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Rosy Bindi for president ? Bravo Vendola


marcopa
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Rosy Bindi for president? Bravo Vendola
di Angela Azzaro

La proposta di Nichi Vendola di candidare Rosi Bindi alla guida di una grande coalizione per un governo di transizione ha destato interesse, polemiche, stupore. Una mossa che stamattina i compagni del manifesto stigmatizzavano con un titolo critico “Contrordine” e le foto accostate di Fini e del leader di Sinistra ecologia e libertà. Il titolo interno era altrettanto sarcastico “Alleanza nazionale”.

Anche la redazione de Gli Altri ne sta discutendo e non tutti la pensiamo allo stesso modo. Io penso invece che Vendola abbia compiuto una mossa vincente per almeno tre motivi:

1) Dicendo sì a una coalizione che va da Ferrero a Fini e mettendo per il momento tra parentesi le primarie ha fatto l’unica cosa che si potesse fare. E’ ormai evidente che le primarie non le voglia fare nessuno, almeno per il momento. Il rischio era che Vendola, restando attaccato a quel progetto, venisse fatto fuori o comunque fortemente marginalizzato a dispetto del consenso che continua invece a ricevere. Invece di lamentarsi o assistere in silenzio alla sua marginalizzazione ha spiazzato rilanciando con una proposta che accoglie alcune urgenze.

2) Una di queste urgenze (veniamo così al secondo motivo) è quella di uscire da vent’anni di berlusconismo. Il governo di transizione servirebbe per fare le riforme più urgenti e consentire al Paese di andare al voto con una nuova legge elettorale. Allora le diverse proposte compresa quella di Vendola potranno confrontarsi davanti agli elettori nella loro specificità e radicalità.

3) Seconda urgenza e terzo motivo. Domenica in piazza c’è stata una grande manifestazione delle donne. Io sono tra coloro che continua a conservare diverse riserve, ma sarebbe davvero stupido non capire che da quella mobilitazione veniva un grosso bisogno di cambiamento. Un bisogno di cambiamento dentro cui c’è quello dell’affermazione di una leadership femminile. Rosy Bindi, oltre ad avere un profilo molto articolato, risponde a quella piazza, a quel bisogno.

Devo essere sincera, se c’è qualcosa che non mi convince di Rosy Bindi è la sua posizione sul caso Ruby che ritengo insopportabilmente moralista. Non penso che sia quella la carta da giocare, ma che le questioni vere siano altre, in primis la capacità di dare risposte sull’impoverimento del Paese. Ma così come in molte abbiamo dialogato criticamente con le organizzatrici del corteo, sono sicura che lo potremo fare anche con Bindi, contestando la sua posizione e chiedendole conto di tante battaglie che vanno fatte subito.

Altresì non mi convince chi oggi critica la candidatura di Bindi perché, come dice D’Alema, deve essere concordata con la coalizione, sapendo bene quanto quell’”essere concordata” faccia riferimento a giochini di Palazzo nei quali D’Alema è bravissimo.

La proposta di Vendola ha il merito di aprire una discussione pubblica, in cui ognuno – di Sinistra e Libertà o qualsiasi altro partito – può dire la sua. Molto meglio di trovarsi davanti a un nome deciso e imposto dai soliti noti.

www.altrionline.it


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marcopa
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Ho girato questo articolo di Angela Azzaro perche' vedo la candidatura della Bindi una rottura simbolica fortissima con il Berlusconismo ma anche con l' assenza di valori e sensibilita' ai problemi sociali che sono presenti anche nella sinistra e nella societa' tutta.
Personalmente sono contro il bipolarismo, per una sinistra autonoma dai moderati, ma provo per questa proposta "un' attrazione" che ho cercato di capire e spiegarmi.
Continuo a essere contro tutti i CIE, anche quelli del centrosinistra, contro tutte le guerre, anche quelle del centrosinistra, contro tutti gli inceneritori, anche quelli del centrosinistra, ma vedo questa proposta molto forte e credo che questo sia il motivo per il quale il PD cerca e cerchera' di farla sparire subito dal dibattito politico.
Spero proprio invece che si discuta molto su questa proposta.


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claricola
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No dai non scherziamo. Così Berlusconi vince anche se in galera o alle isole vergini...
Proprio in Italia non riusciamo a pensare a due schieramenti puliti senza inciucci o altre robe strane?


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dana74
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wow, che prospettiva...che programma incisivo ..la vita degli italiani con siffatti personaggi e programmi non potrà che migliorare..non vedo l'ora di correre alle urne...

