Renzi in Cile ricor...
 
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Renzi in Cile ricordando Allende si commuove...

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Georgejefferson
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Anche Wikipedia accenna qualcosa sul passato da terrorista di Mujica

https://it.wikipedia.org/wiki/José_Mujica

José Alberto Mujica Cordano (Montevideo, 20 maggio 1935) è un politico uruguaiano, conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, senatore della repubblica e capo dello Stato dal 1º marzo 2010 al 1º marzo 2015.

Con un passato da guerrigliero ai tempi della dittatura, fu eletto deputato, senatore e, tra il 2005 e il 2008, fu ministro all'allevamento, agricoltura e pesca. Fu leader del Movimento di Partecipazione Popolare, raggruppamento maggioritario del Fronte Ampio, fino alle sue dimissioni avvenute il 24 maggio 2009. Il 30 novembre 2009 vinse le elezioni presidenziali, battendo al ballottaggio Luis Alberto Lacalle....

Nei primi anni Sessanta aderì al neonato movimento dei MLN - Tupamaros (Movimiento de Libaraciòn Nacional), un gruppo armato di sinistra ispirato dalla rivoluzione cubana e alla difesa dei diritti dei lavoratori della canna da zucchero (cañeros) del nord del paese sindacalizzati da Raúl Sendic. Il nome al movimento fu dato ispirandosi al romanzo Ismael del 1888 di Eduardo Acevedo Díaz che parlava delle truppe dei "contadini, nativi o criollos, rappresentati nel testo come gli uomini al seguito del libertador José Gervasio Artigas e comparati da spagnoli e proprietari terrieri alle truppe al seguito di Túpac Amaru II"[8], "l'autore spiegava come la denominazione tupamaro fosse usata spregiativamente dalla classe dominante (...) Si scelse il riferimento storico ai tupamaros di José Gervasio Artigas (...) con l'obiettivo di dargli una connotazione più aperta e capace di andare oltre i tradizionali riferimenti troppo legati alla sinistra eurocentrica (...)"[9].

Nel corso di varie azioni ricevette ben 6 ferite da arma da fuoco, e nel 1969 partecipò alla breve occupazione di Pando, una città vicina a Montevideo. Mujica fu arrestato in quattro diverse occasioni e fu tra i prigionieri politici che riuscirono a evadere dalla prigione di Punta Carretas nel 1971.

Fu comunque ricatturato un anno dopo e condannato da un tribunale militare sotto il governo di Jorge Pacheco Areco, che aveva sospeso diverse garanzie costituzionali. Dopo il colpo di Stato militare del 1973, organizzato dal presidente Juan María Bordaberry, fu trasferito in un carcere militare dove rimase rinchiuso per quasi 12 anni, la maggior parte dei quali passati in completo isolamento in un braccio ricavato da pozzo sotterraneo[10]. Fu uno dei 9 dirigenti tupamaros prigionieri che la dittatura civile-militare chiamava rehenes (ostaggi), ossia persone che, in caso di ulteriori azioni militari dei Tupamaros in libertà, sarebbero state immediatamente fucilate.

Altri "rehenes" erano un altro dirigente tupamaro, Eleuterio Fernández Huidobro, attuale Ministro della Difesa, lo scrittore Mauricio Rosencof[11], che raccontò di aver subito torture, e il fondatore del loro movimento, Raúl Sendic, con i quali riuscì a mantenere i contatti in carcere, malgrado le inumane condizioni di detenzione. Mujica, come detto da lui stesso, a causa dell'isolamento soffrì di gravi problemi di salute, specialmente psicologici, arrivando ad avere allucinazioni uditive e paranoia.[12]

Nel 1985, quando la democrazia costituzionale fu ristabilita, Mujica fu liberato grazie ad un'amnistia della quale beneficiarono sia guerriglieri sia golpisti, coprente crimini di guerra e fatti di guerriglia commessi dal 1962 in poi. Tale amnistia sarà revocata per crimini contro l'umanità, ottenendo il processo e la condanna dell'ex dittatore Bordaberry.


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Capablanca
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Anche Wikipedia accenna qualcosa sul passato da terrorista di Mujica...

Terrorista? Sei sicuro?
Certo che oramai la neolingua si é davvero imposta un po' ovunque...


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Georgejefferson
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Capablanca.

Concordo, ho scritto terrorista per semplificare come altri ma non e' corretto, almeno da un punto di vista piu riflessivo e dalle poche informazioni che ho, poi posso sbagliarmi ci mancherebbe.

Da questo punto di vista, e' fuorviante chiamare José "Pepe" Mujica ex terrorista di sinistra estremamente radicale.

Mi e' scappato per leggerezza, chiedo scusa.


