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S-300 in Siria: disinformazione continua


Tao
 Tao
Illustrious Member
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S-300 IN SIRIA: DISINFORMAZIONE CONTINUA. ECCO I FATTI E MENTRE TUTTI GUARDANO A EST…..

I fatti sono da intelligence ” tradizionale” proprio quella di cui Barak Obama lamenta la mancanza tra le file USA.
il quotidiano Vedomosti aveva notato e segnalato sul sito internet del fabbricante – l’officina Nijni Novgorod – che nel bilancio 2011 c’erano iscritti 105 milioni di dollari per il contratto firmato con la Siria per la consegna di un sistema antiaereo.
Il bilancio 2011 fu subito tolto dal sito internet dell’officina e non rimase che la parola del giornale piu un grosso dubbio: un sistema antiaereo S 300 costa 115 milioni di dollari, più un milione a missile. Diciamo un totale di 150 milioni.

Mancano all’appello almeno una trentina di milioni di dollari per sconto ottenuto, oppure si tratta di un acquisto di aggiornamenti del sistema dato che non si tratta del più moderno sulla piazza: il sistema è del 1978 e in 35 anni ha avuto numerosi aggiornamenti.
La Russia mantiene sull’argomento un indispensabile silenzio ricattatorio, limitandosi a dire che “fornirà ai siriani solo quanto previsto dai contratti in essere e nulla più.” Che ” colpire gli USA uccidendo piloti sarebbe inimmaginabile”. E non aggiunge altro.

Le altre informazioni su questa transazione, provengono dall’Intelligence israeliana – rilanciata acriticamente da quella statunitense – insistono sul fatto che la consegna avverrà in Agosto, ma non hanno uno straccio di indizio.
Un tentativo di provocazione alla contraerea siriana è stato fatto bombardando i sobborghi di Damasco, tre volte, ma senza esito.

il quotidiano di lingua araba londinese “Al Quds al Arabi” sostiene che la consegna dei sistemi antiaerei sia già avvenuta, ma che sono ancora sotto controllo russo ( ergo non bombardabili).
I siriani, oscillano tra tutte queste ipotesi e insinuano che potrebbero anche aver ottenuto gli S300 dall’Iran che li aveva acquistati da tempo.

i russi fanno notare, calendario alla mano, che l’industria bellica non é un take away, e che tra fabbricazione, collaudo e addestramento,serve almeno un anno e spostano quindi eventuali conseguenze strategiche alla primavera del 2014, ossia quando il mandato Presidenziale di Assad sarà in scadenza e giusto in tempo per la fine ( o lo stallo) della conferenza promossa da USA e Russia.
La pignoleria con cui i russi hanno calendarizzato pubblicamente questa fornitura ( peraltro non confermata), fa pensare che siano certi che i sistemi d’arma non verranno spediti dalla Russia.

I contratti di fornitura – se esistono – sono stati segretati sia da Putin che da Bashar el Assad, ed entrambi hanno interesse a tacere o almeno a intrattenere quel tanto di ambiguità che basti a far temere il peggio ( la consegna già avvenuta) a Israele e agli USA.

Questo sistema di difesa è in grado di intervenire a 150 Km di distanza, fino a 27.000 metri di quota e ingaggiare con successo sia gli F16 israeliani che gli F 22 (ricorderete che segnalai che questi ultimi avevano un difetto, mai trovato, al sistema di alimentazione dell’ossigeno dei piloti) e una volta diventati operativi eliminerebbero le speranze Israelo-americane di imporre una no fly zone o di appoggio aereo ai ribelli.

Esiste una ottima ragione per cui anche gli iraniani potrebbero aver sistemato in Siria un early warning system : a difesa dei loro impianti nucleari.
Gli S 30 avrebbero la possibilità di intercettare attivamente gli aerei israeliani sia in partenza che al ritorno da una eventuale incursione sull’Iran.

Un altro “potenziale fornitore”, che nessuno nomina, potrebbe essere l’Algeria che ha tutto l’interesse a far durare la Siria il più possibile dato che non vede con serenità ai suoi rapporti futuri con gli USA e, a suo tempo, non ha esitato ad aiutare concretamente Gheddafi ( e questo spiegherebbe meglio il contratto di 105 milioni di dollari con la fabbrica Nijni Novogorod cui i siriani avrebbero quindi commissionato solo gli ultimi aggiornamenti).
Così i conti tornano.

La versione S-300 PMU-2 Favorit può lanciare sei missili contemporaneamente su sei bersagli differenti ed essere operativa in cinque minuti. La velocita dei missili è di 2.100 metri al secondo. La notizia è di fonte russa e potrebbe essere “pompata” un po’, ma anche con la tara è sufficiente.
Con quattro batterie, si ottiene una no fly zone per le forze NATO ( anche sul Libano) per tanto tempo quanto è necessario per trattare la pace senza pistole alla tempia.
E si priva Israele del libero uso del cielo.

Antonio De Martini
Fonte: www.corrieredellacollera.com/
27.05.2013


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