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TI: previsioni demografiche


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Le previsioni sul futuro demografico del cantone
Tra 20 anni in Ticino saremo in 365 mila

di Ezio Rocchi Balbi - 10 gennaio 2016

Come negli anni passati anche l'ultimo bilancio demografico registra un saldo positivo della popolazione, e ancora una volta i protagonisti dello sviluppo sono gli stranieri. Ma tra vent'anni la forza lavoro calera' con le conseguenze che e' facile prevedere.

Dall'inizio di questa decade di millennio, infatti, poco meno dei due terzi della crescita va ascritta alle immigrazioni, un terzo a quelle dal resto della Svizzera (e non necessariamente di svizzeri doc), mentre la differenza positiva tra nascite e decessi da' un contributo minimo. Come il resto del Paese il Ticino cresce - i residenti sono 350mila - e continuera' ad un ritmo annuo di poco superiore all'1%, ma le proiezioni dell'Ufficio federale di statistica prevedono - da qui al 2035 - un calo delle nascite, dell'immigrazione e anche delle naturalizzazioni che sono il principale fattore di crescita della popolazione svizzera.

Calcolatrice alla mano, quindi, tra vent'anni saremo poco piu' di 365mila, e nel Paese - dove da tempo e' solo il saldo migratorio ad incrementare la popolazione - l'Ust prevede un rapporto insufficiente tra popolazione attiva e pensionati gia' a partire dal 2035.
"Lo scenario demografico previsto da Neuchatel e' corretto, ma e' quello medio, considerato il piu' probabile fra i tre diversi scenari ipotizzati dagli esperti - dice il sociologo Matteo Borioli, del Settore societa' dell'Ustat -. I parametri di base utilizzati sono sempre legati alle nascite, ai decessi e alla migrazione, ma le analisi includono diverse teorie e valutano anche i fenomeni sociali ed economici in atto.
Non a caso queste proiezioni a lungo periodo vengono periodicamente rivisitate; gli scenari cantonali, ad esempio, sono aggiornati sulle medie degli ultimi dieci anni e puntualmente corretti".

Fatto sta che il saldo migratorio, gia' nel 2014, era leggermente diminuito e l'Ust, correttamente, ricorda che le proiezioni dei singoli cantoni possono seguire criteri particolari, non necessariamente coerenti ai parametri usati nel Paese. Questi criteri, ad esempio, "possono tener conto della politica cantonale di gestione del terrritorio - spiega l'Ust - o di altre politiche pubbliche del Cantone". Cosi' per le nascite si prevede un calo del 7% da qui a fra vent'anni; nello stesso periodo l'immigrazione diminuira' di quasi il 9% e anche le acquisizioni della nazionalita' svizzera subiranno una drastica diminuzione: -12,7%.

"Il meccanismo del calcolo delle naturalizzazioni non influisce automaticamente sulla popolazione - ricorda Borioli -; si tratta di persone che sono gia' in Svizzera, in Ticino, semmai diminuiscono gli stranieri. E per quanto l'Ust abbia stabilito dei criteri per valutare il 'passato migratorio' e' difficile ormai stabilire il contributo degli stranieri alle nascite". Il problema e' che persino l'Onu, nella sua ultima revisione demografica, avverte: nei Paesi ad alto reddito, come la Svizzera, il numero dei cittadini al lavoro calera' almeno del 5% entro il 2050.


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