Povero Tito Boeri, ...
 
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Povero Tito Boeri, e poveri noi


giorgiogio48
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l povero presidente dell’INPS si è visto rigettare la sua ennesima richiesta: dare un reddito di 500 euro il mese ai disoccupati over 55, prelevando il denaro necessario dalle pensioni d’oro di 230.000 persone e da 4.000 vitalizi di parlamentari oltre gli 80.000 euro. Si noti: tutte persone che percepiscono assegni oltre la quota dei versamenti effettuati, vale a dire senza effettiva copertura, un elenco lungo che va dai parlamentari agli amministratori locali fino ai sindacalisti. Insomma, il “cuore” del sistema mafioso di potere.

Qualcuno ha detto “non si può smettere di lavorare a 55 anni”, altri “non si mettono le mani sulle pensioni” ed altre facezie del genere.
Il piano di Boeri era ben congegnato, ed a noi interessa il titolo “Non per cassa, ma per equità”: Dio sa di quanta equità distributiva questo Paese abbia bisogno, visto che il 10% della popolazione possiede quasi il 50% della ricchezza. Ma, qual 10%, ha deciso di tenersela (fra di loro ci sono tutti i parlamentari).

Boeri stesso diede il buon esempio: il suo predecessore, Mastrapasqua – quello che aveva falsificato gli esami universitari, e quindi condannato, e dunque non si capisce come potesse occupare quel posto (oggi è stato rinviato a giudizio per altre malversazioni e truffe varie nella sanità) – percepiva, come presidente INPS, la “cifretta” di 1,2 milioni di euro l’anno. Boeri se l’è auto-ridotta a 120.000 euro, ossia un decimo. Non desidero tessere il panegirico di Tito Boeri, però i fatti sono fatti.

Due aspetti della vicenda mi sembrano interessanti.
Il primo è che, contrariamente alla normalità, è stato il ministro del lavoro Poletti ad “andarci giù pesante” con la proposta Boeri: stranamente, né Renzi si è pronunciato (oltre le consuete frasi di circostanza ed i soliti slanci d’ottimismo sul futuro) ma, soprattutto, totale silenzio dal suo High Controller, quel bel elemento del ministro dell’Economia Padoan, uno che – se lo fissi per più di 3 secondi – ti fa venire una fitta allo stomaco.
A mio parere, è poco credibile che Renzi ed il suo Controller non si siano sentiti: probabilmente, non desideravano uno scontro con Boeri, poiché trovarne un altro non è facile. Oddio sì: le mezze calzette abbondano, sono i veri economisti a scarseggiare. Tutto sommato, meglio tenerselo buono, avranno pensato.

La seconda vicenda riguarda più espressamente la politica economica di questo disgraziato Paese: è lapalissiano che, stornare le cifre eccedenti a quegli altissimi emolumenti per dirottarle su un assegno di disoccupazione (com’è in tutta Europa, salvo Italia e Grecia) avrebbe significato un “travaso” da Wall Street a Main Street, come in gergo sono chiamate la finanza bancaria/industriale/amministrativa (ecc) e l’economia reale.
E’ chiaro a tutti che i 500 euro dati ad un disoccupato sarebbero stati “scialacquati” in spaghetti, biscotti, qualche vestito, scarpe...ossia tutti beni che sostengono l’economia reale (ossia la direttrice vendite-lavoro-posti di lavoro, ecc), mentre nelle mani di chi attualmente li detiene significano grandi investimenti esteri in fondi (azionari, sovrani, ecc), ossia soldi che – al comune italiano – non portano nessun beneficio.

La risposta è allora chiara, soprattutto per un uomo intelligente come Boeri: questo Paese non deve “decollare” bensì sarà gradualmente “decollato”, poiché quei poteri non arretrano di un centimetro.
Vorrei far notare che questa è tutta una questione italiana, ossia interna al bilancio italiano: difatti, Boeri ha precisato le coperture. Qui non c’entra nessun potentato straniero: una partita di giro interna.

Allora, caro Tito: cosa vogliamo fare? Ommini, mezzi ommini, omminicchi, pigliainculo e quaqquaraquà: cosa scegli? Una lettera di dimissioni sarebbe un bel gesto: per te e per l’Italia.
Da: http://carlobertani.blogspot.it/2015/11/il-povero-tito-e-poveri-noi.html


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paolodegregorio
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non sono d'accordo, le dimissioni di Boeri sarebbero un favore all'attuale ministro del lavoro e a Renzi, lascerebbero campo libero a qualche simil mastrapasqua


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giorgiogio48
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non sono d'accordo, le dimissioni di Boeri sarebbero un favore all'attuale ministro del lavoro e a Renzi, lascerebbero campo libero a qualche simil mastrapasqua

La proposta era troppo importante. Io non mi sarei meravigliato delle dimissioni.


