La piaga del debito...
 
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La piaga del debito pubblico: una questione di interessi...


Peppe
Estimable Member
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Post: 149
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Ehi tu; sì, ce l'ho con te, italiano. Cos'è, ti lamenti? Ce l'hai con questo Governo perchè ti sta strozzando? Ma non lo sai che ti stiamo "salvando"? Non ti vergogni neanche un pò? Hai fatto la cicala all'insegna del bengodi per una vita; ora che ti si presenta il conto, che fai, piangi?
Basta piagnucolare! Adesso ti raddrizzo la schiena con quattro calci nel sedere, ti metto a pane e acqua fin quando mi pare; e me ne frego se i tuoi figli non hanno di che campare: che emigrino pure come hanno fatto i loro trisavoli.
Dobbiamo contenere il debito pubblico, abbassare lo spread, accontentare il Fondo Monetario Internazionale, la Bce e tutti gli investitori internazionali. Diversamente facciamo la fine della Grecia!

Se vi compiace, questo è il sunto di ogni discorso del nostro stimatissimo ed autorevolissimo premier Mario Monti.

Come ben sapete, gira che ti rigira, la ferita sanguinante del nostro Paese è sempre il suo mastodontico debito pubblico. Sapete altrettanto bene quali sono le cause comunemente accettate come origine del debito:

-spesa sociale fuori controllo
-evasione fiscale diffusa
-bassa crescita economica
-mancanza di competitività
-corruzione politica diffusa

In effetti si tratta di fenomeni facilmente riscontrabili da ognuno di noi. E proprio per questo motivo siamo tutti portati a riconoscerli come unica ragione del disastro verso cui stiamo andando incontro.

E' quindi su questi temi che si incentra l'attenzione mediatica; ed è sempre su questi temi che si appoggia l'operato di questo singolare Governo di non-eletti.

Quello che non si considera mai nella questione del debito pubblico è il "cui prodest", a chi conviene. Perchè se da un lato ci siamo noi italiani con una mole enorme di denaro preso in prestito, dall'altra ci sono dei soggetti che incassano costantemente una rendita dovuta all'utile degli interessi sul nostro debito.

Manco a dirlo, chi letteralmente "pasce" sulle angustie dei nostri conti pubblici è il settore bancario e finanziario globale.
Come ben sapete sono essenzialmente i colossi bancari ad acquistare i nostri titoli di Stato, finanziando le nostre casse. E come avete potuto vedere, dipende dai loro "umori" il rendimento che questi titoli pagano ai loro acquirenti. Il celebre Spread Btp-Bund è stabilito dal mercato: e chi fa il mercato...? Semplice no!?
Ovviamente al banchiere Monti non interessa approfondire la questione.

Fin qui la cosa è banale, direte voi. Ed in effetti lo è. Ben più interessante è incrociare queste considerazioni con la tabella qui sotto, trovata in questo interessantissimo articolo.
Si tratta di uno studio che rileva come il debito pubblico attuale di circa 1.950 miliardi (2011) sia pari alla somma cumulata di tutti gli interessi. Cioè che il problema del debito è dovuto a 30 anni di interessi reali pazzeschi.

Tabella1: http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2012/04/la-piaga-del-debito-pubblico-una.html

La tabella si ferma al 2007 con un valore del debito pubblico totale di 1.663.353 miliardi e un valore totale degli interessi pagati dal 1990 al 2007 di 1.605.543. Le due cifre sono identiche nel 2007, e se si aggiornano i dati, si vede che pagando circa 50 miliardi l'anno di interessi (ma quest'anno saranno 70 miliardi di euro) il totale del debito pubblico, che è di circa 1.950 miliardi di euro, è esattamente pari agli interessi pagati.

Come potete vedere si tratta di una manna enorme per i famelici appetiti della finanza. E poichè non c'è mai fine e limite alla loro voracità, recentemente la Bce ha "donato" moneta fresca alle banche all'1% di interesse; e con questi soldini cosa ci fanno? Mica li prestano ai cittadini? Noooo, quello è un rischio troppo grosso; meglio comprare i titoli di Stato, cioè il debito pubblico: rende intorno al 5% ed è garantito dal sangue dei contribuenti.

Ma è sempre stato così? La risposta è no.
Fino al 1981 il deficit dello Stato poteva essere finanziato con emissione di moneta da parte della banca centrale: dal 1975 la Banca d’Italia era obbligata a sottoscrivere i titoli di Stato rimasti invenduti durante le aste. Vera e propria svolta nella storia del debito pubblico italiano, nel 1981, per iniziativa dell’allora ministro del tesoro Beniamino Andreatta (in stretta collaborazione con il Governatore Ciampi), il divorzio fra banca centrale e tesoro sancì la fine del finanziamento obbligatorio del debito tramite emissione di moneta: la Banca d’Italia avrebbe potuto sottoscrivere o meno i titoli di Stato a sua discrezione.

