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Napolitano deve dimettersi


antanar
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Giorgio Napolitano è il presidente della Repubblica Italiana da maggio 2006, attualmente al suo secondo mandato. E’ nato a Napoli nel 1925. Come uomo politico si distingue per possedere una rara coerenza. Da giovane militò nella Gioventù Universitaria Fascista, nel 1944 aderì al Partito Comunista e si distinse per forti posizioni filo sovietiche, verso fine degli ottanta si schierò per posizioni più riformiste e filo americane e venne definito da Kissinger, “il mio comunista preferito”, infine concluse la sua carriera politica come presidente della Repubblica sostenendo una linea filotedesca e filoamericana.
Egli è inoltre il secondo più anziano capo di stato dei paesi del G20, dietro il Re dell’Arabia Saudita.

Ora, in questo nostro articolo, sosteniamo che sia il momento per Giorgio Napolitano di rimettere il suo mandato. Il motivo di questa richiesta è che come presidente della Repubblica ha puntato tutta la sua credibilità sul dogma che per uscire dalla grave crisi economica e politica sia necessaria prima di tutto la stabilità a discapito di qualsiasi altra cosa. Dopo la caduta del governo Berlusconi ha usato tutta la sua autorevolezza per far eleggere dal Parlamento Mario Monti come presidente del Consiglio. Per agevolare questo processo lo ha prima nominato senatore a vita, con un atto decisamente criticabile, dato che l’attuale senatore Monti non aveva nessun merito così speciale da potersi seriamente meritare l’anacronistica carica di senatore a vita. Quindi Napolitano lo ha fatto per motivi politici ed ora però la collettività dovrà onorare il lauto stipendio del professor Monti fino alla sua morte. Per esaudire le volontà degli Eurocrati e dei mercati, Napolitano è riuscito attraverso Monti a garantire tredici mesi di stabilità politica che hanno prodotto come unico risultato l’abbassamento dello spread, mentre non hanno ottenuto nessun risultato nell’economia reale dato che la recessione è continuata, la disoccupazione è aumentata, la pressione fiscale è stata incrementata e il debito pubblico è continuato a crescere. Quindi la prima cura di Napolitano è fallita e non ha dato nessun risultato reale. La seconda cura Napolitano si chiama governo Letta. Per attuare questa cura Napolitano è stato “costretto” a farsi rieleggere dal Parlamento, al limite della costituzionalità, di nuovo presidente della Repubblica, dato che i nostri politici non riuscivano per la prima volta nella storia repubblicana ad eleggere un presidente. E inoltre ha usato di nuovo la sua autorevolezza per creare un governo che garantisse la stabilità. Ora questo governo non sta garantendo nessuna stabilità dato che rischia di cadere un giorno si e l’altro pure, l’unico risultato è quello di tenere a bada lo spread, ma come per il precedente governo nessuna ripresa, chiusura di moltissime imprese grandi e piccole, disoccupazione sempre in aumento, pressione fiscale in procinto di aumentare e debito pubblico in continua crescita e deficit che rischia di sforare la soglia del 3%.

Quindi la scommessa di Napolitano, che la stabilità politica a tutti i costi dovesse portare una ripresa economica, sembra non funzionare ed al contrario la crisi è peggiorata e i conti pubblici anche. E la cosa grave è che questo è già il secondo governo targato Napolitano che ha un presidente della Consiglio non eletto direttamente dai cittadini ma frutto di inciuci politici. Gli Italiani hanno quindi un presidente della Repubblica al suo ottavo anno non eletto direttamente da loro e dal 2011 non hanno un presidente del Consiglio eletto direttamente. In Egitto Morsi che era stato eletto direttamente dal suo popolo è stato destituito, qui abbiamo le due più alte cariche dello Stato non direttamente elette da popolo e poi ci dicono che siamo in democrazia.

Ora probabilmente Napolitano pensa che finché il governo Letta tiene, anche lui sia legittimato a restare, ma dal nostro punto di vista la linea della stabilità filo banche e filo tedesca ha fallito miseramente, Re Giorgio dovrebbe lasciare. Inoltre se dovesse dimettersi il ministro dell’Economia o addirittura cadere il governo Letta, tutta la credibilità di Napolitano sarebbe volatilizzata e l’unica soluzione sarebbero le dimissioni. Rimanere ancora al Quirinale dopo un fallimento così completo sarebbe un oltraggio a tutti gli Italiani.

FONTE: http://www.hescaton.com/wordpress/napolitano-deve-dimettersi/


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Giorgio Napolitano è il presidente della Repubblica Italiana da maggio 2006, attualmente al suo secondo mandato. E’ nato a Napoli nel 1925. Come uomo politico si distingue per possedere una rara coerenza. Da giovane militò nella Gioventù Universitaria Fascista, nel 1944 aderì al Partito Comunista e si distinse per forti posizioni filo sovietiche, verso fine degli ottanta si schierò per posizioni più riformiste e filo americane e venne definito da Kissinger, “il mio comunista preferito”, infine concluse la sua carriera politica come presidente della Repubblica sostenendo una linea filotedesca e filoamericana.
Egli è inoltre il secondo più anziano capo di stato dei paesi del G20, dietro il Re dell’Arabia Saudita.

