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L'imbroglio ecologico.

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La lotta tra le frazioni borghesi avvengono su diversi aspetti, dal clima, al problema energetico ecc (lasciamo da parte tutti gli altri aspetti...).

Soffermiamoci sul clima che ha investito la scena mondiale e tornato in auge in questo periodo ciò ha ridato vita ad ideologie e concezioni reazionarie critiche dell'idea del progresso fornitaci dai maggiori Stati capitalistici negli ultimi decenni.
Anche il marxismo è stato preso di mira attaccato per la sua presunta limitatezza, per la sua incapacità a vedere i "problemi nuovi".

Allo "spettro del comunismo" generato dal capitalismo, inevitabilmente destinato ad aggirarsi in tutti i continenti al seguito della diffusione della grande industria (la Cina è sotto gli occhi di tutti), i "nuovi ideologi" sostituiscono lo "spettro ecologico" e con tutti gli annessi e connessi, per illudere il proletariato sull'entità dello sfruttamento, qualora questo assumesse una veste tecnica più rispettosa della natura.

Il proletariato (loro dicono l'umanità, come se tutti lavorassero...)dovrebbe, secondo queste idee. schierarsi o con gli "amici della terra" contro i guasti prodotti dal progresso, o con "gli amici del progresso" che assicurano benessere e inquinamento, quale altra inevitabile faccia della medaglia.

Se guardiamo ai fondatori del comunismo, abbiamo tutti gli strumenti per battere le onde delle campagne di stampa, siano verdi o nere. Dall'analisi della nascita e dello sviluppo del capitalismo svolta da Marx ed Engels, apprendiamo che la società borghese, per il suo intrinseco carattere, comprime le condizioni di vita degli operai e squilibra il naturale rapporto tra l'attività dell'uomo e la terra, il capitalismo si rapporta alla natura come un conquistatore domina un popolo straniero e la natura si vendica in quanto a lei apparteniamo carne e sangue e cervello e viviamo nel suo grembo, come ricorda Engels nella sua: Dialettica della natura.

Marx ha sempre messo all'erta su "la forza e la debolezza di un genere di critica che sa giudicare e condannare il presente, ma non sa comprenderlo".
Inevitabilmente questo "genere di critica" rimane schiavo della lotta tra le frazioni borghesi e diviene un suo strumento. la critica coerente alla società capitalistica porta inevitabilmente alla dittatura del proletariato; questo insegnamento i fondatori della scienza comunista lo fanno uscire quale che sia l'aspetto della società borghese che analizzano.

Nel Capitale si legge: "Con la preponderanza sempre crescente della popolazione urabana che la produzione capitalistica accumula in grandi centri, essa accumula da un lato la forza motrice storica della società, dall'altro turba il ricambio organico fra uomo e terra, ossia il ritorno alla terra degli elementi costitutivi della terra consumati dall'uomo sotto forma di mezzi alimentari e di vestiario, turba dunque l'eterna condizione naturale di una durevole fertilità del suolo.

Limitarsi a vedere il saccheggio della terra che lo sviluppo capitalistico porta con sé significa non comprendere la realtà, pensare ad uno sviluppo capitalistico "rispettoso della natura" significa illudersi e illudere, in sostanza essere apologeti del capitalismo come realmente è. Lavorare per organizzare e dare coscienza dei propri compiti alla "forza motrice storica" della società è l'unico modo per tornare ad un ricambio organico tra uomo e natura non più spontaneo ma su basi scientifiche. Ciò significa liberare dalle catene del modo di produzione borghese la forza della scienza e della tecnica che la grande industria a partorito...


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[Continua...]


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Sono andato a fare la spesa.
Le va bene come spiegazione signor "continua".

La società borghese "costringe mediante la distruzione delle circostanze di quel ricambio organico, sorte per semplice spontaneità naturale, a produrre tale ricambio in via sistematica, come legge regolatrice della produzione sociale, in una forma adeguata al pieno sviluppo dell'uomo".

