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TI: dir. UBS non e' un modello


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http://www.caffe.ch/stories/cronaca/53938_ermotti_contestato_non__un_modello/

Ermotti contestato "Non e' un modello"

di Stefano Pianca - 3 aprile 2016

"Ritorno al futuro". Ha scelto un titolo "hollywoodiano" il Ceo di Ubs per la sua conferenza agli studenti dell'Usi (*). Ma il Dies academicus officiato da Sergio Ermotti rischia di trasformarsi in un Dies Irae. La rabbia, o meglio la delusione, e' quella di chi - come l'avvocato Paolo Bernasconi - due anni fa ha creduto nell'iniziativa Minder contro le retribuzioni faraoniche dei top manager. La reazione e' una lettera aperta, in cui l'avvocato si chiede se Ermotti, che arriva a Lugano sull'onda dalla notizia di essere stato nel 2015 con 14,3 milioni il dirigente di banca piu' pagato in Svizzera, rappresenti davvero un "modello" per i giovani.
Forse la sua e' una paga normale per gli assi dello sport, ma eccessiva per chi ancora ricorda che nel 2008 Ubs fu salvata con soldi pubblici. Ma la polemica ha il pregio di riportare l'attenzione sull'iniziativa Minder approvata nel 2013 dal 68% dei votanti. In attesa della legge, vale l'Ordinanza federale. Strumento che, perlomeno, ha garantito maggiore trasparenza: ora ci sono i "rapporti sulle rimunerazioni".

Peccato che le cifre dimostrino che le grandi imprese, specie gli istituti finanziari, agiscono come prima. Gli azionisti continuano a votare bonus stellari per non delegittimare la dirigenza delle imprese in cui investono. Intanto la Finma (**) ha annunciato una revisione dei sistemi di rimunerazione. Il tema e' caldo, come evidenzia lo studio dell'economista Paolo Pamini che ha cercato di scoprire se i top manager non paghi della paga cerchino anche casa nei comuni "paradiso fiscale".

"Mi chiedo se si presenti loro come modello una persona che nel 2014 ha incassato bonus per 11,2 milioni di franchi e nel 2015, primo in lista fra tutte le banche, per 14,3 milioni di franchi". Non usa mezzi termini l'avvocato Paolo Bernasconi, dottore honoris causa dell'universita' di Zurigo, nel proporre un tema alternativo per la conferenza del Ceo di Ubs Sergio Ermotti al Dies academicus del 29 aprile. Una presenza che ha spinto l'avvocato a scrivere una lettera aperta direttamente al rettore dell'Universita' della Svizzera italiana, Piero Martinoli (la lettera si puo' leggere sul sito del Caffe').

"Per me il Dies academicus dell'Usi e' sempre stato il giorno piu' bello dell'anno - ricorda Bernasconi.- Dopo la mattinata intensa trascorsa nell'Aula Magna sotterranea, ogni volta, uscito all'aperto, commosso dicevo a tutti, 'abbiamo ancora speranza per il nostro Ticino', continuiamo a combattere contro gli oscurantismi piu' volte condannati apertamente proprio dal rettore Martinoli". Stavolta pero' e' diverso e a far sobbalzare Bernasconi e' stato il titolo "Ritorno al futuro", definito dall'avvocato, "qualunquista" della conferenza del CEO di Ubs. "Mi chiedo - scrive - se si intenda offrire la funzione e la posizione personale di Ermotti come modello per la gioventu' universitaria, nella quale riponiamo quasi tutte le nostre speranze, spaventati come siamo dal degrado politico che affligge il Ticino e in parte anche la Confederazione. Quella stessa gioventu' che, secondo recenti articoli di Joseph Stiglitz e di Michael Spence, entrambi Nobel dell'economia, e' stata disaffezionata dalla politica e dalle elites".

Pietra dello scandalo, secondo Paolo Bernasconi, sono appunto i compensi del responsabile di Ubs, guadagni che farebbero a pugni con l'iniziativa Minder. Sono passati gia' tre anni da quel voto, del tentativo di frenare i compensi stellari si vedono scarsi effetti. E, anzi, vengono celebrati altri modelli, malgrado, sottolinea Bernasconi, "la stragrande maggioranza del popolo svizzero si sia pronunciata contro questa politica dopo quella memorabile battaglia elettorale che accolse l'iniziativa Minder". Bernasconi si domanda se si intenda offrire anche alla piazza bancaria e all'economia ticinese il modello Ubs. "Proprio quel modello - precisa - per cui il parlamento svizzero dovette ingoiare un accordo con gli Usa, di cui tutti stiamo tuttora pagando pesanti conseguenze, poiche' ha aperto la porta agli accordi fiscali con tutti gli altri Paesi, alle rogatorie di gruppo e via dicendo".

Da qui, ecco la proposta, sottoposta al rettore Martinoli, dell'avvocato: "Considerati il livello scientifico del Dies academicus e la vocazione per un dibattito neutrale e oggettivo di ogni universita', per la conferenza di Sergio Ermotti intitolata 'Ritorno al futuro', mi chiedo se non sia opportuno qualche adeguato sottotitolo, ad esempio: 'Quanti licenziamenti senza prepensionamento potranno essere evitati da Ubs rinunciando ai bonus dei suoi dirigenti?' "
Ancora meglio sarebbe, nel rispetto del confronto accademico delle opinioni, accompagnare la conferenza di Ermotti con una tavola rotonda, aggiunge Bernasconi: "Si potrebbero invitare Minder e Dominique Biedermann, presidente della Fondazione Ethos, Jean Daniel Gerber, presidente di Swiss sustainable finance". Oppure i due americani che hanno condannato il sistema dei bonus sull'ultimo numero della rivista economica di Harvard, suggerisce l'avvocato, preoccupato che "il Dies academicus si trasformi in un talk show televisivo".

Leggi la lettera aperta di Paolo Bernasconi al rettore dell'Usi:
http://www.caffe.ch/media/STATICHE/ilcaffe/documenti/lettera_aperta_Martinoli_31_03_16.pdf

--
(*) Universita' della Svizzera Italiana
(**) Autorita' federale di vigilanza sui mercati finanziari. Sito web:
https://www.finma.ch/it/

-- Elite --
Questo Paolo Bernasconi fa parte dell'elite. Quella speciale, per via della puzza sotto al naso. Sia lui sia suo fratello danno l'impressione che gli dia fastidio parlare con la gente comune. Perche' loro sono oltre. In comune hanno entrambi il fatto di aver fatto carriera nell'aministrazione pubblica (il fratello) e nella magistratura (il vanesio Paolo). Che non manca mai un'occasione per essere presente sui media. Il motivo e' ovvio: e' tutta pubblicita' per un avvocato. Rammentando che sia lui sia il fratello hanno percepito dallo stato stipendi stellari che quasi nessun altro percepisce, non di certo un maestro, o un macchinista del treno, che pur e' responsabile di migliaia di persone.

Sergio Ermotti e' uno che e' entrato nell'elite per contingenze fortunate, era al posto giusto al momento giusto. Non ha studiato all'universita', e la gavetta bancaria l'ha percorsa tutta. Certo vien da chiedersi quale sia mai la sua cultura generale. Stessa domanda vale anche per il vanesio Bernasconi.

Ma vale soprattutto per i diplomati dell'USI.

USI, tanto per dirne una, che non ha la minima idea di cosa siano le LENR. Ok non e' nelle sue competenze, siccome sforna per lo piu' diplomati in "Scienze della comunicazione", che tradotto si dice tecniche comunicative per responsabili di marketing e attivita' affini. Non proprio il massimo della scienza.

Fatto sta che nemmeno alla SUPSI (Scuola Universitaria Professionale) hanno idea delle LENR. E al centro di supercalcolo scientifico ce l'hanno? Keine Ahnung. Sei messo molto bene Ticino, ombelico della cultura scientifica!

Bene, in questo contesto un Sergio Ermotti e' appropriato, direi.
Un Paolo Bernasconi invece comincia a fare un po' pena. Sta invecchiando male. Nel senso che diventa sempre piu' vanesio ogni giorno che passa. Predica a destra (pochino) ed a manca (troppo). Ma di scendere nell'agone politico. di candidarsi come parlamentare non se la sente. E' evidente il perche': raccoglierebbe una quantita' ridicola di voti.

Quasi quasi scrivo una lettera al direttore dell'USI: la ridenomini VSI: Vanesi della Svizzera Italiana.


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