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Schulz: la Grecia mi ha stancato, sarà cacciata

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Rosanna
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Martin Schulz: la Grecia mi ha stancato, se esce dall'euro sarà cacciata anche dalla UE

Il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, avverte la Grecia: ci avete stancati, se uscite dall'euro, sarete cacciati anche dalla UE. E tensione in Germania, dove tra il ministro delle Finanze e la cancelliera non c'è condivisione sulla linea da tenere.
Crisi della Grecia Leggi gli altri articoli

Non ha usato mezzi termini il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, che intervistato dalla rete tedesca ZFD, ha dichiarato: "i greci, in particolare, il signor Varoufakis, mi hanno davvero stancato". L'ex leader socialdemocratico ammette che parte della responsabilità della pesante situazione in Grecia è da addebitarsi ai governi precedenti, che hanno perso l'occasione di salvare il paese. Ma avverte che se Atene uscisse dall'euro, dovrebbe automaticamente essere buttata fuori anche dalla UE, in assenza di accordi in tal senso.

Infine, Schulz ha invitato il governo Tsipras a fare i passi in avanti necessari nel negoziato, dopo che i creditori pubblici (UE, BCE e FMI) hanno già percorso un bel pò di strada.

E il premier greco si trova in queste ore ad Atene, reduce dall'incontro con i vertici europei di ieri, dove davanti al Parlamento spiegherà la linea che intende seguire nel negoziato. La fase è delicata, perché buona parte del suo stesso partito sarebbe contraria a un accordo che violi le "linee rosse" del programma, in particolare, a fare concessioni sulle pensioni e il lavoro. Si appende, inoltre, che a mezzogiorno ci sarebbe stato un colloquio telefonico tra il premier e il presidente russo Vladimir Putin sulla cooperazione energetica, una mossa ritorsiva da parte del primo nei confronti dell'Europa, facendo intendere che Atene abbraccerà Mosca, se non arriveranno quanto prima gli aiuti europei, consentendo ai russi di far passare il gasdotto, che attraverso le acque greche porterà gas fino al cuore del Vecchio Continente, via Mare Adriatico.

La Commissione europea ha smentito che sia previsto un incontro a breve tra il presidente Jean-Claude Juncker e Alexis Tsipras, a conferma che l'ottimismo esistente fino alla tarda mattinata di ieri sul raggiungimento di un'intesa sembra essere svanito, tanto che non si parlerebbe nemmeno pi ù del 14 giugno quale nuova scadenza entro cui trovare un accordo, ma si tornerebbe a fare riferimento al 30 giugno, quando scadrà il termine per la proroga degli aiuti.

Tensione nel governo in Germania

Si apprenderebbe, invece, che martedì prossimo, dopo la fine dei lavori del G7 in Germania, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, potrebbe incontrare il collega greco Yanis Varoufakis. In attesa di conferme, la Bild rivela un retroscena piuttosto credibile, anche se formalmente smentito dal governo tedesco in una nota. Pare che Schaeuble si sia irritato con la cancelliera Angela Merkel per avere convocato con il presidente francese François Hollande un vertice di emergenza, senza avvertirlo. Più in generale, tra i due ci sarebbe discordia sull'atteggiamento da tenere verso Atene, più duro per il ministro, più accomodante per la cancelliera.

Quest'ultima ha spiegato che si lavorerà a ritmi serrati sulla questione, che sarà toccata anche nei colloqui del G7, quando si parlerà di economia mondiale.

E un sondaggio realizzato da Alco per il sito online Newsit ha trovato che il 75% dei greci sarebbe favorevole alla permanenza della Grecia nell'euro, mentre il 45% vorrebbe che il governo trovasse un accordo con i creditori, anche piegandosi alle condizioni richieste. Infine, il 37% sarebbe favorevole a nuove elezioni per sbloccare lo stallo sul negoziato. Il pessimismo e la paura crescono ad Atene, tanto che la borsa perde al momento il 5%, dopo il -1% di ieri.

http://www.investireoggi.it/economia/martin-schulz-la-grecia-mi-ha-stancato-se-esce-dalleuro-sara-cacciata-anche-dalla-ue/

Grecia, l'FMI non esclude la Grexit. Al G7 c'è pessimismo su un accordo

L'FMI non esclude l'uscita della Grecia dall'euro e avverte: se sarà default, blocchiamo ogni finanziamento per Atene. Pessimismo al G7 su una soluzione a breve.

