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L'uomo medio.


Primadellesabbie
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Trovo spessi, tra i commenti in queste pagine, allusioni o riferimenti poco benevoli che hanno come oggetto i comportamenti dell'uomo medio o quest'ultimo tout court.

L'uomo medio contemporaneo é, forse, l'erede dei contadini e dei servi che, attraverso i secoli, sottoposti a svariate forme di sfruttamento da parte di classi egemoni di diversa estrazione e provenienza, traditi e confusi dalle incomprensibili e cruente lotte tra i rappresentanti della spiritualitá, hanno consentito, con la loro generosa esistenza, lo sviluppo della cultura europea.

E così sarebbe stato in ogni caso ed in ogni modo perché il comportamento ed il contributo di quella componente sociale é quello e non un'altro.

Marx ed Engels, alla ricerca di un protagonista per risolvere il rebus conseguente alla loro analisi economico-sociale, individuarono il proletariato, costituito per lo più da contadini poveri, o resi poveri e inurbatisi, prodotto di un fenomeno destinato ad ingigantirsi e perpetuarsi fino ai nostri giorni, bisnonni o trisnonni del nostro uomo medio.

Qualcuno si duole che l'uomo medio sia facilmente influenzabile, che si fidi di qualsiasi malandrino riesca ad inquadrarlo, che non approfondisca i temi che gli vengono sottoposti: ma é questo il comportamento proprio dell'uomo medio! Essendo altre le qualità.

Si guardi piuttosto alla malvagità di chi lo "costringe" a procurarsi oggetti astrusi, a consumare le vacanze in luoghi insensati, a vestirsi secondo fogge improbabili, a mangiare cibi allucinanti in contesti marziani, ad assumere opinioni su argomenti che non lo interessano ma gli alterano la pressione.

Le attenzioni di cui é divenuto oggetto sono tali da fargli rimpiangere i tempi in cui veniva tosato come servo o contadino asservito, ma quello che riusciva a pensare ed a vivere era "suo".

Un'impareggiabile ciliegina é posta da coloro che, tempi moderni docunt, propongono e pretendono di cambiare la qualità (ma dove le pescano?) dell'uomo medio attraverso lo studio e l'approfondimento. Purtroppo non si tratta solo della mancanza del rispetto dovuto alle persone interessate, della puerile e malevola affermazione che la "unica" cultura non tollera altro.

L'uomo medio, così provocato, provvisto di timbri, firme, lauree ed altri indispensabili orpelli, spesso arricchito a dismisura, accede a ruoli e competenze tali da provocare danni a non finire all'intera umanitá. Le sue qualità di uomo medio intatte ed inalterate, dichiara guerre, provoca carestie, avvelena comunità, causa migrazioni bibliche, estingue specie animali e confonde i suoi simili.

Finalmente convintosi lui stesso e sicuro di non essere più "uomo medio".


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mincuo
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L'uomo medio contemporaneo é, forse, l'erede dei contadini e dei servi che, attraverso i secoli, sottoposti a svariate forme di sfruttamento da parte di classi egemoni di diversa estrazione e provenienza, traditi e confusi dalle incomprensibili e cruente lotte tra i rappresentanti della spiritualitá, hanno consentito, con la loro generosa esistenza, lo sviluppo della cultura europea

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-Che siano stati contadini e servi quelli che hanno consentito lo sviluppo della cultura europea mi è proprio nuova.

-Che lo sfruttamento preindustriale delle classi subalterne, calate nel loro tempo, quando sia tenuto in conto l'apporto della tecnologia successiva, e non le virtù di presunti sistemi sociali, fosse così peggiore di quello successivo, è una delle favole inculcate nella testa delle persone.

-Che l'analisi marxista del proletariato fosse una cosa valida, calata nel tempo preindustriale, nemmeno Marx stesso lo sosteneva, dato che ebbe modo di scrivere testualmente che ad esempio non era applicabile all'Asia in generale.
Il resto degli storici o sociologi mai, fin dalla sua apparizione, salvo quelli marxisti, che ci hanno campato su questa bubbola, sia quelli volenti che quelli nolenti, che altrimenti non ci avrebbero campato.


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affossala
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Il problema di tutte le società ,a prescindere se sono agriciole ,pastorali, arcaiche ,industriali , è un problema di natura morale di fondo .
Alla base debbono evere regole generali che possono diventare norme giuridiche in quelle più evolute . Quelle che hanno regole buone ,anzi giuste alla base , durano molto nel tempo ed espandono la loro influenza.


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Primadellesabbie
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@mincuo

Che almeno fino allo sviluppo della navigazione, l'attività del contadino sia stata l'unica risorsa di commestibili e che sullo sfruttamento di questa e sull'esclusiva della caccia siano campati e si siano potuti sviluppare corti e monasteri, dimenticavo le carpe, non so cosa ci sia da dire.

La seconda affermazione mi trova in totale accordo. Sarebbe interessante, però, vedere bene chi ha inculcato le favole e continua a farlo.

Non faccio qui valutazioni sull'analisi marxista né pre né post.
Ho citato la scelta di Marx perché é rilevante che abbia incentrato tutto la sua opera sul proletariato, una cosa che, per me, non é mai stata così ovvia, anche se mi rendo conto che può sembrare una bestemmia. Per molto tempo ho ritenuto si sia trattato del prevalere di una scelta di carattere emotivo più che la conseguenza di una analisi economica.


