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La prigione della contrapposizione destra-sinistra


Tashtego
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Il titolo è mio e magari è una sintesi sbagliata, non importa. Quel che conta è la lettura e comprensione di questa lettera indirizzata a Giulietto Chiesa che ho trovato su Megachip. La lettera di tale Andrea che spero non me ne vorrà se la riporto qui; la mia scusa è che la ritengo illuminante e simbolica delle contraddizioni inestricabili in cui ci dibattiamo, dovute forse al momento storico, ma credo palesemente alimentate ad arte dal sistema. Qui di seguito la lettera, per la risposta di Chiesa allego il link. La lettura è lunga, ma di sicuro non annoia...

Egregio Giulietto Chiesa

Ci siamo conosciuti ad una riunione di Alternativa a Firenze poco più di un anno fa, ma difficilmente si potrà ricordare di me.
Ciò che le scriverò non sarà né breve né facile (e probabilmente di nessuna importanza pratica), e non so neppure se alla fine invierò questo messaggio oppure no. Se non ha tempo da perdere può benissimo non leggere, capisco che sia molto impegnato e non la biasimerei se non ricevessi risposta, magari mettere le cose nero su bianco mi aiuterà a schiarirmi le idee e tanto basta.
Come le raccontai a suo tempo sono un ex militante di Rifondazione (peggio ancora: area trotskista, ha presente quei geniacci che si sono schierati dalla parte dei ribelli moderati contro Assad? Quando l'ho scoperto ho pensato di scrivere una lettera a Cristian De Sica per esprimere il mio sostegno alla maestria dello zio con il piccone; ho desistito solo perché quei mattacchioni stalinisti del Pmli sono riusciti a fare peggio schierandosi direttamente con l' Isis contro l'imperialismo russo... chapeau) e da qualche anno simpatizzante 5stelle, non perché condivida tutto ciò che dicono o fanno quanto perché ritengo siano il miglior bastone da lanciare nella ruota del potere italiano disponibile al momento.
Come le dissi a suo tempo lo stesso metro di giudizio mi avrebbe fatto sostenere il signor Tsipras in Grecia (oggi probabilmente opterei per qualcosa di più a sinistra) oppure per la signora Le Pen in Francia, sosterrei Orban in Ungheria con la stessa facilità di Maduro in Venezuela. Perché? Perché se non rompiamo il fronte atlantico qua rischiamo l'estinzione, ma questo non devo certo spiegarlo a lei...
Comunque, come sono arrivato a queste posizioni (rossobrune direbbero alcuni)? Per un fatto personale: pur non professando una specifica fede religiosa un giorno ho scoperto di non essere ateo e di non avere una mente affine al materialismo dei marxista. Pur essendo economicamente socialista e politicamente di sinistra per tutto ciò che riguarda ciò che Marx definirebbe "sovrastruttura", ho pensato che magari sulla natura umana (e sul suo bisogno di irrazionale) Jung potesse saperne più di Marx, sul perché della vita e del dolore un Buddha potesse dire più di quanto non potrà mai fare un Mao, sulle virtù che rendono un uomo perfetto un Cristo possa essere di ispirazione più di un Castro (che pur stimo molto, ma stilisticamente torna bene).
Apriti cielo, i miei ex compagni mi hanno bollato come reazionario e fascista, perché a loro dire socialismo senza materialismo è fascismo. Credevo che l'amicizia potesse sopravvivere a questo ma i miei ex compagni sono diventati ex amici perché evidentemente una creatura spuria come me è pericolosa, si rischia di venire infettati.
Il loro rifiuto però mi ha spinto ad andare oltre, perché senza più la paura del giudizio esterno ho potuto aprire i miei orizzonti ed ho letto Dugin (molto interessante il suo saggio sull' origine metafisica delle ideologie politiche), e poi Evola, di cui condivido le basi filosofiche (ad esempio il fatto che fine ultimo di uno Stato dovrebbe essere il facilitare lo sviluppo spirituale dei cittadini) ma non le conclusioni politiche, essendo la mia spiritualità di tipo più evolutiva e progressista di quella evoliana (se ha letto il saggio di Dugin di cui sopra saprà cosa intendo); eppure condivido la sua critica al mondo moderno per molti versi: se la modernità è questo forse un passettino indietro non è poi una cattivissima idea (se non è troppo tardi). Apriti cielo, quando ho confessato di avere tra le mani un libro dell'odiato Evola sono stato riempito di insulti da chi un tempo di definiva compagno ed amico; non dico che avrebbero dovuto concordare con Evola su un qualsiasi punto ma almeno ammettere che si possa leggere un libro prima di esprimere un giudizio e soprattutto prima di riempire una persona di insulti!
Al che ho capito l'affermazione di Amedeo Bordiga secondo cui l'antifascismo sia il prodotto peggiore del fascismo, e mi sono spaventato... già che sulla democrazia la penso come Giorgio Gaber e pacifista non sono mai stato, vuoi vedere che sono fascista davvero? Eppure no, non posso esserlo, il bomber nero non mi dona e le bandiere nazionali non mi fanno grande simpatia a priori se non condivido lo spirito che incarnano.
Di qui le mie due riflessioni e domande che da qualche tempo mi frullano nella mia testa pensierosa:
- possibile che la rovina del movimento comunista mondiale sia dovuta al suo legame con il materialismo, il quale non ha saputo e potuto legarsi con il bisogno di irrazionale proprio della psiche umana? Possibile che la schizofrenia derivata da questo parziale disconoscimento della parte inconscia di noi stessi abbia fatto in modo che l'uomo nuovo creato dai comunisti si sia trovato ad essere il maggior sostenitore del liberismo consumista (di merci e di diritti) non appena si sia trovato senza punti di riferimento ad est (vedi PD, partito economicamente più a destra di qualunque partito di destra in Italia e, me lo lasci dire, ciò da ben prima di Renzi)? Possibile che il marxismo ed il capitalismo non siano opposti, poiché entrambi partono dalle stesse premesse filosofiche materialiste, e quindi siano in qualche modo complementari e interscambiabili?
