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Monti, sicario della Bce


marcopa
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Monti, sicario della Bce
di Giorgio Cremaschi

Si annuncia anche in Italia un film che, almeno secondo le anticipazioni del Il Sole-24 Ore, esalta la figura e l’opera della signora Thatcher in Gran Bretagna. Intanto in Italia il governo si porta avanti col lavoro e si fa esaltare dalla stampa come primo governo thatcheriano nella storia del nostro paese.
Monti respinge l’idea stessa del negoziato con il sindacato sul mercato del lavoro. Il governo, dice il Presidente del Consiglio, non negozia con nessuno, ma ascolta e poi decide.
Con questa brutale chiarezza Monti spiega perché è stato messo al posto di Berlusconi. L’impresentabile ex Presidente del Consiglio non avrebbe mai potuto affermare un concetto del genere, e tanto più praticarlo, senza suscitare la rivolta.
Monti invece suscita un consenso mediatico senza precedenti, è il politico più presentabile possibile per realizzare le politiche peggio presentabili.
Per far del bene ai giovani il governo ha deciso che si dovrà lavorare fino a 70 anni. Saranno proprio i giovani a vedere allungata in maniera così stupida e barbara la loro vita lavorativa prima della pensione, perché proprio per essi varrà di più il meccanismo di penalizzazioni e compensazioni che costringerà chi ha lavoro, se ha la fortuna di conservarlo e di restare in salute, di restarvi fino a tarda età.
Ora, sul mercato del lavoro, si vuol compiere un’altra opera di bene, sempre a favore dei giovani. Si propone, ci par di capire, un contratto a tempo indeterminato che abbia però un lunghissimo periodo di prova, da tre anni in su, durante il quale sia libera la possibilità di licenziare. A parte la stupidità di un provvedimento che vuole favorire l’occupazione con più facilità di licenziamento.
A parte il fatto che l’essenza della precarietà è proprio il ricatto permanente sul posto di lavoro, che qui viene formalizzato nel periodo di prova infinito. A parte il fatto, insomma, che questo contratto è semplicemente il cavallo di Troia attraverso il quale passa la demolizione dell’articolo 18 per tutti i lavoratori; così come si è esteso a tutti i lavoratori il contributivo sulle pensioni, dopo che inizialmente lo si era affibbiato solo ai più giovani. A parte tutto questo, la malafede dell’operazione sta nel fatto che questo contratto “nuovo” si aggiungerà semplicemente agli altri precari già esistenti, senza cancellarne neanche uno. Avremmo quindi il 47esimo contratto precario, dopo i 46 già definiti dal pacchetto Treu e dalla legge Biagi. Anche qui, dunque, per favorire i giovani, li si colpisce e si estende la precarietà.

Fonte www.liberazione.it
numero online del 5 gennaio 2012


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marcopa
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la seconda parte dell' articolo di Giorgio Cremaschi a pag.4 del quotidiano Liberazione

il governo Monti, d’altra parte, ha un mandato
preciso, che non è quello del parlamento
italiano e neanche quello del Presidente
della Repubblica, al quale prima o poi
si dovrebbe ricordare che l’Italia non è una repubblica
presidenziale.
Il mandato di Monti nasce da due privati cittadini
che, in virtù del potere della Banca centrale
europea, si sono permessi di indicare nell’agosto
2011 ai governi italiani, tutti, cosa
dovrebbero fare. Tra i tanti punti della lettera
Draghi-Trichet è bene ricordare quello che re-
cita: «dovrebbe essere adottata un’accurata revisione
delle norme che regolano l’assunzione
e il licenziamento dei dipendenti…».
Nessuno faccia il furbo, quindi. Davvero non
ne possiamo più di piccoli imbrogli e ipocrisie.
Il governo Monti deve portare in Europa
lo scalpo dell’articolo 18, o almeno un pezzetto
di esso. Se alla cancellazione progressiva
della tutela contro i licenziamenti ingiusti aggiungiamo
poi la distruzione del contratto nazionale,
anch’essa chiesta dalla Bce e oggi praticata
da Marchionne, per i lavoratori non resta
più nulla di sicuro.Tutti i diritti costituzionali
saranno cancellati nel nome dello spread.
A questo punto le chiacchiere stanno a zero.
E’ penoso vedere il sindacato confederale
chiedere con il cappello in mano tavoli e riunioni.
Non si è ancora capito che il governo
deve anche mostrare pubblicamente che prende
a calci nel sedere il sindacato?
Sulle pensioni il sindacato confederale italiano
ha già subito una sconfitta drammatica. E’
la prima volta, nella storia del nostro paese,
che si fa una controriforma previdenziale di
tale portata e contro tutto il sindacalismo
confederale. Si vuole attendere ancora un’altra
catastrofe sul mercato del lavoro per poter
dire che il governo e i padroni sono cattivi,
ma il sindacato è responsabile?
Oggi la responsabilità che si chiede al sindacato
è in realtà autentica irresponsabilità sociale
e democratica. L’unica scelta seria che
può fare un sindacato confederale che voglia
davvero misurarsi con la sua migliore storia e
la sua migliore tradizione e non diventare un
ente inutile, è quella di lottare fino in fondo
contro il governo Monti e la sua politica, senza
farsi ricattare da nessuno. Visto che ci trattano
come i greci, bisogna fare come in Grecia:
scioperare e lottare esplicitamente contro
questo governo, senza aver paura di farlo cadere.
Tanto lo spread va comunque per conto
suo e se si vuole davvero affrontare la crisi
economica dal lato della giustizia e dell’eguaglianza,
bisogna mettere in discussione il governo
delle banche in Italia e in Europa e i
thatcheriani fuori tempo che lo compongono
e lo sostengono.


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dana74
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accipicchia tutta la lotta anticapitalista anti sistema si è ridotta ad una supplica del Cremaschi rivolta ai sindaci implorandoli di reagire?

mizzega.....

dopo che la manovra è belle che stata approvata al Viale viene quasi un "rimorso" (bada bene quando è troppo tardi) e preso da un dubbio vorrebbe invitare a "condizionare" le scelte del gov Monti.
Davvero puerile far credere che sia possibile, ma sicuramente un pò di mobilitazione potrebbe "dare lustro" alla cosiddetta "lotta".

Facciamo pure finta che Monti, messo su dai Mercati possa essere "condizionato".
Ma come si fa a credere a certe corbellerie....

http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2012/1/4/18616-viale-se-non-ora-quando/


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yakoviev
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Il blitz a Cortina è tutto fumo negli occhi per il popolo bue. Con una operazione ampiamente reclamizzata dalla stampa di servizio, viene distolta l'attenzione dall'attacco ulteriore che si sta preparando contro i lavoratori: proprio oggi, in contemporanea, ritornano alla ribalta l'art. 18 e il contratto unico, con anche Ichino (verso il quale esprimo tutto il mio disprezzo) grande mattatore.


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dana74
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eh già yakoviev, servono diversivi e pagliativi e gli anticapitalisti a servizio dello status quo sono lì per questo, per buttare fuffa affinché i problemi di chi non arriva a fine mese, di chi è perseguitato da Equitalia, di chi non avrà la pensione sia il professore su Facebook.

Collaborazionisti degli assassini dei greci e di tutte le vittime di Bankenstein


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