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Sballottato


Tao
 Tao
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Raggi in fuga per la vittoria. Testa a testa Meloni-Giachetti

Campidoglio. M5S al 36 per cento, Pd e i fascioleghisti appaiati sul 20. La sinistra sfiora il 5%. Disastro a destra, «Giorgia» è la più competitiva, Marchini resta indietro. Di molto. Renzi bordeggia la sconfitta. Ma per il Cavaliere è proprio la fine, ha perso il derby interno alla sua area. Salvini esulta: «Dove c’è la Lega si va avanti»

All’una di notte la vittoria smagliante di Virginia Raggi non fa quasi più notizia. E sì che è un terremoto, per la Capitale. Alle prime proiezioni la candidata a 5 stelle veleggia oltre il 36 per cento. I romani e le romane l’hanno praticamente plebiscitata, indifferenti al praticantato nello studio di Previti, alla proposta della funivia per evitare il traffico romano e a tutte le altre sue bizzarre proposte elettoriali.

Dietro di lei, la sfida per la sopravvivenza è durissima. Bobo Giachetti, candidato del Pd, in un primo momento viene dato al ballottaggio dagli exit poll. Ma le prime proiezioni danno in avvicinamento, e a grandi passi, Giorgia Meloni, la candidata di Fratelli d’Italia e della Lega. Per un’ora il duello fra i due è una corsa sulle montagne russe. Ad ogni cambio di decimale nel comitato della ex socia dell’ex sindaco Alemanno parte l’applauso. Da Porta a Porta il capogruppo Pd Rosato fa una dichiarazione che sa di ammissione della sconfitta: «I cittadini ci hanno fatto pagare il prezzo per il governo di Marino».

Dall’altra parte di Roma, allo Scalo San Lorenzo, il comitato Giachetti rispetta fino a notte fonda la consegna del silenzio. Rotta solo da patetiche dichiarazioni di chi cerca di tirare su il morale della truppa, a dispetto dei numeri reali che i canali tv sgranano inesorabilmente, triste rosario. Come il renzianissimo Andrea Marcucci: «Ad ora Pd ha vinto in centinaia di piccoli comuni ed è in gara nelle grandi città. Aspettiamo fiduciosi». Dal Nazareno il silenzio è tombale.

Se acciuffare per il rotto della cuffia il ballottaggio sarebbe una «non vittoria», velenosa citazione della formula con cui Renzi snobbò il risultato di Bersani alle politiche del 2013 che subito circola nella rete, mancare il secondo turno sarebbe un disastro totale per il presidente del consiglio, assai più che per il generoso candidato dem. Se Giachetti passasse, la distanza con la candidata a 5 stelle sarebbe comunque un abisso, un vuoto spalancato difficile da colmare.

Mentre si consuma la sfida per il secondo posto, però, uno sconfitto certo c’è ed è Berlusconi. Ha perso, e malamente: il suo (ultimo) candidato Alfio Marchini sfiora alle prime proiezioni non arriva al 10 per cento. Musi lunghi e delusione al suo comitato.

Ma per l’ex Cavaliere è molto più che una sconfitta: è la fine. Ha scelto tardivamente Marchini scartando un Bertolaso già in corsa e sfasciando definitivamente il suo sempre più ristretto gruppo di fedelissimi. Il leghista Matteo Salvini ieri notte già esultava: «Dove c’è la Lega si va». Sarà la resa di conti interne al centrodestra, con ogni probabilità, a decidere le sorti del ballottaggio. E non sarà un pranzo di gala, a stare alle prime dichiarazioni: «Marchini? Viene il sospetto che fosse proprio questo il compito di quella candidatura: allontanare Meloni dal secondo turno», ha sibilito il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli.

La sinistra di Stefano Fassina si colloca verso il basso della classifica. Gli exit poll la danno tra il 3 e il 6 per cento, le prime proiezioni affilano il dato fra il 4 e il 5, 7. Bisognerà aspettare i dati reali per le valutazioni sulla corsa solitaria delle sinistre nelle città. Non sono risultati lusinghieri, e anche se quella dell’ex viceministro Pd al momento risulta la migliore perfomance. Ma non sono arrivati gli sperati voti dei delusi del Pd; e forse non sono arrivati neanche tutti i voti della sinistra-sinistra.