- possibile che in Europa la fine del movimento comunista sia dovuta ad un troppo stretto e quasi religioso abbraccio con un antifascismo che ha prevalso sull' anticapitalismo? Mi spiego: molti compagni hanno fondato la loro identità talmente tanto sull'antifascismo che abbandonare l'anticapitalismo gli è sembrata una cosa di secondaria importanza, che non avrebbe mutato la loro identità, e così sono diventati gradualmente liberali e sostenitori del libero mercato, senza capire di aver mutato la natura. Eppure spesso nemmeno sanno cosa sia il fascismo, identificandolo ad esempio con le infami leggi razziali, ma dimenticando che quelle stesse leggi che proibivano il matrimonio misto presso i liberali Usa sono durate altri 20 anni. Il fatto è che mi sale la tristezza ogni volta che vedo una persona di sinistra incapace di leggere il presente perché convinta che il vero nemico non stia a Wall Street ma nella sede di Forza Nuova o della Lega (ha presente la canzone "per i morti di Reggio Emilia" in cui si canta "...ed il nemico attuale, è sempre ancora uguale, a quel che combattemmo, sui nostri monti in Spagna..." che a 15 anni cantavo alle manifestazioni studentesche?). Non ce la faccio più a definirmi antifascista perché non posso più soffrire persone che si rifiutano di partecipare ad una raccolta firme se non è interdetta ai fascisti o ai leghisti, anche se ne andasse dell'intera vita umana. E se ovviamente ogni violenza politica va condannata con forza, le minacce fisiche a Fusaro per aver provato ad accettare un invito al dialogo da parte di Casapound mi sembrano più fasciste di quanto lo siano quelle teste rasate che lo hanno invitato. Questo scontro non è il più grande regalo che si possa fare al vero nemico?
Mi creda, mi sento come un peccatore intimamente in attesa del giudizio divino per quanto sto per dire ma lo devo dire: il 25 aprile per me non significa più niente, anzi significa il passaggio da una dittatura riconoscibile ad una mascherata, con la differenza che quel poco di buono che era stato fatto in economia è stato smantellato, non appena liberi dal pericolo della rivoluzione ispirata
dal pungolo sovietico, e proprio dalla sinistra fino al giorno prima comunista che si è scoperta in pochi mesi liberale. Mi dispiace molto pensarla così, abituato all'antifascismo come valore fin dalla più piccola età oggi vivo con il rimorso di pensarla ormai così, ma non riesco a farne a meno, mi dispiace.
Mi dica, sono fascista se sono stufo di sentirmi dire che "chi dice di non essere né di sinistra né di destra è di destra" e a costoro vorrei rispondere "e chi dice di non essere né gay né omofobo è omofobo?". Sono io di destra se quando sento parlare di "costituente di un nuovo progetto di sinistra" mi immagino i milioni di Soros che cadono a pioggia e mi viene l'orticaria a pensare a quanti pseudo-intellettuali si riempiranno la bocca di parole come "proletariato" senza mai aver visto una fabbrica dall'interno; se quando sento parlare di democrazia mi vedo le bombe che cadono sulla Libia; se quando sento parlare di diritti dei gay, pur essendone favorevole, mi vedo Vladimir Luxuria che cerca di farsi arrestare in Russia per cercare di conquistare una pagina di giornale, ma non si azzarda a fare la stessa cosa in Arabia Saudita; se quando vedo un pugno chiuso ormai mi salta in mente la maglia che indossava una delle Pussy Riot al processo che non avrebbero subito se non se lo fossero cercato con la loro stupidità e con i soldi di Soros; se quando sento parlare di femminismo mi vengono in mente le Femen con le loro pisciate in pubblica piazza; se quando mi sventolano di fronte il pericolo di un ritorno di Berlusconi penso al fatto che l'articolo 18 io non lo avrò mai più per colpa del PD; se ogni volta che sento litigi tra "comunisti" e "fascisti" a me salta in testa l'immagine di un tizio in giacca e cravatta in un ufficio di Langley che si congratula con se stesso... è colpa mia se gli articoli di Blondet sono più profondi di quelli di Travaglio? Se Il Manifesto mi sembra più antirusso del Giornale? Se quella ridicola ameba di Trump mi mette meno paura di quella liberal della Clinton? E' colpa mia se gli antifascisti sono fascisti e la sinistra è destra, e tanto più che uno va a sinistra e tanto più che si comporta come uno di destra?
Si faccia, se ne ha voglia, un giro nei vari gruppi di sostegno a Putin che circolano nei social network, gruppi che vorrebbero essere giustamente apolitici e trasversali, e guardi se sono i fascisti o gli antifascisti a ricorrere all'insulto ed al turpiloquio... magari la vedo così perché ho la "fortuna" di essere nato bianco, che ci posso fare, ma nessun fascista mi ha mai detto di tornarmene nelle fogne quando ho osato dire che un burattino è sempre uguale ad un burattino sia che porti una bandiera nera che rossa quando fa una rivoluzione con delle banconote verdi in tasca.
Sono irrimediabilmente un fascista secondo lei, oppure sono solo confuso? Sono delirante? Mi aiuti a capire se può...
E' forse finita la storia, caro Giulietto? Dopo Marxismo, Liberalismo e Fascismo non potrà più nascere qualcosa di nuovo? O si entra in una delle prime due categorie oppure si è destinati a ricadere sempre e solo nella terza (come mi sembrano sostenere i miei ex compagni)? Che ne è del libero pensiero? Rimpiango l'età classica fatta di scuole di pensiero che si contrapponevano e si mischiavano...
Ieri sera, durante il turno di notte in fabbrica, avevo molte idee su cosa scriverle, chiedo scusa se posso averne perse alcune per strada e nel sonno. Avrei potuto annoiarla ancora a lungo se mi fossi ricordato tutto ciò che mi è passato per la testa in quelle 8 ore. Se avrà avuto la pazienza di leggermi fin qua, spero di non averle fatto perdere tempo e spero di non essere solo l'ennesimo pazzoide che la importuna con i suoi deliri.

