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Renzi in Cile ricordando Allende si commuove...

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Tao
 Tao
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Renzi in Cile ricordando Allende si commuove. Peccato però che sta attuando le stesse politiche ultraliberiste dell'ex presidente golpista Pinochet: Limitazione della democrazia con la riforma costituzionale, privatizzazioni selvagge, vendita di assests pubblici a stranieri, servilismo nei confronti degli USA (vedi TTIP), tagli alla sanità, riforma della scuola autoritatia per una istruzione sempre meno a favore delle classi sociali non agiate.

Renzi per coerenza dovrebbe visitare la tomba di Pinochet...
25.10.2015


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AlbertoConti
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Renzi in Cile ricordando Allende si commuove.

Povero Alllende! Dall'aldilà oggi si sentirà ancora più incompreso, domandandosi: ma adesso faccio commuovere anche cani e porci?


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mincuo
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Renzi per coerenza dovrebbe visitare la tomba di Pinochet...

Penso anch'io.
Il Cile è l'unico Paese OCSE del Sudamerica (che non è una cosetta come requisiti) ed è in cima a tutte le classifiche economiche e sociali.
Quanto a Pinochet, non l'ha cacciato nessuno. E' l'unico caso che conosco in cui uno ha risanato un Paese, avviato una transizione democratica e poi se ne è andato per volontà propria.

Allende il Cile lo aveva lasciato con il 700% di inflazione,

niente merci nei negozi, azzerate le riserve valutarie, caos per le strade, centinaia di scioperi e sull'orlo della guerra civile.
Dal punto di vista economico ha distrutto in due anni completamente un Paese.


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Stodler
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Renzi per coerenza dovrebbe visitare la tomba di Pinochet...

Penso anch'io.
Il Cile è l'unico Paese OCSE del Sudamerica (che non è una cosetta come requisiti) ed è in cima a tutte le classifiche economiche e sociali.
Quanto a Pinochet, non l'ha cacciato nessuno. E' l'unico caso che conosco in cui uno ha risanato un Paese, avviato una transizione democratica e poi se ne è andato per volontà propria.

Allende il Cile lo aveva lasciato con il 700% di inflazione,

niente merci nei negozi, azzerate le riserve valutarie, caos per le strade, centinaia di scioperi e sull'orlo della guerra civile.
Dal punto di vista economico ha distrutto in due anni completamente un Paese.

Infatti Allende si era eletto da solo e guarda caso voleva eleggersi da solo alle successive elezioni.

Peggio la toppa del buco.

Per i neoliberisti il Cile è il paradiso, gli esclusi possono andare a ....

Ma nel 73 non c'è stata anche la prima grande crisi petrolifera?


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mincuo
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Infatti Allende si era eletto da solo e guarda caso voleva eleggersi da solo alle successive elezioni.
Peggio la toppa del buco.
Per i neoliberisti il Cile è il paradiso, gli esclusi possono andare a ....
Ma nel 73 non c'è stata anche la prima grande crisi petrolifera?

-Salvador Allende fu eletto con il 36% dei voti a memoria, contro il 35% e il 27% degli altri due candidati. Poi Allende firmò mi pare una carta: "lo Statuto per le Garanzie Costituzionali" sempre a memoria, che ebbe rilevanza successivamente, visto che fu poi incriminato formalmente dalla Corte Costituzionale per violazione ripetuta della suddetta. Fu allora che Allende nominò Augusto Pinochet Comandante in Capo dell'Esercito.
Mi pare fosse Agosto '73.
Ma dove ho scritto qualcosa riguardo a elezioni io?

-Quale toppa e quale buco di preciso? Se puoi specificare.

-Non so dirti i "neo-liberisti". Io sono Mincuo.
E non ho parlato di Paradisi, ho detto che il Cile è l'unico Paese OCSE del Sudamerica e per avere quei requisiti devi avere degli standard sia sociali che economici precisi e non da poco, dato che sono (a tutt'oggi) solo 34 Paesi al mondo quelli OCSE. Su 186.
Ma li puoi trovare da solo i requisiti, sia all'OCSE che all'ONU.
Su Stalin-news o su Cubainforma forse però non li trovi.
Ci ha messo 10 anni di esami continui il Cile.
Aggiungo che tutti i Paesi vorrebbero essere OCSE, perchè comporta dei vantaggi notevoli, sia economici che finanziari.
E confermo che il Cile è il Paese migliore in Sudamerica. Non da oggi.
Pur non avendo il Cile grandi risorse, non certo quelle Argentine, Brasiliane e soprattutto quelle Venezuelane, forse il Paese più ricco al mondo, distrutto completamente anche quello.
In Sudamerica di gestito bene c'è l'Uruguay, che è molto povero di risorse, ma è ben condotto (per merito soprattutto di quel che fece un ex-Tupamaro, José "Pepe" Mujica, una persona davvero in gamba).

-Gli esclusi ci sono ovunque, le ingiustizie pure, lì meno che dalle altre parti, parlando di Sudamerica, appunto.

-Nel '73 c'è stata la crisi petrolifera. Che ha colpito tutti i Paesi. Ma non per questo i Paesi ebbero il 700% di inflazione, le riserve azzerate e un'economia distrutta completamente. Non mi risulta.
L'inflazione Cilena non nasce comunque nel 1973.
Nel '72 era già oltre il 250%.


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Stodler
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Se è per questo l'inflazione è scesa sotto il 100% dal 77 in poi, mi pare ben 4 anni dopo la presa del potere di Pinochet.

« Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell'irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli. »
(Henry Kissinger a proposito dell'elezione di Salvador Allende in Cile)

Suona familiare no?


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mincuo
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Se è per questo l'inflazione è scesa sotto il 100% dal 77 in poi, mi pare ben 4 anni dopo la presa del potere di Pinochet.

« Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell'irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli. »
(Henry Kissinger a proposito dell'elezione di Salvador Allende in Cile)

Suona familiare no?

Sì certo. Non era nemmeno facile con guerra civile, le bande di terroristi Argentini, Cubani, Boliviani, Peruviani venute dentro fin quasi dall'elezione di Allende, che poi buttavano bombe per la strada. Io erò là.

La CIA appoggiò e contribuì fortemente al colpo di Stato. Se vuoi dire quello. La connivenza USA è accertata. Alla fine però. Non prima.
Allende comunque aveva perso ogni sostegno da tempo.

E resta un autentico incompetente e oltretutto (forse non fu colpa sua) soverchiato da subito dagli estremisti che presero piede lì, e instaurarono le aziende e le farm "autogestite". Da incompetenti. Un disastro.
Si sfilò pure l'URSS a un certo punto.
Fu un incompetente, economicamente e politicamente parlando, fin dall'inizio.
Il Governo precedente aveva già iniziato la nazionalizzazione del rame e dei fosfati secondo un piano preciso.
Allende nazionalizzò invece di botto senza però rimborsare un centesimo ai proprietari. Un esproprio. Naturalmente Stodler e qualunque blogger applaude, però un Governante non dovrebbe essere un social-ebete e nazionalizzare in quel modo, ad esempio Anaconda (Rothschild), per citarne solo una, se poi deve sempre vendere il rame.
Comportò infatti il ritiro immediato dei finanziamenti esteri, specie USA.
Che stavano sempre lì anche con Allende fino ad allora. Business as usual.
Peggio ancora gli espropriati se ne andarono con i tecnici e i macchinari lasciando i predicatori marxisti a mandare avanti know-how, produzione, investimenti e gestione delle vendite.
Produzione che crollò del 50%. E per le vendite dei "capitalistici" derivati (nel caso poi semplici vendite a termine o banali futures) non è che ne sapessero molto per cui invece di proteggersi presero poi in corpo anche il successivo calo del prezzo, largamente previsto peraltro. (Il mercato era in backwardation....)
Questa è solo una...
Che non credo stia nelle agiografie e nei santini postumi...

