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http://www.liberatv.ch/articolo/27924/i-giardini-di-porta-nuova-nel-cuore-della-skyline-di-milano-fallitalia-si-ma-noi-che

I Giardini di Porta Nuova: nel cuore della skyline di Milano. Fallitalia... si', ma noi che futuro ci stiamo costruendo?
L'ANALISI: Per nove anni e' stato il cantiere piu' grande d'Europa, con venti architetti, duemila operai e 340'000 metri quadrati. Il Ticino non sara' ad Expo ma e' bene che i ticinesi ci vadano per osservare un'altra realta'.

di Marco Bazzi - 30 ottobre 2014

Sara' "Fallitalia", ma intanto si muove. Gireranno anche i soldi della Camorra e le tangenti svolazzeranno come farfalle in primavera...

Ma perche'? Invece da noi i soldi sono sempre tutti puliti e limpidi come l'acqua della Verzasca? Vogliamo ammetterlo una volta per tutte che nelle nostre banche sono affluiti capitali che puzzavano lontano un miglio? E che i tesori dei contrabbandieri sono stati riciclati in progetti immobiliari? E nel nostro bel cantone non sono forse girate e girano tangenti? Noi le chiamiamo "commissioni", che e' un termine piu' educato, o scambi di favori. E sappiamo che una commissione per diventare giuridicamente tangente deve presumere il reato di corruzione di un funzionario o, piu' genericamente, di un pubblico ufficiale. Reato sempre molto difficile da dimostrare.

Nel Bel Paese che, va detto, e' pieno di squali e di lupi mannari, non fanno tanti distinguo: le chiamano bustarelle e basta.

E' chiaro, il fenomeno va commisurato alle dimensioni: un cantone di poco piu' di 300'000 abitanti contro un Paese di quasi 60 milioni. E con una tradizione di mafia (da salotto e da macelleria) e di corruzione che affonda le radici nella storia, prima del Regno e poi della Repubblica. I mali e i vizi dell'Italia li conosciamo. E il malvezzo si e' ripetuto sui cantieri milanesi dell'Expo.

Ma da noi squali e lupi mannari non esistono? E' sempre una questione di proporzioni. Se in Ticino una stella del calcio nasce ogni dieci anni, in Italia ogni dieci anni ne nascono mille...

Ma intanto l'Italia va avanti, nonostante la crisi, la disoccupazione, e la poverta' sempre piu' diffusa tra la gente. Mentre noi, maestri delle geremiadi e delle lamentazioni, siamo qui ad azzannarci per costruire una nuova strada, o per realizzare un parco, ad accapigliarci per fare il Palacinema (che almeno li' c'e' un privato che ci mette un po' di soldi)... Siamo qui a discutere da anni se il raddoppio del Gottardo e' o non e' costituzionale, se il suo significato sta nel risolvere i problemi di sicurezza o nell'aprire la via a nuovo traffico...

Il Ticino e' paralizzato dai ricorsi, dai referendum, dalle polemiche, da un parlamento che e' ormai diventato un parlatoio, da personalismi, da ridde di interpellanze e interrogazioni, da un partitismo che si insinua in ogni piega della societa', ma che non e' nemmeno stato in grado di risolvere l'unico vero problema che andava risolto: l'invasione di manodopera estera.
Il Ticino e' paralizzato da una politica di basso cabotaggio, dove pochi sono coloro che hanno visioni. Voci fuori dal coro.

C'e' come l'impressione che noi ci culliamo, beati, nel nostro perfetto sistema politico fondato sulla democrazia diretta, che e' un valore assolutamente prezioso se usata in modo intelligente ma puo' diventare dannosa se usata in modo demagogico.

Queste riflessioni, molto libere e magari anche un po' semplicistiche, prendono spunto da una giornata a Milano. Da un giro, di giorno e di sera, nel nuovo quartiere di Porta Nuova, in particolare nei Giardini di Porta Nuova. In pochi anni, quella vasta area, prima quasi abbandonata al degrado della semiperiferia, ha cambiato radicalmente volto. E oggi anche Milano ha una sua "skyline", come tutte le metropoli del mondo.

L'edificazione del Progetto Porta Nuova e' iniziata nel 2005 ed e' praticamente terminata. Per nove anni e' stato il cantiere piu' grande d'Europa e ha coinvolto venti architetti e duemila operai su una superficie di 340'000 metri quadrati. In questi anni sono sorti grattacieli, piazze, centri culturali, negozi e giardini. E il quartiere si e' rianimato e, come si dice in gergo architettonico, e' stato "riqualificato".

