domenica, 19 maggio 2013
La teoria della Relatività è sbagliata
Il premio Nobel per la fisica Robert Laughlin, per esempio, nel suo recente libro Un universo diverso (2006), ammette alcune manifeste illogicità di fondo della teoria della relatività generale. Egli infatti afferma testualmente: "Per colmo d'ironia, l'intuizione più brillante di Einstein, ovvero la teoria della relatività geneale, può essere riassunta nel concettualizzare lo spazio come un mezzo, mentre la sua premessa originaria era che tale mezzo non esistesse affatto. L'idea che lo spazio possa essere costituito da una sostanza mateiale di qualche tipo è in realtà molto antica e risale addirittura agli sotici greci, che l'avevano definita etere". Einstein ha quindi escluso l'esistenza dell'etere, ma per farlo è stato costretto a ricorrere a contraddizioni logiche che hanno letteralmente trasformato la fisica in filosofia.
Queste parole fanno eco a quanto già dichiarato sulla teoria della relatività dalla più grande mente matematica della storia, Nikola Tesla: "Una magnifica archittetura matematica di grande fascino, che rende le persone cieche sugli erori che sono alla base di questa teoria. Questa teoria è come un barbone vestito di porpora che individui ignoranti considerano un re, i suoi esponenti sono uomini brillanti, ma sono dei metafisici piuttosto che scienziati… Sono convinto che lo spazio non possa essere curvato, per la semplice ragione che esso non ha proprietà. Di proprietà noi possiamo parlare solo quando ci riferiamo alla materia che riempie lo spazio. Affermare che in presenza di grandi corpi lo spazio diventa incurvato è equivalente a stabilire che qualcosa agisce sul nulla. Mi rifiuto di credere a questa teoria. La supposta curvatura dello spazio è interamente impossibile. E anche se esistesse non spiegherebbe il moto dei corpi come li osserviamo. Solo l'esistenza di un campo di forza può spiegarlo e la sua assenzione dispensa la curvatura spaziale dall'esistere. Tutta la letturatura scientifica su questo oggetto è destinata all'oblio".
La visione dello spazio-tempo come una non-sostanza dotata di proprietà analoghe a quelle di una sostanza non è nè logica nè compatibile con i dati speimentali. Potremmo piuttosto considerarla un'ideologia, scaturita da vecchie battagle un merito alla correttezza della relatività. Robert Laughlin, Nobel per la fisica nel 1998
L'attuale abuso delle finzioni matematiche nella scienza trova un efficace sintesi nelle parole del fisico italiano Ignazio Licata: "Gli indiscutibili successi della costruzione hanno però attenuato l'interesse critico per i postulati di base e per la loro corrente interpretazione. in realtà le basi della fisica non sono oggi più sicure di quanto non lo fossero agli inizi del secolo, ed esiste tutta una serie di "nodi" concettuali nel tessuto della fisica attuale… che impongono un riesame delle idee di base".
Al contrario dei tradizionali concetti logici espressi dall fisica unitaria dello spazio "pieno" (dove tutti i fenomeni del mondo fisico erano riconducibili all'etere) la fisica relativistica dello spazio "vuoto" ha creato tante "leggi e meccaniche" diverse a seconda della masse descritte (dall'infinitamente grande all'infinitamente piccolo). La scienza ufficiale da Einstein in poi sembra così essere stata riorganizzata sul modello relativistico all'inconfessabile scopo di confondere e creare vicoli ciechi nel sentiero della libera conoscenza.
