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TI: scuola compatta, basta risparmi!


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http://www.gdp.ch/cronache/ticino/lo-scuola-e-compatta-basta-risparmi-id115362.html

Ticino - Manifestazione
Lo Scuola e' compatta: "Basta risparmi"
Il giorno dopo la grande manifestazione a Bellinzona contro i tagli, ecco l'esempio delle Elementari di Massagno e la risposta di Bertoli: "Non si tocchera' la scuola dell'obbligo".

la vignetta di Boneff

MS/NM - 24 marzo 2016

Erano diverse centinaia (forse 700 o 800) le persone che, ieri pomeriggio, si sono radunate in piazza Governo a Bellinzona per protestare contro la giornata di vacanza che il Governo ha voluto dare al mondo della scuola, per compensarlo dei tagli previsti a Preventivo. Quella di ieri e' stata una sorte di sciopero al contrario.

Una manifestazione di protesta che si collega alla giornata di mobilitazione che c'e' stata in una settantina di istituti scolastici del Cantone. Alla manifestazione erano presenti diversi docenti, ma anche molti studenti e genitori che si sono dati appuntamento per dire No ai risparmi. Durante la manifestazione, che e' stata molto pacifica, un piccolo manipolo di ragazzi ha tentato, senza successo, di forzare la sede del Governo.

Una mobilitazione che il copresidente del movimento della scuola Fabio Camponovo ha definito "il sintomo di un disagio degli insegnanti, ma anche di una scuola che reagisce e stupisce rifiutando il regalo di un congedo pagato".

L'esempio della Scuola elementare di Massagno: "Anziche' togliere abbiamo aggiunto"

"Abbiamo deciso di organizzare un corso di formazione e aggiornamento dedicato all'autismo a cui hanno partecipato tutti gli insegnanti" spiega il direttore della scuola di Massagno, Fabrizio Quadranti. "La decisione del Consiglio di Stato (*) di concedere al corpo docente una giornata di congedo non ci e' sembrata giusta ne' opportuna, dal momento che, a nostro avviso, ci vorrebbe invece piu' scuola. Nel contempo ci sembrava giusto non perdere questa occasione per riflettere su un aspetto che molte volte ci coglie impreparati, come quello dell'autismo."

La scuola da qualche anno e' confrontata con diverse sfide: le classi sono sempre piu' eterogenee e la societa' sempre piu' complessa. Vi sentite poco supportati dal Governo? "Direi piuttosto che quello che vogliamo far capire e' che di fronte a questi mutamenti la risposta necessaria e' quella non trovarci soli, non solo nei confronti dell'autorita', ma anche dei colleghi. Il clima di istituto va coltivato, l'insuccesso di un docente si riversa su tutti. E' fondamentale il confronto. La societa' e' cambiata moltissimo e a questo proposito mi torna in mente un dilemma mai risolto: e' la scuola che condiziona la societa' o viceversa?" conclude.

Il direttore del DECS Manuele Bertoli parla del pacchetto finanziario che sara' presentato in aprile dal Governo

"Interpreto positivamente la protesta di ieri, nella misura in cui c'e' stata la volonta' di rimettere la scuola di fronte all'attenzione della collettivita' " afferma Bertoli. "Si e' colta questa occasione per farlo e il messaggio che ne e' uscito, a mio parere, e' che la scuola e' importante e deve essere valorizzata come tassello fondamentale di una societa' che vuole guardare avanti, pensando alle nuove generazioni. Ora e' la politica, nel suo insieme, che deve dare segnali concreti in questa direzione."

Come risponde alla critica relativa a una certa distanza tra il DECS (**) e la scuola? "Non concordo, e' questo un punto sul quale con il Movimento della scuola la vediamo in maniera diversa. Giro molto nei plenum delle scuole, conosco le rivendicazioni dei docenti e le loro preoccupazioni" dice il direttore del DECS.

A proposito della manovra da 180 milioni Bertoli rassicura: "La scuola dell'obbligo non sara' toccata. Avremo delle misure limitate invece nel post-obbligatorio e nel settore universitario"

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(*) governo
(**) Dipartimento dell'Educazione, della Cultura e dello Sport

-- NB --
La scuola pubblica e' di competenza cantonale; dalla scuola per l'infanzia all'universita', fanno eccezione i politecnici che sono federali. Cio' non significa che non ci siano direttive federali sulla scuola, per esempio sull'insegnamento professionale, sulla maturita', sulle lingue. La Confederazione partecipa al finanziamento delle universita' e delle scuole univeritarie professionali sia direttamente, sia indirettamente tramite il Fondo Nazionale per la Ricerca Scientifica. Poi ci sono vari gremi a livello nazionale per coordinare un po' le cose.
Da non dimenticare le scuole private, ecclesiastiche e non, che giocano un loro ruolo, offrendo programmi focalizzati diversamente dalla scuola pubblica. Un loro ruolo lo svolgono anche le scuole speciali, per chi ha handicap oppure del talento sportivo, artistico, agricolo, ecc. Chi ha talento d'altro tipo s'arrangia da solo. Per esempio va a lavorare all'ufficio brevetti di Berna. Chi e' senza talento ed a scuola fa piuttosto fatica, in genere s'infila nella televisione. Compito facilitato se pende a sinistra. Con gli anni poi si vende come esperto/a di media. Magari pure come megadirettore quasi galattico. Forse ci vuole una scuola di parlantina, ma con la facolta' della comunicazione, cioe' del marketing, sono sulla ehm buona strada. Contenti loro!

E nuem a pagum.


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