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Papa Francesco, ho abortito e non mi pento

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sm
 sm
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[quote="Coilli"]È praticamente come scrivere al presidente della federazione macellai "Oggi ho mangiato pasta e fagioli e non mi pento"....[/quote

Una visione chiara e "illuminata", grazie.


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Whistleblower
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Sulla remissione dei peccati per sola grazia o anche per pentimento:

"Quantunque sia necessario credere che i peccati non vengano rimessi, né siano stati mai rimessi, se non gratuitamente dalla divina misericordia a cagione del Cristo: deve dirsi, tuttavia, che a nessuno che ostenti fiducia e certezza della remissione dei propri peccati e che si abbandoni in essa soltanto, vengono rimessi o sono stati rimessi i peccati...’ (Concilio di Trento, Sess. VI, cap. IX); ed anche: ‘Chi afferma che per conseguire la remissione dei peccati è necessario che ogni uomo creda con certezza e senza alcuna esitazione della propria infermità e indisposizione, che i peccati gli sono rimessi: sia anatema’ (Concilio di Trento, Sess. VI, can. 13)."

Sulla presunta attitudine da curato di campagna del Papa vi invito a rifletterci meglio.


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Stodler
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Topic starter  

Mi hanno incuriosito queste 2 frasi tue:

I cattolici, avendo a che fare con una religione che è pari ad una debole fiammella, hanno bisogno della notte più buia e nera perchè questa debole fiammella risplenda perpetua (secondo la mia percezione ovviamente).

L'importante è che il vecchio mondo venga distrutto, per questo ci vorranno ancora 30 o 40 anni, ma il futuro è segnato.

Puoi spiegare meglio cosa intendi dire?
Se vuoi, ovviamente.

Sarebbe meglio leggere un libro la singolarità è vicina di Ray Kurzweill (è di origine ebraica e questo potrebbe già indisporti, ma avendo abbandonato la religione da subito visto che i genitori se ne fregavano forse ti aiuterà a digerirlo meglio).

http://www.amazon.it/La-singolarit%C3%A0-vicina-Ray-Kurzweil/dp/8850325045


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Whistleblower
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Sí, il fatto della singolarità tecnologica è vero.
Bisogna vedere come arriva e in cosa consiste.
Secondo me non sarà una super intelligenza che comunque sia dovrà avere una direzione su ciò che deve fare ossia sulle scelte (il fine secondo cui orientare le scelte glielo dovranno dare costruendola e non avrà mezzi per cambiarlo).

Si tratterà piuttosto di enormi progressi nella medicina che porteranno a cure sempre nuove e costosissime fruibili da pochissime persone che in breve tempo si differenzieranno anche biologicamente dal resto degli esseri umani; nelle biotecnologie; nella connessione fra cervello e computer.
Se quest'ultima si realizzasse sarebbe contemporaneamente possibile, tramite la connessione a un computer centrale, mettere in rete tutti i cervelli e lí davvero nascerebbe qualcosa di diverso e oltre l'essere umano come è oggi: l'essere umano collettivo.

Il percorso che immagino porta come conclusione a questa super collettività piuttosto che allo spodestamento da parte di macchine che comunque sia non potranno mai avere una volontà che prescinda dagli input inseriti da chi la ha costruita.
Ci si chiede se una macchina potrà mai pensare in maniera creativa.
Chiediamoci piuttosto se una macchina potrà mai disubbidire e/o peccare
Quella sarebbe l'unica prova possibile che la macchina è arrivata alla soggettività.
Ma la singolarità non sarà quello.


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Primadellesabbie
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Qualcuno pensa che ogni singolo atomo che compone il nostro corpo conservi, in qualche modo, memoria di questa nostra esperienza sulla terra. D'altronde questi atomi sono la parte di noi che, incontrovertibilmente, sopravviverà anche a noi come é sopravvissuta ai dinosauri e a chissà cos'altro, continuando ad esistere (o a vivere anch'essi?).

