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Ponzio Ferrero e i nuovi farisei.

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istwine
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Quello che conta è stare al centro della scena. Bagnai è stato un perfetto divulgatore, adesso - se fosse un uomo di sinistra - si toglierebbe di mezzo.

Non sempre son d'accordo con bvzm1, anzi. In privato devo anche aver detto che era un coglione, non lo nego, ma cacchio se aveva ragione quando scrisse questo.


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pippo74
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Che cazzo ha di sinistra l’adattarsi alle caratteristiche del capitalismo nazionale ( che sarebbe votato alle esportazioni ) lo sanno solo Bagnai e i suoi yesman
Cioè Bagnai vuole competere con i BRICS nel campionato mondiale delle nazioni ( e già questo cosa c’entri con la sinistra lo sanno solo i suoi yesman ) in una corsa mondiale forsennata alle esportazioni… e in più dice anche di volerlo fare con la svalutazione della moneta : dimenticamdosi di dire ai suoi adepti che per vincere il campionato delle nazioni contro i BRICS non basterà la svalutazione della moneta : dovrai svalutare anche i salari per potere solo sperare di essere competitivo con i BRICS … altrimenti con il cazzo che puoi solo sperare di partecipare al campionato …
Ma comunque basterebbe il primo punto : che cazzo ha di sinistra l’adattarsi alle caratteristiche del capitalismo nazionale lo sanno solo Bagnai e i suoi yesman……

Non me ne frega una mazza di Bagnai. Chiaro? Ma proprio nulla, non ho nulla di personale da spartire con lui . Fatta questa premessa, mi dici dove cazzo ha scritto Bagnai che dobbiamo competere con i Brics? Ma tu hai la minima idea di cosa noi esportiamo nel mondo? Non sai di cosa parli, ma proprio zero, zero assoluto. Hai la minima idea del perchè la domanda interna sta morendo? Altro che esportazioni, noi dobbiamo uscire dall'euro per avere le leve di politica economica proprio per far crescere la domanda interna. Gente come te se lo merita tutto l'euro e si merita le politiche di austerità ad esso connesse.

Riporto qui interamente un mio commento sul FQ riportato come link sopra, spero possa essere utile a qualcuno, chissà magari anche a Fernesto...mai perdere la speranza.

"Il taglio dei salari, siano essi 130 o 700 €, come risposta ad un problema di domanda generata dalle politiche di austerità, a loro volta conseguenza dell'appartenenza dell'Italia alla moneta unica che costringe gli stati membri ad applicare obtorto collo delle ricette che aggravano la condizione dell'ammalato, dicevo il taglio dei salari in queste condizioni è purtroppo
l'unica risposta possibile nel quadro dell'UEM.
Non se ne esce, per recuperare la competitività perduta con la Germania e i paesi core dell'area Euro, che è di circa il 20%, l'unica strada percorribile è la riduzione generalizzata dei salari, non potendo agire sulla leva del cambio.
Piaccia o non piaccia l'alternativa è quella per la quale i cosiddetti PIIGS sono andati in crisi, e cioè un forte indebitamento estero generato dagli squilibri della bilancia dei pagamenti tra i diversi paesi dell'Eurozona. Le politiche di Monti, se analizziamo quest'ultimo aspetto, sono state improntate proprio a ridurre lo squilibrio delle partite correnti. Lo abbiamo fatto, per ammissione
dello stesso Monti, attraverso "la distruzione della domanda interna" (cliccate su you tube e troverete facilmente il video di Monti che fa questa affermazione). Attraverso l'aumento delle tasse e una stagnazione, se non una riduzione, della spesa pubblica in rapporto al Pil, si è generato una conseguente riduzione dei consumi interni. Ovviamente quando i consumi si riducono, ciò consente anche un miglioramento della posizione con l'estero perché diminuiscono anche i consumi dei prodotti importati, che sono in relazione con la capacità di reddito delle famiglie italiane. Quindi meno reddito = meno consumi = meno importazioni. Il tutto ovviamente a scapito delle condizioni di vita delle famiglie italiane, che si deteriorano giorno dopo giorno in modo inesorabile. La Grecia docet.
Parallelamente a questo meccanismo imposto dalle politiche di austerità, la politica economica non dichiarata dal governo, ma abbastanza esplicita da un punto di vista macro economico, è quella di una riduzione generalizzata dei salari al fine di recuperare competitività, rispetto principalmente alla Germania, e aumentare le esportazioni. Ma perché abbiamo perso competitività con la Germania? Perché con le famose, o meglio famigerate riforme, fatte da
Schroder tra il 2003-2005 la Germania non ha fatto altro che attuare una politica restrittiva sui salari. Tale politica ha fatto si che il salario reale degli operai tedeschi diminuisse del 9% tra il 2000-2008. La principale conseguenza di queste riforme, in assenza di un aggiustamento sui rapporti di cambio tra valute (a causa dell'adozione dell'Euro), è stato un incremento di produttività da parte tedesca esclusivamente di prezzo. Cioè i tedeschi hanno potuto abbassare i loro costi di produzione e quindi diventare più competitivi sui mercati internazionali, a scapito soprattutto dei partner europei. Questo si chiama dumping salariale e sociale. Le spinte al contenimento dei salari insomma ha fatto si che tra la Germania e i PIIGS si accumulasse negli ultimi 10 anni un differenziale di inflazione di circa 20%. In pratica da noi o in Spagna o Portogallo ecc. l'inflazione è stata mediamente più alta di circa l'1%-2% rispetto a quella tedesca.
Ora capite bene che se ci fossero state ancora le singole valute nazionali, il meccanismo di riequilibrio sarebbe stato un forte apprezzamento del marco, perché sempre più richiesto per poter acquistare prodotti tedeschi divenuti nel frattempo più competitivi; pertanto una rivalutazione del marco avrebbe riportato su i prezzi dei prodotti tedeschi e ricreato un equilibrio (è ciò che è sempre avvenuto prima dell'euro). Con l'Euro questo meccanismo di aggiustamento è impedito e l'unica altra strada che ci rimane è ridurre i costi di produzione. Naturalmente qual è la componente di costo più facilmente aggredibile? I salari, specie in recessione e con un altissima disoccupazione. In queste condizioni il potere contrattuale dei lavoratori si riduce enormemente e si è disposti, pur di non perdere il lavoro, anche ad accettare accordi tipo quelli in discussione presso la Electrolux.

