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Padre ratto, Fuffington Post e la legione islamista


dana74
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Padre ratto, Fuffington Post e la legione islamista

luglio 30, 2013

“Ma guardiamo alla cosa dal punto di vista etico della rivoluzione siriana. Ammettiamo per un istante che ci fossimo appropriati di armi chimiche sottratte agli arsenali di regime conquistati eroicamente. Immaginiamo di avere la capacità di usarle contro le forze armate del regime per risolvere il conflitto a nostro favore e salvare il nostro popolo da morte certa. Cosa ci sarebbe d’immorale? Tutte le armi possibili sono usate contro di noi. È ampiamente dimostrato che il regime fa esperimenti micidiali d’uso delle armi chimiche contro i partigiani rivoluzionari e la popolazione civile, proprio per vedere di superare quella maledetta linea rossa impunemente. … Invece se ci lasciate sbranare dal regime assassino, allora, ve lo promettiamo, la necessaria doverosa e disperata autodifesa ci consiglierà, ci obbligherà a costituire un tale micidiale pericolo alla sicurezza regionale da obbligarvi ad assumervi comunque le vostre responsabilità. … Non è per minacciare, è invece per allarmare riguardo ad un pericolo oggettivo e già reale che mi lascio andare a propositi così drammatici.”
Ecco, aldilà della diretta conferma e rivendicazione delle accuse di uso di armi chimiche da parte delle bande terroristiche, lanciate dal governo di Damasco, queste sono le vagamente minacciose parole di ‘pace’ del prete islamistofilo e terroristofilo Paolo Dalloglio, un gesuita fulminato sulla via di Damasco dal Dio della Jihad taqfirita. Il taqfirismo è una corrente del wahhabismo militante che invoca lo sterminio per tutti coloro, mussulmani o meno, che non accettano l’ottusa visione medievale del mondo che hanno. Ma a quanto pare, ora sembrerebbe che il prete jihadista sia rimasto vittima degli scontri intestini esplosi tra le sue amate bande terroristiche che affliggono la popolazione siriana e appestano il territorio della Siria. Ci risiamo con la vicenda dei quattro ‘giornalisti’ filo-terroristi italiani sequestrati qualche mese fa. Una messinscena o un tentativo di riscattare qualche altra tonnellata di armi e munizioni che il governo Berlusconi, il 7 marzo 2011, mise a disposizione dei golpisti-terroristi islamisti di Bengasi, all’inizio della distruzione della Jamahiriya Libica, e che oggi operano in Siria? Dalloglio, un gesuita che è stato espulso dalla Siria l’anno scorso per il suo manifesto ed entusiastico sostegno ai terroristi infiltratisi in territorio siriano, sarebbe rientrato illegalmente in Siria, come i suddetti ‘giornalisti’, per compiere una ‘missione’ nella città di Raqqah controllata dalle bande di al-Qaida; sulla sua sua pagina facebook invocava “dai cari amici l’augurio per la sua riuscita … la Rivoluzione non è un auspicio di buona sorte, ma un impegno”. Il 24 luglio Dalloglio aveva chiesto al Papa di promuovere “un’iniziativa diplomatica urgente e incisiva per la Siria, che assicuri la fine del regime, salvaguardi l’unità nella molteplicità del paese e consenta, per mezzo della autodeterminazione democratica assistita internazionalmente, l’uscita dalla guerra tra estremisti armati”, avviando una petizione su Change.org, un sito sponsorizzato da CNN, New York Time e Bloomberg.
Dalloglio è un ‘autorevole esperto’ dei fatti siriani del noto sito Huffington Post, della sezione italiana dell’omonimo sito d’informazione politica statunitense Huffington Post, fondato dall’omonima Arianna Huffington, potente giornalista obamiana. Non è un caso che Dalloglio scriva per tale sito d’informazione statunitense; ad esempio altri ‘esperti e opinionisti’ filo-islamisti, e tutti impiegati di al-Jazeera, la TV che ha inventato la ‘Primavera araba’, svolgono ruoli importanti. Da ciò si può arguire da dove provengano i proventi che hanno permesso l’esplosione mediatica dell’Huffington Post. Al Qatar non è bastato inventarsi al-Jazeera o comprarsi gli intellettuali alla moda francesi e decine di accademici italiani a colpi di assegni da 10.000 dollari.