"La Grexit rientra tra le possibilità" previste dall'FMI. E' intorno a questa frase del direttore generale dell'istituto, Christine Lagarde, pronunciata ieri sera nel corso di un'intervista rilasciata al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, che si è aperto un piccolo giallo, perché dal primo titolo pubblicato dal giornale sembrava che l'FMI stesse considerando l'uscita della Grecia dall'euro. E' dovuto intervenire il capo della comunicazione dell'istituto, Gerry Rice, per riportare alla calma, anche se si tratta di un puro giro di parole.

La sostanza di quanto dichiarato dalla Lagarde non cambia: l'FMI non esclude che la Grecia possa lasciare l'Eurozona. E avverte: se non sarà pagata anche solo una rata al Fondo, questi bloccherà i finanziamenti. E infine: l'FMI ritiene "molto improbabile" che sia presto raggiunto un accordo complessivo tra la Grecia e i creditori pubblici.

Creditori pessimisti su accordo a breve

Le dichiarazioni del numero uno dell'istituto spengono del tutto quel cauto ottimismo che si respirava due sere fa, quando il premier Alexis Tsipras aveva parlato di un accordo vicino. Il solito bluff ad ascoltare gli interlocutori. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si dichiarava "stupito" e si chiedeva a stretto giro su quali basi fossero state rese tali dichiarazioni.

La Germania ospita in questi giorni ilG7 dei ministri finanziari a Dresda e dai primi incontri è emerso un clima di scetticismo, misto a un pò di allarme e di rassegnazione. Il commissario agli Affari monetari, Pièrre Moscovici, esclude che sia fissata una nuova scadenza per un'intesa, notando come ad oggi ne siano state stabilite di diverse, senza alcun risultato.

La sensazione è che si andrà a una valutazione giorno per giorno, magari fino alla fine di giugno. Il problema è che il prossimo venerdì scade una rata da 303 milioni di euro verso l'FMI e la Grecia non ha inviato messaggi rassicuranti, alternando minacce di default a rassicurazioni. E' probabile che la scadenza sarà onorata, ma le difficoltà finanziarie sono crescenti e serve un accordo globale per evitare che il teatrino di queste settimane vada avanti tutta l'estate, quando a luglio e ad agosto arriveranno in scadenza rimborsi molto onerosi, che quasi certamente non potrebbero essere effettuati senza gli aiuti europei. Il 20 luglio, ad esempio, la BCE vanterà 3,5 miliardi di titoli acquistati tra il 2010 e il 2011 con il programma Smp. La cifra è spropositata, rispetto alle dimensioni economiche della Grecia, il cui pil ammonta a 190 miliardi di euro in tutto, per cui l'incidente è probabilissimo se non sarà raggiunta alcuna intesa.

Referendum Grecia opzione sempre più probabile

Le distanze tra le parti ruotano sempre intorno agli stessi punti, come ha confermato la stessa Lagarde: lavoro e pensioni. Ma Syriza, il partito del premier Tsipras, giudica questi due temi "linee rosse", ossia questioni non negoziabili. Da qui, l'impasse, che potrebbe essere sbloccata in un senso o nell'altro da una sorta di ultimatum dell'Eurogruppo, che arriverebbe dopo lo spirare infruttuoso di questo fine settimana.

Bruxelles darebbe ai greci un'ultima opportunità: o accettare un piano di riforme strutturali in cambio di aiuti o Atene sarebbe abbandonata al proprio destino, senza che nemmeno la BCE eroghi liquidità per salvare le sue banche. A quel punto, il governo greco potrebbe rivolgersi all'elettorato con un referendum sull'accordo, che avrebbe il sapore di un sì o no all'euro.

http://www.investireoggi.it/economia/grecia-lfmi-non-esclude-la-grexit-al-g7-ce-pessimismo-su-un-accordo/

La Grecia si allontana dall'accordo, gli USA in allarme. Il vero rischio default è a luglio

La Grecia non sarebbe vicina a un accordo con i creditori pubblici, ma il default potrebbe scattare a luglio, anziché a giugno. Diverse le scadenze a rischio.
Crisi della Grecia Leggi gli altri articoli

Secondo Bloomberg, che ha raccolto le opinioni espresse da 4 funzionari europei vicini al negoziato, la Grecia sarebbe tutt'altro che prossima a un accordo entro il fine settimana con i creditori pubblici (UE, BCE e FMI), essendo stati pochi e lenti i progressi nelle trattative. Pertanto, anche l'ultima scadenza assegnata dalla cancelliera Angela Merkel e dal presidente François Hollande rischia di essere disattesa, nonostante il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, si sia mostrato sereno, a proposito del raggiungimento di un accordo prima del 5 giugno, data in cui Atene dovrà rimborsare all'FMI una rata da 303 milioni e su cui si sono accesi i riflettori dei media e dei mercati di tutto il mondo, dopo che il ministro dell'Interno, Nikos Voutsis, ha dichiarato domenica scorsa che tale pagamento non avverrà senza gli aiuti europei.

