La sponda mancante.
 
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La sponda mancante.


Johannmatthias
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Riflessioni su:

-la globalizzazione ci ha portato a questa crisi. Che fare?-
di Paolo De Gregorio, 17 marzo 2012
Paolo Flores d’Arcais scrive sull’editoriale del 16 marzo su “il Fatto Quotidiano”: “dunque una o più liste di società civile le cui forme di sinergia con i partiti di centro-sinistra dipenderanno dalla legge elettorale”.

Fa tenerezza pensare che una volta li chiamavano “Comunisti forcaioli”.
La posizione di Flores d’Arcais non mi è nuova, quando poi leggevo in Micromega il desiderio espresso da una giornalista di poter di nuovo ammirare un capo politico (1) , di forcaiolo non mi pare sia rimasto molto. Anche da Libertà e Giustizia, che sembrerebbe essere anche il tuo gruppo, affiora l'esigenza di rivolgersi a nuovi capi politici, come è emerso durante un’ imbarazzante intervista fatta da Corradino Mineo alla sig.ra Bonsanti, durante la quale la stessa perorava ciò. Da ciò traspare la “richiesta urgente e indispensabile per la rivoluzione mite, guidata dalle libere eccellenze della società civile”, dei famosi saggi, non eletti, non controllati che, si presuppone, facciano l’interesse comune.

Lascandoli perseguire con la loro infruttuosa questua devo dire che sono contento che tu prenda le distanze dalle cassandre catastrofiste e globalizzanti focalizzando il problema sul parlamento. Da tempo dico che se gli utilizzatori del liberismo economico possono agire indisturbatamente è a causa delle decisioni prese o mancate del parlamento. Anche le attuali riforme verranno ratificate lì ed incolpare la finanza internazionale, l’UE, l’FMI o qualche altro organismo internazionale, vuol dire fare volutamente e scientemente disinformazione a favore del supercapitalismo.

Parli dell’unificazione dei movimenti, ma se sono tali è perché non vogliono essere unificati. Sono particolarismi organizzati come le snoqies, gli acquaioli, Libera, i precari organizzati, i Forconi e altri ancora. Non vorrebbero essere unificati perché sanno che perderebbero la loro forza e la loro identità.

Anche se, ammesso e non concesso, tu riuscissi in questo, una volta che li hai unificati, che fai? Torni in piazza a seguire la scia di Flores d’Arcais o di Sandra Bonsanti?
Ma per carità di Dio, hai un potenziale mostruoso di potere popolare e lo frantumi mandandolo a questuare diritti o quant’altro, quando questa massa, convogliata in nuove associazioni politiche o poste sotto l’ombrello di queste, senza nulla togliere alla loro identità, potrebbe scardinare con l’aiuto, ironia della sorte, del porcellum, l’attuale sistema e diventare finalmente democratico?

Che non possiamo nulla, economicamente, sono pienamente d’accordo. Il proletariato, o meglio, la stragrande maggioranza di questo si trova nel nuovo mondo, nei paesi soglia. Qui esso lavora e muore, anche per noi, nelle miniere a cielo aperto, nei campi di canna in America Latina, nella produzione di carbone di legna per le acciaierie, nelle fabbriche di I-pod, di scarpe, di indumenti ed altro. Per stare al loro passo i nostri industriali cercano di livellare la nostra manodopera il più possibile verso quella del nuovo mondo. Tutto qui. Non ci vuole molto per capire. Lo fanno con l’aiuto degli attuali parlamentari. Siamo, quindi, sempre lì: il Parlamento. È lì che si deve arrivare. È lì che si decide cosa fare dei nostri soldi e delle nostre vite.
Non vi è altra via attualmente che quella della fondazioni di nuove associazioni politiche che convoglino le richieste provenienti dal basso, dai movimenti, dalla società civile, tramite, i propri parlamentari, all’interno del parlamento, operando con un nuovo metodo democratico:
la famosa sponda mancante.