P.S. A me della sinistra e della destra non me ne fotte un caxxo.
Del socialismo e liberismo meno ancora. Io guardo cosa fa un'elite al potere per il suo popolo, perchè tanto per me è sempre e solo quella la storia.
José "Pepe" Mujica era un ex terrorista di sinistra, più radicale di così.....e per me è stato una persona in gamba.
I Cinesi mi risulta che non siano esattamente la Camera dei Lords, ma che il Partito si chiami tuttora Partito Comunista Popolare Cinese, e io ne parlo bene.
Capisco che non quadri alla gente tutto questo.
Allende per quello che io ho studiato e visto fu un disastro, ma forse fu subito soverchiato da altri.
Questo è l'unico dubbio che io ho.
E per me Pinochet i Cileni lo dovrebbero ringraziare per l'eternità.


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Jor-el
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La fine di Allende influenzò molto l'immaginario dei militanti del P.C.I.
Fu riflettendo sull'esperienza cilena che Berlinguer abbandonò l'idea che il Partito dovesse prendere il potere conquistando la maggioranza alle elezioni e cominciò a pensare a un accordo di governo con la DC, il partito di riferimento degli USA. Cioè il Compromesso Storico, ovvero la formalizzazione istituzionale del sistema di potere DC-PCI che, nei fatti, già c'era.


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Georgejefferson
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...
E per me Pinochet i Cileni lo dovrebbero ringraziare per l'eternità.

I cileni? tutti ? Quale classe di cileni?

Ovviamente condivido la critica ai disastri provocati dagli estremisti fanatici, ma i liber ingenui spesso fanno di ogni erba un fascio (come propaganda vuole) e dei criminali dei santi (a seconda delle simpatie).

Quindi..non credo che "tutti" i cileni porterebbero i fiorellini alla tomba del pino. Specie quelli defunti.
Un po come il discorso su stalin.


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Jor-el
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I crimini della giunta militare di Pinochet non furono un'invenzione propagandistica della sinistra. Migliaia di persone furono torturate, deportate e uccise.

Sul paiano economico, però, si è molto parlato, negli ultimi anni, di Chicago Boys e del Cile di Pinochet come laboratorio e terreno di coltura delle teorie economiche neoliberiste.
Questo è vero ma non al 100%. Sicuramente le riforme di Josè Pinera furono indirizzate alle privatizzazioni, ma non fu così per tutta la durata della permanenza al potere di Pinochet. Nel 1982, per esempio, furono attuate politiche di spesa a deficit per contestare la recessione. Quindi non era soltanto "neoliberismo". Questo articolo sul Cile del 2011 da IBT edizione italiana è piuttosto interessante:

http://it.ibtimes.com/pareggio-di-bilancio-la-lezione-del-cile-1310715


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mincuo
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Certamente non tutti porteranno fiori sulla tomba di Pinochet, specie quelli che subirono la repressione violenta del regime militare. Che fu nei 17 anni di un massimo di 3.500 tra vittime e "scomparsi" secondo le varie Commissioni e di circa 25-30.000 incarcerati, la maggior parte dei quali è dei primi 2-3 anni di guerra. Perchè fu una guerra civile in pratica.
Il terrorismo fu poi abbastanza sconfitto solo nel '79-'80.

D'altronde, per rispondere, ce ne sono migliaia che non porteranno fiori nemmeno su quella di Fidel Castro o di Che Guevara, che comandava personalmente le esecuzioni nei campi di concentramento, a La Cabaña ad esempio.
Semmai quei morti sono invece proprio spariti dalla storia.
E niente "Commissioni" lì.
E se poi li menzioni, prima ti dicono che è falso, poi quando mostri che è vero allora per quei morti vale sempre che: "la rivoluzione non è un pranzo di gala".
Anche quando i morti sono a milioni e vanno avanti per decenni.
Nelle rivoluzioni, colpi di stato, guerre civili comunque è sempre stato così.
Le vittime, il carcere, le violenze ci sono.
Che non tutti abbiano da ringraziare non mi sembra un appunto particolarmente intelligente e originale. Nè io ho mai scritto "tutti".

Io ho detto che (secondo me) i Cileni come popolo nel suo insieme hanno da ringraziarlo, perchè Pinochet ha ricostruito un Paese distrutto, gli ha dato basi solide, l'ha avviato alla democrazia, gli ha dato una Costituzione, e poi se ne è andato via con le sue gambe non costretto da nessuno.
Cosa mai vista fare da chi ha il potere.

Mentre, sempre e solo a mio avviso, il popolo Cileno non ha molto di cui ringraziare Allende.
Nel primo anno Allende fece bene, ma come? Lui raddoppiò e anche triplicò circa gli stipendi, aumentò i consumi e l'import, il PIL crebbe, ma nel frattempo calava a metà l'export, la produzione pure, i finanziamenti esteri e i tecnici se ne andavano, la bilancia commerciale peggiorava a vista d'occhio, e le riserve si assottigliavano, perchè con quelle pagava l'import.
Successivamente applicarono la solita ricetta di stampare soldi a go go, che era uguale a quella della Russia del '19, che portò poi a un'iperinflazione spaventosa, creando anche lì in Cile i presupposti.
[Che poi è quel che più o meno sta succedendo oggi in Venezuela, con la differenza che quel paese è una miniera d'oro e quindi per ora sono tra il 150% e 200% di inflazione reale, mentre valutariamente al 600/700%. Infatti su CdC non compare più molto spesso il Venezuela, e neanche l'Argentina.]
In Cile invece che cambiare o almeno moderare (anche su consiglio URSS) dopo un anno instaurarono una politica ancora più estremista.

Stodler dice:

Ma nel 73 non c'è stata anche la prima grande crisi petrolifera?

Sì ci fu, e fu grande, ma iniziò a metà Ottobre 1973 (guerra del Kippur 6 Ottobre e successivo embargo OPEC, iniziato il 17 Ottobre 1973) e portò il prezzo del petrolio di botto da 14 a 43 USD (in termini di USD 2010, e da 3,5 USD a 12,5 in USD dell'epoca) in una prima fase e poi con l'Iran nel '78 fino a 77 USD e durò fino al 1980.
Allende era già morto da oltre un mese, l'11 Settembre del 1973, e finchè era stato vivo il petrolio era stato basso.
Se la prese cioè tutta in corpo Pinochet pure la crisi petrolifera, con un paese sfasciato, una guerra civile e le riserve azzerate.

Dei "famigerati" Chicago boys e del "neo-liberismo" poi s'è scritto di tutto. Ma intanto erano economisti Cileni e poi come sottolineava Jor-El non è come l'ha raccontata qui da noi la stampa a senso unico.
Che peraltro ha raccontato sempre anche di un paese prospero economicamente sotto il "buon Allende", poi rovinato e impoverito dal "mostro Pinochet". Un "concetto" facile da apprendere.
L'inflazione al 700% molti la vedranno qui in anteprima assoluta, all'alba del 2015, cioè dopo oltre 40 anni, perchè non credo che l'abbiano mai pubblicata per la massa.....
Non collimava molto col "concetto".

E nemmeno che il Cile è tra i 34 Paesi OCSE su 186 al mondo, ed è l'unico del SudAmerica, ho mai visto scrivere io.
Anche quello non collima molto....


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Jor-el
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cut
Che peraltro ha raccontato sempre anche di un paese prospero economicamente sotto il "buon Allende", poi rovinato e impoverito dal "mostro Pinochet". Un "concetto" facile da apprendere.
L'inflazione al 700% molti la vedranno qui in anteprima assoluta, all'alba del 2015, cioè dopo oltre 40 anni, perchè non credo che l'abbiano mai pubblicata per la massa.....
Non collimava molto col "concetto".

cut
Anche quello non collima molto....

Be', io all'epoca ero giù senziente e la vicenda cilena la seguivo. Sui giornali si parlava molto del Cile anche prima del golpe e il quadro era quello di un paese in gravissime difficoltà. Ovviamente la stampa di destra dava la colpa ad Allende e ai comunisti, mentre a sinistra si denunciavano gli scioperi corporativi e il sabotaggio delle multinazionali americane. Benché gli USA abbiano sempre sostenuto le opposizioni anticomuniste e ci siano le prove che avessero appoggiato un tentativo di golpe in Cile (quello del Generale Viaux), non è mai stato chiaro se la CIA avesse o no avuto parte nell'azione di Pinochet, che l'Agenzia considerava "uomo di Allende". Anzi, dopo il golpe, molto presto Nixon stesso prese le distanze dal regime del terrore. Notare che tutto ciò avvenne in un pugno di mesi, mentre la guerra in Vietnam andava in malora e Nixon era sotto il tiro dello scandalo Watergate (si dimise l'8 agosto del 1974).
Dopo tanti anni il passato è stato rimodellato secondo il noto schema dei buoni e dei cattivi.


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Georgejefferson
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Ma infatti concordo la critica verso orrori commessi dai fanatici estremisti.

Su Guevara e le esecuzioni non sono esperto, ne parla wikipedia, e puo essere che la verità sia stata piu orrida della narrazione wikipediana sintetica:

Il 2 gennaio 1959 la colonna del Che entrò nella capitale di Cuba, L'Avana, e occupò la fortezza militare "La Cabaña", eretta al tempo della colonizzazione spagnola. Per i sei mesi in cui rivestì l'incarico di comandante della prigione sovrintese ai processi e alle esecuzioni di circa 55 militari, ex ufficiali del regime di Batista, membri del BRAC (Buró de Represión de Actividades Comunistas, "Ufficio repressione attività comuniste"). In questo periodo organizzò una scuola di alfabetizzazione per tutti gli ex combattenti e incontrò Salvador Allende. Successivamente il Che dedicherà al futuro Presidente del Cile il libro La guerra di guerriglia: "A Salvador Allende che con altri mezzi cerca di ottenere la stessa cosa. Con affetto, Che".

https://it.wikipedia.org/wiki/Che_Guevara

Comunque non e' che sia proprio sparito "dalla storia", sono narrazioni frequenti in ambienti di destra, c'e' ne per tutti i gusti per il liber ingenuo lettore, cosi come le versioni romanzate per il "social ebete"

I tanti che negano (quindi NON "ti dicono" come fossero "tutti") e poi rispondono : la rivoluzione non è un pranzo di gala, non fanno tanto testo, a mio giudizio. Sono parte di fazione ideologica in egual misura dei liber ingenui che descrivono i dittatori a loro simpatici come dei benefattori dell'umanita, anzi no, del loro popolo, con tanto di tabelle e grafici a cantare le magnifiche sorti dai report delle istituzioni amiche.

Poi e' facile per il liber ingenuo, o il social ebete, si passa da un argomento, allargandolo sui milioni di morti (che probabilmente ci furono) inducendo associazioni fuori contesto dell'argomento specifico trattato (per esempio passando dalla narrazione su delle repressioni di rivolte di minatori di qualche migliaio da parte dei proprietari di industrie, ai milioni di morti causati dall'egoismo generale dei capitalisti nel corso dei decenni ecc..). Sono trucchi retorici sempre in uso in ambo i colori.

Comunque io non mi sono mai fregiato di particolare intelligenza ne originalita, ci mancherebbe.

Il "tutti" e' sottointeso per il liber ingenuo,
Il liber ingenuo quando sente parlare dei "cileni" introietta "tutti", come quando si generalizza per esempio i greci, gli italiani, i tedeschi ecc...
Ovvio che c'e' l'infermiere, insegnante, operaio, artigiano greco/italiano/tedesco/cileno come anche il burocrate dirigente da mazzetta greco/italiano/tedesco/cileno, e non e' la stessa cosa,non e' "tutti" o popolo. Ma sono ovvieta ed e' vero, non hai detto tutti, solo il liber ingenuo (o social ebete) cosi manipolati introiettano il "tutti" (infatti sono le basi del pregiudizio).

Comunque ogni opinione e' legittima, come anche che Castro ha fatto il bene dei "cubani" nel suo complesso, o hitler per i tedeschi (a mio parere sono tesi semplicistiche non corrispondenti a realta, non c'e' solo un uomo al comando di solito, il contesto ecc..).

Comunque, anche per chi e' piu esperto di me, per chi ha informazioni sulla questione, riporto il contenuto del discorso di Allende all'onu, e la pagina su di lui di wikipedia, per un raffronto, se si nascondono informazioni, se si dice menzogne, se si narra la vicenda in modo fazioso e fuorviante ecc...

Ogni contributo e' sempre utile al discernimento di ognuno, a mia opinione.

____________________

Discorso di Salvador Allende all'ONU (1972)

Queste stesse imprese, che hanno sfruttato il rame cileno per molti anni, solo negli ultimi 42 anni si sono portate via più di 4 miliardi di dollari di utili, nonostante che il loro investimento iniziale non avesse superato i 30 milioni. Un esempio semplice e doloroso di una acuta contraddizione: nel mio paese vi sono settecentomila bambini ai quali non sarà mai concesso di godere della vita in termini normalmente umani, perché nei primi otto mesi di esistenza non hanno ricevuto la quantità minima necessaria di proteine. Quattro miliardi di dollari trasformerebbero 'completamente la mia patria. Una parte soltanto di questa somma assicurerebbe per sempre le proteine a tutti i bambini della mia patria. [...]

L'aggressione delle grandi imprese capitaliste pretende di impedire l'emancipazione delle classi popolari e rappresenta un attacco diretto contro gli interessi economici dei lavoratori. Davanti alla III UNCTAD ho avuto l'opportunità di parlare del fenomeno delle compagnie multinazionali e di mettere in rilievo la vertiginosa crescita del loro potere economico, della loro influenza politica e della loro azione di corruzione.

Di qui l'allarme col quale l'opinione pubblica mondiale deve reagire di fronte a una simile realtà. Il potere di queste compagnie è talmente grande, che supera tutte le frontiere. Solo gli investimenti all'estero delle grandi compagnie statunitensi, che raggiungono oggi i 32 milioni di dollari, sono cresciuti fra il 1950 e il 1970 a un ritmo del 10 per cento annuo, mentre le esportazioni di questo paese sono aumentate del 5 per cento. I profitti di queste compagnie sono favolosi e rappresentano un enorme drenaggio di risorse per i paesi in via di sviluppo.

In un solo anno, queste imprese hanno sottratto al Terzo mondo profitti che rappresentano trasferimenti netti a loro favore di 1 miliardo e 723 milioni di dollari: 1 miliardo e 13 milioni dall'America Latina, 280 «dall'Africa, 366 dall'Estremo Oriente, e 64 dal Medio Oriente. La loro influenza e il loro campo di azione stanno sconvolgendo le forme tradizionali del commercio fra Stati, degli scambi tecnologici e di risorse fra nazioni, e i rapporti di lavoro.

Discorso pronunciato da Salvador Allende all'assemblea generale dell'ONU il 4 dicembre 1972.

La III UNCTAD, a cui si fa riferimento nel testo, è la terza conferenza organizzata dalle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, che si tenne a Santiago del Cile nel 1972.

https://www.youtube.com/watch?v=N9uKWdC10d8


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Georgejefferson
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https://it.wikipedia.org/wiki/Salvador_Allende

Allende nel 1937
Dopo gli studi, esercitò dapprima la professione di medico. Nella sua tesi di laurea vi erano anche idee che successivamente avrebbe rinnegato, tra le quali un'adesione parziale alle teorie criminologiche ed eugenetiche di Cesare Lombroso, che però lo stesso Allende critica per le sue rigide e pseudoscientifiche formulazioni di criminologia.[16] Nella stessa tesi esprime apprezzamento per le idee mediche di Nicola Pende ed Enrico Ferri[17], scienziati italiani che avevano sottoscritto e sostenuto il Manifesto della razza del fascismo. Nel 1937 fu però tra i firmatari di un telegramma al governo tedesco in cui si protestava contro la persecuzione degli ebrei, dimostrando la sua avversione all'antisemitismo.[18] Ateo e massone ( fu iniziato il 16 novembre 1935 nella Loggia "Progresso" N. 4, di Valparaiso, fondata da suo nonno Ramón Allende Padin)[19], Salvador Allende, da marxista, criticò aspramente il sistema capitalista. Probabilmente già durante gli studi universitari si avvicinò al nascente Partito Socialista Cileno, del quale sarebbe molto presto divenuto cofondatore e principale leader. Allende fu dapprima ministro in governi di coalizione e successivamente presidente del Senato cileno.
Allende ministro
Da Ministro della sanità incrementò il sistema pubblico in favore delle classi povere. Allende fu autore di una vasta gamma di riforme sociali progressiste, comprese le leggi sulla sicurezza e la protezione dei lavoratori nelle fabbriche, l'aumento delle pensioni per le vedove, leggi sulla maternità, il cibo e programmi gratuiti per bambini in età scolare.

La campagna elettorale del 1958, con il cosiddetto "treno della vittoria"
Controversie
Allende sostenne anche una controversa legge, ispirata all'eugenetica e sul modello di quelle esistenti allora, ad esempio, negli Stati Uniti e in Svezia, che rendeva possibile, secondo i detrattori e anche per alcuni storici, la sterilizzazione da adulti di malati di mente, alcolisti cronici, epilettici, personalità definite "asociali" e individui affetti dalla corea di Huntington, e istituiva inoltre il trattamento sanitario obbligatorio della tossicodipendenza e delle malattie sessuali (compresa l'omosessualità, che la psichiatria di allora considerava una malattia, e che anche un altro leader marxista Fidel Castro, prima di ricredersi e chiedere pubblicamente scusa, considerava una deviazione). La legge non fu approvata.
Candidature, campagne elettorali ed elezione
Nel 1968 Allende si adoperò per salvare i sopravvissuti della spedizione fallita di Ernesto Che Guevara in Bolivia, consentendo loro di tornare a Cuba; inoltre venne in possesso del diario personale di Guevara, redatto nei giorni precedenti alla sua morte, e lo spedì a L'Avana.[27] Nel 1970 Allende si candidò per la terza volta (dopo le sconfitte del 1952 e del 1958) alla presidenza. Oltre all'appoggio degli operai e degli studenti, ebbe l'aiuto della borghesia progressista (professionisti e piccoli imprenditori vicini alla sinistra) e del mondo intellettuale, tra cui spiccarono il poeta Pablo Neruda (inizialmente candidato comunista), il cantante Victor Jara e gli altri membri della Nueva Canción Chilena, come gli Inti-Illimani che eseguirono spesso l'inno della campagna di Unidad Popular, Venceremos, il cui testo era opera di Jara. Promise che se, eletto presidente, era sua intenzione promuovere riforme socialiste, la cosiddetta "via cilena al socialismo".

Le manovre della CIA
Una volta che Allende fu eletto, con l'appoggio della Democrazia Cristiana, la CIA condusse operazioni nel tentativo di spingere il Presidente uscente del Cile, Eduardo Frei Montalva, a bloccare la ratifica, da parte del Congresso, della nomina di Allende a nuovo Presidente. Il piano della CIA era di persuadere il Congresso Cileno ad eleggere presidente l'avversario di Allende, il candidato del Partito Liberal Conservatore Jorge Alessandri Rodríguez.
Sempre secondo il piano, Alessandri avrebbe prontamente rassegnato le dimissioni dopo essere stato eletto, per poter indire nuove elezioni. Con il ricorso a questo trucco, Eduardo Frei avrebbe così potuto ripresentarsi alle elezioni nell'apparente formale rispetto della legalità (la Costituzione cilena allora vigente vietava infatti più di due mandati presidenziali, ma solo se questi erano consecutivi), e presumibilmente avrebbe sconfitto Allende.
In ogni caso, alla fine, Frei, nonostante le fortissime pressioni statunitensi, non se la sentì di forzare la Costituzione bloccando la ratifica, così il Congresso scelse di designare Allende come presidente, a patto però che firmasse uno "Statuto di Garanzie Costituzionali" nel quale garantiva che le sue riforme socialiste non avrebbero stravolto nessun elemento della Costituzione Cilena.
Presidenza

Arrivato al potere con il 36% dei suffragi, chiarì subito di sentirsi il presidente di tutti i cileni, all'interno della coalizione che lo aveva sostenuto e che annoverava, accanto ai partiti di ispirazione marxista, i cattolici e la sinistra. Le accuse di sbilanciamento a sinistra, però, trovavano allarmata attenzione presso gli Stati Uniti, che manifestarono di considerare pericolosa la sua crescita politica, ovviamente non solo per motivi legati all'ideologia, stanti gli enormi interessi economici statunitensi in quell'area. Documenti recentemente declassificati del governo USA[28] hanno confermato che precisi ed inequivocabili ordini erano stati diramati agli agenti della CIA per prevenire l'elezione di Allende alla presidenza o, ove ciò non si fosse potuto impedire, per creare condizioni favorevoli per un golpe.
Allende fu eletto presidente, dopo aver tentato per tre volte la corsa presidenziale, il 5 settembre 1970 con poco più di un terzo dei voti, come leader della coalizione Unidad Popular. Ottenne il primo posto al voto con 1.070.334 preferenze, ma, non avendo il 50% dei voti (36,3% a lui, il 34% all'ex presidente Jorge Alessandri conservatore, e il 27,4% a Radomiro Tomic, del Partito Democratico Cristiano del Cile), il Congresso avrebbe dovuto decidere tra lui ed il secondo più votato, ma riuscì comunque a spuntarla. Anche prima della sua vittoria elettorale, Allende attirò rapidamente su di sé il veto dell'establishment politico statunitense. A causa delle sue idee socialiste, si cominciò a temere che ben presto il Cile sarebbe diventato una nazione comunista e sarebbe entrato nella sfera d'influenza dell'Unione Sovietica.
Per di più gli USA avevano cospicui interessi economici in Cile, con società come ITT, Anaconda, Kennecott ed altre. L'amministrazione Nixon, in particolare, fu la più strenua oppositrice di Allende, per il quale nutriva un'ostilità che il Presidente ammetteva apertamente. Durante la presidenza Nixon, i cosiddetti "consiglieri" statunitensi (che avrebbero imperversato in buona parte dell'America Latina per tutti gli anni settanta e ottanta) tentarono di impedire l'elezione di Allende tramite il finanziamento dei partiti politici avversari. Si sostiene che lo stesso Allende abbia ricevuto finanziamenti da movimenti politici comunisti esteri, ma tale ipotesi rimane ufficialmente non confermata, ed in ogni caso la portata degli eventuali contributi sarebbe stata ben minore rispetto alle possibilità di "investimento" statunitensi.

L'investitura presidenziale di Allende
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La via cilena al socialismo
« Noi partiamo da diverse posizioni ideologiche. Per voi essere un comunista o un socialista significa essere totalitario, per me no... Al contrario, io credo che il socialismo liberi l'uomo. »
(Salvador Allende, risposta al giornalista Joseph Novitski durante l'intervista al New York Times del 4 ottobre 1970[29])
Una volta insediato il governo di Unidad Popular, Allende iniziò ad operare per realizzare la sua "piattaforma" di riforma sociali
sta della società cilena. Le riforme socialiste di Allende presero il nome di "rivoluzione con empanadas[30] e vino rosso", a sottolinearne il carattere pacifico.[31]
Nazionalizzazioni
Fu avviato un programma di nazionalizzazione delle principali industrie private, fra cui le miniere di rame fino ad allora sotto il controllo della Kennecott e della Anaconda (aziende statunitensi), si diede mano alla riforma agraria, fu creata una sorta di tassa sulle plusvalenze. Il governo annunciò una sospensione del pagamento del debito estero e al tempo stesso non onorò i crediti dei potentati economici e dei governi esteri.[32] Tutto ciò irritò fortemente la media e alta borghesia e da qui la tensione politica nel paese, oltre ovviamente a creare un discreto dissenso internazionale. Vi fu la nazionalizzazione delle banche, delle compagnie di assicurazione e, in generale, di tutte quelle attività che condizionavano lo sviluppo economico e sociale del paese. Tra queste la produzione e la distribuzione di energia elettrica, i trasporti ferroviari, aerei e marittimi, le comunicazioni, la siderurgia, l’industria del cemento, della cellulosa e della carta. Nel 1973 lo Stato controllava il 90% delle miniere, l'85% delle banche, l'84% delle imprese edili, l'80% delle grandi industrie, il 75% delle aziende agricole ed il 52% delle imprese medio-piccole.[33]