Tra i redattori dell’Huffington Post, ad esempio, vi è Mahdi Hasan, redattore politico di The Huffington Post – Regno Unito oltre che conduttore dello show The Café di al-Jazeera English. Pur essendo sciita, Hasan, che è anche a capo dell’Islamic Relief, una potente ONG anglo-islamica, propone la sua ricetta per trovare una ‘soluzione’ in Siria: “I nostri ministri (occidentali) dovrebbero fare pressione e offrire incentivi a Mosca per mollare Damasco, i nostri diplomatici dovrebbero cercare di convincere gli Stati del Golfo a tenere a freno i ribelli, in particolare quelli ultra-islamisti, i nostri avvocati dovrebbero minacciare Assad e suoi subalterni di rinvio a giudizio alla Corte penale internazionale.” Non c’è che dire, una via di mezzo nell’intrusione atlantista in Siria, credendo ancora, nel maggio 2013, che la Russia abbandoni un suo alleato strategico in cambio di perline di vetro… certo, comunque, Hasan ha cambiato tono, oggi, rispetto quel che diceva nel dicembre 2011, quando definiva Bashar al-Assad “ridacchiante e sbuffante dittatore siriano” le cui truppe ‘abbattevano’ “i giovani della Siria, coraggiosi, disarmati e idealisti…”. Le sonore legnate prese dai terroristi islamisti in Siria, hanno portato a più miti consigli questo cheerleader dell’ex-emiro del Qatar. Ma Hasan non è l’unico islamista ad avere un certo peso nell’Huffington Post.
Il direttore esecutivo dell’MPAC Salam al-Marayati è uno dei blogger più popolari del sito The Huffington Post. Ecco un estratto dal suo primo post: “Come musulmani americani, quando prestiamo il giuramento di fedeltà all’America…, dobbiamo rimanere fedeli alla nostra parola. Si tratta di un obbligo islamico difendere quello che abbiamo giurato, vale a dire la costituzione degli Stati Uniti d’America. Ciò non equivale a sostenere le politiche del governo. Il patriottismo non è agitare la bandiera o utilizzarlo per intimidire gli altri, il patriottismo è amore di patria e quando noi musulmani americani vediamo un pericolo per il nostro paese, come il terrorismo o la xenofobia, ovvero le politiche che danneggiano l’immagine e gli interessi degli Stati Uniti, è nostra responsabilità di americani e islamici agire per il miglioramento dell’America...”. L’MPAC è il braccio lobbistico dei Fratelli mussulmani negli USA, che ha sviluppato ampie relazioni con il governo degli Stati Uniti tramite numerosi incontri con il dipartimento di Giustizia e l’FBI.
L’americano-palestinese Ahmed Shihab-Eldin, a sua volta, è editorialista e gestore del sito Huffington Post Live, ha lavorato per il New York Times nel 2008, per al-Jazeera English e The Doha Film Institute, e infine ha creato il Tribeca Film Festival di Doha. Segue dei progetti sul giornalismo digitale per conto della Carnegie-Knight Initiative on the Future of Journalism Education ed ha anche lavorato per la Fondazione Rockefeller. Con l’esplosione delle rivolte arabe nel 2011, è divenuto opinionista di riferimento sulla ‘democratizzazione’ dei media e la ‘primavera araba’. E a proposito della ‘primavera araba’, nel dicembre 2010 Shihab-Eldin lavorava a un format televisivo, The Stream, un talk show di al-Jazeera destinato al mondo arabofono. Casualmente, si trovava in Tunisia quando esplose la rivolta contro il governo: “Quella stessa settimana, ero arrivato a Washington per lanciare The Stream per al-Jazeera, un talk show interattivo che mirava a riprendere le conversazioni sui social media e a sfruttarle per raccontare storie non note. Mi sono imbattuto nell’hashtag ‘Sidibouzid’, la città di Mohamad Bouazizi. Immediatamente ebbi centinaia di foto e video che mostravano gli studenti che protestavano, gli abusi della polizia e scontri a fuoco sporadici. Nel giro di pochi minuti sono riuscito a intervistare uno studente via Skype che mi ha detto che la scuola era stata chiusa. Mi aveva mandato le foto di un manifestante la cui testa era esplosa, in ospedale. Ho prov
ato a cercare sulla rete per avere conferma del video, ma non c’era niente. Ero lì, a guardare questo video orribile, sapendo nell’intimo che era reale, ma non trovavo una fonte nei media mainstream che lo confermassero, chiedendomi dove diavolo fosse la storia? Quando i messaggi divennero virali, le proteste scoppiarono in tutto il mondo, mostrando solidarietà alla Tunisia in Svizzera, Egitto, Algeria, Berlino e anche a Londra. Ho capito che era l’inizio di una rivoluzione e io, grazie ai social media, avevo un posto in prima fila.” E con lui, anche al-Jazeera e l’ex-sceicco del Qatar Hamad al-Thani, furono in prima fila al momento dell’esplosione della ‘primavera araba’…
