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Priebke lascia testamento “umano e politico”: “non mi pento


helios
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Morto Erich Priebke, lascia testamento “umano e politico”: “Non mi pento”
L'ex ufficiale delle Ss, diventato centenario lo scorso luglio, era stato condannato all’ergastolo per aver partecipato sia alla pianificazione, sia alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine in cui persero la vita 335 civili italiani. Nell'ultima intervista dice: "Non rinnego il mio passato, mai viste camere a gas". E l'Olocausto? "Manipolazione delle coscienze". Pacifici: "Farà i conti con le sue vittime"
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 11 ottobre 2013

L’ex ufficiale delle Ss Erich Priebke è morto oggi a Roma: aveva compiuto 100 anni il 29 luglio scorso tra le polemiche di chi avrebbe voluto festeggiarlo come un eroe e chi si oppose fermamente manifestando tutto il proprio sdegno con cartelloni e sit in di protesta. A darne notizia il suo legale Paolo Giachini che ha informato i giornalisti dell’esistenza di una intervista scritta e un video, “testamento umano e politico” lasciate dall’ex nazista come “ultimo lascito” testimonianza della “dignità” con cui Priebke ha sopportato – secondo Giachini – la sua “persecuzione facendone esempio di coraggio, coerenza e lealtà“.

“NON RINNEGO IL MIO PASSATO” – In occasione dei suoi 100 anni Priebke aveva rilasciato un’intervista-testamento che sarebbe stata resa nota appunto solo il giorno della morte. Nel testo, il boia delle Ardeatine non rinnega il suo passato: “Ho scelto di essere me stesso“, dice e, alla domanda se si senta ancora nazista risponde: “La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschaung ed ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. Il nazionalsocialismoè scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare”. Secondo Priebke non solo “nei campi di concentramento le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau”, ma “c’erano immense cucine in funzione per gli internati e all’interno anche un bordello per le loro esigenze”. E l’Olocausto? Nient’altro che “manipolazione delle coscienze” visto che “le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio”.

CHI ERA ERICH PRIEBKE, BOIA DELLE ARDEATINE – Condannato all’ergastolo per aver partecipato sia alla pianificazione, sia alla realizzazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine – durante il quale, il 24 marzo del 1944, vennero fucilati 335 civili italiani a Roma come rappresaglia per un attacco partigiano che aveva provocato la morte di 33 militari tedeschi – Priebke, dopo una lunga latitanza in Argentina, fu fermato nel 1994 da una troupe della televisione americana Abc, che gli chiese se fosse proprio lui l’ex capitano delle Ss. L’ex nazista fu quindi arrestato ed estradato in Italia nel 1995 e imputato di concorso in violenza con omicidio continuato in danno di cittadini italiani. Il Tribunale militare ordinò la scarcerazione dichiarando il “non doversi procedere, essendo il reato estinto per intervenuta prescrizione”. La Corte di Cassazione annullò però la sentenza e dispose un nuovo processo a suo carico. Nel marzo 1998, la Corte d’appello militare lo condannò all’ergastolo. A causa dell’età avanzata, però, l’ex Ss ottenne gli arresti domiciliari.

LE POLEMICHE PER I SUOI 100 ANNI IL 29 LUGLIO 2013 - Il 29 luglio scorso l’ex ufficiale nazista ha compiuto 100 anni. Tensioni e parapiglia ci furono sotto la sua casa in zona Boccea, a Roma. Sotto l’abitazione dell’ex capitano delle SS naziste, i manifestanti esposero diverse bandiere di Israele con la stella di David e alcuni manifesti con scritto “lui può festeggiare il suo compleanno, le sue vittime no”. Sulle auto del quartiere su altri volantini c’era scritto “Quando si è assassini l’età non conta. Diciamo no alle feste di compleanno per l’assassino nazista”. Poi la commossa lettura dei nomi delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, pronunciati al megafono.

