Le misure che saranno prese in Italia- non era bastata la recente manovra finanziaria- sono il linea con quelle già abbattutesi sulla Grecia e in passato su tutti coloro che sono finiti nelle maglie del sistema imposto dal Fmi, Bce e ora Unione europea. Un´attenta lettura della relazione del presidente del Consiglio fatta all´Ue apre scenari a dir poco inquietanti.
Le autentiche perle con le quali si vorrebbe far ripartire l´economia italiana, sono le stesse applicate in passato in America latina, in Africa, in Asia, dove hanno portato solo miseria per i più e ricchezza per pochi. Privatizzazioni in primis, qui l´obiettivo è quello non dichiarato di distruggere completamente il «sistema Italia» e ridimensionare ancor di più la forza economica nazionale. Con la scusa della libera concorrenza, lo Stato e gli enti pubblici dovrebbero mettere sul mercato beni e servizi in nome di quella libera concorrenza sempre osannata ma utopica perché alla fine prevale sempre la legge del più forte che saprà imporre le sue regole a detrimento degli stessi interessi collettivi. Una volta messi sul piatto è facile intuire nelle mani di chi finirebbero, che sono poi gli stessi che reggono le fila delle grandi banche d´affari anglo-americane. Peraltro in passato i governi Ciampi e Prodi, avevano già provveduto a svendere interi settori strategici.
Non poteva mancare il richiamo al «dinamismo delle aziende», da attuarsi entro quattro mesi, il che tradotto significa libertà di licenziamento, come se l´insicurezza del posto di lavoro fosse il volano per accrescere il benessere della popolazione. Questo per la gioia del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, il falco liberal evidentemente dimentico dei suoi trascorsi socialisti, con l´accenno al «pericolo terrorismo» che funziona sempre quando si vogliono criminalizzare eventuali proteste.
La scure liberista si abbatte anche sugli orari di lavoro, che negli esercizi commerciali saranno «liberalizzati». Poi l´affondo sulle pensioni, da sempre nel mirino di tutte le politiche neoliberiste, nonostante il bilancio dell´Inps sia in attivo e non presenti problemi. La resa italiana è totale come si può ben
Federico Dal Cortivo
Fonte: www.cpeurasia.eu
10.11.2011
INTERVENTO: DAL QUOTIDIANO L’ARENA DI VERONA del 9 novembre 2011
Le "politiche neoliberiste" chiamiamole col loro vero nome che è "washington consensus", cioè sottomissione incondizionata (e ben ricompensata ai traditori) dell'imperialismo USA.
Quando capiremo che l'imperialismo USA è già uno zombi, sarà sempre troppo tardi. Peccato, oggi possiamo ancora batterlo, oggi siamo nella precisa posizione di Davide con la fionda in mano.
Le "politiche neoliberiste" chiamiamole col loro vero nome che è "washington consensus", cioè sottomissione incondizionata (e ben ricompensata ai traditori) dell'imperialismo USA.
Quando capiremo che l'imperialismo USA è già uno zombi, sarà sempre troppo tardi. Peccato, oggi possiamo ancora batterlo, oggi siamo nella precisa posizione di Davide con la fionda in mano.
Alberto, la Bibbia racconta solo favole, con la fionda non sconfiggi TUTTO l'esercito filisteo......
Monti è la persona giusta per l'Italia: non eletto da nessuno, come si addice a una buona democrazia, farà sputare sangue a questi spendaccioni di italiani per generazioni e generazioni. Ave Marius, morituri te salutan! E la sinistra applaude...