L’Huffington Post dichiara di ricevere il contributo di 1.500 influenti blogger, tra cui: Barack Obama, Hillary Clinton, Wesley Clark, Nora Ephron, Ari Emanuel, Mia Farrow, Russ Feingold, Al Franken, Gary Hart, Edward Kennedy, John Kerry, Bill Maher, Nancy Pelosi, Margaret Cho e Alec Baldwin. Inoltre, l’Huffington Post gode del sostegno di una lunga serie di grandi inserzionisti come: AT&T, al-Jazeera, American Airlines, Audi, Ford, GM, Gillette, Levi Strauss, Microsoft, Sheraton, Shell Oil, Verizon. È notevole che Huffington Post sia riuscito ad attirare tali e tanti inserzionisti, al contrario di tutti gli altri blog/siti politico-informativi dalle dimensioni comparabili. L’Huffington Post non è un giornale, ma solo un sito dalla redazione di 200 persone in tutto il mondo, quindi tutt’altro che gigantesche. Ma nel maggio 2009, Derek J. Murphy, ex-responsabile per lo sviluppo di partnership strategiche della CNN, entrò nello staff di The Huffington Post, sviluppandone notevolmente le capacità contrattuali nel campo pubblicitario.
I legami tra disinformazione strategia anglosassone, propaganda islamista e aggressione imperialista a Stati socialisti e nazionalisti, viene dimostrato per l’ennesima volta nel caso di Delloglio e dei suoi oscuri legami con il terrorismo islamista in Siria. Infatti Dalloglio, prima di recarsi a Raqqah, si era recato negli USA, su invito del SAC (Syrian American Council) per “partecipare a molteplici impegni per evidenziare la sua esperienza di vita in Siria, compresi i dettagli del suo sostegno per la rivoluzione siriana”. In quel tour Dalloglio è stato ospitato dalle seguenti organizzazioni: Interfaith Collaboration for Social Change, Carnegie Endowment for International Peace, storica organizzazione statunitense dedita all’infiltrazione e alle interferenze nei Paesi oggetto degli interessi di Washington, e infine New America Foundation (un think tank per la sicurezza nazionale degli USA e la ‘costruzione di asset’ all’estero, ovvero di enti ed agenti al servizio di Washington). New America Foundation è attualmente diretta da Eric Schmidt, presidente di Google, e da Anne-Marie Slaughter, ex-direttrice della Pianificazione Politica del Dipartimento di Stato degli USA dal gennaio 2009 al febbraio 2011. In sostanza è l’ufficio che ha direttamente pianificato l’infiltrazione e la sovversione islamista-atlantista in Siria. Dalloglio è quindi un agente operativo dell’imperialismo statunitense, e precisamente della sua ala più aggressiva e intrusiva. La ‘missione’ che Dalloglio svolge a Raqqah, a quanto pare urgente e importante, gli è stata ordinata direttamente da elementi del governo statunitense, nel tentativo di protrarre il più possibile la devastazione della Siria e le afflizioni del suo popolo. Altro che amore verso il popolo siriano di cui sproloquia questo gesuita islamista, sostenitore del terrorismo e dell’ingerenza imperialista. Il Syrian American Council, l’ente che ha invitato Dalloglio, ha nel suo consiglio di amministrazione Ghassan Hitto, ‘Primo ministro’ dell’opposizione islamo-atlantista siriana, affiliato ai Fratelli mussulmani e fondatore della pseudo-ONG Shaam Relief Foundation, organizzazione che camuffa da aiuti umanitari l’infiltrazione di terroristi e mercenari islamisti in Siria. Il Syrian American Council ha tra i suoi obiettivi ufficiali collaborare con il governo degli Stati Uniti e la comunità internazionale per ‘portare la pace in Siria’ e promuovere ‘relazioni amichevoli’ tra gli statunitensi e siriani. Il SAC, oltre che con la Shaam Relief Foundation, coopera con altre pseudo-ONG, come la Syrian Sunrise Foundation, un’ONG che invia terroristi in Siria e sovvenzioni ai famigliari dei terroristi eliminati in Siria, la Syrian Relief and Development, facciata del Brookings Institution e del Saban Center, pesantemente coinvolti nella pianificazione della sovversione islamo-atlantista in Siria, e la Zakat Foundation, presente in 30 Paesi mussulmani e che coopera strettamente con il governo USA nei suoi piani di destabilizzazione. In effetti, l’unica operazione di rilievo di tale organizzazione è stata la realizzazione di un documentario, nel 2008, da parte di un suo ‘volontario’, tale Kevin McKiernan, girato a Fu-Xing, nella provincia cinese del Gansu, riguardante la locale comunità musulmana. Lo scopo perseguito dall’autore e dai suoi committenti era presentare a tinte fosche la situazione dei mussulmani in Cina, dipingendo l’ennesimo quadro fasullo su una minoranza religiosa ‘oppressa’ in Cina e aspirante alla ‘liberty’; ciò allo scopo sia di suscitare tensioni interne in Cina, sia d’avviare l’ennesima campagna di disinformazione strategica a livello internazionale.

Fonti:
La morale cristiana e l’arma chimica siriana
The Arab World and the Media’s Symbiotic Revolutions
If We Arm the Syrian Rebels, How Do We Stop British Bombs and Bullets Getting to Al Qaeda?
MPAC Director Newest Blogger On Huffington Post
Priest Expelled by Assad Regime Speak in Washington, D.C.
Syria’s brave but divided opposition will have to take down Assad on their own

Alessandro Lattanzio, 30/7/2013
http://aurorasito.wordpress.com/2013/07/30/padre-ratto-fuffington-post-e-la-legione-islamista/


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cirano60
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Mi chiedo come un individuo criminale di tal fatta non venga scomunicato dalla chiesa cattolica o estromesso dall'ordine. Questi farabutti sono al servizio del diavolo non credono a nulla sono fomentatori di violenze e di guerra . Speriamo che venga catturato dalle truppe siriane e fucilato come spia.


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Certo che quelli di Aurora non hanno proprio il senso del ridicolo (vabé il camerata Lattanzio non mi aspetto che ce l'abbia). Se le armi chimiche le usa l'esercito di Assad, non c'è nulla da obiettare, se le usano i kattivoni fanatici islamisti, gridano al cielo... se Dall'Oglio appoggia l'assassino Assad, è un buon cristiano, se appoggia gli assassini ribelli, è un terrorista criminale...
Ossignur qui si rasenta il surreale


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Padre ratto, Fuffington Post e la legione islamista

