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L'esercizio del credito

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sankara
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Infine il punto reale non è quello, perchè sono stati comunque dentro parametri di rischio migliori di altri Paesi. E qui non è un problema essenzialmente di mutuatari, come altrove.
E' che hanno spinto a monte col credito a breve a costruttori e a immobiliaristi, spesso partecipate, che hanno messo in atto un leverage triplo, quadruplo, e su quello le banche hanno innestato poi una politica diversa di credito alle famiglie. In più hanno cartolarizzato, che era un affare per loro. E anche per quello hanno spinto.
Quando spingi credito a breve a immobiliaristi e costruttori è perchè vuoi vendere dopo le case, e vendere gli ABS, se no i finanziamenti concessi a loro diventano dei puffi per te banca. Per quello spingi poi sui mutui e sul mercato. La bolla sta lì, non sulle famiglie.
Starà sulle famiglie se ci sarà, come possibile tra un paio d'anni, stagflazione.
Per quello avevo messo due righette sui cap and floor.

Un pezzo piuttosto denso di considerazioni. Ti andrebbe in caso Mincuo di approfondirlo? Ad esempio i passaggi riguardo il leverage e la "contestuale diversa politica di credito alle famiglie" nonché i finanziamenti "puffi per te banca"? In sostanza se ho ben compreso l'espansione del credito a breve agli immobiliaristi avrebbe pompato i prezzi degli immobili; dalla relativa vendita e dalle cartolarizzazioni le banche intendevano conseguire ingenti profitti. Correggi pure se hai voglia, grazie.


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Black_Jack
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@Istwine.
Guarda che serve solo a riempire con altri post, e cambiare argomento, in modo che sparisca in alto l'oggetto della discussione e in particolare le stronzate sul trentennale che avrebbe avuto un grande ruolo nel generare la bolla immobiliare, che neanche una capra......
Più quelle seguenti: l'amico, il parente, io so che....cosa serve....
Tutto qui.
Si passa a Mincuo.
Cosa vuoi che abbiano da dire....

Ha ragione Mincuo, è tutto un complotto degli ebrei, come mai la tv non ne parla?.
Mincuo ha capito subito che sono un hasbara e che ho multiple identità.
Leggete questo link per capire il livello irreversibile della sindrome:

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=169909#169909

E' chiaro che faccio parte del complotto. Non è che c'è un signore anziano fuori di testa che è scappato dalla badante...no, c'è il complotto ebraico su Come Don Chisciotte...oggi è lo shabbath degli hasbara maledetti, se non lo sapevate...


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mincuo
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Quindi se la Banca d'Italia scrive che:
"La durata media dei finanziamenti immobiliari erogati nel 2006 è risultata di circa 21 anni. Contratti di mutuo con scadenze pari o superiori a 30 anni sono offerti dal 59 per cento delle banche del campione; nel 2003, tale percentuale era del 15 per cento."
c'è da crederci?

Sì c'è da crederci.

Sono offerti infatti dalle banche i trentennali ma risultano appena il 4,9% del totale di quelli stipulati, e il 4,9% non è per il 2006, ma è il totale cumulato negli anni, cioè è lo stock in essere di mutui a 30 anni o più.
Proprio il contrario di quel che afferma il tuo socio.
PERCHE' DI QUELLI PARLAVA IL TUO SOCIO. DEI TRENTENNALI

Chi può negare che i mutui trentennali abbiano concorso a generare la bolla immobiliare e poi, conseguentemente, la crisi del settore?

Chiunque.

Il tuo socio poi ha girato il discorso sui ventennali.
E ha "sancito" che:

Se fossero stati vietati come un tempo, i prezzi sarebbero stati parecchio più bassi o si sarebbero vendute meno case e magari affittate, con canoni quindi più bassi.

Ho provato a spiegare che è la rata e il finanziamento concesso, non la durata, che contano. La durata abbassa la rata in un mutuo ad ammortamento Francese, ma è uno dei tanti modi di abbassarla.
Quindi "proibire" i 20 anni è un'altra perla, di uno che non sa regolarmente di quel che parla, perchè se uno vuole abbassare la rata lo fa lo stesso, anche senza i 20 anni.
Non siamo nel 1950. Salvo Stefanoandrea.
E inoltre non è nemmeno solo dal punto di vista finanziario, che pazienza, ma fa anche sorgere qualche perplessità su cosa mai intendesse di preciso con il "vietare" in Italia come una volta i mutui a 20 o 30 anni, visto che siamo in Europa.