Vendola, con Fini ma poi ognuno per la sua strada

Il presidente con l’orecchino è pronto a sacrificare sull’altare di Palazzo Chigi i suoi valori

Il cantiere di centrosinistra è fermo, benché tutti dicano che c’è gran fermento, perché ci sono troppi capi e poche braccia. Un giorno portano alle stelle Bersani, il giorno dopo Vendola, poi tocca a Veltroni, quindi a Casini, poi al fantasma D’Alema, quindi al fantasma Prodi e infine a Rosy Bindi. Se poi ci aggiungiamo che anche il fantasma Fini viene caldeggiato dalla piazza bianco-rossa ecco spiegato il motivo per cui i cantieri sono aperti ma i lavori non fanno un passo avanti. Poi questa diatriba “in casa” tra i dalemiani e i vendoliani per la guida del centrosinistra accresce le difficoltà di questa cordata ad accreditarsi come alternativa a Berlusconi. Benché se ne dica Vendola alla dirigenza del Pd non piace affatto, come documentato dalla guerra delle primarie pugliesi. D’Alema ha cercato in tutti i modi di farlo fuori ma invece il gay dichiarato è riuscito ad imporsi, forse anche per questa caratteristica. La guerra prosegue da tempo sul binario delle primarie che i dalemiani vorrebbero addirittura riporre nel cassetto al contrario delle truppe vendoliane che vedono nello strumento d’importazione un viatico per imporre la propria egemonia. Adesso il cantiere è in gran fermento per le vicende giudiziarie del Cavaliere. E così il peggior nemico, Fini viene visto come un possibile alleato per battere Silvio, lasciando però prima fare il lavoro sporco ai togati militanti. E Vendola che fino a ieri era assolutamente contrario al fidanzamento con Gianfranco adesso è pronto al rapporto innaturale.
Quindi la coalizione allargata comprendente anche i finiani viene caldeggiata ma solo per far fuori Berlusconi e per mettere a punto le riforme, poi ognuno per la propria strada.
L’importante quindi è togliere di mezzo Silvio poi si vedrà. Intanto occorre avere i numeri e i numeri parlano a favore dell’attuale maggioranza. Poi occorre sensibilizzare la base che di rapporti innaturali non ne vuol proprio sapere.
Ma la strategia di vendoliani e dalemiani oltrechè dei dipietristi è sempre legata a quanto la magistratura militante riuscirà a fare. Il lavoro sporco ovvero mettere fuori gioco Silvio attraverso inchieste forzate viene, quindi, delegato ai togati. In caso di riuscita ecco che anche una coalizione comprendente Fini verrebbe assimilata e digerita non solo dalla base ma anche dagli ex rifondaroli e comunisti italiani.
“Credo -ha precisato il leader di Sel- che siamo dentro a un epilogo farsesco della stagione berlusconiana. Siamo davanti al tentativo di cancellare la realtà, di costruire una cortina fumogena che impedisca di discutere dei danni che Berlusconi fa all’Italia, ogni ora che passa, restando a Palazzo Chigi”. Si riferisce alla questione dei festini, per cui la procura di Milano lo ha rinviato a giudizio per concussione e prostituzione minorile. Notizia finita su tutti i notiziari del mondo e per questo, secondo Vendola, l’immagine del Paese ne uscirebbe danneggiata. A dire il vero è proprio la mancanza di una opposizione a far cadere nel ridicolo l’Italia più che per Silvio e la sua corte tutta al femminile. Non hanno un progetto politico unitario; non hanno una linea comune sulle alleanze; non hanno una posizione unica sulla questione immigrazione; non hanno una linea comune sul lavoro e infine non hanno una posizione condivisa sulle missioni militari all’estero.
Si uniscono solamente per l’impossibilità di battere Berlusconi sul piano politico, semprechè riesca la via giudiziaria. Perché altrimenti non c’è alleanza che tenga, seppur momentanea. Il collante è l’aniberlusconismo purché la procura militante faccia il suo corso…

