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TI: certe imprese non le vogliamo


vic
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http://www.liberatv.ch/articolo/32411/robbiani-ci-va-giu-durissimo-la-cancrena-che-si-e-insediata-nel-mercato-del-lavoro-va

Robbiani ci va giu' durissimo: "La cancrena che si e' insediata nel mercato del lavoro va sradicata. In Ticino circolano troppi trafficanti mascherati da imprenditori"
Il segretario dell'OCST punta il dito contro il mondo imprenditoriale: "Sempre piu' numerosi i casi di imprese che fanno un uso sistematico di raggiri e imbrogli"

di Meinrado Robbiani (*) - 14 aprile 2016

Guai a cadere in una generalizzazione affrettata, che getti un indebito discredito sulle numerose aziende che si comportano correttamente. I casi sempre piu' numerosi di imprese che fanno un uso sistematico di raggiri e imbrogli non possono tuttavia lasciare indifferenti. Se non combattuti con vigore intaccano l'intero mercato come pure il mondo del lavoro e delle imprese, avvelenandoli in profondita'.

Influenze esterne ma non solo

La situazione e' andata deteriorandosi vistosamente.
Il degrado si e' in particolare fatto strada in parallelo all'insediamento di imprese dall'estero. Hanno portato una cultura che, forse per riuscire in patria a sopravvivere in un contesto irto di ostacoli burocratici e normativi, ha fatto dell'aggiramento delle regole un perno focale di comportamento.

Il degrado non e' pero' solo il frutto di innesti da fuori confine. Non mancano nemmeno imprenditori locali che, avendo fiutato la possibilita' di accedere al mercato attraverso scorciatoie allettanti, sfruttano la situazione di maggiore flessibilita' indotta dalla libera circolazione per puntare a piu' comodi guadagni.

Edilizia ma non solo

Il terreno sul quale sembrano prosperare in misura piu' capillare e' quello dell'edilizia e dei rami affini. Si tratta sovente di imprese italiane - collegate a aziende tuttora attive oltre confine - che fanno da ponte per il mercato ticinese e svizzero. In altri casi si sono invece trasferite nella nostra regione, pur continuando ad avvalersi di relazioni nell'ambiente da loro lasciato alle spalle.

In questo settore la presenza capillare del sindacato e le strutture delle parti sociali (Commissioni paritetiche, Associazione interprofessionale di controllo) consentono di identificarne con maggiore precisione la proliferazione.
E' pero' probabile che questa tendenza non risparmi altri comparti, segnatamente nel settore terziario, dove il minore controllo sociale rende tuttavia meno agevole misurarne la diffusione.

Un denominatore comune

Queste imprese sono accomunate da comportamenti, raggiri e truffe relativamente analoghe. Si riscontra sovente un impiego di personale fatto fraudolosamente figurare a tempo parziale e come tale retribuito, ma che viene fatto lavorare ben piu' a lungo. Si fa anche abbastanza ricorso al versamento del salario in contanti in modo da non lasciare tracce concrete di quanto effettivamente erogato. E' pure diffuso il mancato riconoscimento delle effettive qualifiche dei dipendenti.

Non mancano poi le aziende che fanno del fallimento uno sfrontato strumento di politica aziendale, utilizzato senza particolari remore o scrupoli per liberarsi dai debiti e dagli obblighi contrattuali.

Tra sfruttati e penalizzati

Un anello difficilmente assente e' quello dei frontalieri per la loro disponibilita' ad accettare condizioni basse o scorrette pur di ottenere e mantenere un'attivita' lavorativa e un reddito che sono piu' difficilmente conseguibili dove risiedono.

Ad essere penalizzate sono anche le aziende che si comportano correttamente e che subiscono una concorrenza sleale. Nei casi di fallimento, le conseguenze negative investono anche i fornitori.

Una repressione piu' severa

Le imprese scorrette hanno purtroppo buon gioco. Nelle pieghe di un mercato del lavoro piu' disordinato e' per loro agevole mimetizzare gli abusi. Sono pure schermate dalla difficolta', che incontra soprattutto il sindacato, di reperire documenti comprovanti in modo tangibile le nefandezze perpetrate.

La cancrena che si e' insediata nel mercato del lavoro va sradicata. A questo scopo e' indispensabile rinvigorire gli strumenti di controllo e di repressione. In questo ambito si auspica in particolare che la magistratura si attrezzi per colpire con severita' chi agisce in modo consapevolmente fraudolento.
Nel farlo occorre anche tenere presenti le complicita' dirette o indirette che stanno a monte. Occorre cioe' risalire la china, non ignorando l'eventuale responsabilita' delle imprese che subappaltano una parte dell'attivita' alle imprese colpevoli di abusi.