luglio 30, 2013

“Ma guardiamo alla cosa dal punto di vista etico della rivoluzione siriana. Ammettiamo per un istante che ci fossimo appropriati di armi chimiche sottratte agli arsenali di regime conquistati eroicamente. Immaginiamo di avere la capacità di usarle contro le forze armate del regime per risolvere il conflitto a nostro favore e salvare il nostro popolo da morte certa. Cosa ci sarebbe d’immorale? Tutte le armi possibili sono usate contro di noi. È ampiamente dimostrato che il regime fa esperimenti micidiali d’uso delle armi chimiche contro i partigiani rivoluzionari e la popolazione civile, proprio per vedere di superare quella maledetta linea rossa impunemente. … Invece se ci lasciate sbranare dal regime assassino, allora, ve lo promettiamo, la necessaria doverosa e disperata autodifesa ci consiglierà, ci obbligherà a costituire un tale micidiale pericolo alla sicurezza regionale da obbligarvi ad assumervi comunque le vostre responsabilità. … Non è per minacciare, è invece per allarmare riguardo ad un pericolo oggettivo e già reale che mi lascio andare a propositi così drammatici.”
Ecco, aldilà della diretta conferma e rivendicazione delle accuse di uso di armi chimiche da parte delle bande terroristiche, lanciate dal governo di Damasco, queste sono le vagamente minacciose parole di ‘pace’ del prete islamistofilo e terroristofilo Paolo Dalloglio, un gesuita fulminato sulla via di Damasco dal Dio della Jihad taqfirita. Il taqfirismo è una corrente del wahhabismo militante che invoca lo sterminio per tutti coloro, mussulmani o meno, che non accettano l’ottusa visione medievale del mondo che hanno. Ma a quanto pare, ora sembrerebbe che il prete jihadista sia rimasto vittima degli scontri intestini esplosi tra le sue amate bande terroristiche che affliggono la popolazione siriana e appestano il territorio della Siria. Ci risiamo con la vicenda dei quattro ‘giornalisti’ filo-terroristi italiani sequestrati qualche mese fa. Una messinscena o un tentativo di riscattare qualche altra tonnellata di armi e munizioni che il governo Berlusconi, il 7 marzo 2011, mise a disposizione dei golpisti-terroristi islamisti di Bengasi, all’inizio della distruzione della Jamahiriya Libica, e che oggi operano in Siria? Dalloglio, un gesuita che è stato espulso dalla Siria l’anno scorso per il suo manifesto ed entusiastico sostegno ai terroristi infiltratisi in territorio siriano, sarebbe rientrato illegalmente in Siria, come i suddetti ‘giornalisti’, per compiere una ‘missione’ nella città di Raqqah controllata dalle bande di al-Qaida; sulla sua sua pagina facebook invocava “dai cari amici l’augurio per la sua riuscita … la Rivoluzione non è un auspicio di buona sorte, ma un impegno”. Il 24 luglio Dalloglio aveva chiesto al Papa di promuovere “un’iniziativa diplomatica urgente e incisiva per la Siria, che assicuri la fine del regime, salvaguardi l’unità nella molteplicità del paese e consenta, per mezzo della autodeterminazione democratica assistita internazionalmente, l’uscita dalla guerra tra estremisti armati”, avviando una petizione su Change.org, un sito sponsorizzato da CNN, New York Time e Bloomberg.
Dalloglio è un ‘autorevole esperto’ dei fatti siriani del noto sito Huffington Post, della sezione italiana dell’omonimo sito d’informazione politica statunitense Huffington Post, fondato dall’omonima Arianna Huffington, potente giornalista obamiana. Non è un caso che Dalloglio scriva per tale sito d’informazione statunitense; ad esempio altri ‘esperti e opinionisti’ filo-islamisti, e tutti impiegati di al-Jazeera, la TV che ha inventato la ‘Primavera araba’, svolgono ruoli importanti. Da ciò si può arguire da dove provengano i proventi che hanno permesso l’esplosione mediatica dell’Huffington Post. Al Qatar non è bastato inventarsi al-Jazeera o comprarsi gli intellettuali alla moda francesi e decine di accademici italiani a colpi di assegni da 10.000 dollari.
Tra i redattori dell’Huffington Post, ad esempio, vi è Mahdi Hasan, redattore politico di The Huffington Post – Regno Unito oltre che conduttore dello show The Café di al-Jazeera English. Pur essendo sciita, Hasan, che è anche a capo dell’Islamic Relief, una potente ONG anglo-islamica, propone la sua ricetta per trovare una ‘soluzione’ in Siria: “I nostri ministri (occidentali) dovrebbero fare pressione e offrire incentivi a Mosca per mollare Damasco, i nostri diplomatici dovrebbero cercare di convincere gli Stati del Golfo a tenere a freno i ribelli, in particolare quelli ultra-islamisti, i nostri avvocati dovrebbero minacciare Assad e suoi subalterni di rinvio a giudizio alla Corte penale internazionale.” Non c’è che dire, una via di mezzo nell’intrusione atlantista in Siria, credendo ancora, nel maggio 2013, che la Russia abbandoni un suo alleato strategico in cambio di perline di vetro… certo, comunque, Hasan ha cambiato tono, oggi, rispetto quel che diceva nel dicembre 2011, quando definiva Bashar al-Assad “ridacchiante e sbuffante dittatore siriano” le cui truppe ‘abbattevano’ “i giovani della Siria, coraggiosi, disarmati e idealisti…”. Le sonore legnate prese dai terroristi islamisti in Siria, hanno portato a più miti consigli questo cheerleader dell’ex-emiro del Qatar. Ma Hasan non è l’unico islamista ad avere un certo peso nell’Huffington Post.
Il direttore esecutivo dell’MPAC Salam al-Marayati è uno dei blogger più popolari del sito The Huffington Post. Ecco un estratto dal suo primo post: “Come musulmani americani, quando prestiamo il giuramento di fedeltà all’America…, dobbiamo rimanere fedeli alla nostra parola. Si tratta di un obbligo islamico difendere quello che abbiamo giurato, vale a dire la costituzione degli Stati Uniti d’America. Ciò non equivale a sostenere le politiche del governo. Il patriottismo non è agitare la bandiera o utilizzarlo per intimidire gli altri, il patriottismo è amore di patria e quando noi musulmani americani vediamo un pericolo per il nostro paese, come il terrorismo o la xenofobia, ovvero le politiche che danneggiano l’immagine e gli interessi degli Stati Uniti, è nostra responsabilità di americani e islamici agire per il miglioramento dell’America...”. L’MPAC è il braccio lobbistico dei Fratelli mussulmani negli USA, che ha sviluppato ampie relazioni con il governo degli Stati Uniti tramite numerosi incontri con il dipartimento di Giustizia e l’FBI.