Il nome di Albert Einstein (1879 - 1955), autore della teoria che più di ogni altra ha influenzato il pensiero scientifico moderno, grazie all'influenza massiccia dei mass media è talmente radicato nella cultura popolare mondiale che è ormai divenuto sinonimo di genio in ogni parte del globo. Del resto non poteva essere altrimenti, visto che secondo la scienza ufficiale l'esattezza delle previsioni relativistiche sarebbe stata confermata in tutti gli esperimenti moderni. La nascita del suo mito, quindi, sarebbe giustificata da grandi successi della fisica come il principio di convertibilità tra energia e massa, il funzionamento dei moderni sistemi satellitari, le leggi di gravitazione e la precessione del perielio dell'orbita di Mercurio. A ben vedere, però, l'infallibilità della teoria della relatività e le sue presunte conferme sperimentali possono essere mostrate per ciò che realmente sono, ovvero interpretazioni filosofiche che trovano fondamento solo in equazioni matematiche ad hoc.Lo stesso Einstein probabilmente ne era ben conscio quando, ormai giunto a fine carriera, confessò la fragilità delle teorie relativistiche in una lettera del 1949 all'amico M. Solovine: "Tu immagini che io guardi all'indietro sul lavoro della mia vita con calma soddisfazione. Ma da vicino la cosa appare ben diversa. non c'è un solo concetto di cui io sia convinto che resisterà stabilmente". Nel suo ultimo articolo dle 1955, giunto all'editore solo dopo la notizia del suo decesso, Einstein aggiunse che la fisica era ben lontana dal possedere una basa concettuale in qualche modo affidabile, ammettendo così implicitamente la precarietà delle sue teorie da lui stesso elaborate, ciononostante i ricercatori oggi non possono più metterle indiscussione senza rischio di "scomunica" da parte delle commissioni accademiche.
In età adulta, invece, il suo genio proverbiale e i suoi presunti trionfi scientifici sono stati favoiti fino all'eccesso da alcune opportune inesattezze storiche e scientifiche. La famosa formula E=mc2, per esempio, non è realmente "farina del suo sacco", come non lo sono neppure i concetti fondamentali da lui espressi nela teoria della relativit.[ b]Negli anni Ottanta un gruppo di studiosi pubblicò su Il Giornale di Vicenza la clamorosa rivelazione secondo cui la celebre equazione E=mc2, ufficialmente attribuita a Einstein, fu eleaborata in realtà da un italiano, un certo Olinto De Pretto (1867-1921). A dimostrarlo nero su bianco è la ricerca di 62 pagine depositata il 23 novembre del 1903 negli archivi del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Schio, in provincia di Vicenza. Il clamoroso "smacco" al genio più celebrato della storia proviene quindi da un appassionato di fisica "dilettante", che aveva come unico titolo accademico una laurea in agraria. E fermo restando il fatto che i relativisti hanno sempre negato l'evidenza, se le date non sono un'opinione, il primo a elaborare la celebre formula du il De Pretto e non Einstein. Peraltro, quest'ultimo visse alcuni anni della sua adolescenza nel nord Italia ed ebbe alcuni amici di famiglia in comune proprio con l'autodidatta italiano. Einstein insomma giunse fisicamente così vicino al De Pretto che è veramente difficile credere che le incredibili somiglianze con la sua equazione siano solo frutto del caso. [/b]Nel 1999 la storia di De Pretto tornò a far discutere grazie alla pubblicazione di un'altra ricerca, a cura del prof. Umberto Bartocci, docente di storia della matematica all'università di Perugia. Nel suo pamphlet dal titolo Albert Einstein e Olinto De Pretto, la vera storia della formala più famosa del mondo viene riportato per intero quanto scritto nello studio del ricercatore vicentino. Un'altra sconcertante conferma dei meriti di del De Pretto giunse sempre nello stesso anno anche da un articolo dell'eloquente titolo Einstein's E=mc2 was Italian's idea ( La formula di Einsein's E=mc2 era un'idea italiana), comparso l'11 novembre sull'autorevole giornale inglese The guardian. Il fatto più paradossale di tutta questa vicenda è tuttavia un altro, e cioè che la formula di Olinto De Pretto faceva parte di una teoria fondata proprio su quel concetto
di etere che Einstein respinse fermamente nel 1905. L'opera in questione si chiamava infatti L'ipotesi dell'etere nella vita dell'universo e l'unica differenza che presentava l'equazione di De Pretto con l'attuale formula relativistica E=mc2 (l'energia E uguale alla massa m per il quadrato della velocità della luce) è nella lettera "v" (velocità) al posto della lettera "c" (velocità della luce). Il De Pretto scrisse E=mv2 per intendere che la massa andava moltiplicata per la sua velocità, un valore che indicò genericamente con la lettera "v" poichè da lui ritenuto variabile, ossia uguale, ma anche superiore o inferiore, alla velocità della luce. Einstein invece sostituì il valore variabile "v" con il valore costante "c" attribuendo appunto alla velocità della luce un valore costante. Per quanto poco noto, l'eclettico ingegnere italiano Marco Todeschini, candidato al Nobel per la fisica, riuscì a dimostrare sia la validità che l'esattezza della formula generale elaborata dal De Pretto con la variabile "v" per la velocità della luce in luogo della costante "c" introdotta da Einstein. In virtù delle proprietà dinamiche dll'etere da lui scoperte e dei calcoli matematici effettuati egli dedusse infatti che le particelle nucleari (nucleoni) compiono rivoluzioni attorno al nucleo atomico a una velocità 1,41 volte superiori alla velocità della luce, contravvenendo così al limite insuperabile posto da Einstein (in seguito verranno illustrati alcuni degli esperimenti moderni che dimostrano l'esistenza delle velocità superluminari).