Infine l’affluenza. Il 57,2 è il segnale di una piccola ripresa di partecipazione della città, nonostante Mafia Capitale, nonostante la defenestrazione di Marino, e nonostante candidati non precisamente trascinanti. Alle comunali del 2013, quelle in cui vinse Marino, era andato al voto il 52,8 per cento dell’elettorato ed era stato il record negativo della storia della capitale, peggiorato di una manciata di voti delle Europee del 2014 (quelle in cui il Pd a livello nazionale prese il 40,8 per cento con il 58,7 per cento di votanti).

Fonte: http://ilmanifesto.info
Link: http://ilmanifesto.info/raggi-in-fuga-per-la-vittoria-testa-a-testa-meloni-giachetti/
6.06.2016


Citazione
PietroGE
Famed Member
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Qualche parola sulle conseguenze a livello nazionale.

1. Berlusconi o è totalmente bollito o se ne frega della politica e pensa solo alle sue aziende. Molto probabilmente aveva ragione Salvini : B. ha diviso il centro destra a Roma per fare un favore a Renzi, in cambio di un occhio di riguardo nei confronti delle sue aziende. In ogni caso il suo è un tramonto definitivo. Il candidato alle prossime politiche sarà Salvini. I "moderati" di FI li metterà a tacere con qualche poltrona.

2. Renzi ha fatto lo sbruffone una volta di troppo. Il referendum è a rischio e ora o dice che aveva scherzato e che non se ne andrà anche se perde il referendum (ma perderà la faccia) oppure rischia di andare a casa veramente quest'autunno. E il Paese rischia l'IVA al 25% con un nuovo governo tecnico imposto da Francoforte (non Bruxelles) e le conseguenze che si possono immaginare.

3. I 5S hanno la possibilità di dimostrare che non sono meglio degli altri in una città disastrata come Roma. È ovvio che il governo nazionale non ha alcun interesse a finanziare la capitale ora che è in mano all'opposizione. E senza aiuti esterni la situazione finanziaria di Roma andrà di male in peggio.

4.I, Paese ha tre partiti, o aree politiche, ognuna delle quali raggiunge il 30% e rifiuta una alleanza con le altre.


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riefelis
Honorable Member
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Qualche parola sulle conseguenze a livello nazionale.

1. Berlusconi o è totalmente bollito o se ne frega della politica e pensa solo alle sue aziende. Molto probabilmente aveva ragione Salvini : B. ha diviso il centro destra a Roma per fare un favore a Renzi, in cambio di un occhio di riguardo nei confronti delle sue aziende. In ogni caso il suo è un tramonto definitivo. Il candidato alle prossime politiche sarà Salvini. I "moderati" di FI li metterà a tacere con qualche poltrona.

2. Renzi ha fatto lo sbruffone una volta di troppo. Il referendum è a rischio e ora o dice che aveva scherzato e che non se ne andrà anche se perde il referendum (ma perderà la faccia) oppure rischia di andare a casa veramente quest'autunno. E il Paese rischia l'IVA al 25% con un nuovo governo tecnico imposto da Francoforte (non Bruxelles) e le conseguenze che si possono immaginare.

3. I 5S hanno la possibilità di dimostrare che non sono meglio degli altri in una città disastrata come Roma. È ovvio che il governo nazionale non ha alcun interesse a finanziare la capitale ora che è in mano all'opposizione. E senza aiuti esterni la situazione finanziaria di Roma andrà di male in peggio.

4.I, Paese ha tre partiti, o aree politiche, ognuna delle quali raggiunge il 30% e rifiuta una alleanza con le altre.

Concordo pienamente. Hai scattato una fotografia politica molto realistica.


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[Utente Cancellato]
Noble Member
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Qualche parola sulle conseguenze a livello nazionale.

1. Berlusconi o è totalmente bollito o se ne frega della politica e pensa solo alle sue aziende. Molto probabilmente aveva ragione Salvini : B. ha diviso il centro destra a Roma per fare un favore a Renzi, in cambio di un occhio di riguardo nei confronti delle sue aziende. In ogni caso il suo è un tramonto definitivo. Il candidato alle prossime politiche sarà Salvini. I "moderati" di FI li metterà a tacere con qualche poltrona.

2. Renzi ha fatto lo sbruffone una volta di troppo. Il referendum è a rischio e ora o dice che aveva scherzato e che non se ne andrà anche se perde il referendum (ma perderà la faccia) oppure rischia di andare a casa veramente quest'autunno. E il Paese rischia l'IVA al 25% con un nuovo governo tecnico imposto da Francoforte (non Bruxelles) e le conseguenze che si possono immaginare.