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mincuo
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@mincuo

Che almeno fino allo sviluppo della navigazione, l'attività del contadino sia stata l'unica risorsa di commestibili e che sullo sfruttamento di questa e sull'esclusiva della caccia siano campati e si siano potuti sviluppare corti e monasteri, dimenticavo le carpe, non so cosa ci sia da dire

A parte che anche su quello che hai appena scritto ci sarebbe da discutere,
ma il soggetto era che i contadini e servi hanno consentito lo sviluppo della cultura europea, Primadellesabbie.
Forse è perchè lavoravano, certo più duramente di tanti altri, ma non ho capito il nesso stringente con la cultura, visto che erano in gran parte analfabeti.
E perchè no allora ad esempio i militari, che non erano necessariamente contadini o servi, e non facevano la bella vita neanche loro, e che nel formarsi e rafforzarsi delle corti pur ebbero una discreta importanza.


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Primadellesabbie
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...ma il soggetto era che i contadini e servi hanno consentito lo sviluppo della cultura europea...

Io, mincuo, ho detto questo: "...hanno consentito, con la loro generosa esistenza, lo sviluppo della cultura europea..."

A me sembra chiaro ma forse non lo é, se adesso insistessi affinché tu non mi metta in bocca assurdità ti daresti da fare per costringermi a precisazioni a ripetizione...mah.


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Primadellesabbie
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...Quelle che hanno regole buone ,anzi giuste alla base , durano molto nel tempo...

Scusa affossala, mi ero distratto. É una cosa grossa che hai detto là.

Per tensioni sociali ridotte al minimo: ...quelle che concepiscano e prevedano le (legittime) differenze nella natura umana e godano di regole che consentano a ciascuna componente sociale di contribuire senza sentirsi sfruttata e senza prevaricare, e di sviluppare le proprie peculiari caratteristiche e tendenze (legittime)...

Io guarderei in questa direzione, cosa ne pensi?


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OlausWormius
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L'uomo medio contemporaneo é, forse, l'erede dei contadini e dei servi.

L'uomo medio, quindi immagino tutti noi o quantomeno la stragrande maggioranza di noi, è semplicemente uno schiavo come i nonni e i bisnonni. Con la non piccola differenza che i nonni e bisnonni generalmente erano consapevoli della loro schiavitù quindi sapevano anche godersi quei rari momenti di pace, benessere e abbondanza che capitano nella vita.
L'uomo medio contemporaneo invece è stato illuso fin dalla nascita di vivere nel paese delle meraviglie e di potersi permettere di scimmiottare gli idoli del teleschermo.

Nessuno è più schiavo di chi si ritiene di esser libero. (Johann Wolfgang von Goethe (1749 – 1832)

Si guardi piuttosto alla malvagità di chi lo "costringe" a procurarsi oggetti astrusi, a consumare le vacanze in luoghi insensati, a vestirsi secondo fogge improbabili, a mangiare cibi allucinanti in contesti marziani, ad assumere opinioni su argomenti che non lo interessano ma gli alterano la pressione.

L'uomo medio semplicemente si adegua. Nei decenni passati la gente veniva costantemente distratta e illusa mentre intanto le elites tessevano la rete del Nuovo Ordine Mondiale.
L'uomo medio è stato incoraggiato a sognare..., a pensare di trovarsi nel migliore dei mondi possibili, che i problemi sono sempre risolvibili, che il credito c'è sempre, che ci si può sposare 7 volte senza pagare dazio come fanno i divi e le dive delle soap operas, che le poche conquiste ottenute erano un risultato acquisito che nessuno poteva portargli via etc..etc...
Sono in molti ad aver sognato e tuttora molti non vogliono capacitarsi che non si tornerà più come prima...la rete pazientemente filata è ora pronta per essere tirata su con una pesca mai così abbondante...di schiavi.


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Solounintervento
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La società divenuta fluida, con "regole fluide", non credo debba spaventare l'uomo medio. Tutto sommato la pseudo schiavitù moderna è migliore rispetto a quella delle frustate, delle catene dei rematori delle galere, dei roghi della santa inquisizione. L'uomo medio occidentale della contemporanea società fluida non deve più nemmeno andare a morire in guerra per nome e per conto degli interessi di lor signori"......


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Primadellesabbie
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La società divenuta fluida, con "regole fluide"...

Piuttosto che fluida, la società, la vedo composta di esseri camuffati, indistinguibili e tendenti a cosciente o incosciente standardizzazione. Le regole fluide invece possono rappresentare sia una anomala protezione sia un imbarazzante lubrificante.

L'uomo medio non si spaventa quasi mai, anche perché ignora quello che ha perduto, assieme ai maltrattamenti di cui parli, e sembra non preoccuparlo quello che é in procinto di perdere.

Solo un accenno a proposito. Le condizioni di sfruttamento sono state diverse a seconda del luogo e dell'epoca, spesso con frequenti cambiamenti e non sempre in peggio. In molti casi, i contadini liberi, consegnavano (non di spontanea volontà) la terra ad un protettore che si assumeva l'onere della guerra (almeno fino al prossimo cambiamento).

Ad ogni modo le casualità in guerra non mi sembrano in declino.

Ti meraviglierà sapere che i rematori delle galere veneziane erano per buona parte...volontari: la Repubblica anticipava cinque anni di paga a chi si presentava ed i padri di famiglia in disgrazia e buona salute non avevano scelta, provenivano dalla montagna e dalla provincia.

I roghi dell'Inquisizione richiederebbero un lungo discorso, coincidendo con l'inizio della divisione formale della Cristianità e con la sua conseguente divisione in nazioni, che avranno da allora storie ed esperienze diverse, rappresentano l'inizio dei nostri guai.


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