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stefanodandrea
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"Sono offerti infatti dalle banche i trentennali ma risultano appena il 4,9% del totale di quelli stipulati, e il 4,9% non è per il 2006, ma è il totale cumulato negli anni, cioè è lo stock in essere di mutui a 30 anni o più.
Proprio il contrario di quel che afferma il tuo socio".

1) Mincuo io ho citato la frase intera che cominciava così: "Le nostre banche commerciali non erogavano mutui ventennali per l’acquisto degli immobili. Il credito a lungo termine – trenta anni e più precisamente oltre i venti anni –"

Tu hai sviato i lettori di questi commenti. Ma se rileggi il testo iniziale converrai che, esclusi gli idioti e le merde umane, tutti capscono che si sta dicendo che non sono stati solo i trentennali (gli ultra trentennali ai quali il tuo dato si riferisce da me non erano addirittura stati presi in considerazione) a concorrere alla bolla immobiliare, bensì tutti gli ultraventennali.
Dunque due pessime letture: a) trentennali anziché correttamente ultraventennali; e b) generato la bolla immobiliare anziché, correttamente, "abbiano concorso a generare la bolla immobiliare".

DUE ERRORI DI LETTURA CHE VANNO SEMPRE NELLA MEDESIMA DIREZIONE POLEMICA, FUNZIONALE ALLA TUA BILE E ALLE VISCERE CHE TI SONO ENTRATE NEL CERVELLO E NELLE VENE.

2) Ma la cosa più grave è che la tua bile ti spinge a fingerti stupidissimo, pur di divertirti a prendere in giro coloro che dialogano con te e che tu consideri competitori da insultare e annientare dall'alto della tua (da te asserita) bravura contro tutti coloro che non te la riconoscono.

Prova a combinare due dati. Sai per cercare i dati basta non essere pigro ma per combinarli ci vuole un cervello non imbevuto di viscere.

I due dati stanno tutti qua:
1)"i trentennali ma risultano appena il 4,9% del totale di quelli stipulati, e il 4,9% non è per il 2006, ma è il totale cumulato negli anni, cioè è lo stock in essere di mutui a 30 anni o più.
Proprio il contrario di quel che afferma il tuo socio".
2) ""La durata media dei finanziamenti immobiliari erogati nel 2006 è risultata di circa 21 anni. Contratti di mutuo con scadenze pari o superiori a 30 anni sono offerti dal 59 per cento delle banche del campione; nel 2003, tale percentuale era del 15 per cento."

Dunque se lo stok degli ultratrentennali è il il 4,9% del totale e hanno cominciato ad erogarli nel 2001-2002 (nel 2003 soltanto il 15% delle banche li "offriva") e i dati riguardano il 2006 e nel 2006 la media dei mutui immobiliari era di 21 anni una media molto grossolana, anche perché non si stipulano mutui a uno o due o tre anni, e nello stock sono compresi ancora i mutui ventennali stipulati nel 1986 (che scadevano nel 2006)-1996, nonché gli ultraventennali ma non trentennali stipulati dalla metà degli anni novanta al 2006, secondo te l'erogato per mutui ultratrentennali negli anni 2001-2006 è il 4,9% o si avvicina più al 10% o al 20% o al 30%?
Conosci poi famiglie ricchiesime o molto ricche o ricche che abbiano acquistato la casa al figlio o a se stesse stipulando mutui trentennali? E se non li conosci, sai come si comportano queste persone? Te la senti di dire che anche senza dati è praticamente certo che la percentuale dei mutui trentennali cresce a diminuire del costo dell'appartamento? O almeno ti viene l'interesse a indagare se qualcuno ha i dati.

Quindi noi oggi sappiamo, grazie ai dati combinati tra loro, che quando cominciarono a erogare questi mutui l'erogato per gli ultratrentennali ( CHE RIPETO ERANO SOLO UN "RILANCIO" PERCHE' ANCHE UN MUTUO DI 29 ANNI E' UNA IDIOZIA ECONOMICA) ERA MOLTO SUPERIORE AL 4,9% DEL COMPLESSO.


