Lettera di un letto...
 
Notifiche
Cancella tutti

Lettera di un lettore di Corsera a Sergio Romano


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

da Corsera del 22 aprile 2007

Lettera di un lettore di Corsera a Sergio Romano: «A proposito della nuova legge elettorale, ammetto di essere un lettore frettoloso ma non ho capito se le nuove proposte prevedono il ritorno delle preferenze. Non vorrei che l'auspicata convergenza si realizzasse proprio nel negare nuovamente ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti. Trovo inaccettabile che pochi capi di partito possano decidere la composizione del prossimo parlamento. Trovo poi debole la scusa che tanto anche prima (con i collegi sicuri) avveniva lo stesso. Insomma, invece di rafforzare il potere di scelta dei cittadini, lo si è annullato per legge! Vorrei sapere chi fra i leader attuali è pro e chi è contro le preferenze». (Umberto Salvatore)

Risponde Sergio Romano
Caro Salvatore, alla sua ultima domanda non saprei dare una risposta precisa. Vi sono uomini politici favorevoli a un sistema maggioritario, possibilmente a due turni, che restituisca agli elettori il diritto di scegliere l'uomo o la donna da cui vogliono essere rappresentati in Parlamento. Ma la loro voce è sommersa da chi lavora tenacemente a impedire che questo accada. Per comprendere la fermezza con cui i partiti sembrano essere tutti d'accordo sulla prospettiva delle liste bloccate, occorre tornare ai due avvenimenti che hanno maggiormente influenzato l'evoluzione del sistema politico italiano agli inizi degli anni Novanta: gli scandali di Tangentopoli e l'ingresso di Silvio Berlusconi in politica.

I due avvenimenti ebbero l'effetto di ridurre considerevolmente le dimensioni dei partiti e la loro presa sulla società nazionale. Le inchieste giudiziarie di Mani pulite colpirono i loro vertici, ruppero i legami di convenienza che avevano stretto con alcuni istituti bancari, portarono alla luce i debiti che avevano accumulato, li costrinsero a vendere le loro sedi e a ridimensionare drasticamente le loro strutture. L'arrivo di Berlusconi ebbe l'effetto di introdurre nella partita un giocatore nuovo, Forza Italia, completamente diverso dai «partiti chiesa» che avevano occupato la società italiana nei decenni precedenti con le loro parrocchie, i loro sacrestani, i loro fedeli, le loro liturgie congressuali. Sul metodo con cui vennero condotte le inchieste e sull'opportunità di un leader nazionale afflitto da un enorme conflitto d'interessi, era lecito avere opinioni diverse. Ma il colpo dato ai partiti politici mi sembrò uno dei non molti aspetti positivi di quella turbolenta stagione. Ricordo che Norberto Bobbio definì Forza Italia un «partito di plastica». Ma le confesso, caro Salvatore, che un partito di plastica mi sembrò preferibile a quei partiti di ferro e cemento che erano tutti per molti aspetti, come disse Giuliano Amato nel 1993 al momento delle sue dimissioni dalla presidenza del Consiglio, lontani eredi del partito fascista.

Da allora i partiti hanno silenziosamente e pazientemente lavorato alla propria restaurazione. Hanno creato un nuovo sistema di finanziamento pubblico basato sul generoso rimborso delle spese elettorali. Hanno ottenuto che il Parlamento finanziasse la loro mediocre stampa. Hanno ricostruito le strutture, le gerarchie, le clientele. Ed ecco che, grazie alla legge elettorale approvata prima delle ultime elezioni, si vedono improvvisamente forniti di uno strumento ancora più importante di quelli di cui si erano serviti nei decenni della Prima Repubblica: il diritto di esercitare, con la composizione delle liste, un potere di vita e di morte sulla sorte di chiunque voglia fare vita politica. Come ha scritto Michele Ainis in un articolo apparso ne La Stampa del 13 aprile, la scelta, oggi, «è tutta nelle mani dei partiti perché si esercita non prima bensì dopo la tornata elettorale, che diventa quindi un rito senza la partecipazione dei fedeli, una messa senza eucaristia». L'aspetto più paradossale della vicenda è che il responsabile di questo regalo ai partiti è Silvio Berlusconi. L'uomo che aveva maggiormente contribuito all'evoluzione del sistema politico italiano e quello che ha maggiormente contribuito alla restaurazione dell'«antico regime».

Fonte: www.onemoreblog.it
Link: http://www.onemoreblog.it/archives/016055.html
22.04.07


Citazione
Condividi: