un altro mondo è po...
 
Notifiche
Cancella tutti

un altro mondo è possibile


paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
Topic starter  

- un altro mondo è possibile -
di Paolo De Gregorio, 26 febbraio 2016

Ieri, 25 febbraio, durante la trasmissione televisiva Geo & Geo, a cura della super catto-catto-dem Sveva Sagramola, intoccabile da 20 anni per il suo modo soave di evitare di approfondire le responsabilità di chi sta condannando a morte il nostro pianeta, sono state invitate tre biologhe, ricercatrici presso l’Università statale Federico II di Napoli, che hanno quasi portato a termine un test valido per poter determinare facilmente se esistono problemi genetici per l’infertilità maschile e femminile
.
Francamente magnificare una attività di ricerca che ha l’obiettivo di ridurre l’infertilità in un mondo sovrappopolato mi sembra aver perso di vista la situazione dei popoli della terra nel loro insieme, e in particolare di quelli che hanno urgenza di avere a disposizione quei contraccettivi di cui dispongono liberamente le donne occidentali che, infatti, hanno attuato una “crescita zero”, che è la rivoluzione più importante degli ultimi 40 anni.

Per la prima volta nella storia umana le donne hanno gestito direttamente la propria fertilità, affidandosi alla scienza, fregandosene di quello che raccomandano i preti, anche in un paese come l’Italia in cui si dichiarano cattolici il 90% dei cittadini. Sembrava impossibile arrivare al potere decisionale delle donne sulla maternità, ma è successo, il risultato è la famosa crescita zero e la religione ora conta molto meno,
Non sarebbe il caso che le donne e le onlus occidentali studiassero come far arrivare, in qualunque modo, la pillola del giorno dopo alle donne islamiche per liberarle da maternità imposte?

Naturalmente nella suddetta trasmissione, pur essendo in argomento, non è stata pronunciata una sola parola sul ruolo delle religioni islamica e cattolica, che ancora bloccano qualsiasi diffusione della contraccezione, anche in presenza di tragedie epocali, come quelle che vediamo sulle nostre coste, la cui matrice non sono solo le guerre, ma la desertificazione, la sovrappopolazione, il cambiamento generale del clima, il disboscamento, gli acquisti delle terre fertili da parte delle multinazionali (Cina in testa), i permessi di pesca a nazioni con mezzi moderni e distruttivi.

Perché dunque non riconoscere onestamente che la terra ha due emergenze gravi: la sovrappopolazione e il surriscaldamento, e che sono problemi assolutamente affrontabili e risolvibili, basta avere una strategia e indicare con chiarezza quali sono i nemici irriducibili di un cambiamento ormai indifferibile?

Per la sovrappopolazione gli ostacoli maggiori, come anzidetto, vengono dalle organizzazioni religiose cattoliche e islamiche, che però, nel caso dell’Europa e dell’occidente in generale, sono state sconfitte dalle donne, che hanno preferito usare la contraccezione anziché ubbidire agli anatemi dei preti che le volevano votate alla maternità e alla famiglia in un ruolo di totale subordinazione economica e sessuale.

Per quanto riguarda l’economia globale, il grande problema sono le multinazionali, ormai più potenti e ricche degli Stati stessi, entità senza volto e in perenne cambiamento, con capacità corruttiva enorme, in grado di comprare i politici in ogni paese, proprietarie di tutti i media che contano, in grado di far scoppiare guerre per tutelare i loro interessi economici, legate alle banche e alle massonerie internazionali.

L’unica strada da percorrere per incrinare il loro potere è uscire dalla globalizzazione, quindi dalla WTO, dal FMI, dalla Banca Mondiale e tornare alle economie nazionali, che producano con il fine di arrivare per prima cosa alla autonomia alimentare ed energetica (con le rinnovabili), cercando di procreare in base alle possibilità produttive sostenibili del proprio territorio, senza dover pensare alla tragedia di una emigrazione per fame.

Riconoscere quali sono i problemi ed avere una strategia sulle priorità da affrontare, dovrebbe essere un obbligo per chi ha voce per farsi ascoltare, ma visto che sono tutti venduti, sta a noi, navigatori della Rete, non pagati da nessuno, ma mossi da passione civile diffondere i semi che un mondo nuovo è possibile, a cominciare dal rifiuto di consumare merci inutili o nocive (che sempre più ci fanno ammalare, a vantaggio delle multinazionali farmaceutiche), dal rifiuto di fare le scimmie ammaestrate dalle mode e dalle TV, dal rifiuto di partecipare alla progettazione e costruzione di armi, scegliendo il piccolo modo di produrre le merci, in regime di autogestione, perché ci piace collaborare, usare il cervello oltre le mani, e non ci piace ricevere solo ordini e minacce di licenziamento.
Paolo De Gregorio


Citazione
luiginox
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 345
 

ottimo post.condivido ogni parola,fino all'ultima virgola.complimenti per l'efficace sintesi.


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

Paolo De Gregorio

che un mondo nuovo è possibile

Certamente! Mi auguro non il suo.


RispondiCitazione
paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
Topic starter  

ho trovato molto interessante nella puntata di "Scala Mercalli" di sabato scorso. la parte che riguarda gli Emirati Arabi, la loro scelta di non aspettare di finire il petrolio, destinando grandi risorse alla ricerca sulle rinnovabili e attraendo per questo aziende e cervelli da tutto il mondo, realizzando una città del futuro ecosostenibile e una centrale solare termodinamica a concentrazione.
Gli Emirati si presentano oggi ad essere leader nel settore delle rinnovabili e della relativa tecnologia.
Vedere che esistono governi che saggiamente non aspettano che finisca l'era delle fonti fossili per pensare al futuro mi fa sperare proprio che un futuro è possibile.


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

ho trovato molto interessante nella puntata di "Scala Mercalli" di sabato scorso. la parte che riguarda gli Emirati Arabi, la loro scelta di non aspettare di finire il petrolio, destinando grandi risorse alla ricerca sulle rinnovabili e attraendo per questo aziende e cervelli da tutto il mondo, realizzando una città del futuro ecosostenibile e una centrale solare termodinamica a concentrazione.
Gli Emirati si presentano oggi ad essere leader nel settore delle rinnovabili e della relativa tecnologia.
Vedere che esistono governi che saggiamente non aspettano che finisca l'era delle fonti fossili per pensare al futuro mi fa sperare proprio che un futuro è possibile.

Che le scrivo a fare!?
Mi auguro che mi smentisca. Sono certa che lei non ha mai visitato gli Emirati Arabi come non avrà fatto oltre il suo orto, infatti lei è il classico teleutente usato da mincuo, perché non ha ancora consapevolizzato, sebbene sia universalmente riconosciuto, che si tratta di fiction.
Non ho voglia di cercare i pop-corn.


RispondiCitazione
paolodegregorio
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1630
Topic starter  

ho parlato di Emirati Arabi, devo precisare che l'Emirato della centrale solare a concentrazione è Abu Dhabi e la città che ho citato in cui si fa la ricerca avanzata sulle rinnovabili è Masdar City, nello stesso emirato


RispondiCitazione
[Utente Cancellato]
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3719
 

ho parlato di Emirati Arabi, devo precisare che l'Emirato della centrale solare a concentrazione è Abu Dhabi e la città che ho citato in cui si fa la ricerca avanzata sulle rinnovabili è Masdar City, nello stesso emirato

Come anticipato, non mi ha smentito.


RispondiCitazione
Condividi: