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Rifiutate l'umanità (riguardo i fatti di Parigi)


Lif di euro-holocaust
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Rifiutate l'umanità (a proposito dei nuovi fatti di Parigi)

Breve intervento, dopo le nuove stragi parigine del 13 novembre ad opera di "nuovi europei pagatori di pensioni" di fede maomettana sunnita. Nel mentre che continuano ad aumentare le uccisioni e i massacri nelle terre europee, le parole d'ordine della politica d'apparato e della grande stampa o delle televisioni, così come di personaggi variamente ben inseriti dove conta, sono le solite, ossia "evitiamo di fare d'ogni erba un fascio", oppure "che si colpisca spesso in Francia non ha a che fare col fatto che Oltralpe c'è la più grande comunità maomettana in Europa", oppure "lasciar vincere la paura significa tradire i principi europei di libertà e tolleranza", oppure "la gran parte dei morti da parte dei terroristi islamici sono altri islamici", e così via, di scemenza in scemenza.

Altrettanto, dopo fatti come quelli di venerdì, si ripetono le immagini noiose di ragazzetti e ragazzette (che poi magari hanno trent'anni e passa) che piagnucolano abbracciati nelle piazze parigine; si ripetono mobilitazioni sterili sui social networks, condite di "non ci piegheranno, continueremo a vivere come sempre" (e non ne dubitiamo, purtroppo); si ripete che i morti di Parigi erano "cittadini del mondo" (ma gli unici "cittadini del mondo" per davvero erano e sono i terroristi, che si muovono di nazione e nazione, di continente e continente, come meglio credono) e così via.

Consideriamo tre spunti:

1) a Crema, ai primi di giugno di quest'anno, l'associazione dei "Giovani musulmani italiani" (italiani...) ha organizzato un incontro presso il locale Consultorio Diocesano Familiare dal titolo "Integrazione? No grazie! Convivenza pacifica!". Detto alla francese: comunitarismo, ossia separazione per non imbastardirsi con i valori occidentali. (I giovani musulmani italiani: "Integrazione? No, grazie!", Matteo Carnieletto, Il Giornale, 03 giugno 2015) ( http://anonym.to/?http://www.ilgiornale.it/news/cronache/i-giovani-musulmani-italiani-integrazione-no-grazie-1136240.html )
2) un sondaggio di inizio estate, condotto per la Fondazione Moressa, riporta che circa il 3,1% dei maomettani in Italia ha esplicitamente simpatia per l'ISIS. Si tratta di circa 50.000 persone. Quanti invece non esplicitano le loro simpatie? Quanti, invece, semplicemente non sono stati raggiunti dai sondaggisti? Tanto per capirsi, i dati riportati da Angelino Alfano il 14 novembre, nello speciale di Porta a Porta, parlavano di 50.000 persone controllate a vario titolo, in Italia nel 2015, riguardo il terrorismo islamico. La domanda è: questi due gruppi quantitativamente simili sono sovrapponibili o no? Nel secondo caso, ovviamente, altro che 3,1%! (In Italia 50mila musulmani pronti a sostenere il Califfato, Matteo Carnieletto, Il Giornale, 29 giugno 2015) ( http://anonym.to/?http://www.ilgiornale.it/news/cronache/italia-50mila-musulmani-pronti-sostenere-califfato-1146351.html )
3) qualche mese fa, Al Jazeera ha effettuato un sondaggio on-line tra le popolazioni arabe, riguardo l'approvazione o meno per il nuovo Califfato. Il risultato è stato un clamoroso 81% di sostegno per l'ISIS. Si tenga presente che nel 2006, un analogo sondaggio, in quel caso riguardante la simpatia per Osama Bin Laden e al-Qaeda, diede un risultato del 50%. (Shock poll: 81% of Al Jazeera Arabic poll respondents support Islamic State, Jordan Schachtel, Breitbart, 25 maggio 2015) ( http://anonym.to/?http://www.breitbart.com/national-security/2015/05/25/shock-poll-81-of-al-jazeera-arabic-poll-respondents-support-isis/ )

Dopo queste nuove stragi, vere e proprie azioni di guerra, personaggi come Barack Obama, Matteo Renzi o Jorge Mario Bergoglio hanno parlato di atti contro l'umanità e, come detto, le vittime vengono descritte come "cittadini del mondo".

Peccato che anche l'islamismo terrorista sia una sorta di umanitarismo, perché fa riferimento a tutti e tutte, ovunque. Non è un radicamento. E' radicalismo. E' fondamentalismo. Non è e non vuole essere radicamento, perché questo è sempre riferito ad una storia generazionale in un dato luogo di un certo gruppo.

E chi ha compiuto le stragi del 13 novembre o in altre occasioni, così come altri atti sanguinari compiuti da chicchessia in chissà che altre occasioni, lungo la Storia mondiale, non compie tali atti contro l'umanità, generica espressione ideologica, che maschera un concetto artificiale inventato da alcuni europei negli ultimi secoli, con sviluppo accelerato nel corso del Novecento (non entriamo nel merito del perché). Le stragi o le guerre si compiono sempre per scopi precisi, da parte di gruppi precisi contro altri gruppi o individui precisi. C'è sempre un chi, un dove, un perché, oltre che un quando e un come.