L’americano-palestinese Ahmed Shihab-Eldin, a sua volta, è editorialista e gestore del sito Huffington Post Live, ha lavorato per il New York Times nel 2008, per al-Jazeera English e The Doha Film Institute, e infine ha creato il Tribeca Film Festival di Doha. Segue dei progetti sul giornalismo digitale per conto della Carnegie-Knight Initiative on the Future of Journalism Education ed ha anche lavorato per la Fondazione Rockefeller. Con l’esplosione delle rivolte arabe nel 2011, è divenuto opinionista di riferimento sulla ‘democratizzazione’ dei media e la ‘primavera araba’. E a proposito della ‘primavera araba’, nel dicembre 2010 Shihab-Eldin lavorava a un format televisivo, The Stream, un talk show di al-Jazeera destinato al mondo arabofono. Casualmente, si trovava in Tunisia quando esplose la rivolta contro il governo: “Quella stessa settimana, ero arrivato a Washington per lanciare The Stream per al-Jazeera, un talk show interattivo che mirava a riprendere le conversazioni sui social media e a sfruttarle per raccontare storie non note. Mi sono imbattuto nell’hashtag ‘Sidibouzid’, la città di Mohamad Bouazizi. Immediatamente ebbi centinaia di foto e video che mostravano gli studenti che protestavano, gli abusi della polizia e scontri a fuoco sporadici. Nel giro di pochi minuti sono riuscito a intervistare uno studente via Skype che mi ha detto che la scuola era stata chiusa. Mi aveva mandato le foto di un manifestante la cui testa era esplosa, in osped
ale. Ho provato a cercare sulla rete per avere conferma del video, ma non c’era niente. Ero lì, a guardare questo video orribile, sapendo nell’intimo che era reale, ma non trovavo una fonte nei media mainstream che lo confermassero, chiedendomi dove diavolo fosse la storia? Quando i messaggi divennero virali, le proteste scoppiarono in tutto il mondo, mostrando solidarietà alla Tunisia in Svizzera, Egitto, Algeria, Berlino e anche a Londra. Ho capito che era l’inizio di una rivoluzione e io, grazie ai social media, avevo un posto in prima fila.” E con lui, anche al-Jazeera e l’ex-sceicco del Qatar Hamad al-Thani, furono in prima fila al momento dell’esplosione della ‘primavera araba’…
L’Huffington Post dichiara di ricevere il contributo di 1.500 influenti blogger, tra cui: Barack Obama, Hillary Clinton, Wesley Clark, Nora Ephron, Ari Emanuel, Mia Farrow, Russ Feingold, Al Franken, Gary Hart, Edward Kennedy, John Kerry, Bill Maher, Nancy Pelosi, Margaret Cho e Alec Baldwin. Inoltre, l’Huffington Post gode del sostegno di una lunga serie di grandi inserzionisti come: AT&T, al-Jazeera, American Airlines, Audi, Ford, GM, Gillette, Levi Strauss, Microsoft, Sheraton, Shell Oil, Verizon. È notevole che Huffington Post sia riuscito ad attirare tali e tanti inserzionisti, al contrario di tutti gli altri blog/siti politico-informativi dalle dimensioni comparabili. L’Huffington Post non è un giornale, ma solo un sito dalla redazione di 200 persone in tutto il mondo, quindi tutt’altro che gigantesche. Ma nel maggio 2009, Derek J. Murphy, ex-responsabile per lo sviluppo di partnership strategiche della CNN, entrò nello staff di The Huffington Post, sviluppandone notevolmente le capacità contrattuali nel campo pubblicitario.
I legami tra disinformazione strategia anglosassone, propaganda islamista e aggressione imperialista a Stati socialisti e nazionalisti, viene dimostrato per l’ennesima volta nel caso di Delloglio e dei suoi oscuri legami con il terrorismo islamista in Siria. Infatti Dalloglio, prima di recarsi a Raqqah, si era recato negli USA, su invito del SAC (Syrian American Council) per “partecipare a molteplici impegni per evidenziare la sua esperienza di vita in Siria, compresi i dettagli del suo sostegno per la rivoluzione siriana”. In quel tour Dalloglio è stato ospitato dalle seguenti organizzazioni: Interfaith Collaboration for Social Change, Carnegie Endowment for International Peace, storica organizzazione statunitense dedita all’infiltrazione e alle interferenze nei Paesi oggetto degli interessi di Washington, e infine New America Foundation (un think tank per la sicurezza nazionale degli USA e la ‘costruzione di asset’ all’estero, ovvero di enti ed agenti al servizio di Washington). New America Foundation è attualmente diretta da Eric Schmidt, presidente di Google, e da Anne-Marie Slaughter, ex-direttrice della Pianificazione Politica del Dipartimento di Stato degli USA dal gennaio 2009 al febbraio 2011. In sostanza è l’ufficio che ha direttamente pianificato l’infiltrazione e la sovversione islamista-atlantista in Siria. Dalloglio è quindi un agente operativo dell’imperialismo statunitense, e precisamente della sua ala più aggressiva e intrusiva. La ‘missione’ che Dalloglio svolge a Raqqah, a quanto pare urgente e importante, gli è stata ordinata direttamente da elementi del governo statunitense, nel tentativo di protrarre il più possibile la devastazione della Siria e le afflizioni del suo popolo. Altro che amore verso il popolo siriano di cui sproloquia questo gesuita islamista, sostenitore del terrorismo e dell’ingerenza imperialista. Il Syrian American Council, l’ente che ha invitato Dalloglio, ha nel suo consiglio di amministrazione Ghassan Hitto, ‘Primo ministro’ dell’opposizione islamo-atlantista siriana, affiliato ai Fratelli mussulmani e fondatore della pseudo-ONG Shaam Relief Foundation, organizzazione che camuffa da aiuti umanitari l’infiltrazione di terroristi e mercenari islamisti in Siria. Il Syrian American Council ha tra i suoi obiettivi ufficiali collaborare con il governo degli Stati Uniti e la comunità internazionale per ‘portare la pace in Siria’ e promuovere ‘relazioni amichevoli’ tra gli statunitensi e siriani. Il SAC, oltre che con la Shaam Relief Foundation, coopera con altre pseudo-ONG, come la Syrian Sunrise Foundation, un’ONG che invia terroristi in Siria e sovvenzioni ai famigliari dei terroristi eliminati in Siria, la Syrian Relief and Development, facciata del Brookings Institution e del Saban Center, pesantemente coinvolti nella pianificazione della sovversione islamo-atlantista in Siria, e la Zakat Foundation, presente in 30 Paesi mussulmani e che coopera strettamente con il governo USA nei suoi piani di destabilizzazione. In effetti, l’unica operazione di rilievo di tale organizzazione è stata la realizzazione di un documentario, nel 2008, da parte di un suo ‘volontario’, tale Kevin McKiernan, girato a Fu-Xing, nella provincia cinese del Gansu, riguardante la locale comunità musulmana. Lo scopo perseguito dall’autore e dai suoi committenti era presentare a tinte fosche la situazione dei mussulmani in Cina, dipingendo l’ennesimo quadro fasullo su una minoranza religiosa ‘oppressa’ in Cina e aspirante alla ‘liberty’; ciò allo scopo sia di suscitare tensioni interne in Cina, sia d’avviare l’ennesima campagna di disinformazione strategica a livello internazionale.