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mincuo
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Terrorista? Sei sicuro?
Certo che oramai la neolingua si é davvero imposta un po' ovunque...

Non mi sembra neolingua. I Tupamaros erano guerriglieri e praticavano azioni di terrorismo.
Come i Resistenti o le Brigate Rosse.
Quando vincono diventano Partigiani, quando perdono restano terroristi, che poi è corretto dal punto di vista del Governo o regime a cui si oppongono.

Ed è la dicitura usata anche per i movimenti di Resistenza dalle Convenzioni dell'Aia, fin dal 1906, che disciplinano il diritto internazionale durante le guerre, firmato pressochè da tutte le Nazioni.
E non ammettono come legale la guerra fatta senza simboli, insegne, divise riconoscibili, cioè senza un esercito regolare, cioè la guerriglia.
Che viene definita appunto terrorismo.
E disciplinano poi anche il diritto di rappresaglia del Governo in carica (non c'entra se buono o cattivo) cioè dell'occupante, che in quel momento è il Governo legittimo (giusto o ingiusto è un altro discorso, o meglio è un giudizio).
A protezione dei suoi soldati e anche della popolazione.


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Georgejefferson
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Sembrerebbe un giocare sporco in un mondo di giuste regole, cioe formalmente sono sembrano regole giuste. Ho dei dubbi sulla loro applicazione pratica.


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Capablanca
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Terrorista? Sei sicuro?
Certo che oramai la neolingua si é davvero imposta un po' ovunque...

Non mi sembra neolingua. I Tupamaros erano guerriglieri e praticavano azioni di terrorismo.
Come i Resistenti o le Brigate Rosse.
Quando vincono diventano Partigiani, quando perdono restano terroristi, che poi è corretto dal punto di vista del Governo o regime a cui si oppongono.

Ed è la dicitura usata anche per i movimenti di Resistenza dalle Convenzioni dell'Aia, fin dal 1906, che disciplinano il diritto internazionale durante le guerre, firmato pressochè da tutte le Nazioni.
E non ammettono come legale la guerra fatta senza simboli, insegne, divise riconoscibili, cioè senza un esercito regolare, cioè la guerriglia.
Che viene definita appunto terrorismo.
E disciplinano poi anche il diritto di rappresaglia del Governo in carica (non c'entra se buono o cattivo) cioè dell'occupante, che in quel momento è il Governo legittimo (giusto o ingiusto è un altro discorso, o meglio è un giudizio).
A protezione dei suoi soldati e anche della popolazione.

Mincuo, il problema vero é che viene fatta, soprattutto negli ultimi anni, ed a mio avviso volutamente, una gran confusione da parte dei media sui termini "terrorismo", "guerriglia" e anche "guerra". Così ad esempio i bombardamenti USA sull'Iraq, per fare solo un esempio, venivano definite operazioni di guerra, e non di terrorismo come invece, sempre a mio avviso, dovevano essere definite.
Così le operazioni di guerriglia compiute dai Tupamaros durante una feroce dittatura, oltretutto coadiuvata da soggetti "esterni" (sempre i soliti...) secondo me non é corretto definirle atti di terrorismo, laddove peraltro questi ultimi prendono di mira direttamente i civili, anche se il vero obiettivo é naturalmente un altro.
So che a volte le linee di confine possono essere sottili, ma credo sia corretto fare dei distinguo, anche perché il termine terrorismo ha sempre una connotazione negativa.
Io mi permetto di segnalare, ad esempio, quest'interessante articolo di qualche anno fa scritto da Antonio Cassese, ex magistrato e giurista, il quale indica, pur nelle obiettive difficoltà che possono sorgere, degli elementi di distinzione che sono stati individuati negli ultimi anni dalle istituzioni internazionali:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/09/06/terroristi-guerriglieri-la-giustizia-internazionale.html


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Jor-el
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Terra terra:
per Israele tutti i combattenti Palestinesi sono terroristi (tanto per dire, per gli attuali dirigenti israeliani Abu Mazen è il capo dei terroristi 😉 ),
per i Palestinesi l'esercito israeliano è un'organizzazione terrorista.

Quindi, se dici "terrorista", un Israeliano capisce che stai parlando di un Palestinese, mentre un Palestinese pensa subito a un israeliano.

al di fuori delle due parti in causa, ci sono varie sfumature. L'Italia e altri stati distinguono fra Palestinesi buoni e Palestinesi terroristi, mentre gli israeliani sono considerati molto democratici da tutti, tranne che dagli antisemiti.