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Infine il punto reale non è quello, perchè sono stati comunque dentro parametri di rischio migliori di altri Paesi. E qui non è un problema essenzialmente di mutuatari, come altrove.
E' che hanno spinto a monte col credito a breve a costruttori e a immobiliaristi, spesso partecipate, che hanno messo in atto un leverage triplo, quadruplo, e su quello le banche hanno innestato poi una politica diversa di credito alle famiglie. In più hanno cartolarizzato, che era un affare per loro. E anche per quello hanno spinto.
Quando spingi credito a breve a immobiliaristi e costruttori è perchè vuoi vendere dopo le case, e vendere gli ABS, se no i finanziamenti concessi a loro diventano dei puffi per te banca. Per quello spingi poi sui mutui e sul mercato. La bolla sta lì, non sulle famiglie.
Starà sulle famiglie se ci sarà, come possibile tra un paio d'anni, stagflazione.
Per quello avevo messo due righette sui cap and floor.

Te pensa se poi interviene anche la Cassa Depositi e Prestiti a dargli una mano.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=60541


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mincuo
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"Sono offerti infatti dalle banche i trentennali ma risultano appena il 4,9% del totale di quelli stipulati, e il 4,9% non è per il 2006, ma è il totale cumulato negli anni, cioè è lo stock in essere di mutui a 30 anni o più.
Proprio il contrario di quel che afferma il tuo socio".

1) Mincuo io ho citato la frase intera che cominciava così: "Le nostre banche commerciali non erogavano mutui ventennali per l’acquisto degli immobili. Il credito a lungo termine – trenta anni e più precisamente oltre i venti anni –"

Tu hai sviato i lettori di questi commenti. Ma se rileggi il testo iniziale converrai che, esclusi gli idioti e le merde umane, tutti capscono che si sta dicendo che non sono stati solo i trentennali (gli ultra trentennali ai quali il tuo dato si riferisce da me non erano addirittura stati presi in considerazione) a concorrere alla bolla immobiliare, bensì tutti gli ultraventennali.
Dunque due pessime letture: a) trentennali anziché correttamente ultraventennali; e b) generato la bolla immobiliare anziché, correttamente, "abbiano concorso a generare la bolla immobiliare".

DUE ERRORI DI LETTURA CHE VANNO SEMPRE NELLA MEDESIMA DIREZIONE POLEMICA, FUNZIONALE ALLA TUA BILE E ALLE VISCERE CHE TI SONO ENTRATE NEL CERVELLO E NELLE VENE.

2) Ma la cosa più grave è che la tua bile ti spinge a fingerti stupidissimo, pur di divertirti a prendere in giro coloro che dialogano con te e che tu consideri competitori da insultare e annientare dall'alto della tua (da te asserita) bravura contro tutti coloro che non te la riconoscono.

Prova a combinare due dati. Sai per cercare i dati basta non essere pigro ma per combinarli ci vuole un cervello non imbevuto di viscere.

I due dati stanno tutti qua:
1)"i trentennali ma risultano appena il 4,9% del totale di quelli stipulati, e il 4,9% non è per il 2006, ma è il totale cumulato negli anni, cioè è lo stock in essere di mutui a 30 anni o più.
Proprio il contrario di quel che afferma il tuo socio".
2) ""La durata media dei finanziamenti immobiliari erogati nel 2006 è risultata di circa 21 anni. Contratti di mutuo con scadenze pari o superiori a 30 anni sono offerti dal 59 per cento delle banche del campione; nel 2003, tale percentuale era del 15 per cento."

Dunque se lo stok degli ultratrentennali è il il 4,9% del totale e hanno cominciato ad erogarli nel 2001-2002 (nel 2003 soltanto il 15% delle banche li "offriva") e i dati riguardano il 2006 e nel 2006 la media dei mutui immobiliari era di 21 anni una media molto grossolana, anche perché non si stipulano mutui a uno o due o tre anni, e nello stock sono compresi ancora i mutui ventennali stipulati nel 1986 (che scadevano nel 2006)-1996, nonché gli ultraventennali ma non trentennali stipulati dalla metà degli anni novanta al 2006, secondo te l'erogato per mutui ultratrentennali negli anni 2001-2006 è il 4,9% o si avvicina più al 10% o al 20% o al 30%?
Conosci poi famiglie ricchiesime o molto ricche o ricche che abbiano acquistato la casa al figlio o a se stesse stipulando mutui trentennali? E se non li conosci, sai come si comportano queste persone? Te la senti di dire che anche senza dati è praticamente certo che la percentuale dei mutui trentennali cresce a diminuire del costo dell'appartamento? O almeno ti viene l'interesse a indagare se qualcuno ha i dati.

