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Travaglio, Flores e le intercettazioni vietate


Tao
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Illustrious Member
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Nei giorni scorsi il procuratore capo di Palermo, Messineo, rispondendo con una lettera a Scalfari, che aveva mosso serie obiezioni al fatto che «indirettamente » era stato intercettato il Presidente della Repubblica (a telefonare era Mancino), replicava sul merito delle obiezioni e concludeva che quelle telefonate non hanno alcun interesse per le indagini per cui erano state chieste e autorizzate e intanto sono state secretate in attesa di essere distrutte.

Giovedì, però, Marco Travaglio concludeva il suo editoriale, dedicato sempre ad aggredire il Capo dello Stato, con queste parole: «in quelle due telefonate c'è qualcosa che noi non sappiamo e non dobbiamo sapere? ». Chiedo: le intercettazioni servono solo ai processi? E quelle che a questo uso non sono idonee debbono essere date a Travaglio? Il quale, nel suo articolo, usa interrogativi retorici per dire che lui sa di che si tratta. Infatti, ci informa che le telefonate sarebbero «due» e non una o tre: come fa a saperlo?

Ma il dottor Messineo non ha detto che lui custodisce quei documenti in attesa di essere distrutti? Può dirci chi informa il Travaglio? Forse non è difficile capirlo. Ieri Paolo Flores D'Arcais, sempre sul "il Fatto", ha ripreso la polemica sulla «legge bavaglio», inventando pressioni che verrebbero da ogni parte. Per quel che mi riguarda, ho già detto, su questo quotidiano, che il giornalista che ha una notizia, anche secretata, deve darla: dipende da lui e dal direttore valutarne la opportunità e l'onestà del contenuto. Nessuna censura.

Cosa diversa è la responsabilità del magistrato al quale la legge affida l'uso delle intercettazioni e la loro diffusione o secretazione. È il caso che ho già sollevato per l'intercettazione della conversazione tra il generale Mori e un suo collega che parlano di fatti che non hanno alcuna attinenza con i processi o con indagini in corso, abusivamente distribuita agli avvocati per diffonderla.

Caso su cui la Procura di Palermo ha taciuto. Caso che mi riguarda personalmente e se non avrò una risposta da parte del procuratore mi rivolgerò al Consiglio superiore della magistratura per sapere se i diritti dei cittadini sono tutelati dalla legge o no, anche quando sono chiamati in causa i magistrati.

Oggi riprendo il tema discutendo il recente articolo di Travaglio. Flores nel suo editoriale dice che, a proposito delle intercettazioni del Quirinale, ci sarebbe una campagna contro i magistrati che prendono sul serio il principio della «legge uguale per tutti». No. In questo caso si tratta di sapere se «La legge è uguale per tutti» si ferma alle soglie della Procura di Palermo. E proprio su questo punto, per quel che mi riguarda non mollerò sino a quando il chiarimento non arriverà.

Lettera di Emanuele Macaluso
Fonte: www.unita.it
17.07.2012


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ws
 ws
Honorable Member
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Un intervento di grande " spessore morale" in difesa del compagno " re giorgio"


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