto e intendevo sul serio: si smette tutti di guardare la tv, si butta l'abbonamento alla pay tv, si smette di seguire il calcio e la formula uno, si smette di seguire i pettegolezzi sulle celebrità e stai sicuro che succede qualcosa.
Non lo si fa nonostante sia una cosa che non costa molto e allora vuol dire che vogliono essere dominati e sottomessi.

O c'è una ribellione o ci aspetta il nulla cosmico.
Quello è il senso di "Dio è morto" ossia NON ESISTE PIÙ NULLA IN NOME DEL QUALE RIBELLARSI.


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Deheb
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@BJ
Proprio non ti piace il discorso comportamentale….preferisci la coscienza politica nel popolo. Amen, viva le diversità.

Attenzione però: non ho detto che una famiglia gay non possa essere un modello per un bambino, tutt’altro. Dico solamente che è un modello zoppo, manca un pezzo, un modello di riferimento opposto, un confronto/scontro con l’altro sesso che è parte dello sviluppo individuale, nel bene e/o nel male. Opinioni…

Condivido su una cosa: ci vorrebbero 10 volumi.


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Primadellesabbie
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...si smette tutti di guardare la tv, si butta l'abbonamento alla pay tv, si smette di seguire il calcio e la formula uno, si smette di seguire i pettegolezzi sulle celebrità e stai sicuro che succede qualcosa. ...

Hai sicuramente ragione. Ma per il momento l'unica cosa successa, dopo molti anni, é che recentemente, in un momento di "franchezza", la vicina di pianerottolo (la vedo qualche settimana all'anno), con uno sguardo disarmante, mi ha detto: "...ma come? una persona come lei senza la televisione...e non legge i giornali!". Ho balbettato qualcosa, e mi sono affrettato ad entrare in casa e chiudere la porta.


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Black_Jack
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...si smette tutti di guardare la tv, si butta l'abbonamento alla pay tv, si smette di seguire il calcio e la formula uno, si smette di seguire i pettegolezzi sulle celebrità e stai sicuro che succede qualcosa. ...

Hai sicuramente ragione. Ma per il momento l'unica cosa successa, dopo molti anni, é che in un momento di "franchezza" la vicina di pianerottolo (la vedo qualche settimana all'anno), con uno sguardo disarmante, mi ha detto: "...ma come? una persona come lei senza la televisione...e non legge i giornali!". Ho balbettato qualcosa, e mi sono affrettato ad entrare in casa e chiudere la porta.

Però il fatto che non vedi i film è curioso...anzi, sospetto... 😉


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Primadellesabbie
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É così, ho praticamente smesso molto tempo fa, ho qualche cassetta. Ho seguito il discorso di George, e non sono intervenuto per non complicare le cose. Trovo il mondo "dell'immagine" molto aggressivo, una volta che hai visto una foto, una scena, ti é già entrata nell'anima. Non te ne puoi ripulire. Con la lettura é diverso.


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Black_Jack
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@BJ
Proprio non ti piace il discorso comportamentale….preferisci la coscienza politica nel popolo. Amen, viva le diversità.

Attenzione però: non ho detto che una famiglia gay non possa essere un modello per un bambino, tutt’altro. Dico solamente che è un modello zoppo, manca un pezzo, un modello di riferimento opposto, un confronto/scontro con l’altro sesso che è parte dello sviluppo individuale, nel bene e/o nel male. Opinioni…

Condivido su una cosa: ci vorrebbero 10 volumi.

Ah, attenzione...fallo di mano, punizione di prima...non ho detto che preferisco la coscienza del popolo al discorso comportamentale ma - molto diverso - che preferisco che si pensi prima all'affetto riservato al bambino. Due cose differenti che pure avevi letto. Sei in buona fede ma hai frainteso perché voi un pensiero "altro" proprio non riuscite a concepirlo. Per voi "altro" equivale quasi a "frocio" e infatti uno di voi rimasto senza argomenti ha insinuato che fossi un omosessuale...