Lo stesso schema si riproduce con i Curdi, i Ceceni, negli anni passati con l'IRA, i Baschi, i Tupamaros, i Vietcong ecc ecc

Poi c'è l'ISIS. Quelli sono terroristi per tutti. Credo che anche loro stessi si definiscano tali... 😉 Se capiti a cena con Renzi, Obama, Netanyahu, Putin, Mick Jagger, Assad, Kamenei, Hollande, la Merkel, Ivanka Trump, Bono Vox e Tony Blair e vuoi riuscire simpatico a tutti, basta che parli malissimo di terroristi dell'ISIS.


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Georgejefferson
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Per quanto mi riguarda, dalle cose che so (potrei sbagliarmi non e' scontato) Mujica non lo considero personalmente terrorista, riferendomi all'associazione che comunemente si fa con quel termine, cioe di fanatico intergralista, assassino di innocenti, estremista della violenza ecc.. tutte caratteristiche a cui sono contrario totalmente come giudizio di legittimita, ovviamente.

A questa accezione mi riferisco, poi che si sia cambiato il significato originario ecc..quello e' un'altro discorso.


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mincuo
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Mincuo, il problema vero é che viene fatta, soprattutto negli ultimi anni, ed a mio avviso volutamente, una gran confusione da parte dei media sui termini "terrorismo", "guerriglia" e anche "guerra". Così ad esempio i bombardamenti USA sull'Iraq, per fare solo un esempio, venivano definite operazioni di guerra, e non di terrorismo come invece, sempre a mio avviso, dovevano essere definite.
Così le operazioni di guerriglia compiute dai Tupamaros durante una feroce dittatura, oltretutto coadiuvata da soggetti "esterni" (sempre i soliti...) secondo me non é corretto definirle atti di terrorismo, laddove peraltro questi ultimi prendono di mira direttamente i civili, anche se il vero obiettivo é naturalmente un altro.
So che a volte le linee di confine possono essere sottili, ma credo sia corretto fare dei distinguo, anche perché il termine terrorismo ha sempre una connotazione negativa.
Io mi permetto di segnalare, ad esempio, quest'interessante articolo di qualche anno fa scritto da Antonio Cassese, ex magistrato e giurista, il quale indica, pur nelle obiettive difficoltà che possono sorgere, degli elementi di distinzione che sono stati individuati negli ultimi anni dalle istituzioni internazionali:

La "feroce dittatura" o "la buona democrazia" sono dei giudizi.
Non c'entrano col diritto. Sono due cose diverse. Gli occupanti Alleati "buoni" dell'Italia o gli occupanti Tedeschi "cattivi" della Francia sono un giudizio morale, storico, quel che ti pare....

-La Forleo può aver "moralmente" tutte le ragioni ma i combattenti hanno un'insegna, una divisa, un esercito, un comando ecc...Quindi lei si inventa una definizione di combattente che non è quella data al combattente dal diritto internazionale, che si basa sulle Convenzioni dell'Aia. E poi sui protocolli aggiuntivi di Ginevra. Per quel che ne so io.

-I Bombardamenti dell'Iraq sono legali, fatti da un esercito che ha dichiarato guerra. La confusione mi sembra che la fai tu.
Cioè "per te" il terrorismo si misura in quanto è deprecabile e orrendo un atto. O anche se la "causa" è moralmente o no giusta. Ma non è così.
La stessa guerra in Iraq è una vergogna, come quella in Libia, e i metodi sono stati orribili.
L' unico punto, e l'unica innovazione, riguarda l'applicazione dei protocolli aggiuntivi di Ginevra.
In particolare la IV Convenzione di Ginevra e il primo Protocollo Aggiuntivo che si occupano della protezione delle vittime civili durante i conflitti armati internazionali e hanno introdotto dei principi tra cui:
- l’obbligo di garantire alla popolazione civile la massima protezione contro i rischi derivanti dalle operazioni belliche;
- l’obbligo di distinzione tra obiettivi militari e civili, con conseguente vincolo di attacchi limitati ai primi;
- l’obbligo di rispettare il principio di «proporzionalità» che vieta gli attacchi indiscriminati, cioè interventi che provochino perdite di popolazione e beni civili che risultino eccessive rispetto al vantaggio militare concreto e previsto.

Evidentemente le atrocità USA non sono state abbastanza. O erano "attacchi limitati agli obiettivi militari" o c'era "proporzionalità" e non erano abbastanza "indiscriminati". Visto che non li hanno chiamati alla sbarra in un Tribunale.
Io parlo di diritto internazionale, non di quello che penso io.