Cordialmente,
Andrea

http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=124989&typeb=0&risposta-ad-andrea-che-non-e-piu-antifascista-ma-non-e-un-fascista


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Nieuport
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
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Ottima lettera, totalmente condivisibile, e grazie a Tashtego per averla postata.
Centra il cuore del problema: la sola cosa che fa paura al sistema è l’alleanza fra le critiche sociali da sinistra e le critiche nazionali da destra: i rossobruni, i populisti, la minaccia contro la quale sono a disposizione tanti troll pronti a seminare divisioni usando i vecchi spauracchi, comunisti e fascisti.
Qualche osservazione, a parte il fatto che non so chi sia lo zio di Cristian de Sica col piccone.
Interessante il primo punto, che il socialismo avrebbe potuto esistere anche senza il materialismo. La storia non si fa con i se, ma se Lenin fosse stato credente, se la rivoluzione d’Ottobre fosse avvenuta col sostegno dell’Ortodossia, come quella del 1905, forse non avremmo avuto i gulag e l’Unione Sovietica avrebbe davvero realizzato il paradiso dei lavoratori.
Dugin non lo conosco, e Evola va preso con le molle, ma bisognerebbe leggere Chesterton, che queste cose le scriveva 100 anni fa: il socialista ateo e il liberista irreligioso sono apparentemente nemici, ma in realtà vanno a braccetto per fare il danno dei lavoratori e dei poveri, uniti da un comune convincimento, che la persona umana non è sacra. Non marxismo e capitalismo, ma di sicuro sinistrume attuale e capitalismo sono complementari e interscambiabili poiché partono entrambi dalle stesse premesse filosofiche materialiste.
Vorrei semmai dire ad Andrea che se è difficile il percorso di uno che era di Rifondazione nel prendere coscienza fino a dire che la sinistra attuale è serva del peggiore atlantismo e liberismo e che il fascismo fece cose buone, dall’IRI all’ONMI, che ora la sinistra ha distrutto, altrettanto difficile è il percorso di chi è partito dall’estrema destra per arrivare ad accorgersi che per decenni è servito da ascari ai padroni, che le richieste di sinistra cui si era opposto (per dire, la nazionalizzazione dell’ENEL, lo statuto dei lavoratori, la riforma agraria) erano giuste e che Che Guevara va ammirato.
A sinistra, caro Andrea, avete avuto Vladimir Luxuria, ma a destra c’era Giancarlo Fini che disse che era diventato fascista perché non gli avevano lasciato vedere il film Berretti Verdi con John Wayne. Uno che non capiva già allora che i fratelli dei ragazzi di Salò erano i Vietcong che combattevano per la loro patria e non i marines quasi diventava nostro primo ministro!


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tamerlano
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 198
 

E aggiungerei sommessamente che una delle cose più difficili (e più pericolose) che ci siano è pensare con la propria testa...


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