Allende firma il decreto della nazionalizzazione delle miniere di rame
Laicità[modifica | modifica wikitesto]
Vi furono l'introduzione del divorzio e l'annullamento delle sovvenzioni statali alle scuole private, leggi che irritarono i vertici della Chiesa cattolica (nonostante molti preti e anche vescovi, seguaci della teologia della liberazione, sostenessero Unidad Popular[34]).
Politica sociale[modifica | modifica wikitesto]
Furono introdotti la garanzia di mezzo litro di latte ad ogni bambino, incentivi all'alfabetizzazione, l'aumento dei salari, alcune tutele sociali, il prezzo fisso del pane, la riduzione degli affitti, la distribuzione gratuita di cibo agli indigenti e l'aumento delle pensioni minime[33].
Sin dai primi mesi di governo, Allende promosse l'invio nelle regioni meridionali del Cile di 55.000 volontari, allo scopo di fornire l'istruzione e cure mediche di base alla fascia più povera della popolazione. Inoltre, fu istituita una commissione centrale, composta da rappresentanti del governo, dei sindacati e dei datori di lavoro, per sovrintendere un piano di pagamento tripartito e fu firmato un protocollo d'intesa con i rappresentanti dei lavoratori che concedette i diritti di rappresentanza nel consiglio di finanziamento del Ministero di pianificazione sociale.[35]
Poi, allo scopo di stimolare la crescita economica, il governo avviò un intenso programma di lavori pubblici, tra i quali la metropolitana di Santiago, in modo di collegare meglio i quartieri operai, la costruzione di numerose case popolari ed investimenti per migliorare i servizi igienico-sanitari.
Importanti furono gli interventi nell'agricoltura che favorirono i contadini braccianti e i piccoli imprenditori coltivatori (in gran parte ex braccianti che avevano acquistato piccole proprietà o imprese familiari), che godettero di sovvenzioni e sgravi fiscali notevoli a scapito dei latifondi e delle proprietà maggiori di ottanta ettari di cui fu disposta l'espropriazione.[33]

Attivisti di Unidad Popular realizzano un murales di propaganda, al tempo della vittoria elettorale
Di conseguenza, la spesa sociale, indirizzata verso l'istruzione, politiche abitative e sanitarie, crebbe fortemente e fu bilanciata da un grande sforzo per ridistribuire la ricchezza a vantaggio dei cileni più poveri, tra cui gli indigeni mapuche.[33] Tali ambiziosi progetti, sebbene incompleti, comportarono un netto aumento dei salari e degli assegni famigliari (in seguito vanificati dalla recrudescenza dell'inflazione) che permisero ai più poveri di nutrirsi o di vestirsi meglio e di godere di un maggiore accesso ai servizi di sicurezza sociale.[33]
Gli effetti delle politiche di redistribuzione della ricchezza sono testimoniate dall'aumento della quota del reddito salariale dal 51,6% (media annuale tra il 1965 e 1970) al 65% e dall'aumento del 12,9% dei consumi delle famiglie e dall'incremento della spesa media personale, pari al 4,8% nel periodo 1965-1970 e che raggiunse l'11,9% nel 1971.[33]
Politica culturale

Il governo Allende ha anche cercato di diffondere l'arte tra la popolazione cilena, attraverso il finanziamento di una serie di attività culturali.[36] Con la concessione del voto ai giovani di 18 anni e agli analfabeti, la partecipazione di massa al processo decisionale fu incoraggiato, e le tradizionali strutture gerarchiche contestate dall'egualitarismo socialista.[33] Il governo Allende fu in grado di utilizzare l'idealismo dei suoi sostenitori, con squadre di "Allendistas", che viaggiavano verso la campagna e la baraccopoli a svolgere attività di volontariato. Nel 1971, l'acquisto di una casa editrice privata da parte dello Stato ha dato origine a "Quimantu Editoriale", che divenne il centro delle attività culturali del governo Allende. Nel giro di due anni, 12 milioni di copie di libri, riviste e documenti (8 milioni dei quali erano libri) specializzati in analisi sociale, vennero pubblicati.[33] Edizioni economiche di grandi opere letterarie furono prodotte su base settimanale, e nella maggior parte dei casi furono vendute in un giorno. La cultura entrò nelle masse per la prima volta, il popolo rispose con entusiasmo.[33] L'"Editoriale Quimantu" incoraggiò la costituzione di biblioteche in organizzazioni comunitarie e in organizzazioni sindacali. Attraverso la fornitura di libri di testo a buon mercato, ha permesso alla sinistra di progredire attraverso il contenuto ideologico della letteratura messa a disposizione dei lavoratori.[33]
Il governo Allende virò il sistema educativo verso i cileni più poveri, ampliando le iscrizioni attraverso sussidi governativi. La "democratizzazione" della formazione universitaria venne così ottenuta, rendendo il sistema quasi gratuito. Ciò ha portato ad un aumento dell'89% nelle iscrizioni universitarie tra il 1970 e il 1973.[33] Il governo Allende ha aumentato anche l'iscrizione nelle scuole secondarie dal 38% del 1970 al 51% nel 1974. L'iscrizione nella formazione ha raggiunto livelli record, tra cui 3,6 milioni i giovani, e otto milioni di libri scolastici sono stati distribuiti tra 2.600.000 alunni nella scuola primaria. 130.000 studenti sono stati immatricolati dalle università, che divenne accessibile a contadini e operai. Il tasso di analfabetismo venne ridotto dal 12% del 1970 al 10,8% nel 1972, mentre l'iscrizione alla scuola primaria è aumentato da una media annua del 3,4% nel periodo 1966-1970 al 6,5% nel 1971/72. L'istruzione secondaria è cresciuta ad un tasso del 18,2% nel 1971/72 e l'iscrizione alla scuola media di bambini tra i 6 e i 14 anni è passata dal 91% (1966-1970) a 99%.[33]

Diritti delle donne
Per migliorare le condizioni sociali ed economiche delle donne, venne fondata nel 1971 la Segreteria delle Donne che si occupò di assistenza prenatale, servizi di lavanderia, programmi alimentari pubblici, centri diurni, e cura della salute delle donne. La durata del congedo di maternità è stata estesa da 6 a 12 settimane.[37]
Telecomunicazioni[modifica | modifica wikitesto]
Allende si impegnò inoltre nel Progetto Cybersyn, un sistema di macchine telex, in una rete controllata dai primi computer in circolazione. Cybersyn è stato sviluppato da esperti britannici di cibernetica. La rete avrebbe dovuto trasmettere i dati dalle fabbriche al governo di Santiago, consentendo la pianificazione economica in tempo reale, ma non venne mai effettivamente completato.[38]

Successi e critiche

Durante la sua presidenza Allende non ebbe facili rapporti col Congresso Cileno, in cui era forte l'influenza del Democratico Cristiano del Cile, partito
cristiano-sociale. I Cristiano-Democratici continuavano ad affermare che Allende stava conducendo il Cile verso un regime dittatoriale, sulla falsariga del governo cubano di Castro, e cercavano di moderare molte delle sue maggiori riforme costituzionali. Alcuni membri del Congresso addirittura invocarono l'intervento delle forze armate, tradizionalmente neutrali, a compiere un golpe per "proteggere la costituzione". Appena prima del golpe del 1973, l'inflazione annuale era cresciuta notevolmente, toccando punte del 300%. Bisogna tuttavia tener conto anche del fatto che nei mesi seguenti al golpe l'inflazione giunse anche al 700%, scendendo sotto il 100% solo nel 1977.[39][40] Secondo lo storico Paul Sigmund, anche qualora il golpe non si fosse verificato, il governo Allende non sarebbe giunto al termine del mandato dei sei anni a meno di modificare radicalmente il proprio operato.[41]