L'amministrazione Obama è molto preoccupata

Il clima è teso, tanto che il segretario al Tesoro USA, Jacob Lew, intervenendo dalla London School of Economics, ha avvertito tutti dal riporre eccessiva fiducia sull'assenza di conseguenze di un eventualedefault della Grecia e della sua uscita dall'euro. Se è vero che la moneta unica appare molto più resistente rispetto al picco della crisi di 3 anni fa, ha dichiarato, è indubbio come la bancarotta potrebbe creare problemi nel resto dell'Eurozona e all'economia globale.

Lew ha ammesso che le scelte che il governo Tsipras deve compiere sarebbero ardue per chiunque, ma lo ha spronato a presentare un programma di riforme credibile, mentre ha invitato allo stesso tempo i creditori di Atene ad essere flessibili. Gli USA temono un "incidente", ha affermato.

E se il pessimismo tende a prevalere nettamente anche in Germania, nonostante la cancelliera eviti di rilasciare dichiarazioni sul caso, il capo del team degli esperti finanziari e consulente del governo tedesco, Christoph Schmidt, ha fatto appello alla Grecia di smettere di perdere tempo, spiegando che tutti i creditori vorrebbero tenerla nell'euro, ma che adesso la palla è interamente nelle mani del governo greco.

Se tutti guardano a giugno come data probabile di un default, se non arriveranno in tempo gli aiuti europei, l'amara "sorpresa" potrebbe arrivare a luglio, quando sono in calendario scadenze pesanti. In tutto il prossimo mese dovranno essere rimborsati 1,6 miliardi all'FMI e dovranno essere rinnovati titoli di stato a breve termine per un totale di 5,2 miliardi di euro. Non dovrebbero esserci problemi di liquidità così gravi da determinare un mancato pagamento, tenuto conto che le banche continueranno a sottoscrivere alla scadenza i bond, mentre l'allarme potrebbe scattare a luglio.

Default Grecia: allarme a luglio

In quel mese, la Grecia dovrà rinnovare in tutto 3 miliardi di T-bills in scadenza, per i quali non dovrebbero esserci problemi. Il 13 luglio dovranno essere rimborsati 454 milioni all'FMI e già si potrebbero registrare tensioni. Ma la vera crisi potrebbe arrivare una settimana dopo, quando dovranno essere pagate cedole per 300 milioni e rimborsati titoli in scadenza nelle mani della BCE per 3,5 miliardi.

In un solo giorno, quindi, Atene dovrà sborsare 3,8 miliardi, pari al 2% del pil. Sarebbe come se l'Italia dovesse procedere a pagare 32 miliardi, senza potersi rifinanziare sui mercati, ma attingendo al contante in cassa. Se il nostro paese riuscirebbe ugualmente a onorare la scadenza, avendo scorte di liquidità accumulate dal Tesoro, non lo stesso potrà fare la Grecia, che senza gli aiuti europei ha le casse vuote.

In realtà, la crisi potrebbe scatenarsi anche prima. Le banche greche, come detto, rinnovano automaticamente i bond alla scadenza. Tuttavia, se alla fine di giugno non si trova un'intesa tra Atene e i creditori, essendo spirato il termine per la proroga degli aiuti, come fissato il 20 febbraio scorso, la BCE potrebbe decidere di aumentare lo sconto sul collaterale di garanzia degli istituti, ovvero di ridurre la liquidità loro erogabile, considerando ancora meno sicuri i titoli di stato ellenici, creando difficoltà agli stessi, i quali potrebbero non essere più in grado di rinnovare i bond alla scadenza, specie se accelerassero i prelievi dei risparmiatori per il panico di uno ritorno alla dracma.

Luglio sarà un mese caldissimo senza un accordo, che se arriverà in tempo, potrebbe essere sufficiente solo a rinviare le tensioni in pieno agosto, quando si avranno altre scadenze non meno impegnative. Dunque, o Tsipras trova un'intesa complessiva o il default sarebbe questione di settimane e l'agonia della Grecia sarebbe semplicemente allungata.