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lanzo
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Concordo con GIORGIO 48
Boeri mi sembra una persona coerente ed onesta, per cui con queste qualita' non vai avanti in Itaglia. Come fai a tagliare le super pensioni ? Se le beccano ANCHE burocrati, alti ufficiali della Finanza e CC che conoscono tutto il verminaio che c'e' sotto.
Renzi, lo ha abbandonato.
Non sono 55enne - magari ! Dopo 42 anni di lavoro mi becco 1250 euro al mese, mia moglie da 35 anni e' casalinga, quindi niente seconda pensione.
E' tutto li'.


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annibale51
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Ecco...POVERI NOI mi sembra il titolo più azzeccato. Con 120.000 euro/anno Boeri direi di no. Premetto che sono pacifista, non conosco Tito Boeri e che quella di seguito potrà essere una fesseria. Apprezzo la sua iniziativa ma, visto che siamo in Italia e non ci si può fidare di nessuno, può essere stata una provocazione più che un progetto. In ogni caso direi che Boeri può rimanere, anzi deve, se non altro per risparmiare qualche soldo sulla presidenza INPS. Quanto al settore privilegiati...data la testa dura dei componenti, temo che prima o poi ci sarà una terribile rivoluzione culturale con tribunali del popolo annessi del tipo di quelle già viste durante tutto il '900.


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spadaccinonero
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non capisco una cosa...

una volta tanto che esce uno con un'idea decente, gli si chiede le dimissioni?

😯

boh

se il mondo è rotondo dovrebbero dimettersi quelli che hanno rigettato la sua proposta...


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Stodler
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Un consiglio quando un neoliberista come Boeri parla di equità e robe del genere meglio rileggere settanta volte sette le sue proposte.

Alcune precisazioni sul piano di Boeri (meglio non santificarlo il vostro portafoglio potrebbe arrabbiarisi) da parte di Cremaschi:

Anche nell'individuazione di chi avrebbe diritto al reddito si colpiscono diritti. Infatti si introduce anche qui, come per le tasse scolastiche e tante altre voci di spesa delle famiglie, quella truffa legalizzata che è il reddito familiare calcolato secondo i criteri ISEE. Come ben sanno gli studenti figli di operai, il figlio di un furbo evasore fiscale pagherà meno tasse universitarie di loro. Lo stesso accadrà nella distribuzione dei 500 euro di Boeri. Se la moglie ha perso il lavoro, e a 55 anni sicuramente non lo trova più, ma il marito prende 1000 euro di pensione al mese non si ha diritto a nulla, perché, secondo la statistica di Trilussa, quei due incassano già 500 euro ciascuno.

Ma il principio del cumulo dei redditi serve soprattutto ad aprire la via ad un gigantesco taglio delle prestazioni pensionistiche. Qui anche il governo Renzi, quello del Jobs Act e del mantenimento della legge Fornero, si è spaventato e ha parlato di costi pesanti per milioni di persone. La grande stampa liberista, cioè tutta, invece ha esaltato i tagli ai privilegi pensionistici della casta. Sia chiaro, questi tagli sono giusti e andrebbero fatti sia politici sia a sindacalisti che abbiano pensioni oltre quelle di un normale impiegato. Ma questa è un misura di serietà e giustizia, non serve a fare tutta la cassa che reclama Boeri. Che infatti aggiunge il ricalcolo al ribasso di tutti i trattamenti pensionistici alti. Alti quanto? La famiglia operaia prima citata se va in pensione cumula due trattamenti. Che la loro somma superi i 32000 euro lordi all'anno è possibile. Sono pensioni privilegiate da tagliare? Certo che no, ma è lì che stanno i soldi veri che il presidente dell'Inps vuole recuperare. Sarebbe giusto porre un tetto alle pensioni pubbliche, penso che tutto ciò che supera i 5000 euro, che sono già tanti, potrebbe essere assorbito o almeno ridotto, ma non facciamoci prendere in giro: proposte come quelle di Boeri colpiscono le pensioni di impiegati e operai e poi giustificano questa scelta con i tagli a qualche privilegio di casta.

