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TI & GR - il senso di quel no al Parc Adula


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http://www.gdp.ch/editoriali/e-se-il-lavoro-iniziasse-proprio-oggi-id147045.html

Editoriali - Parc Adula
E se il lavoro iniziasse proprio oggi?
Il "No" al Parc Adula è anche autodifesa davanti a qualcosa che viene percepito come esterno? Sì, ma non cancelliamo il patrimonio di studi e progetti acquisito finora.

di GianMaria Pusterla - 28 novembre 2016

Da “esterno”, come siamo tutti noi ticinesi che non abitiamo nel territorio della Valle di Blenio, risulta difficile interpretare il voto contrario espresso ieri dai cittadini coinvolti direttamente nel progetto di Parco nazionale pensato per i Comuni ticinesi e grigionesi che ruotano attorno all’Adula (Parc Adula). La serietà degli intenti dei promotori era cristallina; l’impegno profuso e il coinvolgimento attuato in questi 15 anni per spiegare il progetto sono stati esemplari. Ma non sono bastati per convincere. Quasi che neppure i soldi e la possibilità di essere meglio protagonisti del proprio futuro fossero sufficienti. In particolare poi in zone del tutto periferiche e marginali rispetto al contesto nazionale e internazionale, luoghi che più di altri – teoricamente – avrebbero dovuto accogliere a braccia aperte questa nuova linfa. Paura di perdere “posizioni acquisite”? Paura del nuovo? Gelosie e ripicche? Forse sono motivazioni plausibili, che però non spiegano fino in fondo il risultato.

C’è infatti qualcosa di più, che pesca certo anche nelle motivazioni appena suggerite, ma che va oltre. È quel sentimento di identità e di autodifesa davanti a qualcosa che viene percepito come esterno. E che razionalmente può pure sembrare accettabile, ma di fronte al quale non ci si lascia del tutto coinvolgere e convincere. Anche perché la condizione attuale è il frutto di fatiche titaniche di intere generazioni, confrontate con l’emigrazione, per esempio. Conquiste che diventano parte della propria identità. Coniugare in modo differente la realtà, con nuove visioni che però potrebbero mettere dei vincoli, non è semplice e non tutti riescono ad avere questo cambio di passo. Giusto? Sbagliato? Non importa: questa è la realtà, che ha spinto la maggioranza a non buttarsi in una nuova avventura che avrebbe potuto portare davvero a un miglioramento delle condizioni-quadro.

Ora però è legittimo che il patrimonio di conoscenze, studi e progetti effettuati in questi ultimi dieci anni non venga cancellato, ma che invece possa essere “materiale utile” per sviluppare comunque alcune iniziative. Coinvolgendo direttamente i Comuni accanto ai privati. La peggior sconfitta non sarebbe l’esito odierno, ma la mancata volontà (soprattutto da chi oggi canta vittoria) di considerare il progetto Parc Adula un elemento che – seppur non accolto nella sua totalità – può contribuire (in altre forme) a migliorare le condizioni di chi vive in queste zone periferiche e di chi ha la fortuna di frequentarle. Forse è proprio oggi che inizia il lavoro.

-- NB --
Versione in romancio del sito dedicato al Parc Adula.
http://www.parcadula.ch/it/Home?sl=ro

Risultato della votazione:
http://www.parcadula.ch/it/Charta-Parc-Adula/votazione.html


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