Quindi noi oggi sappiamo, grazie ai dati combinati tra loro, che quando cominciarono a erogare questi mutui l'erogato per gli ultratrentennali ( CHE RIPETO ERANO SOLO UN "RILANCIO" PERCHE' ANCHE UN MUTUO DI 29 ANNI E' UNA IDIOZIA ECONOMICA) ERA MOLTO SUPERIORE AL 4,9% DEL COMPLESSO.

Hai scritto tu, genio da concorso a premio:

Chi può negare che i mutui trentennali abbiano concorso a generare la bolla immobiliare e poi, conseguentemente, la crisi del settore?

La durata 21 è del 2006. Lo stock anche quello è diverso.
Sei talmente intelligente che non ti accorgi neanche che dire che hanno aumentato l'offerta dei trentennali dal 15% al 59% e non ne hanno venduto che pochissimi visto che lo stock totale sta al 4,9% e su ex-duration 2001-2006 sta al 6,7 è come mettere un'altra firma con scritto "sono un idiota".
Che si sapeva perfettamente peraltro. E come tutti quelli aggiungono un'idiozia all'altra.
Ma che dici sul 10% 20% 30%.
Prima stavano a 10 anni.
Alle famiglie i trentennali li hanno cominciati a proporre nel 2000 2001 le banche italiane.

Le banche hanno spinto poi alcune tipologie soprattutto nel 2005 e 2006 (il 25 anni) perchè gli conveniva come provvista.
A LORO conveniva soprattutto.
Non sai neanche di che parli.

NON SAI MAI DI CHE PARLI.
ZERO ASSOLUTO.

Un ANALFABETA, MA CON UN CERVELLO DA GALLINA MEMORABILE PER DI PIU'.
Perchè neanche se gli spieghi capisce che la DURATA non c'entra, e che PUOI FARE QUEL CHE TI PARE CON LA RATA anche senza i 20 anni.
Che sono un 10 + 10 se voglio. O un 5+5+5+5 se voglio.
E per anni e anni perfino ai tempi vagheggiati dall'analfabeta di ritorno, mezze banche ordinarie hanno saltato il vincolo del mediocredito facendo revolving sul breve, rinnovato.

"Se vietavano i 20 anni, come una volta...." "Gli affitti...."

E come "proibivano" poi?

Va all'Appello al Popolo, o meglio va al circo equestre.


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stefanodandrea
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Mincuo, l'ho già detto io cosa sei. E inutile che insisti per mostrarlo.

Ti ho citato la frase intera e puoi leggere anche quella precedente in cui si citano i lavori preparatori. Ho ammesso che la frase è imprecisa ma ho detto che salvo gli idioti e lke merde umane, tutti leggendola hanno capito il problema.
Gli scribi, i farisei, i vermi e i salafiti continuano ad evidenziare la frasetta nella frase grande e a non tener conto del testo. Ecco perché non capiscono mai nulla: perché sono teste di cazzo.

Se lo stock DEGLI ULTRATRENTENNALI NEL 2006 era il 4,9 DEL COMPLESSIVO EROGATO, E I PRIMI LI HANNO COMINCIATI A FARE NEL 2001-2002, AMMETTI CHE LA PERCENTUALE DELLE EROGAZIONI TRENTENNALI NEL 2006, NEL 2005 E NEL 2004 ERA CERTAMENTE SUPERIORE AL 4,9% SI O NO? PERCHE' TI OSTINI A MOSTRARE A TUTTI CIO' CHE SEI?

LA RISPOSTA E' "SI, SALVO PER IDIOTI, MERDE UMANE E MENTECATTI CHE PREFERISCONO FARE E RIFARE LA FIGURA DELLE MERDE UMANE PUR DI NON AMMETTERE UNA COSA SEMPLICE: AVEVO FATTO UN RAGIONAMENTO DA COGLIONE, c osì come distrattamente avevo fatto diventare una concausa la causa, così come mi sono attaccato alla tua imprecisione per parlare degli ultratrentennali quando è evidente che ti riferivi a tutti gli ultraventennali (anzi gli ultratrentennali nemmeno li avevi nominati)".