Allende con il leader cubano Fidel Castro e altri
Nel 1971, a seguito di una singolare visita ufficiale, durata addirittura un mese, del presidente cubano Fidel Castro (con il quale aveva stretto una profonda amicizia personale), Allende annunciò il ripristino delle relazioni diplomatiche con Cuba, nonostante in una dichiarazione dell'Organizzazione degli Stati Americani, cui il Cile aderiva, si fosse stabilito che nessuna nazione occidentale avrebbe concesso aperture verso quello Stato. Allende strinse un rapporto anche col presidente argentino Héctor José Cámpora, peronista di sinistra, e incontrò nel 1973 anche Juan Domingo Perón, leader da sempre malvisto dagli Stati Uniti. La politica di Allende, sempre più sbilanciata a sinistra verso il socialismo (in parte in accoglimento delle pressioni di alcune delle frange più massimaliste della sua coalizione), e gli stretti rapporti con Cuba[42], allarmarono Washington.
L'amministrazione Nixon cominciò ad esercitare una pressione economica sempre più crescente attraverso molti canali, alcuni dei quali erano legali (come l'embargo), ma molti di più illegali, attraverso il finanziamento degli oppositori politici nel Congresso Cileno e nel 1972 attraverso l'inconsueto appoggio economico erogato al sindacato dei camionisti, che paralizzò il paese. Va notato però che la banca americana Import-Export non aveva concesso prestiti nemmeno a Frei, il predecessore di Allende, e che le pressioni per saldare i debiti provenivano spesso da banche private, e quindi le motivazioni erano di carattere economico e non politico.[41] Allende ricevette il premio Lenin per la pace da parte dell'Unione Sovietica. Fu anche criticato per non aver concesso, così come i predecessori e il successore, l'estradizione in Germania del criminale nazista Walter Rauff, rintracciato in Cile dal centro di Simon Wiesenthal.[43]

Relazioni esterne durante la Presidenza di Allende

Coinvolgimento sovietico
Il materiale basato sull'"Archivio Mitrokhin"
Secondo l'archivio Mitrokhin, esponenti del KGB, riferendosi ad Allende, affermarono che "gli fu fatta capire la necessità di riorganizzare l'Esercito Cileno ed i servizi segreti, istituendo un rapporto tra i servizi d'intelligence del Cile e quelli dell'Unione Sovietica".

Fu inoltre sostenuto che ad Allende furono dati $30 000 "al fine di consolidare i rapporti di fiducia" con lui.[44] Secondo Vasili Mitrokhin, un importante ex archivista del KGB, di alto livello nella sede del KGB di Yasenevo, Allende presentò una richiesta personale per del denaro sovietico attraverso i suoi contatti personali, l'ufficiale del KGB Svyatoslav Kuznetsov, venuto urgentemente in Cile, da Città del Messico per aiutare Allende.[45] L'assegnazione originale di denaro per queste elezioni con il KGB fu di $400 000 con l'aggiunta di un contributo personale di $50 000, furono inviati direttamente ad Allende.[45]

Allende in visita a Mosca
Lo storico Christopher Andrew sostenne che l'aiuto del KGB fu un fattore decisivo, in quanto Allende vinse con un margine ristretto di 39.000 voti su un totale di tre milioni. Dopo le elezioni, il direttore del KGB, Jurij Vladimirovič Andropov, ottenne il permesso per l'erogazione di ulteriori fondi e di altre risorse da parte del Comitato Centrale del PCUS al fine di garantire la vittoria di Allende al Congresso. Nella sua richiesta del 24 ottobre, dichiarò che il KGB "effettuerà misure volte a promuovere e consolidare la vittoria di Allende e la sua elezione alla carica di Presidente del Paese". Nel suo file del KGB, Allende fu segnalato per avere "dichiarato la sua disponibilità a collaborare in via riservata e a fornire tutta l'assistenza necessaria, dal momento che si considerava un amico dell'Unione Sovietica". Condivideva volentieri l'informazione politica.[45]
Andrew scrisse che, dopo le elezioni di Allende, furono mantenuti contatti regolari con il suo agente del KGB, Svyatoslav Kuznetsov, che fu incaricato dalla sede centrale di "esercitare un'influenza favorevole sulla politica del governo cileno". Sempre secondo il file del KGB su Allende, Allende reagì positivamente agli inviti del KGB ad una collaborazione. Come poi la storia ha però dimostrato, l'URSS "non mosse un dito" per evitare che si determinasse la spirale che poi portò al golpe dei militari ed alla morte di Allende.
Una ipotesi più realistica fu quella inerente ad un possibile "aiuto" da parte di Fidel Castro il quale, contravvenendo per altro alle indicazioni dell'URSS, suggerì e propose ad Allende un aiuto cubano in consiglieri militari da "infiltrare" nello Stato Maggiore dell'esercito cileno. Ma la cosa si concluse unicamente con un regalo costituito da uno stock di fucili d'assalto Kalashnikov AK-47 per la guardia personale di Allende (il GAP, Grupos Amigos del Presidente) che effettivamente combatté disperatamente con quei fucili l'11 settembre 1973 contro i militari golpisti. L'ipotesi di un sostegno sovietico al Cile di Allende perde così ogni fondamento, anche perché, come da pianificazione predefinita in pieno clima di guerra fredda, l'URSS non avrebbe consentito la creazione di "una nuova Cuba" in Cile. Gli accordi presi durante la seconda guerra mondiale alla conferenza di Teheran e alla conferenza di Yalta, sulla divisione in blocchi del mondo tra le maggiori potenze vincitrici, erano già stati violati nel 1959 per il caso cubano, e questo portò quasi gli Stati Uniti e l'Unione sovietica sull'orlo di una guerra nucleare, con la crisi dei missili del 1962, oltre che allo sbarco nella Baia dei Porci; quindi Mosca non avrebbe voluto che la storia potesse ripetersi, incrinando di nuovo il fragile equilibrio tra le due superpotenze.

Coinvolgimento degli Stati Uniti
Allo stesso tempo, nemmeno gli Stati Uniti tolleravano un nuovo possibile stato socialista nell'emisfero occidentale, pertinenza del blocco filostatunitense, secondo i citati accordi. Avendo gli americani già dovuto tollerare Cuba e i governi non allineati come il peronismo argentino, la possibilità di vittoria di Allende alle elezioni cilene del 1970 fu considerata un disastro dal governo statunitense, che voleva proteggere gli interessi commerciali delle multinazionali nordamericane in America latina e prevenire la diffusione del comunismo durante la Guerra Fredda.[46] Nel settembre 1970, il Presidente Nixon informò la CIA che un governo di Allende in Cile non sarebbe stato accettato ed autorizzò $10.000.000 per fermare Allende nella sua corsa al potere o per spodestarlo[47]. I piani della CIA finalizzati ad impedire l'investitura di Allende a Presidente del Cile erano conosciuti come "Track I" e "Track II"; con Track I si cercò di impedire che Allende prendesse il potere attraverso il cosiddetto "inganno parlamentare", mentre sotto l'iniziativa del Track II, la CIA cercò di convincere gli ufficiali chiave delle Forze Armate cilene ad effettuare il colpo di Stato; Nixon varò prima il Progetto FUBELT, poi l'Operazione Condor, volta a sradicare, con l
'aiuto dei militari e degli estremisti di destra (tra cui molti neofascisti europei riparati in Sudamerica[48]), ogni governo socialista o indipendente del continente americano. Uno degli uomini chiave, come ufficiale di collegamento tra i golpisti cileni e la CIA, fu l'agente Michael Townley.[47]