Fonti:
La morale cristiana e l’arma chimica siriana
The Arab World and the Media’s Symbiotic Revolutions
If We Arm the Syrian Rebels, How Do We Stop British Bombs and Bullets Getting to Al Qaeda?
MPAC Director Newest Blogger On Huffington Post
Priest Expelled by Assad Regime Speak in Washington, D.C.
Syria’s brave but divided opposition will have to take down Assad on their own

Alessandro Lattanzio, 30/7/2013
http://aurorasito.wordpress.com/2013/07/30/padre-ratto-fuffington-post-e-la-legione-islamista/

Se parli di Padre Paolo Dall'Oglio spero che abbiano bruciato " l'oglio " ! 😉


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cirano60
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Che fa dana ripete pari pari l'articolo? cmq per me quello è un sobillatore sotto mentite spoglie.
Per rispondere a dberruti, questi esprime delle valutazioni senza basi di verità,mentendo senza vergogna sull'uso dei gas esercita pura propaganda proisrael non avendo un minimo di pietas verso le popolazioni della siria che sono esposti alla furia omicida e vigliacca di bande di mercenari,pazzi fondamentalisti usciti dagli abissi infernali che tentano di spodestare il governo legittimo di assad,replay libia ma questa volta sembra che il giochetto usrael non funzioni.
Quanto al vomitevole sillogismo "Dall'Oglio appoggia l'assassino Assad, è un buon cristiano, se appoggia gli assassini ribelli, è un terrorista criminale..." beh solo gli scemi vi possono abboccare.


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Pellegrino
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Dana! ci sei!!! ti ho scritto... 😉


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helios
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Certo che quelli di Aurora non hanno proprio il senso del ridicolo (vabé il camerata Lattanzio non mi aspetto che ce l'abbia). Se le armi chimiche le usa l'esercito di Assad, non c'è nulla da obiettare, se le usano i kattivoni fanatici islamisti, gridano al cielo... se Dall'Oglio appoggia l'assassino Assad, è un buon cristiano, se appoggia gli assassini ribelli, è un terrorista criminale...
Ossignur qui si rasenta il surreale

qui mi pare che non ci si capisca più un ca..., surreale ma sempre un ca...