E' chiaro che sono numeri che noi non possiamo permetterci, non fosse altro per gli spazi. Pensiamo poi all'investimento globale, che ammonta a oltre due miliardi di euro. Il finanziamento e' stato garantito da privati, e questo e' un dato che dovremmo considerare, in un Cantone dove e' sempre lo Stato che deve finanziare le grandi opere.
Della cordata guidata dalla Hines, una delle piu' grandi societa' immobiliari del mondo, fa parte anche l'imprenditore Salvatore Ligresti, che non e' certo in odor di santita', anzi! Ma non e' questo il punto.

Il punto e' che noi, a Lugano, stiamo spendendo poco meno di un decimo di quella somma (certo, in Svizzera tutto costa di piu') per costruire il LAC (*), a carico della Citta' che con le finanze dissestate che si ritrova dovra' anche sborsare parecchi milioni all'anno per riempirlo, animarlo e gestirlo. Un'operazione che al di la' del prestigio del nuovo Polo culturale, sara' una perdita secca di svariati milioni che pesera' come un vitalizio al contrario sulle spalle dei contribuenti.

Il resto del previsto sviluppo della citta' sembra essersi arenato: fatta la Vedeggio-Cassarate non si sente piu' parlare, per esempio, del Nuovo Quartiere di Cornaredo e dei suoi "grattacieli". Ma anche il grande progetto per la riqualifica del Pian Scairolo pare essere finito in un cassetto. Per non parlare del polo espositivo del Campo Marzio... O del Lungolago...

Lugano deve tirare la cinghia, va bene. Ma i soldi in questo cantone ci sono e certi investimenti si potrebbero fare coinvolgendo investitori privati, creando fondi di investimento, per esempio.

Il Ticino all'Expo di Milano, che aprira' tra pochi mesi, non ci andra' in veste ufficiale (se ci andra', perche' non si e' capito bene a che punto siamo rimasti). Ma forse vale la pena che i ticinesi ci vadano per vedere (per guardare da vicino e osservare) un'altra realta' a pochi chilometri da noi.
Non vogliamo fare i modernisti sfrenati, ma invece di azzannarci ancora una volta sui fondi per andare all'Expo, perche' non abbiamo promosso qualcosa di nuovo coinvolgendo i privati (ma bisognava pensarci sei o sette anni fa)? Non solo la riqualifica di un quartiere ma anche di un'area urbana che da' sul lago, su uno dei due laghi... Sarebbe stato qualcosa che si poteva mostrare al mondo. Se i privati continuano a costruire vuol dire che i soldi ci sono e allora perche' non convogliarli verso progetti di interesse pubblico invece di limitarsi a contare i palazzoni e le megaville che spuntano qua e la' sulle colline?

A furia di sentirci dire che stiamo affondando, affonderemo davvero.
Prendiamo solo un esempio banale: la Feltrinelli (anche se non e una novita' mondiale) ha creato nei Giardini di Porta Nuova una libreria dove si puo' non solo leggere e acquistare libri, ma anche fare colazione o pranzare, degustare vini o piatti preparati al momento. Un concetto di "fusion" tra cultura ed enogastronomia. Il tema di Expo e' l'alimentazione... Ma poi quella libreria restera', e ne spunteranno altre simili. Promuovere la cultura e la letteratura e' anche portarla tra la gente...

Una realta', ci limitiamo a Milano, che sara' un concentrato di tutti i vizi del mondo, ma che vive, cresce e si sviluppa.

Fallitalia... Si', ma e noi, che futuro ci stiamo costruendo?
--
(*) polo multiculturale cittadino

== I me' du ghei, ciamamai nichelin ==

Caro Bazzi, se vai a Zurigo, saresti egualmente stupito.

Guarda, il Ticino e' periferia e periferia restera'. E' zona ponte, lo sai bene. Su questo fatto dovrebbe puntare. Eppure n
on vedo in giro, a parte la RSI, aziende che traducono, chesso', che sottotitolano film, video, che localizzano software, che traducano emissioni radiofoniche statunitensi e russe, che ospitino siti web multilingue famosi.

Restando in campo edilizio, al Ticino conviene puntare su un'edilizia restauratrice piuttosto che sulla cementificazione esagerata come vorresti tu. Cosa che qualche costruttore ha gia' capito e si specializza nella riattazione di edifici in paeselli dal nucleo medievale.

