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27 Dicembre 2018 18:44
Ormai, parlare dell’orrido Tav che incombe sulla valle di Susa è gradevole quanto lo è inoltrarsi tra il filo spinato del conflitto israelo-palestinese, degenerato in cancrena da decenni e trasformato in tumore fisiologico, incurabile. Di qua i buoni, di là i cattivi. Nemici, odio: il banchetto che qualcuno sperava di allestire fin dall’inizio? Non che ci tenessero, i palestinesi della valle di Susa: ne avrebbero fatto volentieri a meno, dell’intifada che li ha opposti periodicamente ai reparti antisommossa. Una sfida costata moltissimo in termini di conseguenze giudiziarie, tra arresti in massa e processi. Contro Golia, il piccolo Davide brillò nel 2012, quando rinunciò alla fionda: emozionò l’Italia (obbligando ad accorrere sul posto persino le telecamere di Santoro) il drammatico volo dell’acrobata Luca Abbà, che sfiorò la morte precipitando dal traliccio dell’Enel sul quale si era arrampicato, per protesta – lui anarchico, alle prese con una classica dimostrazione di resistenza nonviolenta. Ma durò poco: le cariche dispersero i manifestanti scesi a bloccare l’autostrada, messi in fuga e rincorsi casa per casa, dopo giorni di tensione. Tutto doveva tornare all’ordine fisiologico delle cose, cioè a come si presume che il pubblico s’immagini sia la realtà: un’aspra lotta tra opposti che si detestano, una partita feroce in cui difficilmente vincerà il migliore.
CONTINUA QUI http://www.libreidee.org/2018/12/tav-la-strana-guerra-contro-i-palestinesi-della-val-di-susa/
28 Dicembre 2018 18:54
Be tra una bella manifestazione non violenta ma dal significato profondo e democraticamente inattaccabile dal potere costituito , e il classico buttarla in “ caciara “ per poter liberare i mastini della violenza il
Potere sceglie e orchestra per ottenere la seconda. Sai se riuscissero a mettere su un movimento alla ghandi come li farebbero schiumare .....
29 Dicembre 2018 17:59
In realtà quello che capita nei dintorni della Val Susa è solo uno dei tanti casi in cui il capitalismo-schiaccia-sassi ha come PRIMO COMPITO quello di distruggere ogni solidarietà di vicinato, di villaggio, di comunità: il profitto viene DOPO. Quello che conta è realizzare il programma teatcheriano dell' abolizione dell'idea stessa di società su cui peraltro si fonda il valore politico della democrazia: ovvero ridurre il complesso umano ad una parcellizzata dis-unione di individui 'atomizzati' richiusi nel loro carcere monadico, resi indifferenti a tutto, persino al loro stesso destino, come se non li riguardasse. Leggete un po' qui, quello che capita in Centro America: non è forse lo stesso, ad opera ANCHE di imprese italiane ? ( Qui: https://reseauinternational.net/le-butin-des-multinationales-se-trouve-au-guatemala/ ). E' vero, in Guatemala il bottino è succulento, miniere d'oro, ma le forme sono le stesse: imprese gigantesche multinazionali che impongono la ricerca del LORO profitto a tutti, in primis ad un personale 'politico' a carattere gangheristico, eliminazione in nome della 'democrazia', beninteso, di ogni voce in capitolo degli abitanti, ampi ed irreversibili danni ambientali ( di cui non potrebbe importare di meno ai decisori ultimi ), ed alla fine violenza di stato contro gli irriducibili con processi-farsa utili solo a far rispettare 'la legge', ovvero l'arbitrio del sistema elevato a 'sacramentum' di un ordine financo metafisico, dunque incriticabile come destino irreversibile. Così nei paesi colonizzati, cui il nostro si avvia a divenire con una casta intoccabile di reggenti politici a mandato coloniale ( chiesa + potere Usa ed europoide ), un popolo intossicato dalla propaganda buonista e DUNQUE remissiva a tutto, la presenza totalitaria di un potere economico che in nome del profitto, del PROPRIO profitto, assorbe ogni possibile obiezione monetizzandone il consenso nelle forme più consone al raggiungimento dell' obiettivo. Alla fine, nulla osta in nome del profitto ad instaurare una dittatura palese: oggi è ancora occultata da forme democratiche assolutamente desuete, utili momentaneamente a conservare un certo bon ton legittimista. Ma il mostro guata nell' ombra...nulla gli è estraneo, nulla gli può sfuggire...