Nelle mani della rivoluzione proletaria sta la possibilità di compiere il salto storico, di passare dal caos della produzione per la produzione alla produzione secondo un piano, elaborato con la scientifica consapevolezza di vivere nel "grembo" della natura.

Per la scienza marxista la critica dei guasti prodotti dallo sviluppo del capitalismo è sempre stata un dato costante, così come analizzare la storica necessità di questo modo di produzione.
Il fatto che "la grande industria deve aumentare straordinariamente la produttività del lavoro incorporando nel processo produttivo enormi forze naturali e le scienze fisiche", che "il modo di esistenza del capitale" crei le condizioni per un alto sviluppo della conoscenza e dell'uso delle leggi naturali da parte dell'uomo non è stato confuso con l'illusione di migliori condizioni di esistenza dell'uomo stesso.
Il progresso scientifico viene inevitabilmente incorporato nella forma tecnica di esistenza del capitale, la cui sostanza è la divisione in classi e lo sfruttamento del lavoro salariato.

La macchina a vapore inizia ad essere usata nell'industria nella prima metà dell'Ottocento. L'impulso alla produzione dato dalla nuova forma di energia è fortissimo, la grande industria inizia la fase della sua rapida prosperità e dello sfruttamento massiccio dei fanciulli e delle donne. Questo è un dato costante che fedelmente si ripete moltiplicando per cento e per mille i suoi danni negli attuali paesi in via di sviluppo come nelle metropoli imperialistiche.
Marx nel capitolo "Macchine e grande industria" spiega un apparente paradosso della storia moderna. L'utilizzo gigantesco della scienza e della tecnica dovrebbe portare al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dell'umanità, dovrebbe condurre ad un uso consono a questo scopo delle leggi della natura sempre più note; al contrario porta al saccheggio della natura e dell'uomo, il cui tempo di vita è trasformato in "tempo di lavoro disponibile per la valorizzazione del capitale". Marx fa risaltare la contraddizione confrontando la realtà, ancora presente, con l'idea dell progresso di Aristotele "il più grande pensatore dell'antichità".

Per il filosofo greco era ovvio che, "se ogni strumento potesse compiere su comando o anche per previsione l'opera ad esso spettante", non ci sarebbe stato più bisogno di schiavi. Per i "pagani" lo sviluppo della tecnica doveva portare alla libertà dal lavoro, cioè dalla schiavitù. Marx commenta, con ironia: "Essi non capivano nulla né dell'economia politica né del cristianesimo... Fra l'altro non capivano che la macchina è il mezzo più sicuro per prolungare la giornata lavorativa. Giustificavano, p.es, la schiavitù dell'uno come mezzo per il pieno sviluppo umano dell'altro".

Per osannare la scienza e la tecnica al servizio della grande borghesia, quale strumento della "schiavitù delle masse", ci voleva il dominio del capitale, l'incenso dei suoi ideologi e il "bernoccolo specifico del cristianesimo".

Ricardo, il maggior pensatore della borghesia, esprime senza reticenze il carattere di questa classe; lo spiega con quell'onestà scientifica propria di chi come lui era in lotta contro la classe reazionaria e contro le appendici del modo di produzione precapitalistico. Per Riccardo il capitalismo nascente era l'organizzazione sociale più vantaggiosa per la produzione in generale e per la produzione della ricchezza. Marx dice che Riccardo vuole la produzione per la produzione, in quanto ciò vuol dire sviluppo delle forze produttive, della scienza, della tecnica, della ricchezza umana dentro l'involucro borghese con le contraddizioni e la barbarie che questo involucro racchiude.

La scienza e la tecnica usate capitalisticamente servono ad aumentare lo sfruttamento del proletariato, a soggiogare l'uomo invece di liberarlo, ad aumentare la ricchezza e il benessere di pochi e ad impoverire le masse: pongono all'ordine del giorno il superamento del loro uso da parte della borghesia per porlo nelle mani della classe che direttamente produce e che può organizzare la produzione con lo scopo di dare a "ciascuno secondo il proprio bisogno"...