L'untuosa ideologia umanitaria impedisce di riflettere correttamente proprio sul chi, sul dove e sul perché. Permette anche ai maomettani (sunniti, ricordiamo) di adulterare il discorso su accoglienza, su identità e su azioni di contrasto al terrorismo, nascondendo dietro una generica e fasulla non-identità multietnica di alcune nazioni europee il pretesto per non mettere in discussione la loro presenza in quelle stesse nazioni. In pratica, se la Francia vuole rimanere Francia, non dovrebbe, secondo costoro, mettere in discussione la presenza maomettana in terra francese, ecc., di delirio in delirio. Ciò non è in contrasto con i tre punti che abbiamo riportato sopra, perché quei tre punti non parlano di una volontà di difendere radici etno-culturali, da parte degli islamici sunniti, quanto di lasciare che l'islam sia ciò che poi è ovvio che sia, ossia un fenomeno globale (tanto quanto l'umanitarismo europeo), valido ovunque e difendibile sempre. Ovviamente, a noi, invece, viene in mente la questione dei Pieds-Noirs e il confronto che si può fare con l'oggi [intervento del 10 gennaio 2015 ( http://euroholocaust.blogspot.it/2015/01/questione-identitaria-dopo-le-stragi.html )].

La presenza allogena, in particolare araba e subsahariana, in Europa è nata male e lo è grazie proprio all'umanitarismo, ossia grazie ad una generica accoglienza, motivata come volete, nel corso degli anni, ma comunque sempre senza alcun rispetto per le prerogative etnico-culturali di tutti; e, in genere, ciò che nasce male non si sviluppa bene. All'orizzonte non si vede alcunché di positivo, se non nelle troppe e ripetitive e stanche chiacchiere di alcuni multietnicisti di professione.

Finché non rifiuteremo l'umanità, per quanto tale concetto sia inculcato in molti, non faremo molti passi avanti. Si continuerà a vedere sempre e solo il ripetersi degli osceni spettacoli dello sradicamento e della distruzione, dato che è proprio nella lunga epoca della vittoria dell'umanità che è cresciuta la distruzione di popoli, culture, lingue, specie animali e vegetali.

Euro-Holocaust:
http://euroholocaust.blogspot.it/2015/11/rifiutate-lumanita-proposito-dei-nuovi.html
16 novembre 2015


Citazione
PietroGE
Famed Member
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La presenza allogena, in particolare araba e subsahariana, in Europa è nata male e lo è grazie proprio all'umanitarismo, ossia grazie ad una generica accoglienza, motivata come volete, nel corso degli anni, ma comunque sempre senza alcun rispetto per le prerogative etnico-culturali di tutti; e, in genere, ciò che nasce male non si sviluppa bene. All'orizzonte non si vede alcunché di positivo, se non nelle troppe e ripetitive e stanche chiacchiere di alcuni multietnicisti di professione.

Finalmente. Dopo il fiume di chiacchiere senza senso, lacrime e candeline, scene e spari ripetuti fino alla noia alla televisione, si comincia a ragionare su quello che è veramente successo e sulle cause vere.
L'impressione che ho è che i media facciano di tutto per evitare di riflettere sul serio su quello che è successo perché hanno paura che possa mettere in discussione le colonne portanti di questo regime decadente e senza futuro.
Questo articolo, invece, è un primo passo nella giusta direzione.

I 3 punti elencati danno una idea di quello che è l'abisso che separa culture diverse, costrette, non solo dalle circostanze ma soprattutto da un disegno ben preciso, a vivere insieme. Evidenzia anche l'errore fatale commesso dall'occidente e dagli USA (e Israele) in particolare, nell'intervento sconsiderato in MO, che ha caricato la già impossibile convivenza dell'odio generato da bombardamenti indiscriminati e da un immenso numero di vittime civili.

L'articolo fa giustizia di concetti assurdi e artificiali come "umanità", "integrazione", "multiculturalismo" e via dicendo. Esistono i popoli, non l'umanità, esistono le identità, le culture e le religioni, non il generico vuoto riempito da McDonald, sesso e individualismo. La vittima principale di questi attentati è proprio il tentativo di trasformare il mondo in uno specchio deformato della subcultura americana.
Quello che è riuscito in Europa non riesce nel resto del mondo, e prima o poi sarà rimesso in discussione anche in Europa.


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Jor-el
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L'immigrazione graduale, controllata e sostenibile non ha mai prodotto problemi insormontabili ma, spesso, convivenza e vantaggi per tutte le comunità. L'immigrazione irregolare, di massa e senza controlli ha devastato interi continenti.


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Lif di euro-holocaust
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L'immigrazione graduale, controllata e sostenibile non ha mai prodotto problemi insormontabili ma, spesso, convivenza e vantaggi per tutte le comunità. L'immigrazione irregolare, di massa e senza controlli ha devastato interi continenti.

Fermo restando che l'immigrazione e la figura dell'immigrato sono concetti moderni, se non contemporanei. Un tempo c'erano popoli in fuga (verso lidi amici e magari simili) o conquistati (da nemici). C'era lo schiavismo, peraltro in maniera più continua soprattutto in Africa e Medio Oriente. Ma la "sostituzione di popolazione" (ma io preferisco il termine genocidio) era al massimo un errore di valutazione, non una ridicola scempiaggine voluta per interessi di bottega, come oggi. Questo senza considerare se graduale e controllata (comunque più tollerabile, ne convengo) o irregolare.


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