Ovviamente il prezzo da pagare era la dipendenza del finanziamento del debito pubblico dal settore privato.
Con buona pace della norma costituzionale secondo la quale il potere appartiene al popolo, fu messa nelle mani del "mercato", cioè di un gruppo ristretto di banche, la possibilità di generare una crisi finanziaria di dimensioni nazionali rifiutando di finanziare il debito della collettività.

A riprova di ciò, è utile osservare questa tabella che illustra bene la corsa costante ed irrefrenabile del debito pubblico italiano negli anni.

Tabella2: http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/2012/04/la-piaga-del-debito-pubblico-una.html

Se si osserva l'aumento del rapporto deficit/Pil dal 1990 al 2010, si denota un aumento del 24.30%. Ma se si osserva nella prima tabella il dato relativo al Pil, si nota che nello stesso periodo la ricchezza prodotta dal sistema Italia è più che raddoppiato.
Questo dimostra che non c'è crescita che tenga: il debito pubblico è inestinguibile. Gli interessi sul debito sono un moltiplicatore inarrestabile. Ma soprattutto una rendita a tempo indeterminato per le banche e la finanza. Rendita che grava sulle spalle dei cittadini, chiamati a rispondere con le loro tasche ed il loro lavoro a questo continuo prelievo forzoso.

Il nostro "irreprensibile" presidente Monti è un garante dell'imperiturità di questo meccanismo infernale. Ed è in nome della tutela di questo scempio che ha il coraggio di spronarci a fare sacrifici...
La cosa più triste è che sembrano quasi tutti convinti che sia necessario. E allora quasi quasi ce lo meritiamo...

Stay tuned

Fonte: http://lemieconsiderazioniinutili.blogspot.it/


Citazione
Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 4401
 

Sto ragionando su quello riportato di seguito da Barnard,guardiamo se qulcuno mi aiuta

Sono Paolo Barnard. Mi preoccupa non poco che Zibordi scriva cose di questo tipo, per il fatto che si appresta a ospitare a Rimini Warren Mosler che è non solo il padre della proposta Tax-backed bonds per soccorrere l'Eurozona, e che Zibordi ha male interpretato qui, ma è anche uno dei padri della MMT, che Zibordi dimostra di non aver compreso. In breve, a chi conosce la MMT pare chiaro che : l'emissione di spesa da parte di uno Stato in assenza di emissione di titoli di Stato 1) farebbe saltare parti centrali delle politiche monetarie sovrane di quello Stato, come il lavoro della BC per regolare i tassi interbancari overnight/riserve in eccesso ecc., con tutta le conseguenze disastrose di ciò fra inflazione e svalutazione. 2) Renderebbe inappetibile per i Paesi esteri il vendere a quello Stato qualsiasi cosa, poiché la sua valuta che le loro BC accumulerebbero sarebbe destinata a stagnare senza sbocchi di possibile investimento a tassi remunerativi attraenti (es: se non esistessero i bonds USA la Cina venderebbe meno di un decimo a loro). Nessun Paese si caccerebbe in questa situazione e venderebbero ad altri. 3) Priverebbe il settore non gov. di quello Stato (che non emette titoli) di una fonte essenziale di beni finanziari al netto rappresentata dagli interessi sui titoli. Qui anche Zibordi non è ancora riuscito a capire che il debito pubblico a moneta sovrana è precisamente la ricchezza del settore non-gov, NON il suo rovinoso debito. Per cui non c'è nessun motivo di agitarsi in presenza di tanto debito/interessi, anzi, il contrario. Ancora non ha compreso che non esiste problema di espansione del debito pubblico, che può benissimo espandersi all'infinito, e anzi, è fatto per questo. Il problema catastrofico non è il debito, ma SOLO il fatto che questo debito sia denominato in moneta NON sovrana, per i motivi che ho spiegato già mille volte. Infine la sua (di Zibordi) idea di vietare per legge tassi sui titoli italiani superiori all'1%, pur garantendo i titoli con la clausola che con essi si possono pagare le tasse, è 1) assurda, perché significherebbe default automatico dal momento che nessuno più al mondo comprerebbe titoli italiani, mentre l'Italia dell'euro è COSTRETTA a trovare compratori di titoli per poter vivere. Infatti una cosa è dire che i titoli garantiti dalle tasse non diventeranno degli 'appestati' da svendere in massa (quelli già emessi), un'altra è immaginare che le emissioni di nuovi titoli gravati da una camicia di forza dell'1% sugli interessi verrebbero poi comprati da chiunque, salvo la minuscola minoranza di italiani che ci pagherebbero le tasse. 2) non è compatibile con la proposta Mosler, che dice chiaramente che il tasso sui titoli garantiti dalle tasse deve essere lasciato ai mercati. 3) Mosler ha parlato di titoli che diventano spendibili per pagare le tasse solo in caso di mancato rimborso alla scadenza o mancato pagamento degli interessi, quindi casi eccezionali e rari. PB


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