Ma per scrivere la risposta corretta bisogna essere un uomo.


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mincuo
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Te l'ho anche messa, genio. Rispetto allo stock ante, il 2001 2006 stock è oltre il 75%. Perchè i residui precedenti sono sui decennali, cioè non oltre il 96 (aspetta va là che bisogna spiegare passetto passetto, concentrati però: quelli del 95 94 93....erano scaduti nel 2006). Ma soprattutto perchè il boom dei mutui è stato dopo come volumi. Il trentennale non l'hanno venduto e sai perchè? Perchè non conveniva a loro. ALLE BANCHE. Neanche gli dicevano che c'era. Come neanche il 40 o 50.
Il 20 25 conveniva loro. Spingevano quelli.
Va a spasso va là.
Le basi della speculazione sono queste.
-Eccesso di surplus Nord Europa. E deficit PIIGS.
-Poca domanda di credito delle imprese e aumento NPL (delocalizzazione ecc...)
-Primi puffi su Est Europa (Ungheria ecc..)
-Denaro a bassissimo costo.
-Spinta su investimenti finanziari
-Cartolarizzazione

Le famiglie Italiane sono tra le più solvibili al mondo.
Sul velluto sono andati.

Senza neanche stare a parlare del carry-trade che hanno fatto a rimorchio, specie su JPY e agli strutturati più o meno "reverse" che piazzavano intanto a imprese e Istituzioni.


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stefanodandrea
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Mincuo, quindi la conclusione sono: 1) che la introdotta possibilità di mutui ultraventennali ha certamente aumentato la domanda e quindi concorso a creare la bolla, ossia prezzi che non corrispondono più minimamente a ciò che la gente vuole o è disposta a spendere, esattamente ciò che aveva detto nel post Stefano D'Andrea; 2) che i mutui ultratrentennali - che le banche "offrivano" ai clienti, che fino a un certo punto nemmeno credevano che sarebbe mai stato possibile un trentennale, tanto che i privati non lo chiedevano (se lo vedevano offrire) - non convenivano economicamente alla banca, secondo quanto sostiene Mincuo; 3) che le banche che in misura sempre ,maggiore li hanno offerti seguivano una ipotesi-tesi diversa da quella sostenuta da Mincuo,. altrimenti non li avrebbero "offerti" (tutti questi clienti che si facevano il giro delle mille banche per trovare quella disposta suo malgrado a stipulare il trentennale non sono mai esistiti; 4) che comunque, pur con la restrizione di calcolo da te considerata i mutui ultratrentennali, che concorrevano con quelli ultraventennali ad elevare il prezzo degli immobili, attraverso l'aumento della domanda dei medesimi, negli anni 2003-2005 i mutui ultratrentennali erano comunque superiori al 4,9%

Mincuo, ma la 1) e la 4) erano le mie tesi. Non esprimere altro che quelle tesi. La 2 e la 3 sono un ragionamento tuo che non c'entrava un tubo.

Insomma, dopo aver confuso la causa con la concausa, e aver estrapolato una frasetta dalla paragrafo e il paragrafo dal contesto (almeno dal paragrafo precedente) e non aver capito che se lo stock era il 4,9% in base alle notizie che avevi potevi dire fin da subito che gli ultratrentennali erano comunque più del 4,9% tiri fuori un argomento del quale solo tu sei esperto (e ti pareva!) e svolgi un ragionamento con il quale te la canti e te la suoni.

Meglio che vai a dormire Mincuo.


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mincuo
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Ma va là idiota. Te l'ho scritto in tutte le salse. Se è per rendere appetibile la rata il ventennale non è necessario.
Studia qualcosa. O parla di calcio.


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Infine il punto reale non è quello, perchè sono stati comunque dentro parametri di rischio migliori di altri Paesi. E qui non è un problema essenzialmente di mutuatari, come altrove.
E' che hanno spinto a monte col credito a breve a costruttori e a immobiliaristi, spesso partecipate, che hanno messo in atto un leverage triplo, quadruplo, e su quello le banche hanno innestato poi una politica diversa di credito alle famiglie. In più hanno cartolarizzato, che era un affare per loro. E anche per quello hanno spinto.
Quando spingi credito a breve a immobiliaristi e costruttori è perchè vuoi vendere dopo le case, e vendere gli ABS, se no i finanziamenti concessi a loro diventano dei puffi per te banca. Per quello spingi poi sui mutui e sul mercato. La bolla sta lì, non sulle famiglie.
Starà sulle famiglie se ci sarà, come possibile tra un paio d'anni, stagflazione.
Per quello avevo messo due righette sui cap and floor.