Insomma morale della favola: volete l'Euro? Allora vi dovete far piacere anche il metodo Electrolux. Io credo invece che sarebbe molto più saggio iniziare a discutere come uscire dalla trappola in cui i nostri politici ci hanno cacciato. E cioè uscire dall'EURO."

p.s.: @Istwine
anche un orologio rotto segna due volte al giorno l'ora esatta!


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pippo74
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@radisol
resto sempre in attesa di una tua risposta. Saluti


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bvzm1
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istwine,

perdona la scarsa memoria ma quale punto dei miei discorsi non ti ha convinto? quand'è che sei stato in disaccordo? o - per dirlo con le parole tue "in privato" - "quand'è che hai detto cazzate?"


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istwine
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bvzm1,

Bé non la pensiamo allo stesso modo sulla sovranità nazionale credo, essenzialmente questo, di altro non si parlò più di tanto.

Quando hai scritto quella frase che ho citato non mi andava di dirlo esplicitamente ma non che non lo pensassi già in effetti. Ma dopo che vedo che ha disseminato una serie di cazzate, frasi fatte, terminologie sterili, generalizzazioni ecc, alla fine non vedo come non possa condividere quel che scrivi e perché negarlo?

Dopo tutto, ognuno pensi quel che vuole, purché lo faccia con onestà intellettuale. E in questo caso c'è da dirti che avevi ragione, chi non lo capisce è perché non ha il quadro completo.


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pippo74
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@radisol
resto sempre in attesa di una tua risposta. Saluti


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bvzm1
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Thanks.


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Anonymous
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Pippa74 … che questa UE imponga il taglio dei salari lo sanno e lo dicono tutti , dall’estrema destra all’estrema sinistra … ma anche fuori dalla UE , per essere “competitivo” ( come dici tu ) o svaluti i salari o fai una politica imperialista ..
lo “yesman” bagnaino non era riferito a te , ma a chi ha scritto quest’articolo che critica la sinistra per non essere sinistra … ( Non voglio difendere Rifondazione , ma per me è sempre 100mila volte meglio il più ingenuo o impreparato di Rifondazione di qualsiasi Bagnai/MagdiAllan/Salvini/LePen ecc e via fascisteggiando ) . Poi tu ripeti , pari pari , gli stessi argomenti di Bagnai ( bilancia dei pagamenti … apprezzamento del marco se ci fossero state le valute nazionali ecc.. ) ma prendo atto che non sei uno yesman , ti credo , e non me ne frega nulla … lo yesman di Bagnai è per me il commentatore medio del suo blog …
Comunque io non so cosa “noi” ( noi chi ? il padrone , il salariato ? … sai non sono la stessa cosa tranne appunto che per un qualsiasi Bagnai/MagdiAllan/Salvini/LePen ecc … oppure l’italiano con il sangue doc dal 1861 o chiunque ? e qui i Bagnai/MagdiAllan/Salvini/LePen hanno le idee ben chiare ) esportiamo … dimmelo tu se lo sai …. Ma non me ne frega nulla…
La questione che ho posto , a cui tu non hai risposto , è quella che ho scritto sopra .