17 Febbraio 2011 1200 - http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=6544


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dana74
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Vendola: Bindi for premier. Ma c’è l’inghippo
mercoledì, febbraio 16, 2011
La proposta arriva da Nichi Vendola: Rosy Bindi presidente del Consiglio, laddove l’attuale governo cada e si riesca, in un modo o nell’altro, a mettere insieme una nuova maggioranza non egemonizzata dal Pdl (e dalla Lega).
Secondo il leader di Sinistra e Libertà, che ha parlato della situazione politica in un’ampia intervista a Repubblica, la premessa è che pur di voltare pagina bisogna accantonare le normali categorie di giudizio e le conseguenti incompatibilità. Quando Goffredo De Marchis gli chiede se «Tutto questo giustifica un'alleanza da Vendola a Fini», la risposta è affermativa: «Per ridare all'Italia l'ossigeno che il berlusconismo le ha tolto urge rimuovere le macerie della Seconda repubblica. Ma se è genuino questo allarme bisogna evitare le inopinate aperture di credito a quei leghisti che sono un elemento centrale del degrado civile del Paese. Facciamo allora un coalizione di emergenza democratica, reclutiamo le migliore competenze giuridiche e occupiamoci delle cose fondamentali: legge elettorale, una buona norma sul conflitto d'interessi e sul sistema informativo. Poi, ognuno per la sua strada».
L’ipotesi Bindi arriva subito dopo. E viene giustificata così: «Una donna che rappresenta la reazione a uno dei punti più dolenti del regresso culturale, ricopre un ruolo istituzionale-chiave come quello di vicepresidente della Camera, ha il profilo giusto per guidare una rapida transizione verso la normalità». Come si vede, una spiegazione piuttosto modesta. Che avrebbe dovuto suscitare una richiesta di approfondimento e che invece è rimasta lì a galleggiare nel nulla, in chiusura del colloquio. Apparentemente Vendola indica tre motivi di apprezzamento, ma in realtà sono solo due. Il terzo, infatti, è niente di più che una valutazione complessiva, che non viene argomentata: «[Rosy Bindi] ha il profilo giusto per guidare una rapida transizione verso la normalità». Un punto di vista, non un elemento di giudizio.
Le motivazioni sono quelle precedenti. La prima: «una donna che rappresenta la reazione a uno dei punti più dolenti del regresso culturale». La seconda: «ricopre un ruolo istituzionale-chiave come quello di vicepresidente della Camera». In altre parole, un merito fondamentalmente riflesso – quello di essere stata insultata da Berlusconi per la sua scarsa avvenenza e di aver risposto per le rime, come peraltro avrebbe fatto chiunque – e un incarico essenzialmente burocratico, che di per sé non attesta il possesso di nessuna particolare intelligenza politica.
Ma il punto è proprio questo: Vendola coltiva ambizioni da leader a pieno titolo, però sa benissimo di non poterle far valere nell’immediato e, a maggior ragione, di non essere proponibile come guida di una coalizione talmente composita da estendersi a formazioni di centrodestra come l’Udc e Fli. In attesa di alzare il tiro in avvenire, quindi, ha tutto l’interesse a caldeggiare come capo di un governo di larghissime intese (e di transizione!) una figura di contorno come la stessa Bindi. Da usare, finché serve, e poi da ricollocare ai margini.

http://www.ilribelle.com/reazione-immediata/2011/2/16/vendola-bindi-for-premier-ma-ce-linghippo.html


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marcopa
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La proposta di Rosy Bindi candidata alla presidenza del Consiglio presenta molte contraddizioni e molti punti di forza. Innanzi tutto e' debole perche' fatta contestualmente alla accettazione di SeL della grande coalizione, nel momento in cui Fini e' in difficolta' proprio sulla difficile scelta della propria collocazione tra gli schieramenti. Ma questa candidatura ha anche una forza attrattiva (tanto che qualcuno la critica ma la definisce "una furbata") ed e' per questo che la stessa Bindi l' ha stroncata subito, insieme a quasi tutto il gruppo dirigente del Pd, il popolo che fa riferimento al Pd invece non so se la pensa allo stesso modo. Il Fatto quotidiano, non la vede male, ma le da poco spazio, Repubblica ha fatto un sondaggio che in un giorno e mezzo ha visto 100.000 voti, di cui il 77% a favore di questa proposta, ma questo test non e' molto attendibile perche' si puo' votare piu' volte dallo stesso computer. Intanto la Bindi ,alla Conferenza delle donne PD, respinge al mittente l' offerta di Vendola, dicendo che il governatore pugliese non riuscira' a dividere il Pd, ma afferma anche che il Pd deve cominciare a pensare a candidare donne non come contorno ma come Leader. La mina della candidatura Bindi sembra disinnescata, l' inadeguatezza e il poco carisma dell' attuale gruppo dirigente del PD rimane evidente.
Credo che a luglio avremo una situazione politica completamente nuova e ora imprevedibile......intanto in Libia 50 dimostranti uccisi dai militari al servizio dell' inventore del Bunga Bunga....si, in Italia si puo' far proprio meglio di quanto fatto da Berlusconi, anche con la Bindi e tutte le sue contraddizioni e politicismi.


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