Il 10 settembre del 1958, durante la Conferenza dell'atomo a Ginevra, Il Nobel per la fisica nipponico Hidaki Yukawa affermo coraggiosamente che era giunto il momento di prendere le distanze dalla teoria relativistica di Einstain e dalla teoria dei quanti di Planck, poichè solo in questo modo sarebbe stato possibile spiegare la vera vera antura e il comportamento delle particelle che costituiscono il nucleo dell'atomo. Dinanzi alla platea dei fisici più eminenti del mondo, lo scienziato elogiò il prof. R. Hofstadter per aver dimostrato che le particelle subatomiche che non sono unità inscindibili elementari, ma vere e proprie strutture, composto cioè di una sostanza fluida avente densità costante, che ruotano s se stesse a velocità maggiori di quella della luce, proprio come scoperto e dimostrato a suo tempo con il calcolo da Todeschini nella sua teoria unitaria dell'universo. A tal proposito L'Eco di Bergamo scrisse il seguente articolo: "Le dichiarazioni di Yukawa si ritengono inconfutabili, sia per le basi teoriche e sperimentai sulle quali poggiano, sia per l'alta competenza e il prestigio internazionale che egli gode per aver previsto sin dal 1935 l'esistenza del "mesone", corpuscolo che in seguito venne reperito sperimentalmente e per le cui previsione lo scienziato nipponico ricevette il premio Nobel del 1949. D'altra parte, le conclusioni di Yukawa concordano in pieno con quele dei 400 scienziati che parteciparono al xxv Congresso della Società di Fisica Americana, svoltosi a New York nel marzo del 1956, nel quale infatti venne deciso il ripudio della teoria di Einstein, perchè alla luce dei fatti risulta del tutto inattendibile e di adottare invece i nuovi principi unificatori prospettati nelle seguenti opere di Todeschini: Teoria delle Apparenze, Psicobiofisica, Revisione delle basi teoriche e sperimentali della fisica moderna, Unificazione qualitativa della materia e dei suoi campi di forze continui e alterni.
Il Congresso dei Premi Nobel, svoltosi a Lindau, in Germania, nel giugno dello stesso anno, confermava tali risultati e il celebre Heisenberg dichiarava che: "La scienza si trova nella necessità di abbandonare la teoria di Einstein, perchè le sue contradduzioni con i risultati sperimentali non possono essere sanate con un semplice arteficio matematico. Lo scienziato tedesco soggiungeva altresì che "i corpuscoli subatomici sono forme diverse di un'unica materia, sono cioè sfere di spazio fluido in rapidissima rotazione su se stesse, come previsto da todeschini sino dal 1936".
Fonte:
Libro "Scoperte Scientifiche non autorizzate" Marco Pizzuti
http://fromknowledgetoawareness.blogspot.it/2013/05/la-teoria-della-relativita-e-sbagliata.html
Il post intende essere una provocazione, voglio sperare.
La validità di una teoria fisica, infatti, non sì stabilisce scambiandosi opinioni ma con la verifica sperimentale. Gli esperimenti hanno sempre l'ultima parola, e questi confermano in pieno sia la relatività ristretta che quella generale. Quest'ultima però nel limite di campi gravitazionali non troppo intensi.
Il problema della relatività generale non è quello descritto nel post ma piuttosto la sua compatibilità con l'altra teoria fondamentale della Fisica : la teoria quantistica.
Probabilmente una delle due dovrà essere modificata.
Il post intende essere una provocazione, voglio sperare.
