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La fase tecnico-suicida del "medioevo"


Tao
 Tao
Illustrious Member
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La lotta contro la “mafia” (che è una dimensione strutturale del capitalismo), la voce grossa di Putin, capo della Russia “liberata”, ed altro fanno pensare che qualcosa si muova e che la civiltà comunque cresca… E’ un’illusione. Se per medioevo s’intende – come dice la parola – una fase intermedia (fra la civiltà primitiva e quella adulta), ebbene, esso non è mai stato superato. Per civiltà primitiva va intesa, infatti, quella che, per derivazione diretta dalla foresta – dove l’uomo ha avuto le sue origini – ha per centro il soggetto forte ed è pertanto “fortecentrica”.

Tutta la storia è, fino ad oggi, storia dei forti (dell’èlite “fortecentrica”) e il diritto romano (che si ritiene l’essenza del diritto stesso !), non ha fatto che scrivere le norme che legittimino il comportamento dei più forti. Il “fortecentrismo” “antropormorfizza” e conserva la predazione animale originaria come movente e filo conduttore della storia, che, pertanto, produce vinti e vincitori, potenti e indigenti, esattamente come millenni di anni fa, e la chiama economia invece di predonomia, ma la sostanza non cambia.

L’avvento dello Stato voleva essere l’avvento di un potere (forza) al di sopra delle parti, dell’uomo come umanità e comunità al centro della storia, come movente e filo conduttore di una civiltà “antropocentrica”, non più basata sulla predazione (predonomia) e quindi sulla corsa al potere bensì sul diritto all’uguaglianza senza vinti e vincitori. Ma lo Stato, fino ad oggi non ha realizzato sé stesso, al contrario ha ripetuto il “fortecentrismo” medievale sostituendo al principe e ai potenti feudatari, gl’imprenditori (od uomini di affari!). Ogni conato di umanizzare la civiltà statale, dalla socialdemocrazia al socialismo, è stato stroncato – dai più forti! - come innaturale.

Il diritto si continua ad usarlo come legittimazione del potere (forza) e la democrazia rimane un giochetto mirato a raggiungere lo stesso scopo – legittimare gl’imprenditori del potere – manipolando il consenso delle masse usando la propria potenza monetaria ( e quindi suasiva).

Lo Stato compiutamente liberista, totalmente privo di sovranità monetaria e pertanto dipendente dalla piovra bancaria (donde il debito pubblico!), è la negazione dello Stato gestore del diritto naturale (scoperta biologica, non invenzione romana), che vuole tutti uguali alla nascita e tutti beneficiari della ricchezza ovvero dei prodotti del lavoro sociale.
Il “fortecentrismo” è in piena auge e pertanto perdura il medioevo sotto mutate spoglie. Anche la giustizia è segnata dal “fortecentrismo” e confina con il mercato se è vero che la sua accessibilità richiede potere monetario da spendere secondo una liturgia specifica (vedi carta bollata ed altro). Chi si rivolge ingenuamente alla giustizia direttamente e semplicemente credendo di potere avere… giustizia, corre il rischio di pagarla cara per effetto della liturgia giuridica.

Gli “ufficiali” di questa pseudosocietà civile chiamano crescita i successi dei “forti” (imprenditori, industriali e banchieri): più produzione (non importa di che, se di auto o di mine anti-uomo!) e recessione il suo contrario. L’alchimia finanziaria per giustificare la pochezza dei compensi da lavoro, le differenze, la povertà e l’indigenza cade nel ridicolo. Il PIL come misura di crescita è esilarante. La mancanza di fondi per costruire un ospedale o per una ricerca è un’offesa all’intelligenza. La moneta è una materia passiva ed elastica. Per crescita non s’intende, dunque, una meno iniqua distribuzione del potere di sussistenza. All’equo canone è successo il libero iniquo canone. Il liberismo incrementa ogni forma di sfruttamento legale del “prossimo” senza rendersi conto di incrementare contemporaneamente il “fortecentrismo” paralegale, che è la criminalità predonomica in tutte le sue forme (fino alla cosiddetta mafia), per fame, invidia ed emulazione, e non comprende nemmeno che fra i due filoni non c’è soluzione di continuità. Servizi privati e fisco sono forme di ladrocinio “legale”.

Giorni fa un ennesimo vinto – un povero cristo morto di fame – ha tentato un suicidio mostruoso, dandosi fuoco davanti ad un municipio italiano. Il silenzio mediatico davanti ad un fenomeno così emblematico del perdurante medioevo ci indica appunto la virulenza di quest’ultimo fino alla fase tecnico-suicida ammantata di malcelata ipocrisia. La civiltà adulta, “antropocentrica”, non più basata sulla corsa alla varie forme di potere personale (economico-industriale o politico-sindacale-parlamentare- burocratico) è di là da venire, semmai verrà. Forse il progetto socialista resterà un sogno e un’utopia. La beghe, che in questi giorni agitano i nostri soloni statali, non vertono su come soddisfare il fabbisogno di ogni cittadino sin dalla nascita ma come far funzionare meglio il giochetto elettorale!
Gli Stati Uniti, la “più grande democrazia del mondo”, sono il paese dove pochi superpotenti decidono della vita di centinaia di milioni di nordamericani e, per estensione, perfino del mondo intero. E proprio essi contengono un terzomondo interno - di cui è vietato parlare – con 45 milioni di cittadini senza assistenza sanitaria, 10 milioni di bambini che vanno a letto a digiuno e il 20% della popolazione adulta con turbe mentali per vicende legate alla precarietà del lavoro e all’incertezza esistenziale.

L’intellighenzia servile li addita come esempio da seguire! Gli USA hanno provocato il terrorismo islamico (talvolta “inventandolo” come, forse, a proposito dell’11 settembre!) per darsi un ennesimo pretesto imperialistico.
Gli enti locali, con specifico riferimento a Regioni e Comuni, per effetto di una crescente autonomia liberista, ripetono i principati e un diritto “fortecentrico” e autoreferente, che legittima sé stesso con l’uso di una messe di leggi e leggine mutuate dal potere centrale.

Dilagano gli “ottundori sociali” come il tifo sportivo, i giochi telematici e quelli televisivi con premi molto allettanti (il “predaludismo”), surrogati tecnologici del vecchio oppio dei popoli clericale. Nelle zuffe-corse elettorale-parlamentari a chi “va lassù” per esercitare il potere legislativo a proprio favore, scendono in campo anche “imprenditori intonacati”, agenti politici di un potere papale-temporale “fluido” (dai cardinali e via salendo fino al… cielo) scoprendo il volto becèro di una democrazia “ad usum delphini”. Gli anarchici sognano la civiltà adulta standosene in disparte e credendo di farcelo senza lo Stato così lasciando – loro, forse i migliori – libere le mani a chi avrebbe bisogno della resistenza di un potere forte.
Senza interventi di vera rottura il medioevo continuerà a tornare dritto verso la giungla in versione sempre più tecnologica, caotica, ipocrita e suicida. I fatti parleranno.

Carmelo R. Viola
Fonte: www.rinascita.info
Link: http://www.rinascita.info/cc/RQ_Analisi/EkpkkEypVyENFNpwLG.shtml
5.02.08


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