Un pezzo piuttosto denso di considerazioni. Ti andrebbe in caso Mincuo di approfondirlo? Ad esempio i passaggi riguardo il leverage e la "contestuale diversa politica di credito alle famiglie" nonché i finanziamenti "puffi per te banca"? In sostanza se ho ben compreso l'espansione del credito a breve agli immobiliaristi avrebbe pompato i prezzi degli immobili; dalla relativa vendita e dalle cartolarizzazioni le banche intendevano conseguire ingenti profitti. Correggi pure se hai voglia, grazie.

Spero di non complicarti le cose e di risultare chiaro e sintetico allo stesso tempo.

Il leverage è un indice : Totale attivo/capitale proprio o meglio patrimonio netto. Detto alla buona se quel rapporto è uguale a 4, per esempio, indica che per ogni euro di mezzi propri l’azienda ha effettuato 4 euro di investimenti. Il che vale a dire che 3 euro di investimenti sono stati finanziati da capitale di debito.

Esprime quindi il grado di dipendenza da terzi finanziatori (insieme al grado di capitalizzazione che esprime il rischio dell’investimento di questi ultimi nell’impresa). Dal punto di vista economico, un incremento dell'indice comporta una variazione di uguale segno nell'ammontare degli oneri finanziari, sia a seguito dell'aumento del tasso al quale vengono ottenuti i finanziamenti, sia a seguito dell'incremento della base sulla quale tali oneri vengono calcolati. Sotto questo profilo è conveniente ricorrere all'indebitamento fino a che il rendimento che si ottiene dall'investimento dei nuovi capitali raccolti è superiore al costo dei capitali stessi (effetto leva). Tale manovra richiede tuttavia un'attenta analisi dei conseguenti effetti positivi e negativi. Se in un secondo momento l'indice raggiunge valori troppo elevati, l'impresa, giudicata troppo rischiosa, può addirittura vedersi negata la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti o il rinnovo di quelli in scadenza.

Questa posizione può diventare ancora più critica se per aumentare il leverage si è esagerato con il finanziamento bancario a breve ( intensità e incidenza del debito bancario a breve). Se la situazione è già critica, (squilibrio finanziario = divario fra le entrate e le uscite nel breve periodo) e normalmente quando si fa un eccessivo ricorso al finanziamento bancario a breve lo è, una riduzione anche minima del fatturato può essere fonte di forti tensioni finanziarie. In altre parole non si riesce a far fronte agli impegni a breve termine (non si pagano le fatture, non si rimborsano i debiti finanziari, con l’erario, ecc).
Più è elevato il rapporto:
• più è elevata la redditività del capitale proprio (quello degli azionisti) – effetto leva;
• più è elevato il rischio finanziario.

I “puffi” sono debiti insoluti. Debiti non pagati (“chiodi”), insolvenze,ecc. Solitamente se sono “puffi” sono il lascito di gestioni fraudolente. Insomma, c’è una certa premeditazione. Sono tipici delle bancarotte fraudolente.
Mincuo intende che se le banche non avessero concesso il credito alle famiglie contestualmente ai finanziamenti ai costruttori, questi ultimi non sarebbero stati in grado di rimborsare i prestiti (che si sarebbero trasformati per l’appunto in “puffi”).

Naturalmente le banche sapevano (prima di concedere i finanziamenti) che questi costruttori navigavano da tempo in cattive acque (proprio per quello sorge la necessità di creare una bolla).Come sapevano che non appena la bolla avesse accennato a sgonfiarsi, quegli stessi costruttori non sarebbero più stati in grado di rimborsare i prestiti. Come sapevano che probabilmente anche diversi mutuatari avrebbero avuto problemi a rimborsare il prestito.

Così le banche cartolarizzano i loro crediti (mutui) trasformandoli in derivati (CDO - ABS o MBS, a seconda..) e se ne liberano incassando il valore dei crediti ceduti e le commissioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazione.