PACIFICI: “FARA’ I CONTI CON GLI ANGELI DELLE ARDEATINE” - L’ex nazista è deceduto proprio nel giorno in cui in Vaticano il Papa ha ricordato il 70° della deportazione degli ebrei di Roma (16 ottobre 1943). Oggi Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e una delegazione della comunità ebraica di Roma. “Di fronte alla morte di Priebke non si piange e non si ride perché in nessuno dei due casi le vittime potrebbero tornare indietro, in vita. Resta l’amarezza per una figura che non si è mai pentita di ciò che ha compiuto e si è sporcata le mani di sangue come tutte le truppe naziste. Ora le sue vittime sono ad attenderlo lassù in cielo, nella speranza che ci sia giustizia divina – ha commentato Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma – Esistono delle certezze nella religione. Quelli delle Fosse Ardeatine sono degli angeli e si occuperanno di lui per l’eternità. Priebke farà i conti con loro nell’altro mondo”. Il presidente dell’Anpi Roma Francesco Polcaro, ha sottolineato i tanti anni di impunità di “un assassino che ha ucciso più persone di un serial killer, che non si è mai pentito di quello che ha fatto e che peraltro ha vissuto una vita lunghissima in parte anche felice”. Il vicepresidente Elena Improta si è augurata “che questa morte non alimenti rigurgiti neonazisti. Davanti alla morte siamo tutti uguali ma di fronte a quella di un uomo che ha seminato morte occorre fermarsi a riflettere”. “Non ho mai trattato un caso di un nazista che fosse dispiaciuto o mostrasse rimorso per i suoi crimini e Erich Priebke era certamente di quel genere”, ha detto Efraim Zuroff del Centro Wiesenthal.

SUI SOCIAL SI FESTEGGIA LA MORTE DELL’EX NAZISTA – A pochi minuti dalla notizia della morte su Twitter il suo nome è fra i trend topic sia italiani che mondiali. La maggior parte dei commenti è volta a festeggiare la morte del boia delle Ardeatine. Da chi scrive che “finalmente ha ricevuto l’ordine giusto” a chi commenta il suo essere arrivato a festeggiare i 100 anni a luglio con un “la giustizia non è di questa terra”. Priebke, nei tweet, viene descritto come “quello che ci ha dimostrato che non esiste giustizia divina” e per il quale “era già pronto il coccodrillo, animale indicato”. E poi ancora qualcuno ricorda le sue parole sull’eccidio “sparare fu terribile ma dopo due colpi mi sentii sollevato” rispondendo: “Ora siamo noi a sentirci sollevati”. Ma nella maggior parte dei casi gli utenti di Twitter si augurano solo che Priebke ora sia “tornato a casa, leggasi inferno” e che “dopo 70 anni anche lui faccia i conti con l’aldilà“: “Lassù da qualche parte 335 anime lo stanno aspettando dal 24 marzo 1944. Gli auguro un caloroso saluto”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/11/morto-erich-priebke-aveva-compiuto-100-anni-lascia-testamento-umano-e-politico/740455/


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helios
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Priebke nell'ultima intervista-testamento:
"Non rinnego il passato, fedele ai miei idelai"

L'ex ufficiale delle SS nega la presenza delle camere a gas nei campi di concentramento e rivendica con orgoglio di aver scelto di essere se stesso

Roma, 11 ottobre 2013 - "La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni". Così Erich Priebke risponde, all’indomani del suo centesimo compleanno, lo scorso luglio, a chi gli chiede se si senta ancora nazista. L'intervista-testamento è stata resa nota oggi - nel giorno della morte - dall’avvocato Paolo Giachini, legale dell’ex SS. Nelle sette cartelle di domande e risposte che compongono l'intervista, ancora una volta, non trova spazio alcun tipo di pentimento.

"Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate, salvo quella costruita a guerra finita dagli americani a Dachau", dice ancora l'ex ufficiale nazista negando l'evidenza e rivendicando con orgoglio di aver "scelto di essere me stesso". "La prima volta che ho sentito di simili cose - afferma Priebke - la guerra era finita ed io mi trovavo in un campo di concentramento inglese, insieme a Walter Rauff (suo amico e superiore, ndr). Rimanemmo entrambi allibiti. Non potevamo assolutamente credere a fatti così orribili: camere a gas per sterminare uomini, donne e bambini".

E ancora: "Io ho conosciuto personalmente i lager. L’ultima volta che sono stato a Mathausen nel maggio del 1944, l’ho girato in lungo e in largo per due giorni. C’erano immense cucine in funzione per gli internati. Niente camere a gas".