Ma peggio ancora gli Alleati fecero bombardamenti sui civili in Germania, Giappone e Italia, e poi in Corea, Vietnam, Cambogia.... a scopo esclusivamente terroristico (dichiarato anche esplicitamente).
Eppure non sono stati mai processati, (anzi nemmeno molto criticati). Eppure la Convenzione dell'Aia prevedeva già che la guerra anche di un esercito regolare (altrimenti è già terrorismo) avesse come obiettivo "principale" l'esercito nemico e non la popolazione.
Ma cos'è "principale".....quando non lo è distruggere 109 città in Germania solo a scopo terroristico o bombardare ripetutamente i civili a Tokio e in altre 50 città, e sempre con bombe al napalm, incendiarie, e non di profondità?

Vae victis mi pare l'unica reale legge tuttora in vigore.


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Primadellesabbie
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...P.S. A me della sinistra e della destra non me ne fotte un caxxo.
Del socialismo e liberismo meno ancora. Io guardo cosa fa un'elite al potere per il suo popolo, perchè tanto per me è sempre e solo quella la storia. ...

Su questo atteggiamento sono d'accordo, ma consentimi di aggiungere qualcosa, anche se forse non é nelle tue corde.

Tu dici, altrove, che la diversità é ricchezza e su questo sono in sintonia totale, tanto che trascuro, in ultima analisi, le teorie politiche più note, principalmente perché sono pensate, si fondano e sviluppano su comportamenti stereotipati, escludendo l'esistenza della vasta gamma di possibilità esistenziali legittime e ben conosciute.

É vero che i punti di riferimento comunemente detti tradizionali, sono anche punti di partenza per ogni comportamento o sviluppo di idee, e che demolirli contribuisce ad indurre il "debasement", al quale fai spesso giustamente riferimento.

Ma pensa all'effetto opposto indotto da leggi, suggerimenti, modelli di vita, e financo dal modo in cui sono pensati e resi fruibili i singoli prodotti dell'industria e dei servizi, tutto oramai immaginati per un tipo di uomo, con determinate esigenze e abitudini ben individuabili, escludendo e rendendo impossibile ogni esistenza che si allontani dal modello suggerito.

Sono indotto a pensare che il rincorrersi delle ideologie che conosciamo, sullo stesso terreno, contribuisca e abbia contribuito all'impoverimento degli elementi umani che la natura mette a disposizione e alla riduzione al modello unico (affetto da debasement, se vuoi) che abbiamo sotto gli occhi.

Ne derivano molte conseguenze, inclusa la totale o insufficiente comprensione delle altrui legittime esigenze esistenziali, che pregiudica definitivamente l'applicazione di sistemi sociali che magari, avrebbero qualche chance di produrre auspicati miglioramenti nella vita, e di consentire lo sviluppo di aspirazioni individuali senza le quali l'esistenza non ha sapore.


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mincuo
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Perchè non sarebbe nelle mie corde?
Sono circa un mezzo Confuciano io.....
Paretian-Confucian-Sombartiano. 🙄


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Primadellesabbie
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Ho messo, prudentemente , le mani avanti.


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Georgejefferson
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Ma...eppure, non mi quadra, ragionando un po non e' chiaro.

Manca il soggetto, si descrivono delle decisioni umane come regolamenti e prassi escludendo dal dibattito il soggetto che li crea (quindi che giudica e traccia scopi), criticando prese di posizione (giuste o sbagliate che siano) in base all'assunto che un soggetto singolo non ha titolo per mettere in discussione da se, le applicazioni pratiche di tali decisioni che, non nascono da se' come un oggetto indipendente autocosciente (e' ovvio no?),

Questa descrizione di regolamenti Sembra una reificazione della realta tout court, incluso l'uomo che giudica,agisce e traccia scopi, come sia un ente esterno che decide e non puo essere messo in discussione.

Non e' chiaro, sono scettico, e' interessante andare nel dettaglio, nel merito. Dopo espongo i dubbi.


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Georgejefferson
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Poi un altro dubbio a cui mi piacerebbe sentire dei pareri (ma forse e' off topic).

In che senso la diversita e' ricchezza? Non e' chiaro, cosa si intende di preciso..perche se e' come la penso da mio giudizio sarei anche d'accordo. Ma come faccio se non so a cosa si riferisce?

E' come lo slogan "quello che abbiamo in comune e' una ricchezza"? In se non vuol dire nulla. Puo significare la libera condivisione riconoscendo il merito, oppure l'opportunismo di chi egoisticamente puo dare la sua parte, non la da ma pretende di "ricevere" tout court.

Che senso ha esprimere giudizio senza specificare chiaramente. Se mancano questi presupposti e' facile il fraintendimento. Che ne dite?

E' forse off topic quindi magari inopportuno, capisco il disappunto eventuale e allora magari e' giusto esprimere queste tematiche in altro thread.


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MarioG
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Non sono altro che aforismi.


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