Si rinnova pure la sollecitazione, in caso di fallimento, a verificare in modo piu' sistematico le condizioni che hanno condotto a questo esito. E' opportuno identificare i casi di fallimento a scopo strumentale e abusivo in modo da incriminarne gli autori.

Circolano troppi trafficanti mascherati da imprenditori, dei quali il Ticino non ha per nulla bisogno.

--
(*) Segretario OCST (Organizzazione Cristiano-Sociale Ticinese), e' il sindacato vicino al PPD; Robbiani e' stato a lungo un apprezzato parlamentare a Berna

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Da:
http://www.liberatv.ch/articolo/32415/marchesi-sottoscrive-il-jaccuse-di-robbiani-sono-daccordo-con-lui-e-ora-di-aprire-gli

Marchesi sottoscrive il j'accuse di Robbiani: "Sono d'accordo con lui. E' ora di aprire gli occhi: certe aziende in Ticino non le vogliamo!"
Il presidente dell'UDC si schiera a sorpresa con il segretario dell'OCST che stamattina ha attaccato duramente il mondo dell'impresa: "Poche volte sono d'accordo con il sindacato ma questa volta hanno perfettamente ragione"

14 aprile 2016

LUGANO - Sono d'accordo con Meinrado Robbiani. Sta facendo discutere la durissima presa di posizione del segretario dell'OCST contro l'imprenditoria malata in Ticino. "Nel nostro Cantone circolano troppi trafficanti travestiti da imprenditori", ha scritto Robbiani tra le altre cose (leggi articolo correlato). E al fianco del sindacalista si schiera a sorpresa Piero Marchesi.

"Mi capita poche volte di essere d'accordo con l'OCST - afferma il presidente dell'UDC in un post pubblicato su Facebook - ma in questo caso hanno perfettamente ragione. Il tema e' noto da tempo e l'UDC ha espresso piu' volte sdegno per questa situazione".

"Il fenomeno palese dell'insediamento di numerose aziende italiane in Ticino - aggiunge Marchesi - che con l'aggiunta di "Swiss", "Suisse", ecc. alla ragione sociale acquisiscono i benefici dell'identificazione del "marchio Svizzera" per poi applicare alla lettera la peggior imprenditoria italiana, e' inaccettabile". Anche se, per la precisione, Robbiani ha puntato il dito anche contro gli imprenditori ticinesi.

Il leader democentrista ricorda come "in Ticino ci sono molte aziende ticinesi, spesso di proprieta' di azionisti ticinesi, che operano correttamente sul mercato, pagando salari corretti, imposte e generando valore aggiunto. Questo va ricordato per evitare di mettere tutti nello stesso calderone". Tuttavia, sottolinea, "ci sono troppe aziende che operano in modo disonesto, che cercano i benefici del Ticino, ben organizzate per saccheggiare il territorio e l'economia ticinese e in seguito fare fallimento".

Concordo con l'OCST che e' ora di aprire gli occhi e di mettere dei paletti a chi del nostro Cantone non importa nulla, perche' queste aziende in Ticino non le vogliamo!", chiosa Marchesi.


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mago
 mago
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Il buon robbiani si è svegliato dal letargo...meglio tardi che mai..


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vic
 vic
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@mago

e' da un po' che suona l'allarme Meinrado Robbiani. Gentile e preciso, ha il pregio di essere meno drastico dei sindacalisti di sinistra. Con l'OCST si puo' interloquire mi pare. Il fatto grave e' che sia il sindacato a fare queste esternazioni e non l'ufficio del lavoro, che dovrebbe battere i pugni a Berna per poter assumere piu' ispettori del lavoro. In pratica sono i sindacati a fare il grosso del lavoro che dovrebbe essere quello degli ispettori.

I sindacati sono forse l'unica parte della sinistra e del centro che si rendono conto dei devastanti danni collaterali causati dalla libera circolazione. Ok, poi c'e' qualche mosca bianca, volevo dire rossa. Che in genere non fa cambiare opinione a chi mena il torrone partitico. Fa bene Robbiani ad evidenziare questo aspetto "mentale": il cambiamento di mentalita' della classe imprenditoriale locale. Avvenuto grazie alla libera circolazione praticamente quasi incontrollata. Come UE comanda.

Il PS e' sempre per la libera circolazione, in quanto diktat UE. Il PPD fino all'altro ieri sosteneva la Widmer Schlumpf, neanche fosse stata Santa Maria Goretti. Le voci come quelle di Robbiani venivano silenziate. Le misure d'accompagnamento messe in atto blandamente.

Ed ecco il risultato.


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