La validità di una teoria fisica, infatti, non sì stabilisce scambiandosi opinioni ma con la verifica sperimentale. Gli esperimenti hanno sempre l'ultima parola, e questi confermano in pieno sia la relatività ristretta che quella generale. Quest'ultima però nel limite di campi gravitazionali non troppo intensi.
Il problema della relatività generale non è quello descritto nel post ma piuttosto la sua compatibilità con l'altra teoria fondamentale della Fisica : la teoria quantistica.
Probabilmente una delle due dovrà essere modificata.
qualcosa si modifica perchè è sbagliata. Meglio dire le cose come stanno e meglio dire che Einstein ha copiato altrimenti detto anche plagio.
Ma chissà perchè il maistream non lo vuole ancora dire.
E molti vanno dietro a teorie senza sapere nemmeno i retroscena convinti che tutto sia vero.
Ma non eri tu e MarioG convintissimi che la velocità della luce fosse una costante insuperabile?
Il post NON E' UNA PROVOCAZIONE
infatti:
"La scienza si trova nella necessità di abbandonare la teoria di Einstein, perchè le sue contradduzioni con i risultati sperimentali non possono essere sanate con un semplice arteficio matematico.
Lo dice uno scienziato. Tu e MarioG non siete scienziati,avete solo delle connvinzioni ma mainstream.
Non esistono teorie scientifiche giuste o sbagliate, piuttosto esistono teorie le cui previsioni vengano confermate dagli esperimenti.
Nessuno ad esempio si sogna di dire che la teoria di Newton sulla gravità sia sbagliata: nel "suo ambito di applicazione" le sue previsioni sono più che confermate. Ad esempio non è necessaria la teoria della relatività per mandare una sonda in orbita attorno a nettuno, basta newton.
Compito delle teorie scientifiche è creare un "modello della realtà", è invece compito dei filosofi provare a definire "cosa sia la realtà". Una famosa battuta dice che "i fisici hanno bisogno di carta, matita ed un cestino della carta straccia mentre ai filosofi basta carta e matita".
Per quanto riguarda i premi nobel, occorre fare attenzione: il "premio" valuta quello che lo scienziata ha fatto "prima del premio" e non da alcuna garanzia che quel che farà "dopo il premio" sia altrettanto giusto.
Ad esempio Brian Josephson dopo il Nobel si è dato all'esoterismo occultista ed Albert Eistein "dopo il 1916" non ha prodotto più nulla di giusto. Per assurdo è stato il suo errore sull'EPR ad aprire nuove strade alla fisica. Qui ci sono altri esempi di premi nobel rincoglioniti, si spera temporaneamente
http://www.wired.it/scienza/lab/2014/05/13/premio-nobel-wikipedia/
Concordo con cedric: la scienza ci dà un modello, una rappresentazione della realtà materiale che appare ai nostri sensi, così come una carta topografica rappresenta un territorio; anche una foto o un quadro ce lo possono far conoscere, ma nessuna di queste rappresentazioni "è" il territorio.
La rappresentazione scientifica, come la mappa, offre il vantaggio di poter calcolare come muoverci.
Oggi invece alla scienza si "crede" come ad una religione, il che rappresenta una palese contraddizione.
Anche io spero per il bene del progresso scientifico che la relatività generale sia "sbagliata" e che ci sia qualcosa di meglio, ma per ora è questa teoria il meglio che abbiamo per interpretare molti fenomeni astronomici. Come altri hanno scritto nei loro interventi prima di me, le teorie sono buone fin quando costituiscono un modello pratico per i fini che ci proponiamo di perseguire, non costituiscono un vangelo, per lo meno per chi ha una certa preparazione scientifica. Poi ci sono quelli che ovviamente non avranno una grande apertura di idee perché si abbeverano a mediocri divulgatori scientifici (tra riviste, trasmissioni e giornalisti ce ne sono un bel po') che purtroppo semplificano malamente ogni argomento, ma ci sono anche quelli che si prendono come numi tutelari della scienza altri scienziati e le loro posizioni. Ad esempio, Tesla aveva i suoi "legittimi" motivi per non apprezzare la teoria della relatività, ma almeno credeva nelle proprie idee e soprattutto viveva in un'epoca nella quale le prove alla teoria di Einstein dovevano venire. Chi invece oggi prende le parole dette da Tesla come se fossero l'unica verità forse sta proprio cadendo nell'errore che pretende di impedire. Le onde gravitazionali appena scoperte puntellano ulteriormente la teoria einsteniana e danno torto ai detrattori. Prenderei questo come un fatto positivo nei limiti in cui conferma che la fisica sta lavorando nella direzione giusta.