Del resto la maschera della proposta cade quando viene riproposto il solito motivo guida della fanfara liberista: i pensionati sono troppi se rapportati agli attivi. Boeri scrive che per ogni pensionato c'è solo un lavoratore virgola tre. E questo conto è fatto rapportando al mondo del lavoro tutte quante le pensioni e non solo quelle privilegiate. È chiara allora l'intenzione di fondo: ridurre il valore della massa delle pensioni medie giustificandosi con la con lotta al privilegio.

Se davvero si volesse affrontare il problema di conti INPS, oltre che la separazione dell'assistenza dalla previdenza ci sarebbe da agire su ben altri fronti rispetto a quelli proposti da Boeri. Bisognerebbe combattere l'evasione contributiva, non solo quella del lavoro nero, ma anche quella programmata da governi e grandi sindacati. Parlo dell'esenzione contributiva per gli assunti a tempo indeterminato che il governo esalta e che sta creando un altro buco all'Inps, così come della decontribuzione del salario aziendale che si vuole aumentare. Bisognerebbe finirla di finanziare i fondi pensionistici privati e sindacali e addirittura la sanità integrativa, che invece persino la Fiom rivendica per il contratto.

E poi si deve davvero provvedere ad un opera di risanamento dei conti pensionistici fondata sulla chiarezza. Il fondo del manager è entrato all'Inps già in deficit, così gli operai pagano le pensioni dei loro dirigenti. I ferrovieri son stati mandati in pensione anticipata a migliaia per tagliare il personale, anche qui si dovrebbe chiarire chi paga. Si è alzata alla follia l'età pensionabile, e le aziende fanno i prepensionamenti. E la pubblica amministrazione si è dimenticata di versare i contributi ai propri dipendenti, così quando il libro ente pensionistico, l'Indap, è confluito nell'INPS son venuti a mancare miliardi.

Certo che si potrebbe affrontare con rigore la questione dei conti INPS, ma con un punto di vista opposto a quello dell'austerità liberista che Boeri rilancia. Sarebbe necessario abbandonare ogni privatizzazione del welfare rilanciando il sistema pubblico. Si dovrebbe finanziare l'assistenza col fisco e con la lotta all'evasione fiscale. Si dovrebbe agire sull'occupazione aumentandola, anche con la riduzione dell'età pensionabile. Si dovrebbe garantire con conti trasparenti e senza trucchi una pensione dignitosa a tutti, come prescrive la sempre più lontana Costituzione.


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mincuo
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La mitica "lotta" all'evasione. Quella contributiva magari.
Poi vai a vedere i conti disaggregati da anni e anni e allora tutti zitti.
Firulìfirulà. Trallallerotrallalà.

Ma è il "concetto" che conta.

E la "lotta" naturalmente. "Lotta" all'evasione, "lotta" alla corruzione, "lotta" alla disoccupazione.....

Il Paese dei "lottatori". E dei paraculi.


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Stodler
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La mitica "lotta" all'evasione. Quella contributiva magari.
Poi vai a vedere i conti disaggregati da anni e anni e allora tutti zitti.
Firulìfirulà. Trallallerotrallalà.

Ma è il "concetto" che conta.

E la "lotta" naturalmente. "Lotta" all'evasione, "lotta" alla corruzione, "lotta" alla disoccupazione.....

Il Paese dei "lottatori". E dei paraculi.

E allora non lottare.


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mincuo
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Infatti lascio la "lotta" su queste cose a quelli ancora adatti a quella terminologia. Un po' fuori tempo massimo, perchè almeno al tempo come propaganda (non qui in Italia che era gia paraculismo e chiagni e fotti fin da subito) ma in qualche altro posto aveva un senso.


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Stodler
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Infatti lascio la "lotta" su queste cose a quelli ancora adatti a quella terminologia. Un po' fuori tempo massimo, perchè almeno al tempo come propaganda (non qui in Italia che era gia paraculismo e chiagni e fotti fin da subito) ma in qualche altro posto aveva un senso.

Non ti preoccupare, il mondo non finirà domani e se lo vorrai dopo l'ibernazione potrai vivere nel mondo di domani, magari tra qualche secolo.

Ti ci troverai bene credemi.


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giorgiogio48
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Quella di Boeri era una proposta realizzabile subito. La lotta all'evasione la lanciano ogni anno, ogni mese, ma ci troviamo sempre al punto di prima.


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