Per adesso il tasso di insolvenza delle famiglie è ancora nella “norma”, ma visto come vanno le cose, le previsioni non sono buone. Con la disoccupazione che c'è, se i tassi salgono e l'inflazione gli va dietro, ci sarà da ridere …

L’ambiguità della nuova strategia di intervento nell’immobiliare di CDP sta anche lì. Cioè, sono curioso di vedere di cosa saranno composti i CDO che CDP si comprerà dalle banche. Solo mutui nuovi o anche vecchi? E se sono nuovi sono frutto del rifinanziamento di quelli vecchi? Mah …


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stefanodandrea
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Nat sono d'accordo.

Chi non ha compreso che ruolo svolge il credito al consumo, non ha capito ancora nulla dell'economia moderna, anche se conosce "i dati".

Le motivazioni per le quali le banche hanno deciso di erogare gli ultraventennali e poi gli ultra trentennali, le motivazioni per le quali il legislatore europeo ha consentito presititi di durata prima non consentita, le motivazioni per le quali D'Alema ha abrogato l'equo canone, le motivazioni per le quali si voleva rendere non più protetta la professione del mediatore, liberalizzandola, la promozione a un certo punto dei tassi variabili, anche senza tetto (trentennale senza tetto e variabile: fantastico!), ecc. ecc. credo che contino poco.

Contano le norme, anche quelle puramente autorizzative (potete stipulare mutui immobiliari ultraventennali; potete promuovere il credito al consumo; potete essere voi, attraverso gli intermediari ad andare a casa degli altri e chierdere ad essi consigli). La norma svela chiaramente qual è l'interesse protetto. Se poi qualcuno "abusa" di un'autorizzazione, cadendo in autoresponsabilità, e cioè la usa mettendo in situazione difficile se stesso (se stesso? Chi decide e il soggetto collettivo sono la stessa persona?) ciò non toglie che la causa di tutto sia la norma: norme che promuovono bolle immobiliari nel senso che le rendono possibili.


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mincuo
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Sì NAT solo che il "Trentennale" o anche il "Ventennale" non c'entra un fico secco. Cioè non è limitando quello che si faceva qualcosa.
Può dirlo solo un analfabeta.
E non c'entra col credito al consumo. Qui. In USA c'entra.
Per il resto più o meno io ho spiegato, e da come hai scritto si vede che tu hai capito. Ma non è che fosse difficilissimo.
Poi se mi chiedi un'analisi dettagliata con le posizioni di rischio e anche i loro effetti tutt'ora, e su chi soprattutto, e perchè sia meglio tirarsi fuori più da A, e meno da B, quella è una cosa diversa.
E non da blog. E non certo gratuita. O per sconosciuti.
E' già tanto che abbia detto quelle quattro acche.
Tanto per andare appena sopra le caverne, mica cose sofisticate.

N.B. I trentennali o cinquantennali si facevano anche prima volendo. Qualsiasi Inglese te li faceva. E lo facevi anche al tempo di Marco Caco se volevi. Facevi un'immobiliare, e una holding finanziaria lussemburghese che la deteneva. E finanziavi quella. E con l'immobiliare poi regolavi i flussi come ti pareva, finanziavi come ti pareva e facevi i revolving che volevi.
Fine.
Certo non il signor Mario Rossi.


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@Stefano,
io ho detto due cose semplici senza avere la pretesa di essere esaustivo. E le ho dette giusto per creare un minimo di contesto utile a far capire a sankara cosa è il leverage e cosa sono i puffi di cui ha parlato Mincuo.
Di cose da dire ce ne sono tante. Poi se fate qualche domanda specifica vedo se posso rispondere. Il fatto è che non ho il dono della sintesi e o scrivo qualcosa di semplice dicendo certe cose e omettendone altre o scrivo un papiro.

Non entro in merito su quanto avete detto se non per dire che condivido in pieno ciò che ti ha detto Mincuo in merito alle rate, ai piani di ammortamento, al rifinanziamento, ecc. Per esempio, nei mutui subprime americani le prime rate previste dal piano erano “basse”. I caxxi cominciavano di solito dopo 6/12 mesi o anche più. Il piano d’ammortamento non era mai a rate costanti. questo si può vedere, senza essere degli esperti.