Ne siete consci tutti voi, meno che Flores d’Arcais che probabilmente ha una memoria corta, visto che dimentica di aver biasimato le snoqies di rifiutarsi ad organizzarsi in forza politica o aggregazione.

“La speculazione finanziaria dei derivati, gentilmente esportata dagli USA”, è stata introdotta con decreto dall’ex ministro Tremonti e successivamente approvata dal parlamento a dimostrazione che il problema non è la Finanza Internazionale che ci prova, ma il Parlamento che legifera e acconsente. Ma perché mai?

La Banca che ti serve esiste già, con struttura capillare sul territorio: il Bancoposta che ora , in nome delle liberalizzazioni, sarà privatizzato facendo un gran piacere alle Banche tutte. Ma non c’è da crucciarsi: nel momento in cui sarete al potere potrete nazionalizzarla di nuovo.
Nel momento in cui sarete al potere, potrete fare anche molte altre cose, per esempio potrete eliminare lo scempio in Valsusa, oltre ai tanti altri scempi a livello nazionale.
Al potere , però, prima ci dovrete arrivare e poi potrete operare, o meglio, amministrare la cosa pubblica. La strada per arrivarci c’è e te la illustrerò alla fine di quest’articolo.

Tutte le tue idee e le tue analisi sono condivisibili e da discutere, sono un potenziale inizio per una nuova economia, visto che l’industria manifatturiera è stata in gran parte spostata altrove, là dove lo sfruttamento del proletariato è più praticabile che qui, essendo che la maggioranza di questo si trova altrove e muore altrove.
Se, però, non partecipi a costituire un consesso di persone interessate a coagulare tutto questo, a formare associazioni politiche al di fuori delle attuali regole del metodo democratico rappresentativo, sarai sempre lì a questuare ai partiti al potere, ad erigere gli attuali politici a tuoi interlocutori, anche se li contesti, invece di eliminarli con le elezioni e prenderne il posto.

Percorrete la vostra strada, non quella della classe politica attuale.

Ci sei quasi Paolo, il punto è la sponda da costruire con la quale attuare le tue idee. Prima la sponda poi le idee. La sponda io la vado proponendo da tempo: costituzione di associazioni con un nuovo metodo democratico, da me ideato e denominato Unicivium. Occorre, inoltre, dare forza e visibilità a tutti senza omologarli. Anche questo problema è risolvibile con il nuovo metodo democratico che io propongo: senza capi, democraticamente dal basso, con controllo su tutti coloro che sono eletti e delegati a decidere in parlamento e su coloro che sono eletti ed incaricati ad aiutare l’elettore a prendere decisioni. Niente saggi e niente élites. Si può.

Ti ripropongo lo strumento del nuovo metodo democratico aggiornato: http://urlin.it/245a6

Un cordiale saluto.

Matthias von der Schulenburg

(1)Abbiamo fame di facce nuove, non soltanto voglia. Abbiamo bisogno, non soltanto desiderio, bisogno di ammirare la classe dirigente del nostro paese. Bisogno di considerare chi ci governa migliore di noi. Più colto, più onesto, più lungimirante. Lidia Ravera – La passione dei dilettanti – Micromega 4/2011, pag 58


Citazione
paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
 

caro Matthias,

non parlo di unificare i movimenti, ma di battaglie su temi unificanti, condivisi, sull'esempio di quello che è stato realizzato col referendum sull'acqua e da queste lotte che deve emergere un nuovo modo di far politica

Proponi Bancoposta invece della Banca d'Italia a cui avevo fatto riferimento (ovviamente non quella attuale che andrebbe rinazionalizzata), per me va bene anche Bancoposta che è diffusa capillarmente, così come andrebbe diffusa capillarmente la microgenerazione. A tale proposito la cassa depositi e prestiti (che è collegata a bancoposta) ha lanciato un prestito (allo 0,50% di interesse) proprio per realizzare microgenerazione e altre iniziative.


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