La crisi e il primo tentativo di golpe

Tentativo di sfiducia del Congresso

Il Parlamento tentò di sfiduciare Allende, approfittando del suo calo di consenso anche in Unidad popular, senza ottenere la maggioranza. La dichiarazione doveva ottenere i due terzi della maggioranza: passò alla Camera dei deputati con 81 voti favorevoli e 47 contrari, ma non ottenne la maggioranza dei due terzi del Senato, costituzionalmente necessaria per condannare il presidente per abuso di potere.
Risoluzione della Corte suprema contro Allende[modifica | modifica wikitesto]
Il 26 maggio 1973, la Corte Suprema del Cile denunciò all'unanimità il governo di Allende per distruzione della legalità della Nazione nel mancato rispetto delle decisioni giudiziarie, a seguito del continuo rifiuto nel consentire le risoluzioni di polizia giudiziaria in contrasto con le misure del governo.
Il fallito golpe di giugno
Il 29 giugno 1973, il colonnello Roberto Souper circondò con il suo reggimento La Moneda con l'intento di deporre il governo di Allende.[49] Il fallito colpo di Stato è conosciuto come Tanquetazo o golpe dei carri armati e fu organizzato dal gruppo paramilitare Patria y Libertad, ma fallì per l'intervento del generale Carlos Prats, fedele ad Allende; fu seguito, alla fine del mese di luglio, da uno sciopero generale che includeva i minatori di El Teniente.
Appello ai militari degli avversari
Nell'agosto 1973 si verificò una crisi costituzionale, e la Corte Suprema, lamentando pubblicamente l'incapacità del governo di Allende di applicare la legge nel Paese e la Camera dei deputati (con i Cristiano Democratici Uniti al Partito Nazionalista), accusarono il 22 agosto il Presidente di atti incostituzionali, a seguito del suo rifiuto di promulgare emendamenti costituzionali già approvati dalla camera, i quali impedivano al suo governo l'applicazione dei massicci piani di statalizzazione.[50] Venivano altresì invitati i militari a far rispettare l'ordine costituzionale.[51]
Le dimissioni di Prats e la nomina di Pinochet[modifica | modifica wikitesto]
Per mesi, il governo Allende aveva temuto l'invio dei Carabineros (Carabinieri), la polizia nazionale, ritenuti sleali verso il proprio governo. Il 9 agosto, il Presidente Allende nominò il Gen. Carlos Prats Ministro della Difesa. Il 24 agosto 1973, Prats fu costretto a rassegnare le dimissioni come Ministro della Difesa e come Comandante in capo delle Forze Armate Cilene, imbarazzato dall'incidente automobilistico con Alejandrina Cox (in cui Prats sparò alcuni colpi contro l'auto di una donna che l'aveva tamponato, in quanto era spaventato per un possibile attentato) e per una protesta pubblica inscenata dalle mogli dei suoi generali sotto la propria abitazione. Lo stesso giorno il Gen. Augusto Pinochet, che Allende considerava fedele, lo sostituì come comandante in capo[51], nonostante gli avvertimenti di Fidel Castro sulle infiltrazioni della destra cilena nelle forze armate; il leader cubano consigliò ad Allende di togliere il potere ai militari e di non fidarsi di loro; secondo Castro avrebbe dovuto armare il popolo cileno[52], mentre Allende stesso e anche il Partito Comunista Cileno erano contrari alle milizie popolari.[53]
La risposta del Presidente Allende alle accuse[modifica | modifica wikitesto]

L'ufficio presidenziale di Allende, oggi restaurato. È visibile il divano sul quale Allende si sparò alla testa l'11 settembre 1973
Il 24 agosto 1973, il Presidente Allende rispose,[54] dichiarando che, in sostanza, il Congresso stava invocando l'intervento delle forze armate e dell'Ordine contro un governo democraticamente eletto e subordinando alle istituzioni armate la rappresentanza politica della sovranità nazionale, che non possono e non devono farsi carico o funzioni politiche, in quanto essa è la rappresentanza della volontà popolare, caratterizzando la dichiarazione del Congresso come destinata a danneggiare il prestigio del Paese ed a creare confusione interna, predicendo che Ciò faciliterà la sediziosa intenzione di determinati settori.

Nel settembre del 1973, i continui scioperi, l'altissimo tasso di inflazione e la mancanza di materie prime a causa del boicottaggio avevano precipitato il paese nel caos. Le forze ostili ad Allende, che avevano manovrato onde condurre il paese sull'orlo di una guerra civile che giustificasse un colpo di Stato, si preparavano ad agire. Il generale Pinochet fu messo a capo delle operazioni, in quanto comandante delle forze armate. I conservatori ripresero gli argomenti del Congresso accusando il governo di violenze e repressioni degli scioperi, censura, corruzione[55], e, con una campagna di stampa continuata dopo il golpe a opera dei militari, misero in giro voci diffamatorie sulla vita privata e sui piani politici di Allende, accusandolo di voler diventare un dittatore inscenando un finto colpo di Stato per esautorare il Parlamento, diffondendo queste illazioni giustificandole con la presenza nel paese delle formazioni paramilitari di estrema sinistra, come il MIR, che sostenevano la coalizione di governo, ma non avevano rinunciato alla lotta armata.[56] Allende rifiutò fino all'ultimo di usare la forza e la legge marziale, che i poteri presidenziali permettevano, per evitare una guerra civile e per non tradire i propri principi, anche se una legislazione di emergenza avrebbe potuto salvare il governo.[57]
La tesi della guerra civile imminente, e di Allende ormai esautorato dalle forze di guerriglia comunista, fu sostenuta anche da Patricio Aylwin, il primo presidente del ritorno alla democrazia negli anni novanta: "Il governo di Allende aveva esaurito, con un totale fallimento, la via cilena verso il socialismo e si apprestava a consumare un autogolpe per instaurare con la forza la dittatura comunista. Il Cile visse sull’orlo del "Golpe di Praga" che sarebbe stato tremendamente sanguinoso, e le Forze Armate non fecero altro che anticipare quel rischio imminente".[58] L'esercito attaccò quindi Santiago, cogliendo il presidente alla sprovvista, bombardando La Moneda e arrestando o uccidendo gli oppositori. Era l'11 settembre e le forze armate cilene guidate dal generale Augusto Pinochet misero quindi in atto il piano del golpe contro Allende. Fino all'ultimo, Allende non volle credere che Pinochet lo avesse tradito, fino a quando divenne palese il suo ruolo nel colpo di Stato.[59]
La morte di Allende[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo presidenziale colpito dai bombardamenti
Durante l'assedio e la successiva presa del Palacio de La Moneda, Allende morì in circostanze che rimasero a lungo oscure e solo in seguito si attribuì la sua morte ad un atto volontario [60], dopo un ultimo discorso alla radio, in cui affermò:
« Lavoratori della mia Patria, ho fede nel Cile e nel suo destino. Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui il tradimento pretende di imporsi. Sappiate che, più prima che poi, si apriranno di nuovo i grandi viali per i quali passerà l'uomo libero, per costruire una società migliore. »
(Estratto dall'ultimo discorso radiofonico di Salvador Allende, poche ore prima della sua morte, l'11 settembre 1973[61])

Allende concluse il discorso con le celebri parole

(IT)
« Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano, ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. »
Secondo la ricostruzione degli eventi il presidente si asserragliò con la sua guardia di sicurezza, un pugno di uomini conosciuti come Grupo de Amigos
Personales o Grupo Amigos del Presidente (GAP) all'interno degli uffici della Moneda. Tra le persone rimaste vi erano il direttore generale dei Carabineros, Luis Sepúlveda, e la segretaria personale di Allende, Miria Contreras detta la Payita, che si era trattenuta, nascondendosi, contro il volere del Presidente che aveva fatto uscire tutte le donne e coloro che non sapevano maneggiare armi. Il presidente, ignaro che la sua casa era anch'essa stata bombardata, fece uscire due delle sue tre figlie, che si trovavano lì, raccomandando loro di raggiungere la madre e la sorella.[62] Allende respinse ogni ipotesi di fuga, sia organizzata dai suoi uomini, sia come un possibile aiuto fornito dalla Massoneria ad un confratello in grave pericolo.[63]
Circa le circostanze della sua morte, la versione ufficiale, confermata dal suo medico personale, Patricio Guijon[64], è che il Presidente si sarebbe tolto la vita con un fucile AK-47 donatogli da Fidel Castro, mentre altri[65] sostengono che fu ucciso dai golpisti di Pinochet mentre difendeva il palazzo presidenziale, portando talvolta prove forensi e documentali contestate[66] (un racconto di tali momenti, secondo questa versione, fu scritto da Gabriel García Márquez nel breve articolo intitolato La vera morte di un Presidente[67]).
Negli anni ottanta il medico diede in un'intervista (trasmessa dalla trasmissione televisiva Mixer di Giovanni Minoli) la versione dettagliata dell'accaduto. Secondo il racconto del medico, che era insieme con Allende all'interno della Moneda, a seguito del bombardamento aereo e del successivo incendio, Allende disse a coloro che con lui difendevano la Moneda dalle finestre del primo piano di uscire dal Palazzo ormai indifendibile rimanendo solo nell'ufficio, e che lui sarebbe uscito per ultimo. Il medico rientrò poco dopo nell'ufficio, proprio nel momento in cui Allende, seduto su un divano, si stava uccidendo con una scarica di mitragliatore alla testa dal basso in alto. In particolare, il medico disse di aver visto la parte superiore della calotta cranica di Allende volar via per effetto della scarica.[68] Anche altri testimoni videro Allende con il fucile in mano, sdraiato sul divano, dopo lo sparo. Sono state avanzate ipotesi di omicidio anche da parte di una guardia del corpo cubana su ordine di Castro, per poterne usare la morte a fine propagandistico, ma tale ipotesi, propugnata da storici ostili ad Allende[69], non trova riscontri.[70]