La tragedia dell’Olocausto? "C’è poco da minimizzare - concede l’ex SS - una tragedia è una tragedia. Si pone semmai un problema di verità storica. I vincitori del secondo conflitto mondiale avevano interesse a che non si dovesse chiedere conto dei loro crimini. Per questo era necessario inventare dei particolari crimini commessi dalla Germania e reclamizzati tanto da presentare i tedeschi come creature del male e tutte le altre sciocchezze: soggetti da romanzo dell’orrore su cui Hollywood ha girato centinaia di film".

Ma le foto e i video dei lager? "Una ulteriore prova della falsificazione". Quei filmati, secondo Priebke, "provengono quasi tutti dal campo di Bergen Belsen" e "furono girate per motivi propagandistici" quando il campo cadde nelle mani degli alleati. Ma "attraverso una sottocultura storica appositamente creata e divulgata da televisione e cinematografia, si sono manipolate le coscienze lavorando sulle emozioni. In particolare le nuove generazioni, a cominciare dalla scuola, sono state sottoposte al lavaggio del cervello, ossessionate con storie macabre per assoggettarne la libertà di giudizio. Siamo da 70 anni in attesa delle prove dei misfatti contestati al popolo tedesco. Gli storici non hanno trovato un solo documento che riguardasse le camere a gas. Non un ordine scritto, non una relazione, non un rapporto degli addetti". Certo,"se un domani si dovessero trovare queste prove, la condanna di cose così orribili, di chi le ha volute e di chi le ha usate per uccidere, dovrebbe essere indiscussa e totale. Ma credo di poterlo escludere con certezza".

I "poteri forti mondiali" hanno imposto le leggi per punire con il carcere chi nega l’olocausto, sostiene ancora Erich Priebke. "Certo, per quello che ho detto posso essere incriminato, la mia situazione potrebbe addirittura ancora peggiorare ma dovevo raccontare le cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era un dovere nei confronti del mio paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per il riscatto e la dignità del mio popolo", conclude.

http://qn.quotidiano.net/cronaca/2013/10/11/964271-priebke-intervista-testamento.shtml

http://www.repubblica.it/cronaca/2013/10/11/news/morto_erich_priebke_l_intervista_testamento-68388767/?ref=HREA-1


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eresiarca
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Non fa molto onore al sinistrume festeggiante (come se i problemi sollevati dal Nazionalsocialismo, comunque li si voglia affrontare, fossero spariti) far finta di non sapere come molte vittime delle Fosse Ardeatine vennero selezionate... Fu anche un comodo stratagemma per far sparire degli "antifascisti" scomodi, il linea di collisione col Partito Comunista.


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eresiarca
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A chi fa poi tanto il moralista e lo scandalizzato suggeriamo di prendere il megafono e di scandire uno ad uno i nomi delle vittime palestinesi delle varie periodiche mattanze. Eppure quella "comunità", specialmente nella persona dei suoi dirigenti, "sta" con Israele senza se e senza ma. Anzi, quando Sharon si ammalò, andando in coma, TUTTI i politicanti di casa nostra si precipitarono ad una farsesca veglia di preghiera per uno al cui confronto Priebke sembra Cappuccetto Rosso:
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helios
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A chi fa poi tanto il moralista e lo scandalizzato suggeriamo di prendere il megafono e di scandire uno ad uno i nomi delle vittime palestinesi delle varie periodiche mattanze. Eppure quella "comunità", specialmente nella persona dei suoi dirigenti, "sta" con Israele senza se e senza ma. Anzi, quando Sharon si ammalò, andando in coma, TUTTI i politicanti di casa nostra si precipitarono ad una farsesca veglia di preghiera per uno al cui confronto Priebke sembra Cappuccetto Rosso:
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per scandire le vittime palestinesi una ad una ci vuole coraggio.
Come diceva don Abbondio il coraggio nessuno se lo può dare.
Considerato che in Palestina la mattanza dei palestinesi è stato solo per mancanca di coraggio internazionale i 'Priebke' si sono riprodotti enormemente ma non sotto il segno della svastika ma sotto lo stellone a 6 punte che fa tanto vittima.
I politicanti di casa nostra si sa che,siccome non sono nè carne nè pesce,tutto quello che fanno è su suggerimento perchè protagonisti non lo saranno mai viste le acclarate incapacità.


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