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Tremonti Hood ? Approvi la Tobin


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Senza gli impatti dello scoppio della bolla dei mutui subprime, dovuta in primo luogo alla mancanza di regolamentazione della finanza, prima della recente crisi delle materie prime, a partire da quelle alimentari, e al ruolo della speculazione, il "normale" funzionamento dei mercati finanziari, e in particolare di quello delle valute al 90% speculativi, registra scambi per 1.500 miliardi di dollari al giorno. Un'enormità quotidiana. Tanto per chiarire, il valore di merci e servizi scambiati nel mondo in un anno (anno!) è stimato in 10mila miliardi di dollari. Ogni settimana sul solo mercato delle valute circola quindi una somma superiore al totale annuo del commercio internazionale. Una "Robin Hood Tax" - togliere a chi ha troppo per dare a chi ha troppo poco - dovrebbe quindi andare a colpire gli speculatori, fornire uno strumento di politica economica per regolamentare lo strapotere della finanza e infine garantire un gettito utilizzabile per le fasce più povere della popolazione, per la tutela dei Beni Pubblici Globali e la cooperazione internazionale.

Una simile proposta, come detto, esiste e prevede un'imposta minima sulle transazioni valutarie, tale da scoraggiare la speculazione senza intaccare gli scambi produttivi. Vista la dimensione dei mercati valutari, permetterebbe di raccogliere ogni anno decine di miliardi di dollari. E' la famosa Tobin Tax, che prende il nome dal Nobel James Tobin che già negli anni '70 ne propose una prima versione. Da allora moltissimi studi hanno perfezionato la proposta e chiarito tutte le questioni tecniche e le possibili critiche contro una sua applicazione. Oggi è unicamente una questione di volontà politica. Il maggiore ostacolo alla sua entrata in vigore è rappresentato dall'enorme potere di lobby del mondo finanziario, che non intende rinunciare a una minima parte dei giganteschi profitti della speculazione. Il lavoro delle reti e delle organizzazioni della società civile internazionale e la stessa gravità delle continue crisi finanziarie stanno però modificando il quadro politico. Sempre più governi si stanno esprimendo in favore di una simile misura. E anche il consigliere per la finanza innovativa del Segretario Generale dell'Onu ha recentemente dichiarato ufficialmente: «Dobbiamo avere delle tasse sulle transazioni valutarie».

A dicembre di quest'anno, a Doha, si svolgerà il vertice internazionale sulla Finanza per lo Sviluppo, nel quale i governi sono chiamati a trovare le risorse necessarie per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e per la lotta contro la povertà. E l'Italia? Uno degli ultimi atti dell'esecutivo Prodi era stata la decisione di nominare una Commissione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per valutare il lavoro e i passi concreti verso l'introduzione di un'imposta sulle transazioni valutarie nell'area euro. Ricordiamo inoltre che una proposta di legge sulla Tobin Tax giace in Parlamento da diversi anni, a seguito della proposta di legge di iniziativa popolare attorno alla quale Attac e altre organizzazioni, avevano raccolto quasi 200mila firme. Oggi è il momento di darle corso definitivamente (è ancora viva nelle Commissioni parlamentari l'istruttoria e il testo della legge). Tanto più che nel suo recente libro "La paura e la speranza", lo stesso Tremonti riprende diversi argomenti che sembrano avvalorare la necessità di una tale imposta. E' questione di volontà politica. Tremonti statista Robin Hood o Tremonti De-Tax da buon commercialista di imprese? A lui la risposta

Andrea Baranes (Attac Italia/Crbm)
Fonte: http://www.liberazione.it/
4.06.08


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