3. I 5S hanno la possibilità di dimostrare che non sono meglio degli altri in una città disastrata come Roma. È ovvio che il governo nazionale non ha alcun interesse a finanziare la capitale ora che è in mano all'opposizione. E senza aiuti esterni la situazione finanziaria di Roma andrà di male in peggio.

4.I, Paese ha tre partiti, o aree politiche, ognuna delle quali raggiunge il 30% e rifiuta una alleanza con le altre.

Analisi perfetta, non c'è da aggiungere altro se non che, tutti diranno di aver vinto (come al solito), soprattutto i 5s, ma io questa vittoria clamorosa loro, non la vedo proprio, in considerazione che anche un altro 5% di elettorato è stato a casa (è un piccolo partito)


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cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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All’una di notte la vittoria smagliante di Virginia Raggi non fa quasi più notizia.
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Alle prime proiezioni la candidata a 5 stelle veleggia oltre il 36 per cento. I romani e le romane l’hanno praticamente plebiscitata,
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Dietro di lei, la sfida per la sopravvivenza è durissima.
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Ma le prime proiezioni danno in avvicinamento, e a grandi passi, Giorgia Meloni
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Per un’ora il duello fra i due è una corsa sulle montagne russe. Ad ogni cambio di decimale nel comitato della ex socia dell’ex sindaco Alemanno parte l’applauso.
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Rotta solo da patetiche dichiarazioni di chi cerca di tirare su il morale della truppa, a dispetto dei numeri reali che i canali tv sgranano inesorabilmente, triste rosario
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Se acciuffare per il rotto della cuffia il ballottaggio sarebbe una «non vittoria», velenosa citazione della formula
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Mentre si consuma la sfida per il secondo posto,
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E non sarà un pranzo di gala, a stare alle prime dichiarazioni
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Ma al Manifesto ieri notte non c'era un caporedattore per fare da tutor ai praticanti/stagisti pagati coi voucher? (e si spera non in nero!)

Questo articolo non sarebbe stato accettato neppure sul giornalino di classe di un qualunque liceo di provincia, tanta è la retorica e le frasi fatte di cui è pieno. Se non fosse così giovane verrebbe da pensare che l'autrice abbia ascoltato le mitiche trasmissioni in italiano della radio albanese che negli anni 60 parlava contro la "cricca revisionista" occidentale.

Un conto è esultare (ed anche giustamente) in piazza o sulla radio condominiale un altro è scrivere un articolo su un giornale che ancora si vuole chiamare Il Manifesto!

ps. qualcuno dica a Daniela Preziosi che a non essere un pranzo di gala era una RIVOLUZIONE vera e non una misera bega fra i nipotini di berlusconi e le orfanelle di almirante, il grande timoniere si sta agitando nella tomba per l'uso delle sue parole....


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mda1
 mda1
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se salvini e la meloni sono seri e credibili (cosa di cui dubito) proporranno una bella legge sul conflitto di interessi, ottenendo un duplice risultato: 1) spaccarfe il pd perchè renzi non la voterà mai e 2) vedere il bulff delle 5 stelle (a 6 punte) che a parte ragliare non hanno ottenuto nulla.


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spadaccinonero
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Post: 10314
 

@cedric

farsi pagare con i voucher è esattamente come lavorare in nero, solo che la cosa diviene "legale"

a Roma è stato concesso far vincere il 5s in quanto tranquillizzante

voglio proprio vedere cosa diranno quando avranno di fronte a loro il mostro del patto di stabilità 😆

si daranno un bacio gay/lesbo per sedurlo?
organizzeranno un barbecue al colosseo per ammansirlo?

8)


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Matt-e-Tatty
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Qualche parola sulle conseguenze a livello nazionale.

1. Berlusconi o è totalmente bollito o se ne frega della politica e pensa solo alle sue aziende. Molto probabilmente aveva ragione Salvini : B. ha diviso il centro destra a Roma per fare un favore a Renzi, in cambio di un occhio di riguardo nei confronti delle sue aziende. In ogni caso il suo è un tramonto definitivo. Il candidato alle prossime politiche sarà Salvini. I "moderati" di FI li metterà a tacere con qualche poltrona.

Io non trovo molta discontinuità tra le politiche di B e quelle di Renzi, il "piano di Rinascita Democratica" pare procedere a gonfie vele, e penso anche che B si sia accordato con Alfano quando è giunto il momento di defilarsi. Forse era scomodo per alcune questioni, forse davvero gli seccava recedere dai convenienti accordi con la Russia e con la Libia (i suoi maggiori successi politici che condivido) ma per la maggior parte degli abitanti del nostro paese non si è cambiata ricetta, da B a R passando per M.


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