Possiamo così immaginare che in tutto quello che ci circonda sia criptata, assieme alla nostra, la storia del mondo.

E quando una volontà avrà la forza sufficiente e avvertirà la necessità di rivitalizzarsi, agirà in modo tale da indurre la quantità necessaria dei diversi atomi a radunarsi di nuovo, prendere la forma che sarà riuscita ad attribuirsi, riattizzarsi come un tizzone spento avvicinato alla fiamma misteriosa della vita, e potrà così avventurarsi in una nuova esperienza.

A meno che un'altra volontà, in posizione strategicamente determinante, decida diversamente. Quest'ultima può talvolta essere la madre designata o prescelta.

Difficile giudicare.


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Anonymous
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Bah, non so Oggettivista, non sono così addentro in queste cose pratiche religiose. Per me la spiritualità è qualcosa di non scritto ma evidente. Ogni volta che mi approccio ad informarmi su una religione o filosofia è sempre la parte liturgica e, in modo più vasto, coreografica che mi disturba.
Mi piace vedere cosa dicono in sostanza, su quali strade indirizzano. Poi le manifestazioni pratiche che rispondono ad una tradizione asservita a fini ben diversi mi interessano poco. Così è l'Islam, dove la sunna la fa da padrone nel dettare le regole e così è per gli ebrei che nel talmud ci leggono quello che gli pare. Ed anche così è per la cristianità.
A me interessa leggere nella vita le regole di Dio. In ciò che vedo, in quello che sento di fronte ad una montagna o al mare. Quando si aprono le gemme a primavera o l'ultima foglia che cade in inverno. Ed ora, in questo settembre che è anche il settembre della mia vita (e spero di arrivare in fondo all'inverno, almeno) e ad ogni settembre che mi porrà davanti, il libro si svela sempre più. Non è un libro che da certezze, se non quella della sua esistenza, ma penetra (questo si) profondamente in me.

Edit:

E aggiungo: a volte vorrei vivere mille anni per leggerlo sempre di più e vedere dove mi porta o addirittura essere immortale. Ma poi mi chiedo come dare realizzazione al libro senza la morte?

Per dirla con il linguaggio della Bhagavad Gita, testo sacro indù, il bhakti yoga (la via della devozione, quella della religione) non è indispensabile per conseguire l'unione con Dio (lo yoga giustappunto). Ne esistono altre, come il jinana yoga, la via della conoscenza, quella della filosofia. Dal punto di vista di Marco Vannini, da me qui a più riprese citato essendo uno dei massimi esperti di mistica viventi, la prima è psicologica ed appropriativa e quindi noi si dovrebbe fare esclusivamente riferimento alla seconda.
Sono dell'avviso che tu stia intraprendendo un percorso autenticamente spirituale, almeno per certi versi, proprio in quando pratichi il jinana anzichè la bhakta.


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Rasna
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In effetti delle 4 vie lo jnana è quello a me più congeniale.
Ma non è mai stata una scelta senziente, onestamente non sapevo neanche cosa volesse dire jnana.
Mi limito a rispondere ad una spinta interna che mi rende impossibile negare Dio e mi spinge a cercarlo, un po' come dice Battiato nella canzone "E ti vengo a cercare".
Ho tentato la strada dell'accettazione ma non riesco, io devo sentire da dentro, non mi basta leggere un libro al quale non posso credere per via della mia razionalità che, tuttavia, mi permette di accettare l'irrazionale se lo sento nel cuore.


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Anonymous
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Penso di trovarmi in una situazione analoga alla tua e quindi di poterti, almeno in parte, comprendere.
Come metodo proporrei il più semplice atma-vichara proposto dal jnani Ramana Maharshi http://www.ramana-maharshi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=26&Itemid=40 .


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spadaccinonero
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stod

dubito sia come tu dici...

quelli di qui tu parli abbandonano solo formalmente il credo, lo fanno per intrufolarsi meglio

i famosi marrani non ti dicono nulla?


