Uno show targato Greenpeace

Uno show targato Greenpeace

Kobzev Artem

Solo performace e niente per l’ambiente. Queste accuse a Greenpeace per la mancata tutela reale dell’ambiente sono alquanto frequenti anche fra coloro che nel passato appartenevano a quest’organizzazione. Il problema clou sta nel fatto che il potere in questa struttura e’ finito nelle mani di burocrati, giuristi ed economisti.
Questa la diagnosi di Paul Watson, un ambientalista che parecchi anni fa abbandono’ l’organizzazione. Oggi Greenpeace, secondo lui, si e’ concentrata sulle performance e raccoglie fondi con l’obiettivo di assicurare i propri bisogni, invece di quelli dell’ambiente. I collaboratori di Greenpeace oggi sono gonfi della propria importanza, ma si limitano soltanto agli affari burocratici.

Anche Greenpeace non risparmia le critiche nei confronti di Watson, a suo tempo espulso dall’organizzazione per cosiddetto estremismo. Ma il punto e’ che Watson non e’ solo nel valutare in tal modo quanto fatto da Greenpeace. Secondo Jurij Scevciuk, dell’organizzazione Croce verde, per Greenpeace le manifestazioni pubblicitarie contano piu’ della tutela dell’ambiente.

Greenpeace e’ costretto ad impegnarsi per ottenere danaro, di cui ha tanto bisogno. Bisogna pensare a come attirare l’attenzione della gente, ed anche degli sponsor occidentali. Bisogna pensare ad un look perfetto. Ma per apparire in tv servono soldi. E’ cosi’ si finisce in un circolo vizioso: per ottenere piu’ soldi, e’ necessario spenderne tanti. Praticamente tutti i fondi raccolti vengono spesi per farsi pubblicita’.

E’ solidale Aleksandr Kazakov, della Camera civica della Russia:

Gli esperti e gli attivisti veramente si adoperano per la tutela dell’ambiente, ma i vertici di Greenpeace si occupano degli exploit pubblicitari, come del resto si fa in qualsiasi grande compagnia internazionale. In realta’, alla fine dei conti, i membri ordinari dell’organizzazione lavorano per gli alti funzionari che puntano a far conoscere il proprio marchio.

Quanto alla raccolta del danaro, qui Greenpeace se la cava benissimo. Anche se l’organizzazione non accetta mezzi dalle strutture commerciali e statali, nel 2010, ad esempio, l’ufficio russo di Greenpeace ha ottenuto 66 milioni di rubli.

http://italian.ruvr.ru/2013_11_14/Uno-show-targato-Greenpeace/