Aggiornamento: Da registrare la chiusura della Borsa di Atene con una crescita del 3,5%, dopo che si è diffusa l'indiscrezione per cui gli staff dei creditori lavorerebbero a una bozza d'intesa. E il premier Alexis Tsipras ha dichiarato alle 16.40 di questo pomeriggio che un accordo sarebbe vicino.

http://www.investireoggi.it/economia/la-grecia-si-allontana-dallaccordo-gli-usa-in-allarme-il-vero-rischio-default-e-a-luglio/


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mincuo
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Non ha usato mezzi termini il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, che intervistato dalla rete tedesca ZFD, ha dichiarato: "i greci, in particolare, il signor Varoufakis, mi hanno davvero stancato".

1) E' falso. Schulz (che non mi sta per nulla simpatico) realmente questo ha detto: http://secondscreen.live.cellular.de/#maybrit+illner/social/1?id=a5545b753cc112c196bfa0590022b4cf

2) E' meglio charire bene che non si può uscire da EUR senza uscire dall' Europa.


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Raziel79
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Però se già fai parte dell'Europa ma non hai l' EUR va tutto bene così...
Anzi si fanno gli scongiuri perchè non esca (vdi l'inghilterra)
Come al solito due pesi e due misure.
Io son stanco di queste minacce, fan rimpiangere la testa di cavallo morto nel letto (almeno c'era una certa onestà intellettuale)


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Quel kapò usato da Silvio il Grande oggi mi suona quasi come un complimento...


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mincuo
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Però se già fai parte dell'Europa ma non hai l' EUR va tutto bene così...
Anzi si fanno gli scongiuri perchè non esca (vdi l'inghilterra)
Come al solito due pesi e due misure.
Io son stanco di queste minacce, fan rimpiangere la testa di cavallo morto nel letto (almeno c'era una certa onestà intellettuale)

Forse non hai compreso: non si può uscire da EUR ma non da Europa.
Esci da EUR solo se esci anche da Europa.
Dal Trattato di Lisbona in poi.
Prima invece tu potevi entrare in Europa ma non nell'EUR (clausola opting-out di Maastricht, di cui si avvalse ad esempio la G.B.).
Ma Prodi, nonchè "l'opposizione", nonchè l'informazione, nonchè la mitica "controinformazione" (che è peggio ancora di quella di regime) nemmeno l'ha detto agli Italiani, per sicurezza....


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mincuo
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Mi sembra che l'articolista farebbe bene a guardare meglio le scadenze e gli importi dei debiti Greci.


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Raziel79
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Forse non ho compreso...
"non si può uscire da EUR ma non da Europa."
1 o c'è una negazione di troppo
2 c'è un ma di troppo
3 non ho capito la sottile ironia...
Per chiarezza, non ho mai affermato che la cosa non stia così in base a qualche assurda clausula dei trattati (capestro) dell'unione europea.
Volevo interrogarmi su quale sia il principio ispiratore di tale clausula, dato che la possibilità di adirere all'unione europea ma non alla moneta unica è concesso a diverse nazioni.
Su quale base giuridica lo si vieta ad altri? Ripeto l'unica discriminante è avere fatto parte dell'unione monetaria ed essere usciti.
Quindi (dal mio punto di vista) il princio su cui si fonda la norma è :
"il pallone è mio e decido io chi gioca"
...e avanti così


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mincuo
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Forse non ho compreso...
"non si può uscire da EUR ma non da Europa."
1 o c'è una negazione di troppo
2 c'è un ma di troppo
3 non ho capito la sottile ironia...

Non mi sembra.

Non si può uscire da EUR ma non (uscire) da Europa.
Cioè non si può uscire da EUR, ma restare in (= non uscire da) Europa.
Mi sembra Italiano...

P.S. I trattati sono stati firrmati dai Governi.
Poi che alla gente l'informazione, e soprattutto "la controinformazione" gli riempiano la zucca con tutto, specie gli slogan stantii, meno quello che importerebbe sapere PRIMA, e su cui eventualmenet protestare, quello è un altro discorso....


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PietroGE
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Si potrebbe però uscire dall'euro e dall'Europa e poi chiedere immediatamente il reingresso in Europa usando la clausola opting-out per l'euro.
Uscendo dall'Europa la Grecia rischia di perdere anche gli aiuti regionali e con la situazione economica che hanno, sarebbe una catastrofe.