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istwine
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babuskin,

Io volevo leggere qualcosa di tale Riccardo di cui parla Marx. Perché ho leggiucchiato David Ricardo e mi ha annoiato parecchio, ma questo Riccardo che dici essere il maggior pensatore della borghesia mi incuriosisce non poco, un cognome ce l'ha?

https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo

Tra questi qual è?

Ti ringrazio.


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Sono andato a fare la spesa.
Le va bene come spiegazione signor "continua".

Riccardo, il maggior pensatore della borghesia, esprime senza reticenze il carattere di questa classe; lo spiega con quell'onestà scientifica propria di chi come lui era in lotta contro la classe reazionaria e contro le appendici del modo di produzione precapitalistico. Per Riccardo il capitalismo nascente era l'organizzazione sociale più vantaggiosa per la produzione in generale e per la produzione della ricchezza. Marx dice che Riccardo vuole la produzione per la produzione, in quanto ciò vuol dire sviluppo delle forze produttive, della scienza, della tecnica, della ricchezza umana dentro l'involucro borghese con le contraddizioni e la barbarie che questo involucro racchiude.

La scienza e la tecnica usate capitalisticamente servono ad aumentare lo sfruttamento del proletariato, a soggiogare l'uomo invece di liberarlo, ad aumentare la ricchezza e il benessere di pochi e ad impoverire le masse: pongono all'ordine del giorno il superamento del loro uso da parte della borghesia per porlo nelle mani della classe che direttamente produce e che può organizzare la produzione con lo scopo di dare a "ciascuno secondo il proprio bisogno"...

Come no! Intanto che prepari la salsa mi potresti ricordare cosa Marx “dice di Schumpeter”?
Secondo te l'espressione " a ciascuno secondo il proprio bisogno" Marx l’ha rubata a Blanc (“L'organizzazione del lavoro “) o (bestemmia!) direttamente agli Apostoli ?
Se " a ciascuno secondo il proprio bisogno", chi quantifica i bisogni di ciascuno? Intendi dire che basta tendere la mano e prendere ciò che si vuole?

P.s.: Perdona la mia curiosità ma "i fatti hanno la testa dura" e vorrei sfruttare al massimo la tua disponibilità prima che lasci il forum.

babuskin,

Io volevo leggere qualcosa di tale Riccardo di cui parla Marx. Perché ho leggiucchiato David Ricardo e mi ha annoiato parecchio, ma questo Riccardo che dici essere il maggior pensatore della borghesia mi incuriosisce non poco, un cognome ce l'ha?

https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo

Tra questi qual è?

Ti ringrazio.

Suvvia Istwine, Babuskin è un proletario autodidatta. Concentriamoci sui contenuti.


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Stodler
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Sono andato a fare la spesa.
Le va bene come spiegazione signor "continua".

La società borghese "costringe mediante la distruzione delle circostanze di quel ricambio organico, sorte per semplice spontaneità naturale, a produrre tale ricambio in via sistematica, come legge regolatrice della produzione sociale, in una forma adeguata al pieno sviluppo dell'uomo".

Nelle mani della rivoluzione proletaria sta la possibilità di compiere il salto storico, di passare dal caos della produzione per la produzione alla produzione secondo un piano, elaborato con la scientifica consapevolezza di vivere nel "grembo" della natura.

Per la scienza marxista la critica dei guasti prodotti dallo sviluppo del capitalismo è sempre stata un dato costante, così come analizzare la storica necessità di questo modo di produzione.
Il fatto che "la grande industria deve aumentare straordinariamente la produttività del lavoro incorporando nel processo produttivo enormi forze naturali e le scienze fisiche", che "il modo di esistenza del capitale" crei le condizioni per un alto sviluppo della conoscenza e dell'uso delle leggi naturali da parte dell'uomo non è stato confuso con l'illusione di migliori condizioni di esistenza dell'uomo stesso.
Il progresso scientifico viene inevitabilmente incorporato nella forma tecnica di esistenza del capitale, la cui sostanza è la divisione in classi e lo sfruttamento del lavoro salariato.