Bazzi, mi sembri sulla stessa linea del famoso architetto ticinese che, da visionario piuttosto folle, vede un agglomerato di milioni di abitanti solo attorno a Locarno, zona che tu conosci bene, perche' ci vivi. Secondo il grande luminare dell'architettura, sboscando un po' ci starebbero milioni di abitanti. Naturalmente sta zitto sulle mostruose infrastrutture che andrebbero fatte come accompagnamento alla sua genialata. Lo sa che se arrivano un milione di persone, queste porteranno una mentalita' tutta diversa? porteranno anche mafia ed intrallazzi e delinquenza da metropoli. In breve porteranno il peggio dell'Italia in Ticino. Vuoi fare la fine degli indiani nativi d'America? Non dirmi che non te ne sei accorto che qualcosa gia' e' successo. Perfino l'Ambrosetti, noto rappresentante degli imprenditori industriali locali, se ne vien fuori con la constatazione che "e' degradato il modo di fare impresa in Ticino".

Sai cosa ti dico? Che in Ticino manca una cultura del far impresa veramente innovativa. Basta con questa mania della costruzione edilizia, che poi va a far aumentare il numero dei residenti a dismisura. Impresa innovativa sul serio, non innovativa perche' gia' centinaia di milioni di persone la chiamano innovativa.

Se si mettono persone che non hanno nemmeno saputo gestire una fabbrica di pellets per le stufette a legna a gestire fondazioni "innovative" sem a post. Tanto piu' se a fargli compagnia stan li' funzionari che san solo sproloquiare sequele di luoghi comuni, ma sono fattualmente incapaci di avere visioni. La loro massima visione e' dar sussidi ad aziende estere che di know how non ne portan mezzo sul territorio. Men che meno di occupazione per i residenti.

E la classe giornalistica su questa linea sta: del W gli architetti. Innalza nell'alto dei cieli gli architetti, come se non fosse sotto gli occhi di tutti il degrado urbano, edificato da chi se non dagli architetti. Come se non ci fossero altri creativi in giro. Bazzi lo sai che la matematica e' creativa? Non dirmi che la aborri come il Savoia. Come si fa a votare per uno che se ce la fara' diventera' ministro della scuola, eppero' aborre la matematica? Ma sa po'?

Sai che ti dico Bazzi, sulla classe giornalistica? Che fa' pieta'. Da settimane gira nel mondo del web la locuzione "Lugano report". In Ticino nessuno, proprio nessuno, sa cosa sia. Se non lo sa e' perche' i giornalisti ticinesi dormono dalla quarta. I runfa, ron ron. Punto il dito soprattutto alla RSI, che ha suoi corrispondenti lautamente pagati in Italia.

Perche' dietro al "Lugano report" che sta facendo il giro del mondo sta una delle piu' clamorose rivoluzioni energetiche in corso. Un gruppo di professori svedesi ed italiani ha fatto fare delle sofisticate analisi isotopiche da una ditta del Luganese. Riguardano effetti molto strani, diciamo pure sconvolgenti, attorno alla cosiddetta fusione fredda. Di cui pero' nella miserrima mentalita' ticinese, dove il giornalismo scientifico e' abbandonato ad attivissimi ignoranti ed a faziose menti pietrificate, non se ne sa nulla di nulla. Se poi metti la pulce nell'orecchio, per esempio al direttore della RSI, quello fa spallucce. siccome Repubblica fa spallucce. Ma spallucce fanno tutti quanti: i socialisti, quelli del PPD, del PLR, i Verdi non parliamone, loro deridono dall'alto del loro sapere radiofonico.

Caro Bazzi, anche tu porti la tua bella responsabilita' se di LENR il Ticino non ne sa una mazza. Si potrebbe andare a Milano, a Bologna, a Venezia, a Genova, con un bel treno d'antan, a vapore, con la caldaia scaldata dall'hotcat di Andrea Rossi, se si avesse un minimo d'intraprendenza irriverente. Che ci vuole a mettere in piedi un bel progetto turistico del genere, con l'apporto dei privati ed ovviamente dei politecnici?

Un progetto cosi' aprirebbe gli occhi sul potenziale delle nuove energie, quelle veramente alternative. Ed aprirebbe gli occhi a quelli che si dicono verdi ma sono solo arrivisti demagogici, con tendenza all'accentramento personale, e soprattutto sono privi di visioni vere e di cultura a vasto campo. Ottusi. Le altre forze politiche? Sul tema LENR i runfan.

Non esiste solo il cemento caro Bazzi.

La prossima volta, guarda attorno a Bologna, in qualche capannone dall'aria squadrata. Scoprirari che hanno relazioni strane col Luganese e che stanno dando il via alla piu' grande rivoluzione energetica degli ultimi tempi. Questa e' un'opportunita' da cogliere, non solo dai privati, ma anche dal parapubblico.

Come sempre in Ticino chiameranno queste cose innovative quando tutti ce le avranno nel quartiere. Sai che lungimiranza!

Pensic su', va!


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