Ora, in questo nostro articolo, sosteniamo che sia il momento per Giorgio Napolitano di rimettere il suo mandato. Il motivo di questa richiesta è che come presidente della Repubblica ha puntato tutta la sua credibilità sul dogma che per uscire dalla grave crisi economica e politica sia necessaria prima di tutto la stabilità a discapito di qualsiasi altra cosa. Dopo la caduta del governo Berlusconi ha usato tutta la sua autorevolezza per far eleggere dal Parlamento Mario Monti come presidente del Consiglio. Per agevolare questo processo lo ha prima nominato senatore a vita, con un atto decisamente criticabile, dato che l’attuale senatore Monti non aveva nessun merito così speciale da potersi seriamente meritare l’anacronistica carica di senatore a vita. Quindi Napolitano lo ha fatto per motivi politici ed ora però la collettività dovrà onorare il lauto stipendio del professor Monti fino alla sua morte. Per esaudire le volontà degli Eurocrati e dei mercati, Napolitano è riuscito attraverso Monti a garantire tredici mesi di stabilità politica che hanno prodotto come unico risultato l’abbassamento dello spread, mentre non hanno ottenuto nessun risultato nell’economia reale dato che la recessione è continuata, la disoccupazione è aumentata, la pressione fiscale è stata incrementata e il debito pubblico è continuato a crescere. Quindi la prima cura di Napolitano è fallita e non ha dato nessun risultato reale. La seconda cura Napolitano si chiama governo Letta. Per attuare questa cura Napolitano è stato “costretto” a farsi rieleggere dal Parlamento, al limite della costituzionalità, di nuovo presidente della Repubblica, dato che i nostri politici non riuscivano per la prima volta nella storia repubblicana ad eleggere un presidente. E inoltre ha usato di nuovo la sua autorevolezza per creare un governo che garantisse la stabilità. Ora questo governo non sta garantendo nessuna stabilità dato che rischia di cadere un giorno si e l’altro pure, l’unico risultato è quello di tenere a bada lo spread, ma come per il precedente governo nessuna ripresa, chiusura di moltissime imprese grandi e piccole, disoccupazione sempre in aumento, pressione fiscale in procinto di aumentare e debito pubblico in continua crescita e deficit che rischia di sforare la soglia del 3%.

Quindi la scommessa di Napolitano, che la stabilità politica a tutti i costi dovesse portare una ripresa economica, sembra non funzionare ed al contrario la crisi è peggiorata e i conti pubblici anche. E la cosa grave è che questo è già il secondo governo targato Napolitano che ha un presidente della Consiglio non eletto direttamente dai cittadini ma frutto di inciuci politici. Gli Italiani hanno quindi un presidente della Repubblica al suo ottavo anno non eletto direttamente da loro e dal 2011 non hanno un presidente del Consiglio eletto direttamente. In Egitto Morsi che era stato eletto direttamente dal suo popolo è stato destituito, qui abbiamo le due più alte cariche dello Stato non direttamente elette da popolo e poi ci dicono che siamo in democrazia.

Ora probabilmente Napolitano pensa che finché il governo Letta tiene, anche lui sia legittimato a restare, ma dal nostro punto di vista la linea della stabilità filo banche e filo tedesca ha fallito miseramente, Re Giorgio dovrebbe lasciare. Inoltre se dovesse dimettersi il ministro dell’Economia o addirittura cadere il governo Letta, tutta la credibilità di Napolitano sarebbe volatilizzata e l’unica soluzione sarebbero le dimissioni. Rimanere ancora al Quirinale dopo un fallimento così completo sarebbe un oltraggio a tutti gli Italiani.

FONTE: http://www.hescaton.com/wordpress/napolitano-deve-dimettersi/

Penso che sia il caso d'internarlo.


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oriundo2006
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A me pare un uomo anziano, stanco e sempre meno lucido. Non ne può più, io penso, del ginepraio in cui si è cacciato: politici che non tengono alle promesse, casini di ogni genere, maldicenze (...) da parte di magistrati irriguardosi, riunioni interminabili e logorroiche, una società 'istituzionale' o 'civile' che dir si voglia che non lo sostiene, distratta dal salvarsi le penne dai processi, lezzo di marcio ovunque, un Letta privo di spessore ed irretito nel suo ruolo di 'salvatore' del governo delle larghe intese, attore di sè medesimo di fronte allo specchio, la commissione Europea che cala a Roma con i suoi diktat che tutti sanno irrealizzabili, B. sempre più audace e sfrontato nelle sue pretese di essere 'solutus ab legibus' come un sovrano medievale d'altri tempi, droit de cuissage compreso, perchè no ? a questo punto...Morale: assenza di idee, di forza decisionale fondata e realizzata bene, tanti servi inutili, commissioni istituite dai lavori incomprensibili e dalle pratiche oziose, tanti reggicoda quando la coda non c'è più, i partiti sempre più assurdi nelle loro celebrazioni congressuali interne: altro che otto settembre. L' Italia istituzionale non c'è più come centro autonomo di potere decisionale e neppure 'amministrativo'. Non c'è una sola idea in campo che ci serva come punto di svolta decisivo: mancano tutte del punto fondamentale su chi dovrebbe realizzarle e come, dato il contesto.
Sarebbe bene ricordargli che in quel ginepraio si è cacciato lui. Ma a questo punto non so neppure se riesce ancora a padroneggiare la sua 'ri-discesa in campo' come motivo valido per restare in quel letto di Procuste che è oggi la sua sede di Roma.


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Anonymous
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" A me pare un uomo anziano, stanco e sempre meno lucido. Non ne può più, io penso, del ginepraio in cui si è cacciato: "

Ci si è sempre cacciato da solo ( Ricorda URSS, Ungheria, Mafia ecc. ) il fatto è che ha sempre messo nei casini tutti noi !


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