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Anonymous
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Scusate ma basta osservare ciò che è successo in Gran Bretagna da 30 anni ad oggi per vedere sotto un'altra luce la diatriba euro-si/euro-no.

E poi ci si scorda sempre di due cose:
che l'Euro è un Marco sotto falso nome;
di legare il fattore monetario al problema energetico e a quello della sempre più traballante egemonia del dollaro USA nel mondo.


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radisol
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Non ho molto da rispondere o da aggiungere a quanto già detto ....

Considerare come me l'euro un mero strumento e non in sè la causa del problema ... o dire il contrario .... mi sembra l'amena storia dell'uovo e della gallina ...

Da tempo sono giunto alla conclusione che bisogna uscire non solo dall'euro ma proprio dalla Ue che è in quanto tale del tutto irriformabile .... quindi alla fine anche invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia ... arriviamo allo stesso risultato .... e quindi mi pare una discussione inutile ....

Certo comunque che non credo che un "capitalismo nazionale" ... che peraltro andrebbe largamente reinventato visto che non esiste quasi più ... sia in sè la soluzione del problema .... sono comunista, non nazionalista ...

Comunque l'idea di una specie di CLN per la sovranità monetaria ... come quello proposto da Sollevazione .... come obiettivo intermedio mi sta benissimo ...

Il problema però, a mio giudizio, è il capitalismo in quanto tale ...


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pippo74
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Non ho molto da rispondere o da aggiungere a quanto già detto ....

Considerare come me l'euro un mero strumento e non in sè la causa del problema ... o dire il contrario .... mi sembra l'amena storia dell'uovo e della gallina ...

Da tempo sono giunto alla conclusione che bisogna uscire non solo dall'euro ma proprio dalla Ue che è in quanto tale del tutto irriformabile .... quindi alla fine anche invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia ... arriviamo allo stesso risultato .... e quindi mi pare una discussione inutile ....

Certo comunque che non credo che un "capitalismo nazionale" ... che peraltro andrebbe largamente reinventato visto che non esiste quasi più ... sia in sè la soluzione del problema .... sono comunista, non nazionalista ...

Comunque l'idea di una specie di CLN per la sovranità monetaria ... come quello proposto da Sollevazione .... come obiettivo intermedio mi sta benissimo ...

Il problema però, a mio giudizio, è il capitalismo in quanto tale ...

Non sempre sono d'accordo con te Radisol quando capita di leggerti (sull'Euro si, per fortuna!), ma si vede che sei di un'altra pasta rispetto ai bvzm1, bdurruti e fernesto.

Anche per me il problema è il capitalismo in quanto tale e idealmente sono per il suo superamento. Tuttavia sono anche un uomo del mio tempo, conscio del fatto che oggi questa è, e rimane un'utopia...domani chissà, mai far morire una giusta aspirazione e un sogno. Detto questo, poi ci si confronta con la realtà, con l'agire umano e qui la politica diviene l'arte del possibile. Sono sicuro che a te questi concetti sono familiari.

Tu dici è inutile discutere se è nata prima la gallina o prima l'uovo. Ecco, forse non hai letto il mio commento su quanto sta accadendo in Electrolux (sono del settore e conosco bene la realtà dei produttori di elettrodomestici). Così come forse ti saranno sfuggiti i dati macroeconomici del FMI che ho ti ho linkato, altrimenti non continueresti sulla falsariga di dire "ma tanto è tutto il mondo così, il problema è uguale dappertutto", ripeto non è così. Su quello ti chiedevo di rispondere, non sul fatto che comunque anche se da percorsi diversi arriviamo allo stesso risultato. Io non credo che il modo sia indifferente. Per me l'Euro non è solo uno strumento dell'economia per costringerci all'austerità, ma soprattutto un metodo di governo con lo scopo di abbattere il sistema di welfare in tutta Europa. E non dico che una volta usciti questo disegno sarà abbandonato dalle élite finanziarie che lo stanno imponendo, dico solo che almeno si potrà iniziare a combatterlo.

Ha ragione Brancaccio quando ci mette in guardia dal pensare all'uscita dall'Euro come una panacea dei nostri mali. A me è chiarissimo che non è così. L'alternativa però, quando arriverà la nuova tempesta finanziaria, e arriverà, è che sia la Germania stessa a uscire, ma solo dopo averci spolpato e dopo aver fatto da sponda alla rapace finanza USA (vedi imminenti privatizzazioni).

