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Travaglio - Cchiu’ pilu ppi tutti: Parrucconi e parrucchini


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Il primo pensiero, affettuoso e solidale, non può che andare ai figli. Perché lui, nonno Silvio, ha di nuovo giurato sulle loro teste. Amorevolmente intervistato da Augusto Minzolini sulla Stampa, Bellachioma ha negato di avere qualcosa a che fare con il nuovo partito bifamigliare Storace-Santanchè. E visto che non ci credeva nemmeno lui ha aggiunto: «Ho giurato sui miei figli che non ne sapevo niente».

L’ultima volta che aveva messo di mezzo la testa della prole era stato il 22 novembre 1994, quando ricevette il primo invito a comparire per le tangenti alla Guardia di Finanza e assicurò che la Fininvest non fa certe cose. Naturalmente era una balla: manager corruttori e finanzieri corrotti furono puntualmente condannati. Ma i Berluschini non ne subirono alcuna conseguenza. Stavolta vedremo. Per il resto l’ometto che ieri ha fondato il nuovo Partito del popolo della libertà, o Partito della libertà, o Partito del popolo, o Popolo del partito, o Libertà del popolo, o Libertà del popolo partito, pare lo stesso del 1994. A parte i 13 anni e i 13 capelli in più. Ora come allora, dice che «il partito nasce dal basso»: infatti lo fonda lui, che è 1 metro e 60.

La lunga retromarcia verso le origini, anzi verso l’infanzia, prevede il replay dell’«appuntamento con la Storia» e del «pericolo di un futuro illiberale e incerto» (frasi copiate dal discorso della «discesa in campo», solo che stavolta gli illiberali non sono i comunisti, ma gli alleati); la diretta adorante di Emilio Fede; l’accenno alla «forza morale» del nuovo partito (infatti Dell’Utri s’è detto d’accordo e Previti anche); il ritorno in regìa di Giuliano Ferrara (che ultimamente, a corto di padroni da servire, stava per iscriversi al Partito democratico); il disprezzo per la «vecchia politica dei parrucconi» (parrucchini e trapianti per tutti); l’alzo zero sulla «classe politica degli anni 80 che ci lasciò la pesante eredità del debito pubblico», per la gioia di Stefania Craxi, De Michelis, Pomicino, Biondi, Pisanu, Cicchitto e altri riciclati o figli d’arte (a proposito: chissà che ne dice il Platinette Barbuto testè ripescato).

Il ritorno agli albori è sottolineato anche dal tasso decisamente notevole di gnocca alla conferenza stampa, da cui erano perciò esclusi Bondi e Cicchitto (Gustavo Selva s’è imbucato all’ultimo momento, a bordo della consueta ambulanza). Unici elementi di continuità col recente passato: la prescrizione fresca di giornata che l’ha salvato dall’ennesimo processo per falso in bilancio grazie ai suoi onorevoli avvocati; le balle spaziali sul fatto di non aver mai pensato alla «spallata» anti-Prodi; e le cifre sparate a casaccio, tipo quella dei «10 milioni di firme ai gazebo» (su You-tube c’è chi dimostra di aver votato una dozzina di volte, anche coi nomi di Riina, Gelli e Hitler).

Come la Nazionale di Donadoni, Bellachioma dà il meglio di sé quando è disperato. Nel ’94 temeva di finire in galera e di fallire per debiti: scongiurò brillantemente entrambe le evenienze. Stavolta aveva puntato tutto sulla caduta di Prodi: non gli è riuscito di comprare nemmeno mezzo senatore, Casini lo snobba, Fini minaccia financo di accorgersi del conflitto d’interessi e parla addirittura di «legalità», Bossi gli fa gli scherzi. Se nel ’94 tutti saltavano sul carro del vincitore, oggi fanno a gara nel percorso inverso.

Ieri il Giornale della ditta, pensando di far cosa gradita, pubblicava le gigantografie di «Tutti gli amici di Silvio»: Storace, Santanchè, Brambilla, Giovanardi e Rotondi. Trascinatori di folle. Ma lui confida molto in Bordon e Dini, per dire com’è ridotto. È talmente all’angolo che non parla più di «brogli comunisti», anzi elogia gli «uomini di buona volontà» del Pd, coi quali vorrebbe tanto mettersi d’accordo perché lo trattano molto meglio degli ex alleati. Lo scambiano addirittura per un interlocutore in vista della riforma elettorale, lui che non ha mai capito una mazza di proporzionale e maggioritario (però «me l’ha spiegata Giuliano Ferrara»), oscillando fra l’uno e l’altro a seconda di dove lo portava il portafoglio. Insomma, lui ci conta molto: ogni volta che ha un piede nella fossa, arriva sempre il centrosinistra a salvarlo.

Basterà invitarlo a tavola per un bel governissimo senza le ali estreme, e tornerà come nuovo. Riusciranno i nostri eroi a resuscitarlo per la terza volta?

Marco Travaglio
Fonte: www.unita.it
20.11.07


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mendi
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Che farebbe Travaglio se il Cavaliere venisse a mancare?
Cosa altro scriverebbe?
Probabilmente un libro titolato "Il mio amore segreto per Silvio", piangendo disperato la fine della sua unica fonte di reddito.


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peppeb82
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Già l'informazione fa schifo e siamo sotto dittatura in questo senso, se riusciamo anche a trovare qualcosa contro Travaglio è la fine. Ciò che dice riguarda spesso sentenze e atti processuali già scritti ma che non sono "noti" poichè chi ha interesse sa come non farli trapelare. A differenza di quanti molti pensano, il suo lavoro è enorme perchè rende popolari notizie già pubbliche ma chiuse nei cassetti. Ovvio che chi ama Berlusconi non lo consideri, ogni volta che parla di lui mostra la vera faccia di un mostro ben travestito.


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bimbadelfina
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😈 quello che mi auguro è che, cara o caro mendy presto, molto presto, Travaglio e chi come lui ha come "fonte di reddito" Berlusconi, rimanga senza occupazione...
questo significherebbe che noi, gli Italiani tutti, rimarremo senza Berlusconi, che è solo la punta dell'iceberg di certo...guardare lui è come puntare lo sguardo sul sacchetto di immondizia che sporge dal cassonetto....che comunque è già pieno!
cia cia 😈


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ViKey
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Ah, ma Travaglio non si Occupa solo di Berlusconi, Magari fosse così... Se avessi la pazienza di leggere il libro "La casta" scopriresti che il suo interesse sulla politica riguarda l'ultimo trentennio di scorrettezze e disonestà della classe che governa il nostro paese. Quindi per fare sparire Travaglio sarebbe necessario che tutta la classe politica attuale venisse messa alla berlina, nonché rimpiazzata da gente senza macchia.
Scoprirai che è quindi difficile liberarsi di un giornalista di questo tipo, per fortuna. A meno che la mafia non ci metta lo zampino, ma allora troveresti altri 50 Emuli di Travaglio oltre ad altri 100 approfittatori e scrittori della sua vita.
Fidati, è meglio che ne rimanga uno solo, se ti dà così fastidio quello che dice.


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bimbadelfina
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😈 hai presente Topolino Apprendista Stregone in FANTASIA?
Per quanto mi riguarda vorrei che ogni lettera, commento, critica a Travaglio e al suo lavoro avesse su di lui l'effetto che ha il tentativo di Topolino di ridurre in mille pezzi la scopa magica...ecco quanto desidero che di Travaglio ce ne sia uno solo!!
😈


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