Non esistono teorie scientifiche giuste o sbagliate, piuttosto esistono teorie le cui previsioni vengano confermate dagli esperimenti.
e gli esperimenti dicono che la velocita dela luce non è una costante.
Pertanto sbaglia chi dice che la luce è una costante.
Pertanto se non si vuole tenere presente questo di che cosa sta parlando?
Nell'articolo si legge:
Per quanto poco noto, l'eclettico ingegnere italiano Marco Todeschini, candidato al Nobel per la fisica, riuscì a dimostrare sia la validità che l'esattezza della formula generale elaborata dal De Pretto con la variabile "v" per la velocità della luce in luogo della costante "c" introdotta da Einstein. In virtù delle proprietà dinamiche dll'etere da lui scoperte e dei calcoli matematici effettuati egli dedusse infatti che le particelle nucleari (nucleoni) compiono rivoluzioni attorno al nucleo atomico a una velocità 1,41 volte superiori alla velocità della luce, contravvenendo così al limite insuperabile posto da Einstein (in seguito verranno illustrati alcuni degli esperimenti moderni che dimostrano l'esistenza delle velocità superluminari).
Leggete quanto c'è scritto e capite il senso?
Se continuate a voler tener presente certi esperimenti piuttosto che altri che razza di scienza conoscete?
Ma non eri tu e MarioG convintissimi che la velocità della luce fosse una costante insuperabile?
Il post NON E' UNA PROVOCAZIONE
infatti:
"La scienza si trova nella necessità di abbandonare la teoria di Einstein, perchè le sue contradduzioni con i risultati sperimentali non possono essere sanate con un semplice arteficio matematico.
Lo dice uno scienziato. Tu e MarioG non siete scienziati,avete solo delle connvinzioni ma mainstream.
😆 😆
Vede che anche lei e' costretto a ricorrere
"lo dice uno scienziato"?
Comunque, faccia almeno un po' di luce su questi "risultati sperimentali" che indicano la violazione del postulato relativistico.
O vuole andare avanti all'infinito con le chiacchere?
Intervista con l’Ing. Marco Todeschini
Il mistero della gravitazione universale svelata – La “Teoria delle apparenze” – Inattese e incalcolabili ripercussioni della scoperta
Stamane mi sono recato a casa dell’ing. Todeschini per avere notizie sulle sue scoperte scientifiche delle quali è stata data comunicazione alle principali Accademie di varie Nazioni.
Sono stato introdotto in una sala stile ottocento, rallegrata dalla fiamma di un bel caminetto in marmo con sovrastante specchio, reso più solenne da austeri quadri antichi che adornano le pareti. Dietro un tavolo, tra pile di libri, ho scorto l’ingegnere che mi è venuto incontro ed al quale ho esposto lo scopo della visita.
L’opera è questa – mi disse, accennandomi un libro sul tavolo -. Mi avvicinai e lessi stampato sulla copertina: TEORIA DELLE APPARENZE, e tra parentesi: Spazio, Dinamica e Psico-Fisica. Osservai la mole del volume e dissi: - E’ un’opera poderosa!
L’autore sorrise concordando: - infatti consta di 900 pagine e mi è costata 30 anni di studio e di ricerche.