Allora o si anticipa questo scenario oppure chi dovrà gestire la situazione lo farà da una posizione di estrema debolezza.

Saluti


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istwine
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pippo74,

Tu non hai torto, ma ci sono molte precisazioni da fare. Il fatto è che la questione è politica, non economica. Dire che l'austerità è conseguenza dell'Euro (come attualmente gestito) è giusto, senz'altro, purché non sia considerato vero l'opposto, cioè che senza Euro non fai austerità a prescindere. Mi spiego: Dani Rodrik ha ragione quando scrive:

"Third, floating exchange rates are flawed shock absorbers. In theory, market-determined currency values are supposed to isolate the domestic economy from the vagaries of international finance, rising when money floods in and falling when the flows are reversed. In reality, few economies can bear the requisite currency alignments without pain."

http://www.project-syndicate.org/commentary/dani-rodrik-reviews-the-fundamental-lessons-about-emerging-economies-that-economists-have-refused-to-learn

E questo un keynesiano lo dovrebbe sapere, anche se non lo sento spesso detto da quelle parti, anzi. Per dirne una, ce ne sono pacchi di minchiate.

bvzm1,

Essenzialmente, visto che te lo chiedi, non è successo niente. Mi son solo accorto che a differenza dei restanti 7,2 miliardi di persone circa, non ha, in un modo o nell'altro, niente da insegnarmi. E io non ho niente da dirgli a uno così, se non che si studia per il piacere di scoprire, non per il gusto di avere ragione (scartabellando ovunque ci sia una parvenza di conferma) alla faccia della persona X che ti ha contraddetto. Questione di metodo. Dopo tutto la redazione di CDC continua a pubblicargli gli articoli, nonostante gli insulti ricevuti. Anche questo, questione di stile e di metodo.


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bvzm1
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@Istwine

mi stai un po' mettendo in difficoltà. forse dovrei spiegare perché è un'assurdità logica l'idea "sovranista". ma ci vorrebbe davvero tanto tempo e mi sa che ne scriverò con la mia identità reale. Grazie ancora


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pippo74
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pippo74,

Tu non hai torto, ma ci sono molte precisazioni da fare. Il fatto è che la questione è politica, non economica. Dire che l'austerità è conseguenza dell'Euro (come attualmente gestito) è giusto, senz'altro, purché non sia considerato vero l'opposto, cioè che senza Euro non fai austerità a prescindere. Mi spiego: Dani Rodrik ha ragione quando scrive:

"Third, floating exchange rates are flawed shock absorbers. In theory, market-determined currency values are supposed to isolate the domestic economy from the vagaries of international finance, rising when money floods in and falling when the flows are reversed. In reality, few economies can bear the requisite currency alignments without pain."

http://www.project-syndicate.org/commentary/dani-rodrik-reviews-the-fundamental-lessons-about-emerging-economies-that-economists-have-refused-to-learn

E questo un keynesiano lo dovrebbe sapere, anche se non lo sento spesso detto da quelle parti, anzi. Per dirne una, ce ne sono pacchi di minchiate.

bvzm1,

Essenzialmente, visto che te lo chiedi, non è successo niente. Mi son solo accorto che a differenza dei restanti 7,2 miliardi di persone circa, non ha, in un modo o nell'altro, niente da insegnarmi. E io non ho niente da dirgli a uno così, se non che si studia per il piacere di scoprire, non per il gusto di avere ragione (scartabellando ovunque ci sia una parvenza di conferma) alla faccia della persona X che ti ha contraddetto. Questione di metodo. Dopo tutto la redazione di CDC continua a pubblicargli gli articoli, nonostante gli insulti ricevuti. Anche questo, questione di stile e di metodo.

Infatti Istwine, nel mio commento ho scritto che Brancaccio su questo ha ragione da vendere. Tu sai bene come la penso e sai che io sono consapevole che il problema è politico non economico, e che quando Bagnai afferma che tanto finirà come dice lui, dimentica di aggiungere quando, perchè non è indifferente uscire trovandosi nelle condizioni della Grecia (la cui uscita ora sarebbe probabilmente un disastro peggiore del rimanere dentro l'Euro) o uscire ora che ancora siamo nelle condizioni per poter ripartire.

Mentre non ho capito a chi ti riferisci nella risposta a bvzm1, anche se lo immagino, e soprattutto a cosa rispondi, nel senso che non vedo il commento iniziale di bvzm1 a cui fai riferimento.
Se ti va di chiarire, ti ringrazio.


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istwine
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pippo,

Rispondevo ad un dialogo che ho sbirciato su twitter tra bvzm1 e G. Iodice.


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