Le autopsie e i funerali
La famiglia, con qualche dubbio della moglie che riteneva possibile l'omicidio da parte dei soldati di Pinochet, ha sempre accettato la versione ufficiale del suicidio: nel 2011 la figlia Isabel Allende Bussi ha chiesto la riesumazione del corpo, dal Cimitero monumentale di Santiago del Cile dove riposa dal 1990 in un grande mausoleo (nel 1973 fu sepolto senza funerale in un luogo nascosto, a Viña del Mar e sotto un falso nome, benché tutti sapessero della tomba del Chicho[71], il diminutivo affettuoso di Allende[72][73]); l'autopsia ha accertato che si tratta sicuramente del corpo di Allende e ha confermato senza ombra di dubbio la versione del suicidio.[74] Come sostenuto dalla figlia, egli si uccise pur di non arrendersi a Pinochet, che voleva offrigli l'esilio al posto dell'arresto, almeno a parole[75] (forse per inscenare poi un incidente aereo[76]), anche se i golpisti sono considerati senza dubbio i responsabili morali della sua fine.[77] Una fotografia del corpo senza vita di Allende fu scattata da un fotografo autorizzato dai militari[78], mentre la moglie non poté invece vederlo chiaramente; l'autopsia del 1973 fu superficiale; in altre immagini dei reperti della scena si nota che la pallottola aveva trapassato e rotto i suoi occhiali.

Le conseguenze del golpe e la memoria di Allende

In seguito al colpo di Stato, in Italia ci furono molti scioperi in solidarietà con Allende e il popolo cileno. Italia e Svezia non riconobbero mai il regime di Pinochet e per tutti i 17 anni di dittatura ufficialmente rimasero in carica gli ambasciatori accreditati da Salvador Allende. Il colpo di Stato, che molti cileni speravano proteggesse la costituzione, ora si manifestava in tutto il suo orrore. I soldati fucilarono i primi dissidenti catturati nell'Estadio Nacional de Chile, tra di essi il cantante Víctor Jara, mentre i sostenitori di Unidad popular venivano sequestrati, torturati e, molti, uccisi. Pablo Neruda sarebbe morto invece in ospedale, in circostanze poco chiare. Il 13 settembre la giunta sciolse il parlamento e proibì i partiti politici. Alla famiglia Allende fu concesso di andare in esilio all'estero, prima a Cuba e poi in Messico o negli Stati Uniti (la figlia Beatriz e la sorella Laura si sarebbero successivamente suicidate, mentre la nipote Isabel, la moglie Hortensia e la figlia Isabel rientrarono in Cile nel 1990), mentre i collaboratori di governo di Allende e i membri più influenti dei partiti democratici furono internati all'Isola Dawson fino al 1976.
Pinochet avrebbe invece di fatto "regnato", non democraticamente eletto, per i successivi diciassette anni. La violazione dei diritti umani da parte del suo governo è stata, così come testimoniano precise prove documentali, sistematica prassi quotidiana e alla fine del lungo periodo di dittatura si stimarono più di 3000 vittime (anche non cilene), fra morti e desaparecidos e circa 30.000 persone torturate (le cifre sono tratte dal Rapporto Rettig, un'inchiesta ufficiale condotta in Cile dopo la fine della dittatura di Pinochet, nel 1990), anche se alcuni conti indicano 40000 vittime, cifra non ufficiale. Secondo Amnesty Internationali i morti (compresi gli scomparsi) furono invece 3216.[80] Tranne che per la strage dell'Estadio Nacional de Chile, Pinochet tentò di insabbiare questi crimini parlando di morti in scontri di guerriglia o di esiliati, anziché di sequestri e omicidi.
Molti cileni continuarono a rimpiangere Allende nonostante la repressione e la censura dei militari. Documenti americani declassificati a partire dalla presidenza Clinton indicano altresì come la CIA, il servizio segreto degli Stati Uniti d'America, sia stato la "longa manus" del governo di quest'ultimo Paese, appoggiando il rovesciamento con la forza di Allende e incoraggiando l'uso della tortura da parte delle forze armate di Pinochet.
L'eredità spirituale ed il dibattito successivo

Il grande mausoleo di Salvador Allende, al Cimitero monumentale di Santiago del Cile: veduta del complesso funebre dal viale principale (a sinistra) e tomba di Allende (a destra)
Più di trent'anni dopo la sua morte, Allende rimane un personaggio controverso. Un ampio e partecipato dibattito si è aperto in tutto il mondo su come avrebbe potuto evolvere la storia del Cile se Allende non fosse morto. Ma in queste riflessioni Allende è un simbolo, che impersona le idee sostenute ed in via di applicazione, mentre il dibattito fu ed è di idee.
Elemento fattuale comune a tutte le impostazioni polemiche è che, in concreto, si è subito sospettato ed oggi si ha per ben certo (per loro stessa ammissione documentale) che gli Stati Uniti abbiano quantomeno favorito un arresto coatto e violento di un processo politico democratico interno di un altro paese. Ciò ovviamente veniva interpretato alternativamente come un'insostenibile sopraffazione imperialista o come un opportuno intervento per impedire avanzamenti dell'ideologia sovietica in America Latina, considerata dagli Stati Uniti il proprio 'cortile di casa' sin dai tempi della Dottrina Monroe.
Dalla sinistra dunque Allende è considerato un martire, caduto per la causa del socialismo. I militanti di sinistra, e non solo, si volsero ben presto ad identificare negli Stati Uniti, e specificamente in Henry Kissinger, con l'avallo del Presidente Richard Nixon, e nella CIA (in particolare nel suo agente principale in Sudamerica, Michael Townley), i diretti responsabili della sua morte e lo vedono come una delle vittime dell'"imperialismo americano". Il suo viso è stato anche sti
lizzato e riprodotto come un simbolo del Marxismo, così come era accaduto per la famosa immagine di Che Guevara. Allende e altri leader sono stati l'ispirazione del cosiddetto socialismo del XXI secolo. Dalla destra si guarda invece meno favorevolmente alla figura di Allende. La sua stretta amicizia con Fidel Castro ha portato molti ad accusarlo di essere un comunista. Affermano anche che le profonde riforme che aveva attuato mentre era al potere avevano messo in ginocchio l'economia del paese, tentando di instaurare il socialismo reale di stampo sovietico, o una dittatura sul modello di Castro, cosa sempre negata da Allende, che si ispirava ad un socialismo democratico marxista ma riformista.

Il coinvolgimento degli USA nel golpe che depose Allende rimane un argomento scottante sulla condotta della Casa Bianca durante la Guerra Fredda in territorio extra-statunitense. L'abbattimento del governo democratico di Allende resta sicuramente tra i più controversi colpi di stato in America Latina. Pressati dall'opinione pubblica internazionale, a partire dalla presidenza di Jimmy Carter gli Stati Uniti cominciarono a prendere le distanze dal regime dittatoriale cileno. Come dimostrato in parte dai documenti poi declassificati e resi pubblici dal presidente statunitense Bill Clinton, è oggi provato l'appoggio americano al colpo di Stato.
Solo negli anni 2000, Colin Powell, segretario di stato (cioè Ministro degli Esteri) del presidente statunitense repubblicano George W. Bush, ha dichiarato che il sostegno al golpe cileno "non è un momento della storia degli Stati Uniti di cui andiamo particolarmente orgogliosi"


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MarioG
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