- Com’è pervenuto a concepire tale teoria? – chiesi. - Considerando la crisi della scienza – rispose -, crisi che è costituita dal fatto che una parte dei fenomeni fisici si possono spiegare solamente ammettendo l’universo pieno di un fluido eterico atto a vibrare , e l’altra parte dei fenomeni, viceversa, si possono spiegare solamente ammettendo la contraria ipotesi di un vuoto assoluto interplanetario. - Ma – osservo io – non è stata già superata questa crisi dalla scienza odierna? - Apparentemente si – spiega l’ingegnere -. Infatti dopo l’esperimento Michelson e con le meccaniche di Heisemberg e di Schrodinger si è giunti ad ammettere definitivamente il vuoto assoluto, ma si è dovuto rinunciare a spiegare la modalità con la quale avvengono i fenomeni ed altresì rinunciare ad averne i dati quantitativi esatti, poiché questi vengono alterati dai mezzi usati per rilevarli sperimentalmente. - Ho compreso. – Interruppi – Lei vuol dire che da una crisi si è caduti in un’altra crisi più grave; vuol dire che se la scienza spiega i fenomeni e non ne sa determinare le leggi precise, viene meno ai suoi attributi, non è più scienza! - Precisamente – riprende l’ingegnere – io mi sono domandato il perché la concezione di un etere e la fluidodinamica che poteva spiegare tutti i fenomeni, dal moto degli elettroni a quello degli astri, dalle vibrazioni sonore a quelle luminose, sia stata prima accolta, poi ripudiata dal pensiero umano che pur si è sempre servito di lei per balzare avanti. Perché insomma il progresso scientifico, figlio di questa concezione fluidodinamica, ripudiava come uno snaturato la propria madre alla quale doveva tutto! Così con una indagine storica sono risalito alle origini della scienza sperimentale e ho constatato che ciò avveniva perché l’ombra di quattro obiezioni elevate dal Newton contro la concezione fluidodinamica, la squalificavano, proiettando l’anatema sino ai giorni nostri. M’avvidi così che la crisi della scienza non era solamente attuale, ma risaliva di secolo in secolo sino ai tempi di Cartesio e Newton, prendendo forma dalle opposte ipotesi di questi giganti del pensiero, poiché il primo ammetteva un universo pieno di fluido eterico i cui vortici movevano gli astri, ed il secondo invece ammetteva un universo con vuoti siderali assoluti nei quali gli astri si muovevano senza attrito eternamente, spinti da forze misteriose di gravità da se stessi emanate. - Ma non si poteva decidere con esperimenti chi dei due avesse ragione? – chiesi. - E’ proprio ciò che ha fatto Newton – rispose Todeschini – Egli misurò la velocità delle molecole che rivoluiscono attorno al centro di un gorgo d’acqua e constatò che tali velocità decrescono dal centro alla periferia inversamente ala loro distanza dal centro stesso, mentre invece i pianeti rivoluiscono intorno al sole con velocità che decrescono inversamente alla radice quadrata di tale distanza. Questa è la principale obiezione che Newton sollevò contro la teoria dei vortici di Cartesio e contro l’ipotesi dell’etere. - Comprendo – mormorai – ma allora che cos’è che vibra quando avviene una trasmissione radio, se l’etere non esiste? - Appunto considerando che l’elettromagnetismo, la luce ed il calore, sono energie di natura ondulatoria che presuppongono un mezzo che vibra, mi sono rifiutato di ammettere l’onda di probabilità senza supporto fisico che costituisce l’ipotesi di Schrodinger e per due anni ho pensato come chiarire questo mistero, finché mi accorsi che Newton non avrebbe dovuto misurare la velocità delle molecole che compongono un vortice idraulico, ma bensì la velocità di galleggianti immersi in tali vortici, e ciò perché i pianeti devono considerarsi galleggianti immersi nel vortice solare di etere e non molecole di questo! Seguendo tale concetto infatti produssi speciali vortici forzati di acqua ed immersi in essi delle piccole sfere potei constatare che esse seguivano le leggi del moto dei pianeti. Restava così demolita l’obiezione capitale del Newton contro l’avvento della teoria fluido-dinamica dell’universo, e con una serie di memorabili esperienze da me effettuate nei vari Centri di Studi Superiori dello Stato, riuscii così a riprodurre il moto astronomico. Immerse poi due sfere rotanti attorno ai loro assi polari in una vasca d’acqua, si che il liquido producesse intorno ad esse i rispettivi campi rotanti constatai con opportuni dispositivi che le due sfere si attraevano o si respingevano a seconda della loro rotazione ora equiversa ora controversa e che la forza d’attrazione dipendeva dalle loro velocità ed era inversamente proporzionale al quadrato delle loro distanze in perfetta rispondenza della legge di gravitazione universale.
