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La libertà poggia sulle madri zingare


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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L'altro giorno a Milano in un supermercato sento una ragazza rom che grida a squarciagola: «Non sono una straniera, non sono una straniera, sono pugliese, sono pugliese, mia mamma è pugliese, quello mi ha dato della straniera ma io sono pugliese».
Camminando per le strade di questa città bianca e nera vedo che solo gli stranieri puliscono le strade, fanno i portinai, lavano le scale.... Visioni di un Sudafrica che pensavo dimenticato.
«Sono vent'anni che lavoro in questo paese» mi dice la donna africana che pulisce le camere dell'albergo, «ma ora quando vado in un negozio a comprare faccio il più in fretta possibile, perché sento gli occhi che mi guardano pesanti. E perciò ho detto ai miei figli: Basta, ora ce ne andiamo via. Cosa ci ha dato questo paese? Niente. Solo ci ha tolto vent'anni di una possibile altra vita».

«Può andare in quella piscina», mi dice un giovanotto. «È pulita. E soprattutto non ci sono extracomunitari».
Il suo pallido volto, smorto nonostante la lampada, si sbianca ancor di più quando gli rispondo: «E se a me piacessero gli extracomunitari? Sa, a me piacciono gli uomini neri, li trovo molto più erotici dei bianchi slavati...».
Ricordo quando facevo uno spettacolo a Venezia alla Biennale con gli zingari, a volte ladruncoli di soldi ma generosi nella poesia dei loro corpi e della loro voce. Ma noi paese con sempre meno poesia vediamo ora gli zingari ladri, brutti, nemici da allontanare.

Li tolleriamo se sono buoni, se lavorano, se sono docili e servili. Così li facciamo cadere dai ponteggi. Chiedendo poi ai loro familiari di rimanere in silenzio. Altrimenti li rimandiamo al loro paese a calci in culo, per usare i termini poetici delle Camicie Verdi che tanto piacciono agli italiani. I nostri, gli italiani, possono essere anche delle teste di cazzo, ma voi stranieri no, vi vogliamo solo buoni e al nostro servizio.
Certi esponenti della sinistra hanno detto frasi come: «Ma se parliamo sempre di rom e mettiamo un leader omosessuale a dirigere il partito cosa dirà la classe operaia?».
Ma il machismo non è un'anticamera del fascismo e del razzismo? E non è che spesso tanti compagni appagati dal fatto di difendere i "valori della classe operaia" non si sono resi conto che nel loro sguardo maschio sul mondo ci sono i germi di quel fascismo e razzismo?
La "lotta per la classe operaia" non è qualche volta una scusa ideologicamente rassicurante per non voler vedersi dentro nella propria maschia chiusura?

Ora la classe operaia sono loro: clandestini, rom, zingari, gli ultimi della terra.
La libertà si costruisce sugli stracci sporchi, sulle nudità scheletrite, sulle madri zingare, diceva Pasolini, il poeta omosessuale: e forse per questo anche da tanti comunisti, nel profondo, disprezzato.

Pippo Delbono
Fonte: http://www.liberazione.it/
4.06.08


Citazione
ViKey
Active Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 18
 

Basterebbe distinguere semplicemente tra onesti e criminali.
Essere straniero non è un'aggravante ma neppure un attenuante.
Ma se ogni misura atta, o al controllo degli stranieri, o all'azione contro coloro che tra essi sono criminali, viene tacciata di razzismo, siamo punto e a capo.
Se ogni misura fatta a loro favore viene tacciata di buonismo, è la stessa cosa.
Più un etnia è ghettizzata, più so coalizza; questo in Italia avviene in maniera più eclatante per comunità islamiche e rom. Se è difficile che un appartenete ad una comunità islamica ne denunci un altro, per quello che riguarda i rom la cosa è praticamente impossibile.
Da qui a pensare che siano tutti criminali il passo è breve.
Ma siamo noi che dobbiamo essere più tolleranti o loro che devono essere più fiduciosi? La risposta è difficile perché la domanda è stupida.
La difficoltà atavica sta nel condannare i criminali e premiare gli onesti.
Ma se chi fa le leggi è già un po' criminale (vedi % di parlamentari condannati) nutro dei forti dubbi sull'efficienza delle leggi stesse.


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Lif-EuroHolocaust
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 42
 

ladruncoli di soldi ma generosi nella poesia dei loro corpi e della loro voce.

Cos'è questa roba? Un inno alla pedofilia?

Certi esponenti della sinistra hanno detto frasi come: «Ma se parliamo sempre di rom e mettiamo un leader omosessuale a dirigere il partito cosa dirà la classe operaia?».

A Mirafiori, infatti, un operario lo disse: "perchè votare una sinistra che pensa solo a stranieri e froci?". Non sembra essere cambiato molto...

Ora la classe operaia sono loro: clandestini, rom, zingari, gli ultimi della terra.

E agli italiani e agli altri europei tanti saluti...

La libertà si costruisce sugli stracci sporchi, sulle nudità scheletrite, sulle madri zingare, diceva Pasolini, il poeta omosessuale: e forse per questo anche da tanti comunisti, nel profondo, disprezzato.

Pasolini disse anche che l'Italia sarebbe stata salvata non da un comunista, ma... indovinate?


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