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Raziel79
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Bho... io avrei scritto "non si può uscire dall'euro e rimanere della UE."
Cmq avevo capito il senso ...
Rimane il punto che avevo portato
NON nego che i trattati siano posti in questi termini.
Voglio però capire la motivazione di tale norma.
Vorrei che mi si portasse un principio (più o meno universalmente riconosciuto) su cui una tale NON possibilità è fondata.
Altrimenti per quel che mi riguarda rimane solo ed esclusivamente una MINACCIA.
Spero di essere stato chiaro


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mincuo
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Si potrebbe però uscire dall'euro e dall'Europa e poi chiedere immediatamente il reingresso in Europa usando la clausola opting-out per l'euro.
Uscendo dall'Europa la Grecia rischia di perdere anche gli aiuti regionali e con la situazione economica che hanno, sarebbe una catastrofe.

Sempre nella "controinformazione" si parla del debito a IMF e BCE ma per i Greci ci sono pure i T-bill, che sono 4 volte tanto, e quelli ce li hanno i Greci, ma quelli si vede che non "sono politicamente adatti" qui su CdC perchè non esistono....


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mincuo
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Bho... io avrei scritto "non si può uscire dall'euro e rimanere della UE."
Cmq avevo capito il senso ...
Rimane il punto che avevo portato
NON nego che i trattati siano posti in questi termini.
Voglio però capire la motivazione di tale norma.
Vorrei che mi si portasse un principio (più o meno universalmente riconosciuto) su cui una tale NON possibilità è fondata.
Altrimenti per quel che mi riguarda rimane solo ed esclusivamente una MINACCIA.
Spero di essere stato chiaro

Scusami ma non ti capisco. Io capisco quello che hanno firmato i Governi relativamente a "Withdrawal and expulsion from the EU and EMU".
Che non è una minaccia, è un trattato.
Poi la filosofia ed etica del medesimo è un'altra storia, ma quel che dico io o Reziel 79 conta come il 2 di coppe con briscola a bastoni, questo è il senso. E soprattutto è il senso per la Grecia, che o esce da entrambe o resta con l'EUR. E non è nemmeno l'unica cosa eticamente discutibile. Anche se esce sia da Europa che EUR alcuni (molti) debiti li paga in EUR ugualmente. Sia i seniors che quelli sotto legislazione Inglese (altra cosa discutibile moralmente quanto vuoi ma firmata da loro all'atto dei prestiti).


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sankara
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Sempre nella "controinformazione" si parla del debito a IMF e BCE ma per i Greci ci sono pure i T-bill, che sono 4 volte tanto, e quelli ce li hanno i Greci, ma quelli si vede che non "sono politicamente adatti" qui su CdC perchè non esistono....

Potresti parlarne allora tu di questi T-bill? Grazie. Qui intanto posto un paio di link trovati in merito

http://www.thetoc.gr/eng/economy/article/greece-raises-114-billion-in-three-month-treasury-bills

http://articles.economictimes.indiatimes.com/2015-05-11/news/62040101_1_gabriel-sakellaridis-euro-zone-partners-government-spokesman


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mincuo
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I T-bill sono come i nostri BOT a 3 mesi o 6 mesi. Ce li hanno i Greci, più alcuni altri (pochi) non Greci, e poi le banche Greche che a loro volta li danno alla Banca Centrale che finchè l'ELA glielo consente se li prende (con margine) e gli provvede la liquidità con la quale pagano pensioni ecc...ma quando sono in scadenza vanno rifinanziati o pagati...
E a Giugno scadono 5 miliardi circa....
Qui un po' impreciso:
http://www.dailyfx.com/forex/fundamental/article/special_report/2015/04/22/forex-euro-timeline-greece-debt-repayment-imf-ecb-ela.html


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Però se già fai parte dell'Europa ma non hai l' EUR va tutto bene così...
Anzi si fanno gli scongiuri perchè non esca (vdi l'inghilterra)
Come al solito due pesi e due misure.
Io son stanco di queste minacce, fan rimpiangere la testa di cavallo morto nel letto (almeno c'era una certa onestà intellettuale)

Forse non hai compreso: non si può uscire da EUR ma non da Europa.
Esci da EUR solo se esci anche da Europa.
Dal Trattato di Lisbona in poi.
Prima invece tu potevi entrare in Europa ma non nell'EUR (clausola opting-out di Maastricht, di cui si avvalse ad esempio la G.B.).
Ma Prodi, nonchè "l'opposizione", nonchè l'informazione, nonchè la mitica "controinformazione" (che è peggio ancora di quella di regime) nemmeno l'ha detto agli Italiani, per sicurezza....

Il Professor Giuseppe Guarino sostiene che le clausole opting out sono tuttora valide e percorribili.
Proprio questa secondo lui dovrebbe essere l'azione da effettuare per uscire dalla moneta unica.


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