Avevo quindi scoperto il modo e il meccanismo di originare la forza misteriosa di gravitazione con la quale si attraggono fra loro i corpi, dimostrando che essa è una apparenza della spinta fluido-dinamica che esercitano tra di loro i gorghi prodotti dagli atomi costituenti.
Riuscii poi a precisare che tale forza di gravità si identificava con la reazione trasversale che sollecita una sfera rotante immersa in una corrente fluida circolare, in obbedienza al fenomeno di Magnus, fenomeno che perciò si esplica in tutti i campi astronomici ed atomici nei quali siano immerse masse planetarie rotorivoluenti.
- Questa è una scoperta sensazionale! – esclamai -; poi chiesi: - Lei allora sarebbe in grado di aumentare o diminuire l’attrazione reciproca dei corpi? - Precisamente – rispose l’ingegnere -, ma non solamente io, bensì tutti potranno compiere questo esperimento poiché esso è descritto nel mio volume. - E quali conseguenze potrà avere questa scoperta? - Certamente vaste; ma intanto con essa ho potuto dare spiegazione qualitativa e quantitativa di tutte le leggi e fenomeni astronomici ed atomici, e questa rispondenza dimostra che sui banchi di prova dell’astronomia e della fisica atomica la “teoria delle apparenze” trova conferme sperimentali inoppugnabili. Notevole il fatto che ho potuto con ciò dare ragione anche del moto diurno di rotazione dei pianeti, delle loro distanze dal sole, che nessuno sinora ha potuto spiegare. - Allora – dissi – stando seduti al tavolino chiunque potrà dedurre questi dati astronomici senza bisogno di osservazioni dirette? - Certo – rispose l’ingegnere – non solo, ma potrà anche, come ho dimostrato nel libro, dati relativi al movimento delle stelle e dei loro ammassi più lontani che sinora sfuggono alle misurazioni astronomiche, e ciò considerando la Terra come un giroscopio immenso rotorivoluente attorno a centri di piattaforme concatenate e successive sempre più grandi che si estendono negli abissi infiniti dello spazio e nel tempo eterno..- Avrei voluto sapere di più su questo affascinante argomento, ma temendo di essere indiscreto, mi alzai. Ebbi netta la sensazione che ben presto quest’Uom
o sarà noto in tutto il mondo e con tale convinzione mi congedai.
Queste sono tre pagine su 232 di un compendio dell'opera di Todeschini.
Per chi vuole approfondire:
Ma non eri tu e MarioG convintissimi che la velocità della luce fosse una costante insuperabile?
Il post NON E' UNA PROVOCAZIONE
infatti:
"La scienza si trova nella necessità di abbandonare la teoria di Einstein, perchè le sue contradduzioni con i risultati sperimentali non possono essere sanate con un semplice arteficio matematico.
Lo dice uno scienziato. Tu e MarioG non siete scienziati,avete solo delle connvinzioni ma mainstream.
😆 😆
Vede che anche lei e' costretto a ricorrere
"lo dice uno scienziato"?Comunque, faccia almeno un po' di luce su questi "risultati sperimentali" che indicano la violazione del postulato relativistico.
O vuole andare avanti all'infinito con le chiacchere?
MarioG se qulcuno che non la pensa come te chiacchera soltanto vuole dire che tu stai con le versioni ufficiali. Per cui non abbiamo nulla da dirci e i diktat io non lo ho mai dati a nessuno. L'onestà intellettuale è una cosa che non conosci.
Non ricorro proprio a nulla ma visto che si parla di scienza devo citare lo scienziato che dovrebbe fare lo scienziato ma siccome deve vivere dei soldi pubblici perchè tiene famiglia è uno scienziato dimezzato. E di onesta intellettuale anche lui è carente.
Si elegge un governo e la maggioranza vince, non per questo gli altri diventano merdacce perchè non hanno vinto.
Per cui si elegge una teoria le altre teorie non possono essere scartate.
E se uno scienziato tiene famiglia no divulghi al popolino cagate pazzesche solo per averne un beneficio.
MarioG se qulcuno che non la pensa come te chiacchera soltanto vuole dire che tu stai con le versioni ufficiali.
"Le versioni ufficiali"?
Stiamo parlando di Ustica, o dell'11 settembre, o del rapimento Moro?
Bisognerebbe che quel qualcuno che "non la pensa come me" portasse delle prove...