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Leoni: Fidel Castro, tutto qui


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http://www.liberatv.ch/it/article/33885/non-stato-stalin-e-non-stato-mandela-stato-un-dittatore-ma-non-un-sanguinario-fidel-castro-stato-un-genio-nell-arte-della-politica

Non è stato Stalin e non è stato Mandela. È stato un dittatore ma non un sanguinario. Fidel Castro è stato un genio nell'arte della politica
È riuscito, come solo le grandi figure della politica sanno fare, a sdoppiare la verità, a confonderla, a sfumarla in quel grigio che che impedisce la sentenza rendendola faziosa, imprecisa, comunque appellabile. Si è sporcato le mani nella politica e nel potere. E con quelle mani ha costruito ospedali e ha tappato le bocche (talvolta per sempre). Alla fine è tutto qui

di Andrea Leoni - 30 novembre 2016

La morte di Fidel Castro è stata accompagnata dal prevedibile coro (stonato) degli ammiratori e dei detrattori che hanno accompagnato il Lìder Maximo per tutta la sua lunghissima esistenza. Chi scrive, a scanso di equivoci, per quello strano tarlo anarchico di vocazione, non potrà mai applaudire alla vita di un dittatore. Perché Fidel Castro è stato questo, se le parole dell'italiano hanno ancora un significato compiuto.

È stato "questo" ma non è stato soltanto "questo". E soprattutto non è stato quell'antologia banalissima di aggettivi con cui il sostantivo "dittatore" è stato accompagnato in questi giorni. Sanguinario, spietato, feroce, eccetera, eccetera, eccetera. E, in ogni caso, vale la pena ricordarlo, non spetta ai Paesi occidentali decidere che forma di governo deve esserci a Cuba. Se la rivoluzione castrista non ha subito uno contro rivoluzione, a cui certo non sarebbero mancati appoggi dorati, soprattutto dopo la caduta dell'URSS e il conseguente tsunami che ha investito l'isola, evidentemente il regime di Fidel ha saputo mantenere quel consenso popolare che ogni dittatura ha bisogno per resistere al tempo.

La semplificazione intrinseca al tweet e al post, sta prosciugando lo spazio per ogni pensiero o ragionamento che vada oltre un "tot" di caratteri. Nei social non c'è posto per l'approfondimento e, perché no?, per un po' di cultura generale. Per un po' di storia, nella fattispecie. Tutto si riduce al "dittatore" o a quello che ha fatto "le scuole e gli ospedali". Quindi, sottinteso, un dittatore buono, tutto sommato.

Quando si parla di Fidel Castro bisognerebbe partire da un dato di fatto: l'ex presidente cubano sta alla politica come Maradona sta al calcio. Nel suo campo è stato un fuoriclasse assoluto, tra i più bravi, se non il più bravo, del '900.

Nell'esercizio della politica, sublimata quasi in forma artistica, ha incarnato il buono, il cattivo e il così così. Mai il meglio e mai il peggio. Ha vinto una rivoluzione con in mano un fucile e ha sacrificato compagni di lotta per esercitare il suo potere o per necessità strategiche. Così come per interesse contingente (qualche tempo dopo la vittoria della rivoluzione) ha sposato il comunismo. Ha resistito per 43 anni a un embargo criminale, ma per farlo ha soffocato alcune libertà e imposto il pensiero unico, il suo. Ha reso un Paese povero, di quello che abbiamo sempre chiamato "il terzo mondo", un modello nella sanità e nell'istruzione. In cambio ha costruito un regime a sua immagine e somiglianza, con un forte culto della personalità, e con evidenti impronte dinastiche. Grazie alla sua formazione da gesuita è riuscito a far coesistere intransigenza e diplomazia. Non cedere mai al nemico ma con quel nemico bisogna sempre tenere aperto un canale diplomatico.

È riuscito, come solo le grandi figure della politica sanno fare, a sdoppiare la verità, a confonderla, a sfumarla in quel grigio che impedisce la sentenza rendendola faziosa, imprecisa, comunque appellabile.

Nessuno, in coscienza, può paragonare Fidel Castro a Stalin ma neppure a Mandela. Non è stato un assassino di massa, un affamatore di popoli, un ladro, ma neanche un Santo, un brava persona, un uomo da mettere in copertina con la colomba sulla spalla.

È stato un uomo di un'intelligenza raffinatissima, di un carisma debordante, di un'astuzia machiavellica e di una sconfinata considerazione di sé fin da ragazzo ("La Storia mi assolverà). Che Guevara, che non saremmo sorpresi se Castro avesse effettivamente sacrificato sull'altare della ragion di Stato, della Guerra Fredda e dalla sua leadership, è un personaggio molto più semplice da amare. Ma è molto più difficile - se facciamo astrazione dall'idealismo - fare quello che ha fatto Fidel.

Si è sporcato le mani nella politica e nel potere Fidel Castro. E con quelle mani ha costruito ospedali e ha tappato le bocche (talvolta per sempre). Alla fine è tutto qui.


Citazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
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Cito: ‘’..Che Guevara, che non saremmo sorpresi se Castro avesse effettivamente sacrificato sull'altare della ragion di Stato..”: oppure alla personale megalomania. Personalmente l’ho sempre pensato e non ho mai avuto particolari simpatie per l’uno o per l’altro.


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