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Robophilia, fra 50 anni faremo sesso coi robot


Eshin
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di Simone Cosimi

Robophilia, fra 50 anni faremo sesso coi robot
Sex tech. Robophilia. Sesso con androidi e robot. Rapporto uomo-macchina. Chiamatelo un po’ come vi pare e non fatevene inquietare. Secondo Helen Driscoll, psicologa della sessualità e delle relazioni all’università di Sunderland, Gran Bretagna, i progressi tecnologici sono così roboanti e rapidi, così profondi e passionali, da essere destinati a far sentire il loro peso anche in ambiti come quello sessuale. I robot saranno i nostri nuovi compagni di vita e di lavoro. Ci sostituiranno in ufficio o in fabbrica e terranno compagnia ai nostri anziani. Ma finiranno anche sotto le lenzuola.

Secondo la docente inglese il tecnosesso diventerà realtà entro il 2070. Basteranno cioè poco più di cinquant’anni per dire addio alle relazioni fisiche. Anzi, per considerarle primitive e derubricarle a una possibilità fra le tante.

«Tendiamo a considerare la realtà virtuale e il sesso robotico nel contesto attuale – nota l'esperta al quotidiano The Mirror – ma se ripensiamo alle norme sociali sul sesso che esistevano solo 100 anni fa, è evidente che sono cambiate rapidamente e radicalmente».

La fantascienza potrebbe dunque presto trasformarsi in realtà, com’è d’altronde accaduto diverse volte con molte delle invenzioni e delle situazioni immaginate da autori, registi e creativi specie a cavallo degli anni Cinquanta e Settanta. «Quando la realtà virtuale diventerà più realistica e coinvolgente e sarà in grado di imitare e anche migliorare l’esperienza del sesso con un partner umano, è possibile che alcuni la preferiranno rispetto al sesso con un essere umano meno che perfetto» ha aggiunto la dottoressa britannica. In effetti di strada da fare, da Oculus Rift di Facebook a Hololens di Microsoft, ce n’è parecchia prima di poter davvero dare la precedenza a un orgasmo digitale rispetto a uno in carne e cuore.

«Le persone – avverte però Driscoll – potrebbero anche cominciare a innamorarsi dei loro partner virtuali». Proprio come accade a Joaquin Phoenix nel film Her di Spike Jonze. E a generare inedite forme di gelosia: «Molte persone integrano con successo varie forme di realtà virtuale nelle loro vite ma il sesso, per non parlare dell'amore, sarà visto come qualcosa di vicino all'infedeltà. Insomma, presenterà delle sfide reali in molte relazioni».

In fondo, già oggi e da sempre ci innamoriamo di personaggi di fantasia oppure di vip con cui non riusciremo mai a entrare in contatto e che dunque sono fatti della stessa sostanza dei sogni. Perché non dovrebbe essere possibile – coinvolgimento erotico incluso – con delle macchine particolarmente intelligenti e raffinate? «In futuro – conclude la psicologa, partendo dalla presa d’atto di alcune evoluzioni della contemporaneità, specie in certe regioni come il Giappone – assisteremo alla crescita dei rapporti umani vissuti interamente online. E qualcuno comincerà a preferire il sesso virtuale tecnologicamente avanzato al sesso con esseri umani. Potremmo anche vedere un maggior numero di persone che vivono da sole passare più tempo nella realtà virtuale».

http://www.vanityfair.it/benessere/sesso/15/08/07/robophilia-fra-50-anni-faremo-sesso-coi-robot 🙄


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mazzam
Honorable Member
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Post: 742
 

Reazionario è bello.


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fuffolo
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 686
 

Un bel libro

COMPRATEMI TUTTA
THE BEST OF JACK WILLIAMSON (1978)
http://www.mondourania.com/urania/u761-780/urania775.htm


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ws
 ws
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 551
 

tra cinquanta anni ci sara' ancora questo tipo di societa' ? 🙄


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cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

Tale Helen Driscoll è una normalissima laureata con incarico di lettore dell'università inglese, titolo che grossomodo equivale al vecchio assistente universitario che teneva le esercitazioni e qualche (facile) lezione.
http://www.sunderland.ac.uk/faculties/apsc/ourstaff/psychologystafflist/helendriscoll/
La giovine fanciulla ha scritto un accattivante articolo per una rivista da parrucchiere, magari saprà tutto su

Her research interests lie broadly in an evolutionary approach to psychology and her current research is focussed on the role of the Dark Triad personality traits (narcissism, Machiavellianism and psychopathy) in mate choice and mating strategies.

Allargarsi a profetizzare che i futuri rapporti sessuali (ancorchè dark) si rivolgeranno ai robot mi sembra eccessivo, come diceva socrate e confermò santippe è meglio una scopata di centomila pippe.....

ps. certo una che si chiama Helen Driscoll dovrebbe leggere molti più romanzi di fantascienza....


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