La macchina a vapore inizia ad essere usata nell'industria nella prima metà dell'Ottocento. L'impulso alla produzione dato dalla nuova forma di energia è fortissimo, la grande industria inizia la fase della sua rapida prosperità e dello sfruttamento massiccio dei fanciulli e delle donne. Questo è un dato costante che fedelmente si ripete moltiplicando per cento e per mille i suoi danni negli attuali paesi in via di sviluppo come nelle metropoli imperialistiche.
Marx nel capitolo "Macchine e grande industria" spiega un apparente paradosso della storia moderna. L'utilizzo gigantesco della scienza e della tecnica dovrebbe portare al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dell'umanità, dovrebbe condurre ad un uso consono a questo scopo delle leggi della natura sempre più note; al contrario porta al saccheggio della natura e dell'uomo, il cui tempo di vita è trasformato in "tempo di lavoro disponibile per la valorizzazione del capitale". Marx fa risaltare la contraddizione confrontando la realtà, ancora presente, con l'idea dell progresso di Aristotele "il più grande pensatore dell'antichità".

Per il filosofo greco era ovvio che, "se ogni strumento potesse compiere su comando o anche per previsione l'opera ad esso spettante", non ci sarebbe stato più bisogno di schiavi. Per i "pagani" lo sviluppo della tecnica doveva portare alla libertà dal lavoro, cioè dalla schiavitù. Marx commenta, con ironia: "Essi non capivano nulla né dell'economia politica né del cristianesimo... Fra l'altro non capivano che la macchina è il mezzo più sicuro per prolungare la giornata lavorativa. Giustificavano, p.es, la schiavitù dell'uno come mezzo per il pieno sviluppo umano dell'altro".

Per osannare la scienza e la tecnica al servizio della grande borghesia, quale strumento della "schiavitù delle masse", ci voleva il dominio del capitale, l'incenso dei suoi ideologi e il "bernoccolo specifico del cristianesimo".

Riccardo, il maggior pensatore della borghesia, esprime senza reticenze il carattere di questa classe; lo spiega con quell'onestà scientifica propria di chi come lui era in lotta contro la classe reazionaria e contro le appendici del modo di produzione precapitalistico. Per Riccardo il capitalismo nascente era l'organizzazione sociale più vantaggiosa per la produzione in generale e per la produzione della ricchezza. Marx dice che Riccardo vuole la produzione per la produzione, in quanto ciò vuol dire sviluppo delle forze produttive, della scienza, della tecnica, della ricchezza umana dentro l'involucro borghese con le contraddizioni e la barbarie che questo involucro racchiude.

La scienza e la tecnica usate capitalisticamente servono ad aumentare lo sfruttamento del proletariato, a soggiogare l'uomo invece di liberarlo, ad aumentare la ricchezza e il benessere di pochi e ad impoverire le masse: pongono all'ordine del giorno il superamento del loro uso da parte della borghesia per porlo nelle mani della classe che direttamente produce e che può organizzare la produzione con lo scopo di dare a "ciascuno secondo il proprio bisogno"...

Questo è uno dei grandi problemi sul tappeto.

Alcune risposte si trovano in studiosi come Ray Kurzweil in la singolarità è vicinia.

Il problema è sempre però il governo delle nuove scoperte scientifiche, chi le indirizza e per cosa.


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Stodler
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Se si guarda bene, anche le scoperte e le loro evoluzioni come internet su cui stiamo scrivendo nascono dalla competizione tra USA e URSS per gli armamenti e la conquista dello spazio.

Venuta meno questo tipo di concorrenza tra superpotenze si può constatare nell'ultimo trentennio la mancanza di vere e proprie grandi scoperte che abbiano modificato radicalmente la vita quotidiana della gente.