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[Utente Cancellato]
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è di origine ebraica e questo potrebbe già indisporti, ma avendo abbandonato la religione da subito visto che i genitori se ne fregavano forse ti aiuterà a digerirlo meglio

Non credo che Mincuo sia di origini filippine sai? 🙂


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Ci si chiede se una macchina potrà mai pensare in maniera creativa.
Chiediamoci piuttosto se una macchina potrà mai disubbidire e/o peccare

Hai visto questo https://en.wikipedia.org/wiki/Her_%28film%29 ?


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Whistleblower
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Non credo che Mincuo sia di origini filippine sai? 🙂

Ah, però...


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Whistleblower
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Ci si chiede se una macchina potrà mai pensare in maniera creativa.
Chiediamoci piuttosto se una macchina potrà mai disubbidire e/o peccare

Hai visto questo https://en.wikipedia.org/wiki/Her_%28film%29 ?

No, me lo vedrò.


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Ti consiglio la versione in lingua originale. E, giusto per cazzeggiare ancora un po’, sul tema ci sarebbero pure questi:

https://en.wikipedia.org/wiki/Automata_%28film%29
https://en.wikipedia.org/wiki/Ex_Machina_%28film%29
https://en.wikipedia.org/wiki/Transcendence_%282014_film%29

A parte Ibáñez sono registi al debutto quindi non ti aspettare chissà che.


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bysantium
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Sulla remissione dei peccati per sola grazia o anche per pentimento:

"Quantunque sia necessario credere che i peccati non vengano rimessi, né siano stati mai rimessi, se non gratuitamente dalla divina misericordia a cagione del Cristo: deve dirsi, tuttavia, che a nessuno che ostenti fiducia e certezza della remissione dei propri peccati e che si abbandoni in essa soltanto, vengono rimessi o sono stati rimessi i peccati...’ (Concilio di Trento, Sess. VI, cap. IX); ed anche: ‘Chi afferma che per conseguire la remissione dei peccati è necessario che ogni uomo creda con certezza e senza alcuna esitazione della propria infermità e indisposizione, che i peccati gli sono rimessi: sia anatema’ (Concilio di Trento, Sess. VI, can. 13)."

Sulla presunta attitudine da curato di campagna del Papa vi invito a rifletterci meglio.

Ad ulteriore precisazione :
La sera di Pasqua, il Signore Gesù si mostrò ai suoi Apostoli e disse loro : "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20,22-23)
Il confessore propone al penitente il compimento di certi atti di "soddisfazione" o di "penitenza", al fine di riparare il danno causato dal peccato e ristabilire gli atteggiamenti consoni al discepolo di Cristo( Catechismo &1494)
Soltanto i sacerdoti che hanno ricevuto dall'Autorità della Chiesa la facoltà di assolvere possono perdonare i peccati nel nome di Gesù(Catechismo &1495)
La confessione individuale e completa dei peccati gravi seguita dall'assoluzione rimane l'unico mezzo ordinario per la riconciliazione con Dio e con la Chiesa(Catechismo &1497)
Ed infine :
Alcuni peccati particolarmente gravi sono colpiti dalla scomunica, la pena ecclesiastica più severa......e la cui assoluzione ,di conseguenza, non può essere accordata, secondo il diritto della Chiesa, che dal Papa,dal vescovo del luogo o dai presbieri da loro autorizzati(cod. Dir. Canonico, 1331,1334-1357) In caso di pericolo di morte, ogni sacerdote, anche privo della facoltà di ascoltare le confessioni, può assolvere da qualsiasi pesccato(Cod. Dir. Canonico 976) e da qualsiasi scomunica(Catechismo &1463)
Ovviamente tutto ciò vale se si è cattolici, apostolici, romani.

Mi associo all'invito di riflettere meglio sulla presunta attitudine da curato di campagna del Papa.
Almeno non in questo caso.


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