10 Maggio 2011 18:04
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L'incendio che distrusse Glarona
Esattamente 150 anni fa le fiamme divorarono più della metà delle case della cittadina
RSI -10 maggio 2011
Nella notte tra il 10 e l’11 maggio 1861, quindi esattamente 150 anni fa, Glarona fu quasi completamente distrutta da un incendio, uno dei più gravi e noti per le conseguenze, della storia svizzera.
Le fiamme divorarono gran parte delle costruzioni: 3000 persone rimasero nel giro di poche ore senza un tetto. Miracolosamente, solo 5 persone perirono nelle fiamme.
L’incendio fu di proporzioni tali che potè essere osservato da molto lontano: abitanti di Ulm, in Germania, distante 200 chilometri, riferirono di bagliori rossi visti a sud ovest.
L’incendio, in quella notte di föhn, partì dalla casa di Cristoph Tschudi, un albergatore. A causa del vento forte, in pochi minuti altre costruzioni in legno presero fuoco. L’incendio si estese a quasi tutta la cittadina della Svizzera orientale.
Due piromani, il Vaticano e l’insabbiamento
Secondo uno storico locale, Walter Hauser di Näfels, l’incendio fu doloso. In base a ricerche recenti, con documenti dell’Archivio federale, ad appiccarlo (senza prevedere gli effetti devastanti) sarebbero stati due ragazzi sangallesi. Uno dei due giovani ammise la sua responsabilità, alcuni anni dopo, mentre si trovava a prestare servizio, come il compagno, nella guardia pontificia in Vaticano.
La confessione non sfociò in una denuncia e in un processo. Infatti le autorità politiche e giudiziarie della allora giovane Confederazione giudicarono opportuno insabbiare, come si dice oggi, la questione considerando gli effetti che avrebbe avuto nei rapporti allora tesi tra cattolici e protestanti la notizia che l’incendio era stato appiccato, nella riformata Glarona, da due futuri soldati del Papa.