PS-la Farnesina che sta facendo accertamenti di dove si trova dall'Oglio da diversi giorni è arrivata a qualche risultato o non riesce a capire dove si trova a sua insaputa ❓


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Anonymous
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le popolazioni della siria che sono esposti alla furia omicida e vigliacca di bande di mercenari,pazzi fondamentalisti usciti dagli abissi infernali che tentano di spodestare il governo legittimo di assad

Siete fantastici. Anche ammettendo che i ribelli siano criminali assassini (non posso confutarlo, non sono così informato) ma i soldati dell'esercito regolare cosa sono? Educande? E la polizia politica di Assad cos'è? L'Esercito della Salvezza?
Poi quello di Assad sarebbe un governo legittimo... questa è veramente incredibile... allora anche quello di Letta lo è, e Napolitano è davvero super partes. Come Assad, no?
Camerati, ripeto, il senso del ridicolo non sapete neanche cosa sia e per questo fate pietà.


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helios
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le popolazioni della siria che sono esposti alla furia omicida e vigliacca di bande di mercenari,pazzi fondamentalisti usciti dagli abissi infernali che tentano di spodestare il governo legittimo di assad

Siete fantastici. Anche ammettendo che i ribelli siano criminali assassini (non posso confutarlo, non sono così informato) ma i soldati dell'esercito regolare cosa sono? Educande? E la polizia politica di Assad cos'è? L'Esercito della Salvezza?
Poi quello di Assad sarebbe un governo legittimo... questa è veramente incredibile... allora anche quello di Letta lo è, e Napolitano è davvero super partes. Come Assad, no?
Camerati, ripeto, il senso del ridicolo non sapete neanche cosa sia e per questo fate pietà.

come già detto sopra non hai capito un ca..
ma non manca occasione per dire che sono gli altri che fanno pietà quando non sai nemmeno fare distinzione fra la Siria e l'Italia.
Fare confusione e poi insultare gli altri non giova.


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Anonymous
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Fare confusione è santificare Assad solo perchè sembra opponersi al disegno imperialista degli USA e delle petromonarchie wahabite.
E' una tipica visione geopolitica che nega il classismo ed il ruolo del popolo e nella quale c'è spazio solo per le lotte fra gruppi di potere, oltre ad un antiamericanismo ingenuo e puerile.
In realtà Assad ed il suo esercito sono criminali quanto quelli a cui si oppongono e la soluzione alle sofferenze del popolo siriano non credo proprio che passi nè per il mantenimento del suo regime, nè per un regime islamista.
Ma tanto che parlo a fare. Con voi è come parlare al muro...


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helios
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In realtà Assad ed il suo esercito sono criminali quanto quelli a cui si oppongono e la soluzione alle sofferenze del popolo siriano non credo proprio che passi nè per il mantenimento del suo regime, nè per un regime islamista.

e secondo te esiste nel mondo qualcuno al potere che si interessa di non far soffrire il popolo?
E chi fornisce armi e denaro a qualcuno per andare contro Assad pensa alla sofferenza del popolo e si mette a combattere perchè il popolo non debba più soffrire?

Se poi si guardasse oltre la punta del naso si troverebbe subito chi è il criminale in medio oriente ed è proprio quello che costruisce muri come da sempre ha fatto.


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Anonymous
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e secondo te esiste nel mondo qualcuno al potere che si interessa di non far soffrire il popolo?

No, a meno che il popolo stesso non prenda coscienza della sua forza e si autogoverni. Non conosco bene la situazione della Siria, ma non posso credere che il regime di Assad abbia il consenso che pensate, che gli aiuti alla ribellione vengano solo dalle petromonarchie, e neppure che tutti i ribelli siano dei folli criminali islamisti, con l'esercito di Assad al contrario composto tutto da bravi soldati che rispettano i diritti umani.
Questa è la vostra visione della questione, ed è talmente manichea da essere ridicola.


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Pellegrino
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Funa tipica visione geopolitica che nega il classismo ed il ruolo del popolo e nella quale c'è spazio solo per le lotte fra gruppi di potere,

ditemi che non è vero, ditemi che non si può essere così stereotipati, ditemi che è un automa che parla e non un essere umano...


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Anonymous
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(doppio)


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Anonymous
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Certo che quelli di Aurora non hanno proprio il senso del ridicolo (vabé il camerata Lattanzio non mi aspetto che ce l'abbia)

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=comments&op=Reply&pid=69039&sid=7276&mode=&order=0&thold=0
un'altra figura da ciuccio per un anarchico, che novità!


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