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Sartori - La coperta è più corta


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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D’un tratto abbiamo scoperto che nel mondo c'è molta gente che muore di fame. Eppure si sapeva da tempo. Sei anni fa contestavo i dati Fao (Food and Agricultural 0rganization delle Nazioni Unite) la cui previsione era che nel 2030 il numero delle persone che soffrono la fame sarebbe stato dimezzato e scrivevo così: «La semplice verità è che la fame sta vincendo perché ci rifiutiamo di ammettere che la soluzione non è di aumentare il cibo ma di diminuire le nascite, e cioè le bocche da sfamare. La Fao, la Chiesa e altri ancora si ostinano a credere che 6-8 miliardi di persone consentano uno sviluppo ancora sostenibile. No. Più mangianti si traducono oggi in più affamati. I 30 mila bambini che muoiono di fame ogni giorno li ha sulla coscienza chi li fa nascere» (Corriere del 9 giugno 2002).

Da allora provo ogni tanto a ricordare che alla origine di tutti i nostri mali, ivi incluso il disastro ecologico, sta l'esplosione demografica. Agli inizi del secolo scorso eravamo 1.500 milioni; oggi siamo 6.500 milioni (tuttora in crescita di 60 milioni l'anno). Ma è un predicare al vento. Sul punto si è creato un blocco mentale. L'argomento è tabù, è religiosamente scorrettissimo e proprio non se ne deve parlare. E così continuiamo a essere impegnati in una rincorsa inevitabilmente perdente, insensata e anche suicida. Tornando agli affamati, sei anni fa erano stimati in 800 milioni; oggi si può prevedere che arriveranno a 2 miliardi e passa.

Sono stime che sottintendono una vera e propria «strage » in corso, che non ha fatto notizia finché avveniva in ordine sparso. E’ quando una carestia arriva nelle città che diventa visibile e minacciosa. Ed è nelle città del mondo in via di sviluppo (come si diceva) che oggi manca il grano, manca il riso, manca il mais. Perché? Di colpo si scopre che la colpa è dei biocarburanti che sottraggono terreno agricolo alle coltivazioni alimentari. In verità il Brasile va quasi tutto a biocarburanti e in trent'anni nessun premio Nobel (in economia sono tantissimi) ha avvertito il pericolo. Ma ora che l'America si è messa a incentivare l'etanolo, ecco il colpevole: la politica energetica di Washington e la speculazione che si concentra a Chicago. Sulla speculazione (che c'è) mi limito a osservare che presuppone che un bene diventi raro. Sull'acqua di mare non ci sarà mai speculazione.

Quindi la speculazione non è all'origine del problema. Il problema è che le risorse petrolifere sono in diminuzione e soprattutto sempre più a rischio. Se l'America restasse a secco sarebbe una catastrofe (anche per tutto l'Occidente) rispetto alla quale la crisi del 1929 sarebbe una inezia. La situazione è, allora, che per 6-7 miliardi di persone la coperta è corta. Per rimediare, tutti cercano di tirarla a sé. E così per turare una falla ne apriamo un'altra. Quando la coperta è sempre più corta, l'unica soluzione è di ridurre il numero di chi ne deve essere coperto e protetto. In attesa ogni egoismo è sacro, e cioè il diritto di sopravvivere è eguale per tutti. Pertanto trovo insensato e irresponsabile dichiarare che alienare i terreni dalla produzione agricola «è un crimine contro l'umanità» (così le Nazioni Unite per bocca di Jean Ziegler, riecheggiato con mia sorpresa anche da Tremonti). Per un problema terribilmente serio, occorre essere seri.

Giovanni Sartori
Fonte: www.corriere.it
Link: http://www.corriere.it/editoriali/08_maggio_06/sartori_coperta_piu_corta_fame_demografia_9c8bb936-1b2a-11dd-98ce-00144f486ba6.shtml
6.05.08


Citazione
remox
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 393
 

Le solite stronzate malthusiane di sartori. L'arterio sclerosi avanza. La penuria è provocata a tavolino dalle scelte del cartello del grano e della finanza globale che spingono per il razionamento e l'introduzione degli ogm brevettati.
Altrimenti la fame finirebbe in poco tempo se si potessero attuare politiche anti globalizzazione WTO.


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Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Di solito remox mi appare eccessivo, ma in questo caso sottoscrivo quello che dice.

C'è indubbiamente un elemento di verità in quello che dice Sartori, ma nel complesso l'articolo è una bufala.


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silviu
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 100
 

Mi chiedo: perché postare un simile cumulo di trite e false banalità? Per avere la conferma di chi è Sartori? Boh


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Drachen
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 40
 

in ogni caso resta un punto chiave:

su questo pianeta siam troppi.


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paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
 

- la fame all’orizzonte -

Nella questione della necessità di controllare le nascite bisogna stabilire un principio che è questo: chi vuole limitarle, drasticamente, con gli strumenti della scienza, che sono pillole anticoncezionali, preservativi, dà un contributo alla vita sulla terra infinitamente superiore ai difensori d’ufficio della vita, che sono i preti e la destra industriale, che vogliono che le cose continuino così.
Tutte le previsioni dei massimi esperti di alimentazione, la FAO in testa, parecchi anni fa avevano previsto che gli affamati nel mondo si sarebbero dimezzati: 6 anni fa invece erano arrivati a 800 milioni, oggi si parla di due miliardi.
La scienza, quella vera, la sola che è in grado di valutare la sostenibilità di 6 miliardi di persone sul pianeta, ha già detto che questo impatto è distruttivo, e osserviamo già alcuni effetti del riscaldamento globale, a cominciare dalla maggiore potenza degli uragani che sono generati dal maggior calore dei mari, dal precoce scongelamento di ghiacciai artici e antartici, la desertificazione e la diminuzione dei rendimenti agricoli, e l’abbassamento delle falde acquifere.
A fronte di questi disastri, presenti e futuri, gli industriali, quelli che comandano veramente insieme alle multinazionali, ci dicono che l’economia deve crescere, si prevede di raddoppiare in pochi anni i consumi di petrolio, e qui da noi il grande umanista Giuliano Ferrara si duole che negli ultimi 30 anni la terra ha perduto un miliardo di persone per effettuati aborti.
Siamo in balia di autentici pazzi, destra economica e religioni in aperto comparaggio, che impediscono qualsiasi decisione politica di decrescita umana e produttiva.
Scriveva Sartori in un editoriale del Corriere della Sera del 9 giugno 2002, “ la soluzione non è di aumentare il cibo, ma di diminuire le nascite, e cioè le bocche da sfamare. La FAO, la Chiesa, si ostinano a credere che 6-8 miliardi di persone consentano uno sviluppo ancora sostenibile. No. Più mangianti si traducono oggi in più affamati. I 30.000 bambini che muoiono di fame ogni giorno li ha sulla coscienza chi li fa nascere”
Non è più consentito giocare con le parole e con gli equivoci. Dobbiamo mettere un punto fermo, dimostrato dai fatti che, non mettere mano ad una drastica diminuzione demografica significa condannare tutto il genere umano alla scomparsa in tempi brevi.
E l’unico paese al mondo che è riuscito a contenere (parzialmente) l’aumento della popolazione è stata la Cina, e ciò è stato possibile perché in Cina la religione non conta niente e invece conta molto lo Stato.
L’Islam e i cristiani, che controllano il cervello di 3 miliardi di persone, sono la palla al piede del mondo, sono i più prolifici e oggi non è possibile nemmeno parlare del problema.
Tra l’altro sono due religioni aggressive che vogliono espandersi, sono chiese universali, e la crescita dei loro seguaci è una precisa strategia espansionistica, come quella islamica in Europa e quella delle “missioni” in Africa.
Dobbiamo amaramente dedurre che i dogmi religiosi pesano enormemente sul futuro del nostro ecosistema, vanno contro ogni ragionevolezza e aprono la strada a carestie e sofferenze.
Perfino la grande America ha costruito una cortina di ferro con il confinante Messico, perché l’emigrazione massiccia è insostenibile, e proprio la matrice religiosa di entrambi i popoli ha impedito di usare i miliardi di dollari (spesi per fare il muro di acciaio e la sorveglianza) per finanziare profumatamente le coppie messicane che si fossero impegnate a fare un solo figlio.
Acciaio, filo spinato, e dogmi, al posto di una ragionevole e possibile decrescita.
Ricordiamoci sempre di quanto siano pesanti i condizionamenti religiosi e quanti problemi ci creano, quante inutili guerre abbiano generato, e quanto impegno abbiano usato contro la scienza, la conoscenza e la razionalità.
Paolo De Gregorio


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