Non a caso la mancanza di grandi obiettivi come la competizione tra USA e URSS, la mancaza di competenza e di visione dell'impresa, non potendo permettersi di investire enormi capitali senza possibilità di sfruttamento ha reso una parte importante della scienza ripiegata su se stessa e sul breve periodo.

Tranne qualche lodevole eccezione.

Comunque è da molto che non vengono concepite grandi sfide.


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Potrei rispondere: non sono il vostro prof, anche perché a diversi non interessa affatto capire e cambiare opinioni. Ma solo polemizzare, cavillare, e competere...
Potrei dirvi che c'è una sterminata letteratura e biblioteche.

Come potrei rispondervi Tempo al tempo.
A voi la scelta.

E' Ricardo David.


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istwine
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Suvvia Istwine, Babuskin è un proletario autodidatta. Concentriamoci sui contenuti.

Hai ragione, volevo scherzare un po', a me babuskin è simpatico perché è uno che ci crede, e lo rispetto. Nel senso, non aggiusta il tiro minimamente, Marx e Lenin e nient'altro, non certo quella fuffa postmoderna successiva. Hardcore marxism. Dritto così.


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@Stodler, la risposta la trovi se rispondi a questa domanda: chi può permettersi di finanziare i centri di ricerca? ( che come si sa costano, e va da se che le scoperte sono al servizio di chi le finanzia).

Ogni giorni ci sono grandi scoperte che siano immediatamente sfruttabili o meno, es nel campo automobilistico, nelle medicine ecc


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Stodler
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@Stodler, la risposta la trovi se rispondi a questa domanda: chi può permettersi di finanziare i centri di ricerca? ( che come si sa costano, e va da se che le scoperte sono al servizio di chi le finanzia).

Ogni giorni ci sono grandi scoperte che siano immediatamente sfruttabili o meno, es nel campo automobilistico, nelle medicine ecc

Solo lo stato può permettersi di investire sapendo che gran parte dei soldi non avranno ritorno.

Oggi i laboratori scentifici in mano alle grandi aziende al massimo affinano l'esistente.

Siamo di fronte da quando non c'è più la concorrenza tra USA e URSS ad una grande stasi delle grandi scoperte scientifiche.

Il breve periodo ha un effetto miope sull'indirizzo della scienza, è questo tutt'ora un grande limite.


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@Stodler, nello spazio per quel poco che si riesce a sapere stanno facendo enormi progressi nel campo medicinale, nuove molecole senza controindicazioni (per via della mancanza dell'attrazione terrestre) ...

Non mi ero accorto della doppia C, la tastiera è datata (dovrei cambiarla anche i punti e le virgole non vanno bene).


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Stodler
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@Stodler, nello spazio per quel poco che si riesce a sapere stanno facendo enormi progressi nel campo medicinale, nuove molecole senza controindicazioni (per via della mancanza dell'attrazione terrestre) ...

Non discuto il fatto che qualcosa si faccia, il problema è che è troppo poco rispetto a quello che ci si aspetterebbe con l'enorme numero di scienziati in giro.

Il fatto è che la mancanza di una guida sicura e in grado di spendere ingenti quantità di denaro (ad esempio come fu per la bomba atomica e i progetti apollo) fa risentire tutta la scienza di mancanza di obiettivi.

Siamo ancora qui ad usare combustibili fossili e ad utilizzare il telefono, bisogna andare oltre.

Per fare questo solo lo stato può disporre delle risorse materiali e umane necessarie per il lancio definitivo di una nuova era.


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Suvvia Istwine, Babuskin è un proletario autodidatta. Concentriamoci sui contenuti.

Hardcore marxism. Dritto così.

Attenzione con il sarcasmo.. Potrebbe essere il titolo del prossimo libro della collana.


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Siamo ancora qui ad usare combustibili fossili e ad utilizzare il telefono, bisogna andare oltre.

E chissà perché ah? Tu che dici Zampa di volpe? Non è il mondo che è rimasto indietro, sei tu che sei andato troppo avanti... Mi fate morire


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