Questo racconto é diviso in quattro parti (per motivi tecnici non l´ho pubblicato a Pasqua). Partendo da oggi, pubblico una parte ogni giorno. Buona lettura.
Racconto di immaginazione di Enzosabe in CDC (e che la Fantasia sia con voi).
“Quel che é di Dio”
Parte I di IV
Cosí inizió il tutto.
Erano gli ultimi minuti dell´ultima ora di lezione dell´ultimo giorno prima dell´inizio delle vacanze. Dopo aver parlato a lungo il maestro concluse: “Ora sapete cosa dovete fare secondo la Tradizione per prepararvi degnamente alla Santa Pasqua … qualcuno ha delle domande?”
Nessuno domandó.
Il maestro: “Allora possiamo terminare qui e …”
… ed una mano si alzó dal banco piú lontano e nascosto dell´aula: “Padre” chiese lo scolaro “é lecito glorificare ed omaggiare Dio a Pasqua allo stesso modo di come fu glorificato ed omaggiato duemila anni fa alla Sua nascita? E se sí, Dio apprezzerá comunque l´atto se questo viene fatto anche solo simbolicamente? e poi… visto che sono giá passati poco piú di duemila anni dalla Sua nascita, pensa che sarebbe finalmente giunto il tempo in cui tutta l´umanitá si ravveda e chieda perdono a Dio per tutti i peccati non singolarmente giá perdonati che da allora fino ad oggi ha commesso? e forse Dio stará giá aspettando proprio questo ravvedimento per finalmente senz´altro perdonarci ?”
Il sacerdote rimase colpito: mai nessuno gli aveva fatto domande di questo genere e mai l´aveva sentite fare ad altri … e perché poi si doveva festeggiare la nascita di Gesú a Pasqua se era nato al tempo di Natale… e poi magari la Resurrezione a Natale capovolgendo cosí tutta la Tradizione? Sembrava una domanda senza senso e per giunta sembrava denotare una mancanza di rispetto per la Tradizione giá dai banchi di scuola ... e poi ottenere il perdono da Dio? Quando mai Dio avrebbe potuto perdonare una umanitá che, nonostante tutti gli avvertimenti che aveva ricevuto, anziché elevarsi verso il Cielo per bussare alle Sue porte, di propria volontá si era fatta condurre nell´abisso e stava ormai a pochi passi dall´oltrepassare le Colonne dell´Inferno? E Dio cosa avrebbe dovuto far succedere di cosí drammatico perché inducesse l´umanitá a chiederGli perdono e gli impedisse cosí di fare i passi finali per il non ritorno? E avrebbe salvato tutti o solo alcuni? Non aveva su tutto delle risposte ma comunque come maestro doveva cercare di dare delle risposte il piú vicino possibile a quella che era la volontá di Dio … e non era per niente facile scoprirla.
Pensando cosí, il suo sguardo cadde su una imagine di Gesú e speró che Questi muovesse le labbra e gli suggerisse le risposta … ma niente. Chiuse gli occhi e cercando di mettersi mentalmente in contatto con Gesú, alla fine, nella speranza che le risposte alla seconda serie di domande gli fossero suggerite mentre parlava, disse: “Si!” e dopo alcuni istanti continuó “é lecito glorificare Dio ogni momento, … anzi sarebbe doveroso glorificarlo ogni istante della propria vita … “ e dopo alcuni secondi aprí gli occhi per rivolgersi direttamente allo scolaro “peró bisogna distinguere bene affinché …”, e si accorse che lo scolaro non stava piú al suo posto; lo cercó con la vista in tutta l´aula ed era scomparso. Domandó al suo compagno di banco: “Dove é andato?”
Lo scolaro accanto: “Dove é andato? … É giá andato!”