E che gli vorreste fare al modello zoppo? Lo vorreste sopprimere? Sterilizzare?
E su uno ha solo quello che fa? Deve essere considerato diverso in quanto figlio di diversi?
E sempre sti modelli...sempre l'educazione intesa come addestramento...sempre la formazione della persona come soldatino della società...
Questa è l'essenza dell'essere di destra o di sinistra non le cose un po' banali sulla politica.
E senza nessuna cattiveria, secondo me volete a tutti i costi imporre un "modello" a tutti dato che lo hanno imposto a voi cioè l'essenza di una mentalità di destra borghese.
A questo punto meglio la destra fascista che se non fosse per l'ossessione della gerarchia e per la rigida classificazione della società in esseri superiori e inferiori avrebbe almeno il pregio del coraggio e del non conformismo.
Ma c'è appunto quella questione gerarchico-formale che è un limite insuperabile. Questione legata a doppio anzi triplo filo alla risaputa idiosincrasia del destrorso per l'arte astratta (salvo eccezioni come Alberto Burri).


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Primadellesabbie
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Sono sicuro che é come dici, a proposito grazie per la lezione su Mussorgsky.

PS - Non trovo più la frase sul cinema a cui rispondo qui.


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Georgejefferson
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Rispondo qua e poi chiudo e alla prossima, e devo dire che e' stato un piacere, quando un dialogo e' nel complesso buono.

Non e' sensato per me ragionare a compartimenti stagni, tutto chiuso da una parte, tutto chiuso da un'altra, non e' la realtà, e' l'impressione. Il condizionamento culturale non e' tutto, e' una componente importante, non ha senso TUTTO, NULLA.

Esiste il tempo, e il futuro, e di quello non sappiamo nulla, probabilità, forse, speranze, ma non hanno meno valore di altre proiezioni probabili in negativo, oppure di certezza del decadimento generale. Ogni diversita di posizione e anche solo sfumatura e' portata ad indirizzarsi al suo preferito punto di vista.

Riguardo alla repressione poliziesca, che hai preso ad esempio... capire che e' superabile nel corso storico non significa "si superera certamente", e allora sarebbe legittima e comprensibile la richiesta :" dimostrami, mostrami un segno, e che sia nel lasso di tempo della mia vita",

Il possibile non e' una certezza, e' possibilità che potra farsi oppure no.

Non esistono compartimenti stagni, sono semplificazioni mentali. Non c'e' il cattivo signore in alto e gli indottrinati in basso. Ci sono mille sfumature, contrasti, affinità, direzioni, scontri, accordi, lavori.

E' ovvio che le peggio classi dirigenti non molleranno l'osso.

Il fatto che tu Jack dica che noi popolo meritiamo e' espressione di rabbia, ma espressa in termini morali di giusto e sbagliato, come fai spesso (non che non devi, fai quello che vuoi) ed e' capibile e a tratti umano (la rabbia) ma non serve a nulla e ottieni solo rancori per il senso di impotenza che dilaga, ed anche questa e' una leva funzionale al potere.

Non esiste dal mio punto di vista che l'esistenza in sè abbia senso, la cosa "in sè" non la conosco. Il senso e' un fattore umano e come tale contribuiamo a determinarlo, anche se non sappiamo misurare la proporzione e molti misteri si intuiscono. Quindi inutile "cercare fuori" e togliere noi stessi come presupposto. E' l'inganno dell'oggettualità, che, ovviamente non significa che bisogna fossilizzarsi troppo ne dal lato pensato oggettivo, ne quello soggettivo.

Confrontarsi col male sognifica ribellarsi.
Dato che non vedo ribellione ne devo dedurre che il mondo non ha senso ed è molto triste.

Vivi tenendo conto solo del presente, il mondo OGGI non ha molto senso ed e' molto triste, ma non e' tutto cosi e segnali ci sono sempre per il futuro,che NON conosciamo (e meno male un pò)

vogliono essere dominati e sottomessi, O c'è una ribellione o ci aspetta il nulla cosmico.
Quello è il senso di "Dio è morto" ossia NON ESISTE PIÙ NULLA IN NOME DEL QUALE RIBELLARSI.

Pensala come vuoi ci mancherebbe.
Ma quella frase su Dio e' gia vecchia da un po. Esiste il tempo, che non e' una sostanza ma la misurazione dell'uomo del movimento. E ci dimostra che la vita non muore.


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