La duration in quel caso centra poco e niente (forse più a livello emotivo che altro). Poi tu dici che “(trentennale senza tetto e variabile: fantastico)”.

Ma se il tasso fosse fisso :
• la banca sosterrebbe un rischio di downgrading (maturity) superiore e quindi proporrebbe tassi elevati e poco appetibili ai clienti. Anzi secondo me non lo offre nemmeno ad un cliente “qualunque”. Almeno che non ti proponga un tasso senza senso che normalmente rifiuteresti. Tanto lei comunque vada poi si copre;
• i clienti sarebbero legati mani e piedi per 30 anni ad un tasso. Io, se fossi il signor Laqualunque non lo farei mai.

Qualunque consulente finanziario indipendente ti consiglierebbe un tasso variabile oltre i tre anni. Come fai a prevedere l’andamento della curva dei tassi a medio/lungo termine? E’ meglio un variabile in quel caso. Te la dico alla buona.

Poi per la questione del “senza tetto” nessuno ti vieta di mettere un cap e/o un floor. O si?

Sai un contratto è un contratto. Le trattative dovrebbero essere fatte da chi è competente. Il “problema” americano (e non) deriva in parte anche da quello. C’è gente che neanche li ha letti i contratti. E' come truffare se stessi.

P.s.: Faccio una precisazione perché non vorrei aver fatto fare confusione a qualcuno.
Sopra ho scritto che “E’ meglio un variabile in quel caso.” Non sto consigliando di fare un mutuo a 30 anni a tasso variabile OGGI. Parlavo in linea teorica, in condizioni di relativa stabilità dei tassi e senza far riferimento a nessun contesto storico in particolare (oggi siamo di fronte a condizioni straordinarie). La scelta fra il variabile e il fisso dipende da varie cose. Può essere conveniente fare un variabile per un mutuo a 10 anni come può essere conveniente per uno a 30 anni (come 30 anni fa per esempio). Dipende. Oggi, per esempio, può essere razionale fare un variabile per un decennale e un fisso per quelli più lunghi o un fisso per entrambi i casi (10 e 30 anni). Non era mia intenzione dare consigli “sul da farsi”. Parlavo in linea teorica. Per semplificare ho pasticciato un po’.

@Mincuo
Secondo me il credito al consumo centra un pochino anche da noi. Comunque neanche da paragonare al contesto americano. E' un discorso a parte, legato alla bolla immobiliare, ma che non centra nulla con la durata dei mutui o il resto del discorso che fa Andrea. Almeno per come lo ha trattato fino ad adesso.

Come ho detto sopra volevo solo spiegare quei due termini a sankara. Se non avesse chiesto non sarei nemmeno intervenuto. Lo so che ho detto due cazzate e fin qui hai ragione a dire che non c’è niente di difficile. Certo che se non hai fatto neanche un corso di economia di base (non so la triennale) può risultare difficile da capire senza avere un minimo di contesto. Purtroppo però i mutui li sottoscrivono anche quelli che non hanno studiato economia. Poi nascono le truffe. Gli piace perdere facile!

Poi se mi chiedi un'analisi dettagliata con le posizioni di rischio e anche i loro effetti tutt'ora, e su chi soprattutto, e perchè sia meglio tirarsi fuori più da A, e meno da B, quella è una cosa diversa.
E non da blog. E non certo gratuita. O per sconosciuti.
E' già tanto che abbia detto quelle quattro acche.
Tanto per andare appena sopra le caverne, mica cose sofisticate.

E lo so. Se no, te l’avrei già chiesta, un'analisi. 😉

N.B. I trentennali o cinquantennali si facevano anche prima volendo. Qualsiasi Inglese te li faceva. E lo facevi anche al tempo di Marco Caco se volevi. Facevi un'immobiliare, e una holding finanziaria lussemburghese che la deteneva. E finanziavi quella. E con l'immobiliare poi regolavi i flussi come ti pareva, finanziavi come ti pareva e facevi i revolving che volevi.
Fine.
Certo non il signor Mario Rossi.

Sì, mi hanno raccontato qualche cosa di 15 anni fa. Ma adesso a maggior ragione si è incentivati a rivolgersi all'estero. Anche il Mario Rossi. Poi va bé, non voglio fare pubblicità alle banche. Ci mancherebbe anche quello!


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